Guerra cibernetica
Ciberattacco massivo paralizza la Banca Centrale dell’Iran

L’opposizione e il gruppo affiliato all’Arabia Saudita I Ran International riferiscono che la Banca centrale dell’Iran è stata colpita da un attacco informatico su larga scala che ha causato gravi disagi al sistema bancario dell’intera Repubblica islamica.
Secondo il quotidiano, l’impatto dell’attacco è di vasta portata, il che suggerisce che potrebbe trattarsi di uno dei più grandi attacchi informatici alle infrastrutture statali iraniane fino ad oggi, in un periodo di crescenti tensioni regionali con Israele.
Mercoledì mattina, la guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha messo in guardia il paese sulle minacce di guerra irregolare, affermando: «l’esagerazione delle capacità dei nostri nemici è intesa a diffondere paura tra la nostra gente da parte degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dei sionisti. La mano dei nemici non è così forte come viene pubblicizzata. Dobbiamo fare affidamento su noi stessi».
«L’obiettivo del nemico è diffondere una guerra psicologica per spingerci verso una ritirata politica ed economica e raggiungere i suoi obiettivi» ha continuato il chierico sciita.
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In Iran, ovviamente, in molti credono si tratti di un attacco israeliano. Va notato inoltre che la notizia del ciberattacco giunge subito dopo le affermazioni di funzionari statunitensi e dei media occidentali secondo cui gli hacker dello Stato iraniano stanno lavorando attivamente per influenzare e interferire nelle prossime elezioni USA. Il coinvolgimento di Teheran in queste operazioni è tuttavia tutto da provare.
Lo Stato Ebraico e gli USA producono attacchi informatici al programma nucleare iraniano da decenni.
Il programma nucleare iraniano fu fermato anni fa da un’operazione congiunta israelo-statunitense di guerra informatica detta Olympic Games, che finì per liberare per il mondo un virus informatico chiamato Stuxnet, che devastò sistemi elettronici in tutto il pianeta.
Il programma atomico iraniano è stato in seguito sabotato da omicidi di scienziati di cui sono ritenuti responsabili gli israeliani. In uno dei casi più noti, per uccidere un fisico atomico di Teheran sarebbe stato utilizzato un robot killer mitragliatore a guida satellitare.
Come riportato da Renovatio 21, il segretario di Stato Anthnony Blinken ha dichiarato a fine luglio che l’Iran era vicino alla bomba atomica.
Sedicenti hacker legati ad Israele hanno rivendicato l’anno passato un attacco informatico contro i benzinai in Iran. Un episodio simile, perpetrato da attaccanti «anonimi», si era avuto anche tre anni fa.
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Immagine di GTVM92 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Guerra cibernetica
«Grandi palle», membro DOGE, picchiato in istrada di notte da giovinastri, ma ha salvato una ragazza

🚨🇺🇸 BIG BALLS LIVED UP TO HIS NAME FIGHTING DC CARJACKERS… NOW TRUMP’S FIGHTING BACK
Edward “Big Balls” Coristine didn’t get that nickname for nothing. Former @DOGE staffer tried to stop a carjacking and took a beating for it. Trump’s response? Enough is enough. “We… https://t.co/kUu6B9ZeTO pic.twitter.com/zfdDJJtswv — Mario Nawfal (@MarioNawfal) August 5, 2025
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Guerra cibernetica
Deputato russo denuncia: USA e britannici dietro l’attacco informatico ad Aeroflot

Un alto parlamentare russo ha affermato che i servizi segreti statunitensi e britannici sarebbero dietro al grave attacco informatico della scorsa settimana che ha interrotto le operazioni di Aeroflot e di altre aziende russe all’inizio di questa settimana.
Andrej Svintsov, vicepresidente del Comitato per la politica dell’informazione della Duma di Stato, ha affermato che l’attacco fa parte di una campagna coordinata delle potenze occidentali per danneggiare l’economia russa, dopo che non sono riuscite a raggiungere i loro obiettivi attraverso mezzi militari e sanzioni.
Aeroflot, la più grande compagnia aerea russa, è stata costretta a cancellare o ritardare decine di voli il 28 luglio dopo che gruppi di hacker filo-ucraini hanno affermato di aver paralizzato i sistemi informatici interni della compagnia aerea. L’attacco informatico ha interrotto anche le operazioni aeroportuali e ha colpito altre aziende, tra cui una catena nazionale di farmacie.
«Non si tratta di hacker isolati, ma di un’azione pianificata dalle agenzie di intelligence americane e britanniche», ha dichiarato Svintsov al quotidiano russo Abzats. Ha descritto la campagna come uno «sforzo sistematico condotto contro la Russia», suggerendo che sia un segno di disperazione da parte degli avversari del Paese.
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«Si tratta di un approccio sistematico da parte dei nostri nemici occidentali, che non sono riusciti a sconfiggere la Russia sul campo di battaglia. Stanno cercando di indebolire il potenziale economico, dato che le sanzioni non stanno aiutando», ha affermato Svintsov, avvertendo che il sabotaggio informatico potrebbe continuare fino a quando la Russia non otterrà la vittoria nel conflitto ucraino.
A maggio, il Segretario alla Difesa John Healey ha dichiarato che il Regno Unito avrebbe aumentato significativamente le operazioni informatiche contro Russia e Cina. Ha confermato la creazione di un nuovo Comando Cibernetico ed Elettromagnetico, aggiungendo che «la tastiera è ora un’arma di guerra».
Il Cremlino ha esortato le aziende russe a sostituire software e hardware di fabbricazione estera per ridurre l’esposizione alle minacce informatiche. Il mese scorso, il presidente Vladimir Putin ha incaricato il governo di accelerare la sostituzione delle importazioni.
I gruppi di hacker Silent Crow e Cyberpartisans BY hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco di lunedì ad Aeroflot, scrive la stampa russa. Le due sigle avrebbero affermato di essere entrati nella rete aziendale della compagnia aerea per oltre un anno, rubando più di 20 terabyte di dati e distruggendo circa 7.000 server.
L’autorità di regolamentazione delle comunicazioni Roskomnadzor ha dichiarato che le fughe di dati non sono state confermate. La Procura generale russa ha confermato l’attacco informatico e ha aperto un procedimento penale.
Come riportato da Renovatio 21, nelle ore successive all’attacco contro la compagnia aerea di bandiera russa, il Roskomnadzor ha bloccato lo strumento di misurazione delle prestazioni di Internet Speedtest, gestito dalla società statunitense Ookla, citando minacce all’infrastruttura digitale nazionale.
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Guerra cibernetica
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