Spazio
SpaceX porta in orbita cosmonauta russo

Il cosmonauta russo Aleksandr Gorbunov ha intrapreso una missione di cinque mesi, arrivando alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) a bordo della navicella spaziale Crew Dragon di Elon Musk. È il quinto russo a volare a bordo di una nave traghetto SpaceX.
La missione Crew-9, la nona missione operativa commerciale con equipaggio per la NASA, è stata lanciata da un razzo Falcon 9 dalla Cape Canaveral Space Force Station in Florida sabato. La navicella spaziale Crew Dragon, che trasportava anche l’astronauta statunitense Nick Hague, ha raggiunto l’orbita prevista e si è agganciata autonomamente alla ISS domenica pomeriggio.
La NASA ha trasmesso in streaming online le riprese in diretta dell’attracco.
Cabin views as @NASA‘s Crew-9 Commander Nick Hague and Mission Specialist Aleksandr Gorbunov travel aboard Dragon on their way to the @Space_Station pic.twitter.com/DmtY1y52AY
— SpaceX (@SpaceX) September 29, 2024
Sostieni Renovatio 21
Musk, CEO di SpaceX, ha commentato l’attracco con un breve post su X: «Dragon ha raggiunto @Space_Station».
Dragon has reached @Space_Station https://t.co/p0kEkJklnK
— Elon Musk (@elonmusk) September 29, 2024
Gorbunov, dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, è alla sua prima missione e ricoprirà il ruolo di ingegnere di volo.
Gorbunov e Hague rimarranno a bordo del laboratorio orbitante per cinque mesi. Si sono uniti all’equipaggio della Expedition 72 della stazione spaziale, composto dai cosmonauti Roscosmos Aleksandr Grebenkin, Aleksey Ovchinin e Ivan Vagner, nonché dagli astronauti della NASA Michael Barratt, Matthew Dominick, Jeanette Epps, Don Pettit, Butch Wilmore e Suni Williams.
Welcome aboard, #Crew9!
NASA astronaut Nick Hague and Roscosmos cosmonaut Aleksandr Gorbunov joined the Expedition 72 crew aboard the space station today, kicking off their five-month @ISS_Research mission. More… https://t.co/rcF4cWKl6F pic.twitter.com/qDspWtbQZw
— International Space Station (@Space_Station) September 29, 2024
The official welcome!
The Expedition 72 crew welcomed #Crew9, @NASAAstronauts Nick Hague, the Crew 9 commander and cosmonaut Aleksandr Gorbunov, the crew 9 mission specialist, after their flight aboard the @SpaceX Dragon spacecraft. pic.twitter.com/pOa8sTQWDo
— NASA’s Johnson Space Center (@NASA_Johnson) September 29, 2024
Aiuta Renovatio 21
Le immagini con astronauti americani e cosmonauti russi che si abbracciano in microgravità sono belle sino ad essere struggenti, e danno speranza alla Terra: nel momento in cui anche il CERN espelle dalla svizzera scienziati russi e bielorussi, c’è ancora la possibilità di vedere la cooperazione tra i Paesi per il futuro, per il bene maggiore dell’umanità.
Ci sarebbe da sottolineare, quindi, che questa collaborazione è oggi consentita da… Elon Musk.
Gorbunov e Hague torneranno sulla Terra a febbraio insieme a Wilmore e Williams, che sono bloccati sulla ISS da giugno. I due sono arrivati per una missione di prova di una settimana a bordo di un aereo Boeing Starliner. Tuttavia, lo Starliner ha avuto problemi tecnici ed è tornato a casa vuoto all’inizio di settembre.
I membri dell’equipaggio 8 Barratt, Dominick, Epps e Grebenkin lasceranno la stazione spaziale a bordo della navicella Crew Dragon Endeavour all’inizio di ottobre.
Roscosmos e la NASA hanno un programma di voli incrociati valido almeno fino al 2025. Il programma, lanciato nel 2022 e prorogato l’anno successivo, prevede l’invio di un astronauta americano sulla ISS come parte dell’equipaggio di un veicolo spaziale russo e di un cosmonauta russo come parte di un equipaggio americano.
