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Carrarmati diretti in Ucraina multati in autostrada in Campania

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Un convoglio di carrarmati diretti in Ucraina è stato fermato e multato dalla polizia stradale sull’autostrada A30 (Salerno-Caserta). Lo riporta il quotidiano Il Mattino.

 

Si trattava di cinque Panzerhaubitze  2000  che provenivano dalla base militare di Persano (in provincia di Salerno) e transitavano in direzione della guerra in ex-URSS.

 

I PZH 2000 sono obici semovente da 155/52 mm prodotti in Germania  considerati il mezzo più moderno della loro categoria. I PZH sono in dotazione di Paesi Bassi, Grecia e Italia, la quale ne possiede 68 esemplari costruiti su licenza dal consorzio IVECO-OTO Melara.

 

Secondo quanto si apprende, alcuni dei trattori e i semirimorchi utilizzati da imprese private per il trasporto dei tanki sono risultati sprovvisti di carta circolazione e con revisione scaduta.

 

È stato inoltre riferito che uno dei conducenti non aveva l’autorizzazione per i trasporti eccezionali.

 

I panzer destinati alle forze di Kiev sono dunque stati rispediti alla basa di Persano, con l’eccezione di due, che, avendo i documenti in regola, hanno proseguito oltre, verso Zelens’kyj e il conflitto.

 

La situazione è bellissima e verrebbe voglia di ridere ma si tratta pur sempre della guerra.

 

La tentazione di pensare che sia la prima volta che si esulta per la pervicace volontà multatoria degli agenti italiani per alcuni è fortissima.

 

L’art. 11 della Costituzione («l’Italia ripudia la guerra…») salvato dalle more.

 

Multe che tecnicamente hanno fatto di più per la pace che tutto il Parlamento italiano messo insieme.

 

 

 

 

Immagine di Sonaz via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported (CC BY 3.0)

 

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Boss del cartello ecuadoriano assassinato e sepolto con centinaia di pistole e fucili

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Julian Sevilliano, un boss del cartello ecuadoriano assassinato noto come «El Fatal» è stato sepolto con centinaia di armi nella sua bara la scorsa settimana. Lo riporta il New York Post.

 

Circondato da centinaia di pistole, fucili e fucili, il 39enne era il leader della banda chiamata «Los Fatales». La scorsa settimana stava lavando un’auto quando gli è stata «improvvisamente tesa un’imboscata da parte di uomini armati». El Fatal è stato ucciso dai sicari, così come la figlia ventenne che era con lui.

 

L’omicidio è stato attribuito ad una banda rivale, secondo quanto trapelato.

 

Dopo l’omicidio, la famiglia del leader del cartello ha rifiutato di lasciare che la polizia locale prendesse il corpo. La famiglia ha preso i resti e ha programmato un «funerale di massa» per il giorno successivo, dice il rapporto.

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Al funerale sono state scattate le foto di Sevillano che giaceva in una bara aperta che la gente ha riempito di armi affinché il boss potesse essere «armato fino ai denti nell’aldilà e potesse difendersi», racconta il giornale neoeboraceno.

 

La banda rivale responsabile della sua morte aveva seguito in anticipo i suoi movimenti. «Sembra che seguissero i suoi movimenti, Julián veniva sempre a lavare la macchina la mattina, i suoi nemici ne approfittavano», ha detto al giornale un residente della zona.

 

L’omicidio potrebbe essere stato quello di “regolare i conti” per precedenti crimini commessi da Sevillano. A quanto pare le rivalità dei cartelli si estendono all’aldilà.

 

Vi è da notare come il dotare di armi, beni e perfino di servi il defunto sia un’usanza antropologicamente presente in varie epoche e in luoghi distanti del mondo: ciò avveniva con i faraoni egizi – al cui rito funebre si praticava il sacrificio umano dei servitori, destinati così a continuare a servirlo nell’al di là – così come con gli imperatori cinesi: è questa l’origine del cosiddetto «esercito di terracotta» di Xi’an, miriade di effigi di soldati che dovevano servire oltre la dimensione mortale l’Imperatore Qin, il primo imperatore cinese costruttore della Grande Muraglia.

