Spirito
Bergoglio dice che i vescovi conservatori hanno un «comportamento suicida»

Papa Francesco ha descritto i vescovi «conservatori» come aventi un «atteggiamento suicida» perché chiusi «dentro una scatola dogmatica».
Le dichiarazioni sono state fatte durante un’intervista con Norah O’Donnell, giornalista del famoso programma americano di giornalismo di inchiesta 60 Minutes.
«Un conservatore è qualcuno che si aggrappa a qualcosa e non vuole vedere oltre», ha detto Francesco rispondendo a una domanda sui «vescovi conservatori negli Stati Uniti» che l’intervistatrice della TV statunitense CBS ha descritto come contrari agli «sforzi di Francesco di rivisitare insegnamenti e tradizioni».
«È un atteggiamento suicida perché un conto è tenere conto della Tradizione e considerare le situazioni del passato, un’altra è chiudersi in una scatola dogmatica», ha dichiarato papa Francesco, parlando in lingua spagnuola.
NEW: Clip from #PopeFrancis intvw with @60Minutes–
“A Conservative is one who clings to something and does not want to see beyond that. It is a suicidal attitude… to be closed up inside a dogmatic box.” pic.twitter.com/LClxHqyOWk— Michael Haynes ???????? (@MLJHaynes) May 16, 2024
Sostieni Renovatio 21
I suoi commenti facevano parte di un’intervista di un’ora con la O’Donnell della CBS realizzata alla fine di aprile, di cui solo una piccola parte era stata pubblicata. Ora sarà trasmessa per intero alla TV americana questa domenica e lunedì.
In un precedente spezzone dell’intervista fatto uscire, il Bergoglio – di fatto non nuovo all’insulto verso chi percepisce come altro da sé – denigrava i critici della tesi del cambiamento climatico definendoli «sciocchi».
«Ci sono persone che sono sciocche, e sciocche anche se mostri loro delle ricerche; non ci credono», aveva dichiarato l’argentino. «Perché? Perché non capiscono la situazione o per il loro interesse, ma il cambiamento climatico esiste».
Come scrive LifeSite, da tempo Francesco sembra esprimere malcontento nei confronti dei cattolici americani, spesso utilizzando la sua descrizione di «rigido» quando si riferisce a loro.
Alcuni episcopati statunitensi si sono distinti nel difendere elementi dell’insegnamento cattolico, spesso in apparente contrapposizione alla posizione di Francesco – compresi uomini come l’arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone (che ha negato la comunione all’abortista Nancy Pelosi, divieto poi di fatto annullato dal Pontefice) e soprattutto come il vescovo Joseph Strickland e il cardinale Raymond Burke.
Come noto, è possibile dire che sia Strickland che Burke sono stati puniti: il primo è stato incredibilmente rimosso dalla sua diocesi di Tyler, in Texas, il secondo ha perso l’assistenza sanitaria vaticana ed è costretto a pagare l’affitto del suo appartamento in via della Conciliazione.
Il Burke era stato insultato da Bergoglio anche quando era stato male, con allusione alle sue posizioni sui vaccini – posizioni che Renovatio 21 conosce bene, avendo organizzando proprio con il cardinale Burke un convegno su vaccini e linee cellulari da feto abortito a Roma nel 2019.
La soluzione, forse, è quella offerta dal presidente argentino Milei, che nel tempo aveva chiamato Bergoglio «imbecille», «rappresentante del maligno», e di lì a peggio: tre mesi fa, in Vaticano, Francesco ha abbracciato tra grandi sorrisi il Milei, come niente fosse.
Che per entrare nelle simpatie del papa bisogni sintonizzarsi con il suo mondo di contumelie continue?
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da Twitter
Spirito
Papa Leone: «la questione della messa in latino è molto complicata»

Sostieni Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Spirito
Danimarca, l’esecutivo nota una secolarizzazione sfinita