Secondo Roscosmos, Gorbunov è il 25° cosmonauta russo a volare su una nave americana e il quinto a volare su una Crew Dragon.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Spazio
L’UE prepara uno scudo spaziale contro la Russia

Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Intelligenza Artificiale
Bezos vede data center nello spazio e prevede che la «bolla» dell’AI darà i suoi frutti come le dot-com

In una visione futuristica che sembra uscita da un romanzo di fantascienza, il fondatore ed executive chairman di Amazon, Jeff Bezos, ha previsto che entro i prossimi 10-20 anni verranno costruiti nello spazio data center «su scala gigawatt», alimentati da energia solare illimitata e destinati, nel tempo, a superare in prestazioni le loro controparti terrestri.
L’intervento di Bezos si è tenuto all’Italian Tech Week di Torino, dove l’imprenditore ha delineato quello che considera il prossimo grande salto tecnologico: l’orbital computing, ossia il calcolo in orbita. Un’evoluzione che, secondo lui, avrà un impatto paragonabile a quello dell’esplosione di Internet negli anni Novanta — con tutto il suo carico di entusiasmo, bolle speculative e inevitabili vincitori.
«Questi giganteschi centri di addestramento saranno meglio costruiti nello spazio, perché lì abbiamo energia solare, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Non ci sono nuvole, né pioggia, né maltempo», ha dichiarato Bezos in un’intervista pubblica con l’erede Agnelli John Elkann. «Saremo in grado di battere i costi dei data center terrestri nello spazio nei prossimi due decenni».
L’imprenditore americano ha spiegato che questa trasformazione rappresenta una tappa naturale nella migrazione dell’umanità verso infrastrutture spaziali. «È già successo con i satelliti meteorologici. È già successo con i satelliti per le comunicazioni. Il prossimo passo saranno i data center e poi altri tipi di produzione», ha affermato.
Jeff Bezos called AI an “industrial bubble” at Italian Tech Week:
“Investors don’t usually give a team of six people a couple billion dollars with no product, and that’s happening today.”
He added that while bubbles fund both good and bad ideas, society benefits when the… pic.twitter.com/7QTSgT0gh3
— Wall St Engine (@wallstengine) October 3, 2025
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Il concetto di data center orbitali sta guadagnando consensi tra i giganti della tecnologia, preoccupati per l’enorme impatto ambientale delle strutture terrestri, che richiedono grandi quantità di elettricità e acqua per il raffreddamento dei server. In orbita, la disponibilità costante di energia solare e l’assenza di condizioni atmosferiche rendono lo spazio una prospettiva sempre più attraente, almeno sul piano teorico.
Bezos ha però riconosciuto che il percorso non sarà privo di ostacoli: manutenzione e aggiornamenti sarebbero molto più difficili in orbita, i lanci di razzi rimangono costosi e qualsiasi guasto potrebbe comportare la perdita di miliardi di dollari in hardware.
Nonostante ciò, il fondatore di Amazon è convinto che l’abbassamento dei costi di lancio e il rapido progresso tecnologico cambieranno presto l’equilibrio economico, rendendo lo spazio una scelta sempre più conveniente per l’elaborazione dei dati.
Bezos ha quindi affrontato il tema dell’Intelligenza Artificiale, definendola una forza di cambiamento da accogliere con ottimismo, pur riconoscendo l’attuale clima di euforia e incertezza.
«Dovremmo essere estremamente ottimisti sul fatto che le conseguenze sociali e benefiche dell’intelligenza artificiale, come quelle che abbiamo avuto con Internet 25 anni fa, siano reali e destinate a durare», ha affermato. «È importante distinguere le potenziali bolle e le conseguenze del loro scoppio, che potrebbero verificarsi o meno, dalla realtà effettiva».
