Droni
Base NATO tedesca in allarme per minaccia droni

Un allarme in una base di aerei da ricognizione NATO in Germania venerdì scorso era dovuto a una potenziale minaccia di droni. Lo riporta l’agenzia Reuters, citando una fonte di sicurezza.
La notizia diramata dall’agenzia sembra smentire un’affermazione dei media tedeschi secondo cui il livello di allerta era stato alzato a causa di una soffiata su un possibile atto di sabotaggio da parte della Russia.
La base aerea di Geilenkirchen, nei pressi del confine tra Germania e Olanda, sede della forza AWACS (Airborne Early Warning and Control Systems) dell’alleanza, è rimasta al secondo livello di sicurezza più alto per gran parte di venerdì.
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Come riportato da Renovatio 21, la base aveva affermato che il livello era stato alzato perché l’Intelligence indicava una potenziale minaccia. Il livello di rischio in questione, soprannominato «Charlie», indica che un attacco terroristico di qualche tipo è «altamente probabile».
Lunedì, l’agenzia di stampa tedesca DPA ha citato fonti di sicurezza secondo cui un servizio di intelligence straniero avrebbe ricevuto una soffiata su un possibile atto di sabotaggio russo contro la base NATO, effettuato tramite un drone.
Reuters, tuttavia, citando la sua fonte di sicurezza, ha affermato che non è stato avvistato alcun velivolo senza pilota e non ha potuto confermare alcuna prova di un ruolo russo.
«La parola Russia non è mai stata menzionata. Abbiamo parlato di una minaccia causata dai droni», ha detto l’agenzia citando un portavoce della NATO alla base.
L’ufficio stampa del governo tedesco, il Ministero degli Interni e l’ambasciata di Mosca a Berlino non hanno immediatamente commentato la notizia diffusa dai media circa una minaccia russa, ha osservato Reuters.
Negli ultimi mesi la NATO ha intensificato gli allarmi circa possibili sabotaggi da parte della Russia, incrementando nel contempo la fornitura di armi e munizioni all’Ucraina per aiutare Kiev nel conflitto con Mosca.
Negli ultimi mesi sono stati segnalati diversi incidenti presso basi militari in Germania, nonché in Polonia, Regno Unito e Repubblica Ceca.
Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha dichiarato a giugno che l’alleanza militare stava osservando l’evoluzione di uno schema e che l’intelligence russa stava diventando più attiva.
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La Russia ha respinto tali affermazioni e ha ripetutamente accusato la NATO di minacciare la sua sicurezza nazionale, soprattutto espandendosi verso est, in direzione dei suoi confini.
Geilenkirchen aveva segnalato un tentativo di violazione di domicilio la scorsa settimana che ha innescato un’intera retata di sicurezza alla base.
Come riportato da Renovatio 21, lo stesso giorno, la caserma Wahn, che serve la parte militare dell’aeroporto di Colonia Bonn, è stata messa sotto sequestro mentre le autorità indagavano su segnalazioni di contaminazione dell’approvvigionamento idrico. Tuttavia, i risultati dei test successivi non hanno mostrato alcun problema con l’acqua del rubinetto.
Va notato anche come giovedì scorso le autorità avevano avviato un’indagine dopo che alcuni droni non identificati sono stati avvistati sorvolare infrastrutture critiche nella parte settentrionale del Paese.
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Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
Droni
Avvistamenti di droni costringono alla chiusura degli aeroporti in Danimarca e Norvegia

🚨 Developing: Large, mysterious drones are appearing above more airports & military sites across Europe. – Norway: drone over Oslo – Sweden & Denmark: sightings over their capitals Growing concern of an escalation. What’s going on in Europe? pic.twitter.com/nDtgBvk6CM
— UAP Reporting Center (@UAPReportingCnt) September 23, 2025
🚨 Europe on edge: •Copenhagen Airport shut down after drone sightings •Drones reported over Oslo, Stockholm & Copenhagen •Norway sounds air alert •Sweden’s Defense Minister: Order is to shoot down Russian jets if they violate airspace pic.twitter.com/ZqoNKS1JfJ
— Sarcasm Scoop (@sarcasm_scoop) September 22, 2025
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Droni
La NATO vulnerabile agli attacchi dei droni. Peskov: la NATO è «de facto» in guerra con la Russia