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«Come Dio»: professore di Harvard afferma che gli alieni potrebbero creare universi in laboratorio

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In una recente intervista, l’astronomo di Harvard Avi Loeb, ha ipotizzato che gli alieni potrebbero costruire «piccoli universi» nei laboratori e che i suoi detrattori sono semplicemente «gelosi».   Discutendo del suo lavoro e delle sue teorie in una chat con Fox News, il Loeb ha mostrato la sua tendenza verso teorie fantasiose e profondamente speculative sulla vita extraterrestre.   «Si può immaginare che la civiltà sovrumana che capisce come unificare la meccanica quantistica e la gravità potrebbe effettivamente essere in grado di creare un piccolo universo in laboratorio», ha detto al canale via cavo americano, «una qualità che assegniamo a Dio nei testi religiosi».   Un recente articolo del New York Times non si è concentrato sull’astronomo stesso, ma sul modo in cui ha alienato i suoi colleghi con le sue affermazioni da prima pagina su quelli che crede siano intrusi interstellari e astronavi precipitate sul fondo dell’Oceano Pacifico.   Durante l’intervista alla Fox, lo scienziato ha insistito sul fatto che se fosse stato lì quando Mosè trovò il roveto ardente che parlava con la voce di Dio con attrezzature moderne, «avrebbe potuto consigliare» il profeta «sulla temperatura superficiale del cespuglio, la quantità di energia in un periodo di tempo emessa da esso e se si tratta davvero di un fenomeno insolito».   Nessuna di queste teorie sulla potenziale vita aliena è particolarmente nuova. Credere che non siamo soli nell’universo, o addirittura che siano già state scoperte prove di vita extraterrestre intelligente, non è più l’unico ambito delle teorie del complotto, ma piuttosto delle udienze del Congresso e delle denunce del New York Times.   L’idea che gli alieni abbiano visitato la terra in passato, intervenendo nella storia umana o persino creando la nostra specie, ha un suo genere letterario con un nome specifico, la «paleoastronautica». Il successo editoriale del filone è partito una cinquantina di anni fa con il libro dello scrittore tedesco Heinrich Von Daeniken Carri degli dei.

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Visioni simili ad un certo punto cominciavano a sorgere anche in URSS, dove l’ipotesi del «creazionismo alieno» come origine della vita sul pianeta era ritenuta utile per prevenire che il popolo tornasse a darsi la spiegazione di un tempo, e cioè che l’universo lo aveva creato Dio.   Il furore paleoastronautico si presenta in cicli che paiono inestinguibili: nell’ultimo, a cui stiamo assistendo, vi sono personaggi che rileggono la Bibbia in chiave aliena, peraltro una tentazione già nota praticamente dai tempi di Von Daeniken.   Tuttavia come ha dichiarato al NYT l’astrofisico dell’Arizona State University Steve Desch, la gente sembra davvero essere «stufa di sentire le affermazioni selvagge di Avi Loeb».    Come riportato da Renovatio 21, Il professor Loeb è noto per aver sostenuto che l’asteroide interstellare 2017U1, avvistato nel 2017 e soprannominato «’Oumuamua» (in hawaiano «messaggero che arriva per primo da lontano» o «messaggero da un lontano passato») potrebbe essere la prova di una civiltà aliena che ha inviato un pezzo della sua tecnologia nel nostro pianeta a farci visita.   Il Loeb, di fatto un «cacciatore di alieni» con cattedra ad Harvard e quindi bollino accademico di alto prestigio, ha inoltre dichiarato che ci potrebbero essere fino a 4 quintilioni di astronavi aliene nel sistema solare.   Per quanto riguarda i suoi detrattori, l’astronomo di Harvard ha detto a Fox che soffrono solo di «gelosia accademica». Che non si curi molto di quel che dicono di lui lo si capisce anche da altre dichiarazioni degli ultimi mesi, come quella per cui potrebbe essere possibile che ci siano quattro quintilioni di astronavi aliene in agguato nel nostro sistema solare.