Secondo il Bezos, anche se gli investimenti nel settore sembrano eccessivi, si tratta di una «bolla positiva», una fase di espansione industriale che favorisce l’innovazione piuttosto che la distruzione finanziaria.
«Si tratta di una sorta di bolla industriale, a differenza delle bolle finanziarie. Quelle industriali non sono poi così negative, anzi, possono essere addirittura positive. La società trae beneficio da queste invenzioni», ha affermato, aggiungendo: «Gli investitori di solito non danno a un team di sei persone un paio di miliardi di dollari senza alcun prodotto, e questo sta accadendo oggi».
Amazon non è nuova a progetti che riguardano il cielo e oltre.
Come scoperto anni fa da brevetti di Amazon, l’azienda vuole creare magazzini volanti, montati su dirigibili.
Un nuovo corso dei progetti spaziali del fu annunciato nel 2019 durante una presentazione tenuta personalmente da Jeff Bezos per Blue Origin, la sua compagnia aerospaziale fondata nel 2000, specializzata in razzi riutilizzabili.
Iscriviti al canale Telegram
I cinquanta minuti di discorso, che culminano con la rivelazione del modulo lunare Blue Moon, intrecciano ambizioni industriali e visioni filosofiche sullo spazio. Per chi non lo sapesse, Bezos trae ispirazione dal fisico Gerard K. O’Neill (1927-1992), contrario alla colonizzazione di Marte o altri pianeti (un obiettivo oggi perseguito con determinazione da Elon Musk). O’Neill riteneva che tali sforzi potessero al massimo raddoppiare la capacità di ospitare la popolazione umana, un tema cruciale negli anni Settanta.
In alternativa, O’Neill proponeva colonie spaziali orbitanti, enormi strutture tubolari posizionate nei punti di Lagrange, zone del cosmo stabili grazie ai campi gravitazionali di Terra e Luna.
Queste colonie, dove la gravità sarebbe generata dalla rotazione, potrebbero ospitare città a misura d’uomo, parchi naturali e complessi residenziali capaci di accogliere miliardi di persone.
Durante la presentazione, Bezos ha riproposto le illustrazioni originali di O’Neill, che oltre trent’anni fa ispirarono anche il regista giapponese Yoshiyuki Tomino per il celebre anime Gundam.
In sostanza, l’obiettivo è trasferire l’umanità nello spazio per «salvare il pianeta», preservando la Terra come un luogo «blu». Bezos sottolinea che non esiste un piano B per il nostro pianeta, poiché mantenere l’umanità in un unico luogo rappresenta, in termini informatici, un single point of failure.
Di più: nello spazio l’assenza di gravità rende i lavori pesanti (assemblare un’automobile, una petroliera) molto più semplici e meno dispendioso. Non è improbabile che quindi chi ha i mezzi stia ipotizzando uno spostamento della manifattura nello spazio. Il rientro delle merci spaziali sulla terra sarà in effetti un tema.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine generata artificialmente
Nucleare
Astronomo russo contro la militarizzazione dello spazio: usano la minaccia degli asteroidi per portare in orbite le atomiche

Sostieni Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Misteri1 settimana fa
La verità sull’incontro tra Amanda Knox e il suo procuratore. Renovatio 21 intervista il giudice Mignini
-
Spirito2 settimane fa
Il vescovo Schneider: i cattolici devono adorare Cristo, non l’ideologia LGBT o l’agenda climatica
-
Cancro1 settimana fa
Proteine spike da vaccino COVID trovate nelle cellule tumorali di una donna
-
Vaccini2 settimane fa
«Scienza spazzatura» dietro le affermazioni secondo cui i vaccini anti-COVID hanno salvato milioni di persone
-
Spirito1 settimana fa
Mons. Viganò: «non c’è paradiso per i codardi!»
-
Salute1 settimana fa
I malori della 41ª settimana 2025
-
Autismo2 settimane fa
Paracetamolo, Big Pharma e FDA erano da anni a conoscenza del rischio autismo
-
Autismo6 giorni fa
Tutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?