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Anche un orfanotrofio delle suore di Madre Teresa nel mirino dei nazionalisti indù

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews.

 

 

Nella città di Vadodara, nello Stato indiano del Gujarat, una casa delle Missionarie della Carità è sotto inchiesta con l’accusa di «convertire» le bambine. Le suore: «Accuse false. Anche tanti non cristiani stanno pregando per noi». Mons. Machado: «Questo Paese ha già dimenticato quanto ha fatto la Madre degli ultimi per l’India?».

 

 

Nell’escalation di accuse e attacchi dei fondamentalisti indù contro i cristiani indiani adesso sono persino le Missionarie della Carità, le suore di Madre Teresa, a finire nel mirino.

 

Succede nello Stato indiano del Gujarat – proprio quello da cui è iniziata l’ascesa politica dell’attuale premier Narendra Modi: nella città di Vadodara è stata presentata una denuncia  per «conversioni forzate» contro una casa di accoglienza per bambine orfane o strappate al lavoro minorile che le Missionarie della Carità gestiscono nell’area di Makarpura.

 

All’origine dell’esposto un’ispezione compiuta il 9 dicembre nella struttura dal responsabile distrettuale dei servizi sociali Mayank Trivedi, insieme al presidente del Comitato per la difesa dell’infanzia.

 

Secondo quando riportato nella denuncia i due avrebbero constatato che le ragazze della casa verrebbero «forzate» a indossare la croce, leggere testi religiosi cristiani e a partecipare a preghiere cristiane con l’intenzione di «indirizzarle al cristianesimo».

 

Si dice anche che le religiose sarebbero impegnate in «attività che offendono intenzionalmente e con rancore i sentimenti religiosi degli indù».

 

Nonostante le Missionarie della Carità abbiano negato queste accuse, la polizia ha avviato un’indagine sulla base della famigerata legge anti-conversioni, che in Gujarat è in vigore dal 2003.

 

Suor Clarissa, dalla casa di Vadodara, racconta ad AsiaNews: «Siamo sotto shock, quanto dicono non è affatto vero e le indagini vanno avanti. Sister Prema (la superiora delle Missionarie della Carità, ndr) ci ha telefonato per esprimere la sua vicinanza e sta pregando per noi. Tutti pregano per noi e ci consolano, comprese tante persone di altre religioni. Continuate a pregare per noi».

 

«Non dimentichiamo le scene del funerale di Madre Teresa con tutti gli onori di Stato, o il Bharat Ratna, la massima onorificenza del Paese a lei attribuita nel 1980. Può la sua storia essere cancellata insieme a tutto ciò che ha fatto per l’India?»

L’arcivescovo di Vasai mons. Felix Machado, segretario generale della Conferenza episcopale Indiana (CBCI), aggiunge ad AsiaNews:

 

«Sono profondamente angosciato per questa notizia. Crediamo nelle leggi di questo Paese, la polizia ha diritto di investigare. Ma non dimentichiamo le scene del funerale di Madre Teresa con tutti gli onori di Stato, o il Bharat Ratna, la massima onorificenza del Paese a lei attribuita nel 1980. Può la sua storia essere cancellata insieme a tutto ciò che ha fatto per l’India? Servire i poveri –- continua mons. Machado – è parte integrante della nostra fede cristiana, stare accanto agli ultimi, agli orfani, ai dimenticati. Dove andrà a finire questo Paese se si rinnega il rispetto per tutte le religioni continuando a propagare il sospetto nei confronti degli altri? Conosciamo l’universalismo dei Rig Veda e delle Upanishad e lo confrontiamo con quanto succede oggi: è tempo di una riflessione seria, per ritornare alle gloriose tradizioni dell’India, non alle strumentalizzazioni politiche».

 

 

Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne.

