Politica
Trump lancia la riforma delle elezioni negli Stati Uniti

Martedì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo radicale per rivedere radicalmente il sistema elettorale americano, che prevede tra l’altro l’obbligo di provare la cittadinanza per la registrazione degli elettori.
L’ordinanza, intitolata «Preservare e proteggere l’integrità delle elezioni americane», invita gli stati a collaborare con le agenzie federali e a condividere le liste elettorali, nonché a perseguire i reati elettorali. Minaccia inoltre di tagliare i finanziamenti federali per gli stati che non si conformano.
«Nonostante l’autogoverno pionieristico, gli Stati Uniti ora non riescono a far rispettare le protezioni elettorali di base e necessarie impiegate dalle nazioni moderne e sviluppate, così come da quelle ancora in via di sviluppo», si legge nel testo dell’ordinanza, elencando le misure adottate da altre nazioni per rendere più sicuro il processo elettorale, tra cui l’introduzione dell’identificazione biometrica e la limitazione del voto per posta.
«Elezioni libere, eque e oneste, non rovinate da frodi, errori o sospetti, sono fondamentali per il mantenimento della nostra repubblica costituzionale. Il diritto dei cittadini americani a che i loro voti siano correttamente conteggiati e tabulati, senza diluizioni illegali, è fondamentale per determinare il legittimo vincitore di un’elezione», afferma il documento.
Tra le altre cose, l’ordinanza richiede la prova della cittadinanza per gli elettori che si registrano alle elezioni federali. La misura è effettivamente mirata a fare la stessa cosa del Safeguard American Voter Eligibility Act (SAVE Act) sostenuto dai repubblicani e atteso da tempo. Mentre votare alle elezioni federali da parte di non cittadini è già un reato, i repubblicani sostengono da tempo che è necessario fare di più per ripristinare la fiducia del pubblico nelle elezioni.
I gruppi per i diritti di voto, tuttavia, hanno criticato la modifica proposta, sostenendo che molti americani in età di voto non hanno prontamente a disposizione una prova di cittadinanza. Secondo un rapporto del 2023 compilato dal Brennan Center for Justice e altri gruppi, circa 21,3 milioni di persone, circa il 9% dei cittadini statunitensi in età di voto, non hanno tali documenti a portata di mano.
Trump è da tempo critico nei confronti del sistema di voto statunitense, sostenendo che è molto soggetto a irregolarità e frodi. Si è opposto in particolare al voto per posta. In base all’ordine esecutivo, i voti devono ora essere «espressi e ricevuti» prima del giorno delle elezioni, con finanziamenti federali subordinati al rispetto delle norme statali.
La mossa ha già incontrato critiche da parte di vari partiti che hanno giurato di contestarla in tribunale. Il segretario di Stato dell’Oregon, Tobias Read, ha bollato l’ordine come «azione contro la democrazia». Il suo Stato si affida molto al voto per corrispondenza.
«È diritto di ogni cittadino americano chiedere conto ai politici alle urne. Questo ordine esecutivo è una minaccia a tale diritto e una minaccia alla nostra responsabilità come stati di organizzare elezioni eque e sicure. Questa azione illegale contro la democrazia americana sarà contestata e non rimarrà in piedi», ha affermato il Read in una dichiarazione.
Trump era intervenuto direttamente due anni fa durante il voto in Arizona quando macchine elettorali cominciarono improvvisamente a non funzionare più proprio in alcuni distretti tradizionalmente repubblicani.
Come riportato da Renovatio 21, in un sondaggio del l’anno passato un elettore per corrispondenza su cinque ha ammesso la presenza di frodi elettorali.
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Politica
Le spiagge italiane, la loro storia, la questione politica intorno ad esse. Intervista ad una balneare

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Politica
Negli Stati Uniti cinque tentativi di assassinio in un anno. E tanta violenza politica nella loro storia