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E non si può dire che nel giro accademico, anche rinomato, il Loebbo sia solo: parlando a una conferenza a Manhattan, il dottor Garry Nolan – un immunologo con cattedra a Stanford candidato al premio Nobel, che en passant afferma di aver lavorato per la CIA in passato – ha suggerito che gli umani probabilmente hanno già visto gli alieni prima, ma semplicemente non hanno notato nulla di diverso loro, in modo simile a come le tribù sudamericane avvistarono per la prima volta le navi spagnole.   In pratica esiste quindi una possibilità del «100%» che forme di vita aliene abbiano visitato la Terra in passato e che siano ancora presenti sul nostro pianeta fino ad oggi.   La visione di Loeb degli alieni creatori di universi laboratoriali in fondo non si discosta troppo da quella dell’ex capo di Roskosmos (l’Agenzia Spaziale Russa) Dmitrij Rogozin, il quale in un discorso alla TV russa non ha escluso che la Terra sia già sotto osservazione extraterrestre e che gli attuali livelli della tecnologia umana e della comprensione della scienza potrebbero semplicemente non essere abbastanza avanzati allo stadio attuale per rendersene conto.   «Non siamo gli unici che possono studiare i microbi, ma possiamo essere studiati come i microbi» disse l’ex vicepremier Rogozin, che in seguito sarebbe uscito da Roskomos e sarebbe stato ferito durante un attentato in Donbass a dicembre scorso.

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A San Francisco la gente già fa sesso nei robotaxi

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I passeggeri dei taxi a guida autonoma paiono perdere più facilmente i freni inibitori. 

 

È quanto riporta il San Francisco Standard, che, raccontando un episodio specifico con tanto di testimonianze di prima mano, sottolinea come la riservatezza derivante dal non avere un conducente sembra abbassare le inibizioni dei passeggeri all’interno dei robotaxi che stanno ora proliferando in tutta la città della Silicon Valley.

 

«Siamo entrati e ci siamo messi subito al lavoro, pomiciando», ha detto allo Standard Megan, una donna sui vent’anni, che di recente ha usufruito del servizio di mobilità alternativo. Da lì in poi è iniziato a diventare tutto allusivo e più intimo. 

 

«Ero tipo, “non ho biancheria intima e sono pronta per indossare questo kimono”», ha aggiunto. «E stavo usando le sue pantofole che erano cinque taglie più grandi».

 

Il complice sessale anonimo della ragazza ha ammesso di aver compiuto atti sessuali in un robotaxi almeno sei volte, comprese tre sessioni «complete».

 

«Voglio dire, non c’è nessuno che ti dica: “non puoi farlo”», ha detto al quotidiano sanfranciscano. «Arriva al punto in cui ti senti sempre più a tuo agio, e se sei con qualcuno, come un partner più serio, può degenerare in altre attività».

 

Per anni, Cruise di General Motors e Waymo di Google hanno utilizzato robotaxi senza conducente nella città della Bay Area. Le auto hanno talvolta seminato il caos in città, bloccando il traffico in diverse occasioni.

 

Come riporta Futurism, i robotaxi possono anche essere pericolosi. Le segnalazioni di collisioni e incidenti mancati sono diventate quasi all’ordine del giorno. All’inizio di quest’anno, un veicolo è addirittura finito in una un contesto di incendio con i pompieri lì attivi.

 

Niente di tutto ciò sembra aver dissuaso i passeggeri dal copulare mentre sono in taxi.  Non è chiaro se Megan e il suo accompagnatore riusciranno a farla franca, perché c’è una possibilità che Cruise abbia registrato e archiviato le effusioni sui suoi server, nonostante le possibili leggi sulla privacy.

 

«Registriamo video all’interno dell’auto per maggiore sicurezza e supporto», si legge sul sito web di Cruise. «Se succedesse qualcosa durante la corsa, potremmo rivedere la registrazione per capire meglio cosa è successo».

 

«Stiamo lavorando duramente per garantire che il nostro servizio sia sicuro, pulito e aperto a tutti, e che i passeggeri accettino di fare la loro parte quando si iscrivono per utilizzare il nostro servizio», ha dichiarato allo Standard un portavoce di Cruise. «Adotteremo le misure appropriate contro chiunque violi tali linee guida».

 

«I was just along for the ride, literally» conclude la ragazza. «Ero solo lì per il giro, letteralmente»: il doppio senso non è possibile renderlo in italiano, ma il lettore può capire.

 

Dalle istigazioni al suicidio ai matrimoni con chatbot, dai consigli pro-anoressia ai plagi, dai licenziamenti di massa alla sostituzione di insegnanti e sacerdoti, dai morti che parlano alle crudeltà verso i bambini, il livello di degrado a cui può portarci l’Intelligenza Artificiale segna ogni giorno un nuovo livello.

 

 

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