 

 

Renovatio 21 ripubblica questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Mons. Viganò: la chiesa conciliare-sinodale schierata con i nemici della Chiesa cattolica

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L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affidato alla piattaforma social X un commento sul «World Meeting of Human Fraternity» organizzato dalla Diocesi di Roma, un appuntamento, giunto alla terza edizione, promosso dalla Basilica di San Pietro e da una fondazione che si chiama come la famigerata enciclica bergogliana  Fratelli Tutti.

 

«Trovo a dir poco inconcepibile che, dinanzi all’evidenza del colpo di stato globalista nelle nazioni occidentali e alla aperta ostilità a Cristo e alla Sua Chiesa dell’élite globalista, la chiesa conciliare-sinodale insista ancora a schierarsi con i nemici della Chiesa Cattolica, ratificando le loro imposture climatiche, sanitarie, sociali e belliche» scrive monsignore.

 

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«Dinanzi all’evidenza dei disordini e della criminalità causati dall’immigrazione, perora l’accoglienza e coopera all’islamizzazione delle nazioni cristiane. Dinanzi alla dissoluzione morale dei giovani, si fa promotrice dell’ideologia LGBTQ+».

 

«Dinanzi al cinismo utilitarista dell’eutanasia e dell’aborto, alla predazione degli organi e alla manipolazione genetica, legittima i sieri sperimentali fatti con tessuti ricavati da feti abortiti».

 

«Dinanzi alle speculazioni dell’alta finanza usuraia e ai controlli dell’identità digitale e della valuta elettronica, installa i pos in chiesa per i pagamenti elettronici».

 

«Questa non è ingenuità, né sprovvedutezza: è deliberata cooperazione al Male, secondo un ben preciso copione sotto un’unica regia» tuona Viganò.

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Migliaia alla processione del Concilio dei Santi di Mosca

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Migliaia di cristiani ortodossi hanno preso parte domenica a una grande processione per celebrare il Concilio dei Santi di Mosca, una festa della Chiesa ortodossa russa in onore dei santi di Mosca. L’evento segna la rinascita di una tradizione interrotta dopo la Rivoluzione russa del 1917.   La marcia è stata guidata dal Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, e vi hanno preso parte anche il clero della diocesi di Mosca, comunità monastiche e fedeli laici. Gli organizzatori hanno stimato la partecipazione di circa 40.000 persone.   I partecipanti provenivano da tutta la Russia, ma anche dalla Repubblica Ceca, dall’Uzbekistan, dalla Serbia, dall’Italia e da altri Paesi. La marcia è partita dalla Cattedrale di Cristo Salvatore nel centro di Mosca e si è diretta al Convento di Novodevichy, a 6 km di distanza.  

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I video condivisi online mostrano sacerdoti e fedeli che portano striscioni colorati raffiguranti santi, mentre la folla canta il tradizionale “Cristo è risorto” e i cori rispondono «Veramente è risorto».   Molti cantavano inni religiosi mentre i moscoviti si schieravano lungo le strade per assistere alla processione.   La processione è stata preceduta da una funzione celebrata dal Patriarca Cirillo nella Cattedrale di Cristo Salvatore. Parlando prima dell’evento, il Patriarca ha affermato che la marcia ha sottolineato il ruolo di Mosca come capitale dell’Ortodossia e ha espresso la speranza che possa ripristinare un’antica tradizione.   «Mosca è una capitale veramente ortodossa della nostra patria», ha detto ai giornalisti dopo la funzione. «Da un lato, è una città aperta ai nostri fratelli di altre religioni, riconoscendo il loro contributo alla nostra storia comune, ma allo stesso tempo è una città che non rinuncerà mai alla sua eredità cristiana».   La processione celebra lo storico trasferimento dell’icona di Smolensk della Santa Madre di Dio dalla Cattedrale dell’Annunciazione del Cremlino al Convento di Novodevichy, fondato dal Granduca Vasilij III dopo la presa di Smolensk nel 1525. In memoria del trasferimento dell’icona venne istituita una marcia annuale, che continuò per quasi quattro secoli fino alla Rivoluzione russa.