Quello di Charlie Kirk non è l’unico episodio di estrema violenza politica capitata negli USA negli ultimi tempi.
Il 13 luglio 2024, l’allora candidato presidenziale Donald Trump è scampato per poco a un attentato durante un comizio a Butler, Pennsylvania. Thomas Matthew Crooks, 20 anni, ha aperto il fuoco, sfiorando l’orecchio di Trump, uccidendo un partecipante e ferendo altri. Il tiratore è stato neutralizzato da cecchini, ma un’inchiesta del Senato ha definito l’incidente «prevedibile e prevenibile».
Due mesi dopo, il 15 settembre, un secondo tentativo di assassinio ha preso di mira Trump fuori dal suo golf club a West Palm Beach, Florida. Un sospetto filo-ucraino, Ryan Routh, armato pesantemente, è stato arrestato dai Servizi Segreti. Il Routh si rappresenta da solo in tribunale e ha sfidato Trump a una partita di golf.
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Il 14 giugno 2025, la leader democratica del Minnesota Melissa Hortman e suo marito sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco nella loro abitazione. La stessa notte, il senatore John Hoffman e sua moglie sono stati feriti in un attacco collegato, sopravvivendo a stento. Il sospettato, Vance Luther Boelter, 57 anni, ex militare e contractor privato, è stato catturato dopo una caccia all’uomo di due giorni. Secondo l’accusa, aveva pianificato un omicidio politico mirato, con una lista di circa 70 altri obiettivi.
Il 18 dicembre 2024, l’influencer di destra Nick Fuentes ha riferito che un uomo armato di pistola, balestra e ordigni incendiari si è presentato a casa sua a Berwyn, Illinois, durante una diretta streaming. Il sospettato, un ricercato per triplice omicidio, è stato ucciso dalla polizia dopo un inseguimento, poco dopo l’incontro con Fuentes.
Andando indietro nel tempo, abbiamo il caso Nel novembre 2017, quando il senatore repubblicano del Kentucky Rand Paul fu aggredito fisicamente dal vicino Rene Boucher a Bowling Green, in una lite sul giardinaggio, riportando sei costole rotte e complicazioni polmonari che richiesero cure mediche prolungate. Boucher, motivato da rabbia politica anti-Trump, fu condannato a otto anni di prigione, con un’aggiunta di pena per aggressione in carcere.
Ancora prima, nel 2011, la deputata statunitense Gabrielle «Gabby» Giffords fu ferita a colpi d’arma da fuoco durante un’assemblea costituente a Tucson, in Arizona. Suo marito è l’ex astronauta della NASA Mark Kelly. Un uomo aveva corso verso la folla e inizando a sparare con una pistola calibro 9 mm con un caricatore da 33 colpi, ferendo 19 individui con colpi d’arma da fuoco e uccidendone sei. Tra i morti c’erano il giudice federale John Roll e la bambina di 9 anni Christina-Taylor Green.
Il tiratore, Jared Lee Loughner è stato arrestato dagli astanti fino a quando non è stato preso in custodia dalla polizia. Dopo aver dovuto affrontare più di 50 accuse penali federali, Loughner si è dichiarato colpevole di 19 di esse in un patteggiamento per evitare una condanna a morte.
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La storia dei presidenti USA è segnata da attentati che ne hanno testato la resilienza.
Andrea Jackson, nel 1835, sfuggì a due colpi di pistola difettosi da Richard Lawrence al Campidoglio.
Teodoro Roosevelt, candidato nel 1912, fu ferito al petto da John Schrank a Milwaukee, ma completò il discorso prima di curarsi. Franklin D. Roosevelt, nel 1933, evitò proiettili a Miami, mentre il sindaco Cermak morì. Harry Truman, nel 1950, resistette a un attacco armato alla Blair House da parte di nazionalisti portoricani.
Geraldo Ford superò due tentativi nel 1975: Lynette «Squeaky» Fromme, un membro della setta di Charles Manson, puntò una pistola scarica, e i17 giorni dopo una donna di nomeSara Jane Moore fallì il tiro.
Ronaldo Reagan, nel 1981, fu gravemente ferito da John Hinckley fuori da un hotel, ma si riprese con umorismo, dicendo ai chirurghi in sala operatoria prima dell’intervento di urgenza «spero che siate tutti repubblicani».
Quattro presidenti USA sono stati assassinati in carica, segnando pagine tragiche della storia americana. Abramo Lincoln, nel 1865, fu colpito alla testa da John Wilkes Booth al Ford’s Theatre durante una commedia, morendo il giorno dopo per vendicare la sconfitta confederata nella Guerra Civile.
Giacomo A. Garfield, nel 1881, fu ferito da Charles Guiteau in una stazione ferroviaria per delusione politica; infezioni post-intervento lo uccisero dopo 80 giorni.
Giuglielmo McKinley, nel 1901, ricevette due proiettili da Leon Czolgosz, un anarchico, durante una fiera a Buffalo, spirando per gangrena.
Infine, Giovanni F. Kennedy, nel 1963, fu abbattuto da Lee Harvey Oswald a Dallas con tre colpi dal Texas School Book Depository, in un evento che sconvolse il mondo.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Politica
Un po’ di chiarezza sulla questione dei balneari

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