In Danimarca è emerso un fenomeno unico, passato inosservato ai media mainstream. All’inizio di giugno, il primo ministro danese Mette Frederiksen, parlando pubblicamente in un’università, ha dichiarato: «abbiamo bisogno di una forma di riarmo che sia altrettanto essenziale [del riarmo militare]. È un riarmo spirituale». Questa consapevolezza senza precedenti, che si spera si diffonda.
Il Partito Socialdemocratico Danese, a cui appartiene il primo ministro, non gode di una reputazione di bigottismo: ha ampiamente contribuito a ridurre l’influenza della Chiesa protestante danese nella sfera pubblica. Tuttavia, la Frederiksen aveva già sorpreso tutti all’inizio di quest’anno annunciando un importante riarmo militare: un’estensione della coscrizione obbligatoria, un aumento significativo della spesa per la difesa e un addestramento intensificato a tutti i livelli.
Tuttavia, incombe un problema profondo, che il capo dell’esecutivo danese, cosa insolita per un leader occidentale, ha osato nominare. Molti giovani danesi sono riluttanti a combattere. Alcuni ammettono apertamente che non sacrificherebbero la propria vita per la Danimarca, né per la democrazia, né per la bandiera, tanto meno per un moderno stato sociale che promette tutto ma non ispira nulla.
Sostieni Renovatio 21
Questa crisi non riguarda solo la Danimarca; riguarda tutte le società post-cristiane. Pone una domanda, sotto forma di sfida, che le nazioni europee farebbero bene ad affrontare: cosa unisce un popolo quando i sistemi puramente umani in cui credeva iniziano a vacillare? Come diceva Péguy, bisogna sempre dire ciò che si vede, ma la parte più difficile è vedere ciò che si vede.
La Danimarca è una delle nazioni più secolarizzate al mondo. Il protestantesimo è ancora la religione di Stato, ma svolge solo un ruolo marginale nella vita della maggior parte dei cittadini. La religione è stata a lungo relegata alla sfera privata. Lo Stato ha gradualmente assorbito le funzioni assegnate alla religione: assistenza ai poveri, educazione civica, funerali, matrimoni civili, etc.
Il primo ministro del governo danese invita quindi la Chiesa protestante danese a rivendicare il suo giusto posto. In un’intervista al quotidiano cristiano Kristeligt Dagblad, Mette Frederiksen si è spinta oltre, esortando il protestantesimo di Stato a non accontentarsi di essere un’istituzione culturale, ma a tornare a essere un pilastro della vita nazionale.
«Credo che le persone si rivolgeranno sempre più alla Chiesa», ha affermato, «perché offre un naturale senso di comunità e un’ancora nazionale. (…) Lo spazio religioso ha sostenuto le persone in molte crisi. Penso che la Chiesa scoprirà che i tempi attuali richiedono una riscoperta di uno spazio religioso».
Infine, in una riflessione che sarebbe stata inconcepibile per una leader socialdemocratica danese solo dieci anni fa, conclude: «se fossi la Chiesa, mi chiederei ora: come possiamo essere un quadro sia spirituale che fisico per ciò che i danesi stanno attraversando?»
Questo non vuol dire, tuttavia, che il primo ministro danese abbia percorso la via di Damasco: si tratta piuttosto di una dichiarazione di realismo politico. La Frederiksen riconosce che diritti, servizi pubblici e tutele sociali non sono sufficienti a sostenere una società. I cittadini non rischieranno la vita per una democrazia burocratica. Ma combatteranno per ciò che ritengono sacro.
La Danimarca sta scoprendo ciò che molte nazioni occidentali stanno – si spera – iniziando a comprendere: un sistema costruito su comfort, diritti e libertà individuale non lascia nulla da difendere quando le avversità colpiscono. Eppure le avversità – sotto forma di guerra, minacce o sacrifici – stanno tornando sul continente europeo.
Ciò che sta diventando evidente in Danimarca sono i limiti di una governance secolarizzata, l’esaurimento di un secolarismo meno aggressivo e totalitario che in Francia. Diritti e libertà, per quanto nobili, non esistono nel vuoto. Sono il frutto di una visione etica più profonda, radicata nella trascendenza, nella religione e nella comprensione della verità, del bene e della bellezza. Separata da queste radici, la società si sgretola. E quando il sacrificio diventa necessario, la volontà di compierlo svanisce.
Ironicamente, persino coloro che hanno sostituito la Chiesa con lo stato sociale stanno iniziando a sentire il terreno tremare sotto i piedi e invocano i giorni delle cattedrali. Speriamo che questa epidemia di lucidità si diffonda oltre i fiordi della Scandinavia.
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di News Oresund via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Spirito
Mons. Eleganti: le riforme del Vaticano II sono state un esperimento «sconsiderato» e «fallito»

Sostieni Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Pensiero4 giorni fa
Charlie Kirk, strategia della tensione e inferno sulla Terra
-
Autismo2 settimane fa
La sanità di Kennedy alza il tiro: autismo collegato al vaccino MPR e all’uso di paracetamolo durante la gravidanza
-
Spirito2 settimane fa
Mons. Viganò offre solidarietà a don Pompei, sospeso a divinis
-
Spirito1 settimana fa
Mons. Viganò reagisce alla pellegrinaggio romano omotransessualista
-
Pensiero2 settimane fa
Renovatio 21 saluta Giorgio Armani. Dopo di lui, il vuoto che inghiottirà Milano e l’Italia
-
Gender6 giorni fa
La sodomia come «idolatria indiretta». Mons. Schneider: il «pellegrinaggio LGBT» è un «abominio» che richiede «riparazione pubblica» di Leone
-
Cancro5 giorni fa
Vaccino e cancro, ricercatori italiani scoprono che il siero COVID è collegato a un forte aumento dei tumori
-
Autismo1 settimana fa
Trump condivide un video sulla correlazione tra vaccini e autismo