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Immagine screenshot da Twitter
         
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Lourdes, i famosi carretti saranno sostituiti

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In occasione del 140° anniversario dell’Hospitalité di Nostra Signora di Lourdes, il santuario mariano ha annunciato il rinnovo delle sue emblematiche «auto blu», che dall’inizio del XX secolo sono parte integrante del paesaggio e del patrimonio del santuario.

 

Un comunicato stampa del Santuario riporta le parole di Daniel Pezet, presidente dell’Hospitalité Notre-Dame de Lourdes, ricordando innanzitutto che «dall’inizio del XX secolo , le auto blu permettono ai pellegrini malati, stanchi o disabili di partecipare ai pellegrinaggi al Santuario di Lourdes».

 

Daniel Pezet spiega poi che questi veicoli sono stati sviluppati negli anni ’60 dalla società Aumon. La versione attuale rappresenta una flotta di diverse centinaia di veicoli che hanno accompagnato generazioni di pellegrini.

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Tuttavia, un utilizzo così elevato, nonostante gli sforzi del personale ospedaliero per mantenere i veicoli in buone condizioni e l’aggiunta di un impianto frenante nel 2012, non impedisce che alcuni veicoli si trovino in uno stato di degrado avanzato, il che solleva una questione di sicurezza, ma anche di comfort per gli utenti. Diventa quindi necessario rinnovare il parco auto «blu».

 

Sono stati identificati pochi veicoli che soddisfano questo requisito. Il veicolo attuale rimane il miglior riferimento. Alcuni veicoli come barelle, sedie a rotelle e tricicli possono soddisfare parte del bisogno, ma l’architettura e il legame che si crea tra il pellegrino e il suo accompagnatore rimangono unici.

 

L’Hospitalité Notre-Dame de Lourdes ha quindi deciso di affidare all’azienda bigourdan Milc (Made In Le Coin), con sede a La Barthe-de-Neste (Alti Pirenei), lo sviluppo e la prototipazione di una nuova auto blu.

 

L’azienda produce biciclette, veicoli elettrici, carrelli per il trasporto e dispositivi per persone con disabilità. Potrà quindi mettere a frutto la propria competenza in soluzioni di mobilità adattata, garantendo un design funzionale e su misura per le esigenze del santuario.

 

L’azienda sta attualmente sviluppando due prototipi, che saranno testati alla fine del 2025, dopo un lavoro di osservazione diretta da parte dei suoi ingegneri per comprendere come vengono utilizzati i carri durante i pellegrinaggi.

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Il design manterrà l’essenza del modello attuale, preservandone l’architettura: due grandi ruote posteriori, una piccola ruota anteriore, un tendalino pieghevole e un timone metallico per la trazione manuale, che può ospitare un passeggero adulto e favorisce un legame speciale tra il pellegrino e il suo compagno.

 

Sebbene non siano state rivelate specifiche tecniche dettagliate, l’esperienza di Milc suggerisce miglioramenti significativi. In termini di sicurezza, si prevedono freni ottimizzati (oltre al sistema del 2012, finanziato dall’Ordine di Malta) e possibili sistemi antiribaltamento.

 

In termini di comfort, sono previsti sedili più ergonomici, sospensioni migliorate e una migliore protezione dal sole e dalla pioggia. I materiali potrebbero includere alluminio o compositi leggeri e resistenti, in linea con l’esperienza di Milc nella mobilità adattata, ma la trazione rimarrà manuale per preservare l’aspetto umano del servizio.

 

Il colore azzurro, che evoca la Vergine Maria, sarà mantenuto, così come le dimensioni approssimative (1,5 m di lunghezza e 0,8 m di larghezza, secondo il modello attuale). Il numero di unità che saranno prodotte non è stato specificato, ma il budget, definito «enorme», sarà finanziato da donazioni di privati, associazioni e strutture ricettive, come da tradizione del santuario.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.News

 

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Immagine di Andy Hay via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0

 

 

 

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