L’incidente in Polonia ha evidenziato la vulnerabilità dei membri europei della NATO a un possibile attacco su larga scala con droni, presumibilmente russi. Lo hanno riportato testate come Politico e il quotidiano austriaco Kurier.
Mercoledì scorso, la Polonia ha denunciato 19 violazioni del suo spazio aereo da parte di droni, definendo l’evento «senza precedenti» e chiedendo una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Mosca ha negato ogni accusa di attacco intenzionale, definendo le affermazioni di Varsavia infondate e amplificate da chi in Europa sostiene la linea dura contro la Russia.
Politico riferisce che, durante l’incidente, la NATO ha schierato caccia F-35 olandesi, un aereo di sorveglianza italiano e un sistema Patriot tedesco per intercettare i droni. Tuttavia, Kurier ha sottolineato l’inefficienza: droni da 11.000 dollari sono stati abbattuti con missili da 400.000 dollari, con solo 7 dei 19 droni intercettati, di cui, secondo le autorità polacche, solo tre o quattro effettivamente abbattuti, mentre gli altri non rappresentavano una minaccia.
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L’incidente è stato discusso in un incontro a Bruxelles tra il Segretario generale della NATO Mark Rutte e gli ambasciatori UE. Politico riporta che molti hanno ammesso la scarsa preparazione dell’Unione contro attacchi di questo tipo, con Rutte che ha escluso l’uso sistematico di F-35 per intercettare droni, senza obiezioni da parte dei presenti. I media polacchi, come Rzeczpospolita, hanno criticato l’impreparazione del Paese, evidenziando che i nuovi sistemi anti-drone SkyCTRL richiedono già aggiornamenti.
Il Financial Times, citando stime NATO, ha rivelato che il blocco dispone solo del 5% delle difese aeree necessarie per proteggere adeguatamente l’Europa orientale, i Baltici e la Scandinavia. La Russia ha smentito ogni intenzione di attaccare la NATO, definendo tali accuse «assurde». Il ministero della Difesa russo ha chiarito che i suoi droni miravano a obiettivi militari ucraini, non alla Polonia, e ha offerto consultazioni con Varsavia, criticando la «diplomazia del megafono».
Il presidente Putin ha accusato l’Occidente di usare queste speculazioni per giustificare spese militari elevate e distogliere l’attenzione dai problemi economici interni.
Nel frattempo, tuttavia, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha dichiarato che la NATO è «di fatto in guerra con la Russia», sottolineando che il sostegno del blocco militare all’Ucraina lo rende un attore diretto nel conflitto.
Le affermazioni di Peskov sono una risposta al ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, che ha espresso scetticismo sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina che implicherebbero la presenza di truppe NATO. Sikorski, sposato con la neocon statunitense Anne Applebaum, ha evidenziato la riluttanza dei sostenitori occidentali di Kiev a un confronto diretto con la Russia, che ha più volte respinto qualsiasi presenza militare occidentale in Ucraina, sia come forza di pace sia in altri ruoli. Peskov ha ribattuto che il blocco guidato dagli Stati Uniti è già coinvolto nel conflitto.
«È evidente e non necessita di ulteriori prove: la NATO è in guerra con la Russia», ha affermato lunedì. «La NATO partecipa attivamente a questa guerra, fornendo supporto sia diretto che indiretto al regime di Kiev. Si può quindi affermare con certezza che la NATO è in guerra con la Russia».
Secondo il Kiel Institute tedesco, dal febbraio 2022 almeno 41 Paesi hanno sostenuto l’Ucraina con aiuti militari, umanitari o finanziari, principalmente membri della NATO, con 29 dei suoi 32 stati che hanno fornito fondi e armamenti, tra cui veicoli blindati, artiglieria, aerei, sistemi di difesa aerea, droni e missili.
La NATO ha anche spinto per una maggiore militarizzazione in risposta alla presunta «minaccia russa», proponendo di aumentare la spesa per la difesa degli stati membri europei al 5% del PIL. Alcuni funzionari hanno ipotizzato che la Russia potrebbe attaccare i membri della NATO dopo la risoluzione del conflitto ucraino.
Come riportato da Renovatio 21, la NATO ha annunziato un’esercitazione militare, denominata «Eastern Sentry» («Sentinella orientale»), per contrastare la Russia, dopo che la Polonia ha accusato Mosca di aver violato il suo spazio aereo con i droni.
Durante un incontro annuale degli ambasciatori a Kiev del 26 luglio, l’ambasciatore ucraino a Londra ed ex capo militare ucraino Valery Zaluzhny ha ammesso che nonostante tutto il clamore suscitato dall’apporto di aziende tecnologiche avanzate, l’impiego da parte dell’Ucraina di tecnologie, tattiche e operazioni basate sui droni non ha prodotto una superiorità sul campo di battaglia contro la Russia.
Lo Zaluzhny ha criticato la NATO per essere ancora orientata al paradigma della Seconda Guerra Mondiale, con carri armati e artiglieria, quando il campo di battaglia è ora dominato da droni e Intelligenza Artificiale, e dalle tattiche che ne dettano l’uso. Nel farlo, ha ammesso apertamente che la Russia ha ottenuto la superiorità sull’Ucraina, tra le altre cose, con l’uso di droni con visuale in prima persona (FPV).
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Non è la prima volta che viene detto che l’uso di droni come strumenti militari nel teatro di guerra ucraino sta praticando un cambio di paradigma che rimodellerà con probabilità i conflitti di tutto il XXI secolo.
Come riportato da Renovatio 21, un mese fa Londra ha annunziato la produzione congiunta di droni con l’Ucraina; Zelens’kyj una quindicina di giorni fa ha parlato di un possibile grande accordo con gli USA per i droni nel suo Paese. Poche settimane prima, il presidente russo Vladimir Putin aveva affermato che la Russia stava approntando una branca separata dell’esercito dedicata ai droni.
Come riportato da Renovatio 21, Putin durante una riunione della Commissione militare-industriale del Paese sullo sviluppo di sistemi aerei senza pilota dello scorso settembre aveva annunciato che nel 2024 l’esercito russo avrebbe ricevuto dieci volte più droni rispetto all’anno precedente – una produzione praticamente decuplicata.
Mesi fa Kiev ha condotto su tutto il territorio russo – compreso l’estremo oriente siberiano – l’operazione «tela di ragno», con la quale, tramite piccoli droni remotati, ha attaccato aeroporti e colpito bombardieri.
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Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
Droni
Trump minimizza le accuse di «incursione di droni russi» in Polonia

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