Bizzarria
Il ministro della Giustizia conferma la tradizione dello spritz

Una scena bizzarra si è consumata pochi giorni fa a Roma in Piazza del Popolo, durante il comizio finale del principale partito di governo, Fratelli d’Italia.
Il ministro della Giustizia Nordio è stato filmato mentre chiede ad una giornalista di portargli uno spritz.
«C’è solo una cosa che mi manca» dice il ministro. «Mi piacerebbe uno spritz. Ma lei non me lo può portare» chiede con gentilezza.
Italy’s Justice Minister asking a journalist to bring him a spritz cocktail during a rally pic.twitter.com/MDJSZIBjxC
— Simone Baglivo (@baglivo_s) June 3, 2024
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«No, no» replica subito la giornalista, mentre il ministro, in testa un cappello da baseball con su scritto in stampatello «orgoglio italiano», sorride.
Il filmato che circola dura solo sette secondi; non è possibile quindi comprendere il contesto: si tratta di un errore – con il Nordio che scambia la signora per una dello staff – oppure lo ha detto per ischerzo?
Ad ogni modo alcune reazioni in rete sono divertenti.
La #WhiteBoySummer ha contagiato anche le alte sfere.
Siamo in pieno controllo #Nordio #Spritz pic.twitter.com/Gum5otrWhy— petroglio (@petroglio) June 4, 2024
Anche parlare di «inaspritzmento della pena» ci sta tutto.
Ad ogni modo v’è da sottolineare come il Nordio, trevigiano, faccia onore alle sue origini venete, preferendo l’augusta e tradizionale mistura ora popolare in tutto il mondo – ma inventato nelle Venezie quando, si narra, più di 150 anni fa i soldati austriaci chiedevano di allegerire il vino con uno «spruzzo» («spritz») d’acqua – a birra ed altri libagioni di alcolici foresti.
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Immagine di Gunther H.G. Geick via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International; immagine tagliata.
Bizzarria
Trump contro la trionfale copertina di TIME: «mi hanno fatto sparire i capelli»

The living Israeli hostages held in Gaza have been freed under the first phase of Donald Trump’s peace plan, alongside a Palestinian prisoner release. The deal may become a signature achievement of Trump’s second term, and it could mark a strategic turning point for the Middle… pic.twitter.com/0bZDABIDGj
— TIME (@TIME) October 13, 2025
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Il figlio primogenito Don jr. ha raccontato durante un incontro pubblico con Charlie Kirk che, raggiunto al telefono dai figli dopo l’attentato subito a Butler in Virginia durante la campagna elettorale, Trump ha chiesto loro come in TV, in quel momento, fossero i suoi capelli. «I capelli vanno bene… c’è molto sangue, ma vanno bene» ha risposto il figlio. È lecito pensare che vi sia nel presidente statunitense una cifra sansonica, per cui il suo potere – a questo punto indiscutibile – è tratto proprio dalle sue bionde, inconfondibili, escrescenze tricologiche – che sono, lo sanno gli esperti, uno strumento di branding perfino superiore al baffetto dello Hitler, al baffone dello Stalin, alla pelata mussoliniana.Mika Brzezinski from MSNBC’s “Morning Joe” was once visibly fond of Donald Trump, even playfully running her fingers through his hair. Later on she compared him to Hitler. And now, after seven years of estrangement, apparently he’s no longer Hitler… pic.twitter.com/b9tepBUuSy
— MAGA Resource (@MAGAResource) November 18, 2024
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Bizzarria
Ai nordcoreani è stato ordinato di identificare le donne con tette «antisocialiste»

La Corea del Nord ha lanciato una severa campagna contro le donne sospettate di aver utilizzato protesi mammarie considerate «capitaliste», classificando tali interventi estetici come «antisocialisti» e «borghesi». Lo riporta il giornale britannico Telegraph.
Le forze di sicurezza del regime starebbero effettuando ispezioni invasive, con i responsabili dei comitati di quartiere incaricati di individuare donne che mostrano evidenti modifiche fisiche e di segnalarle per ulteriori accertamenti.
Nel regime guidato da Kim Jong-un, interventi come l’aumento del seno e la chirurgia delle palpebre sono ritenuti «atti non socialisti» e sono vietati. Chi viola queste norme rischia gravi conseguenze.
La notizia è emersa in concomitanza con un processo pubblico tenutosi nella sala culturale di Sariwon, dove un medico e due giovani donne sono stati processati per aver praticato e subito interventi al seno non autorizzati. Il medico, con scarsa esperienza, aveva abbandonato gli studi di medicina prima di completare la formazione chirurgica.
«A metà settembre, un processo pubblico si è svolto in un centro culturale nel cuore di Sariwon contro un medico che ha eseguito un’operazione illegale di mastoplastica additiva e due donne che si sono sottoposte all’intervento», ha riferito una fonte della provincia di North Hwanghae al quotidiano sudcoreano Daily NK.
I pubblici ministeri hanno accusato le donne di essere state «contaminate dalle usanze borghesi» e di aver adottato un «comportamento capitalista corrotto». Le imputate hanno dichiarato di voler «migliorare il loro aspetto», ma sono state definite una minaccia per il sistema socialista.
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Il giudice ha promesso «punizioni severe», mostrando come prove strumenti medici, silicone di contrabbando e denaro contante. Secondo quanto riferito, il giudice ha dichiarato che una delle imputate «non aveva alcuna intenzione di essere leale all’organizzazione e al collettivo, ma era ossessionata dalla vanità, diventando un’erba velenosa che minava il sistema socialista».
Una fonte ha inoltre riferito al Daily NK «che tra i residenti presenti al processo, si sono sentite critiche come “i medici fanno di tutto per denaro”, ma anche commenti di solidarietà, come “Non lo fa forse perché non ha altri mezzi per vivere?”»
Molte donne di Sariwon vivono nel timore di essere sottoposte a controlli se sospettate di aver effettuato interventi di chirurgia estetica.
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Animali
Il Canada vuole eutanasia di massa anche per gli struzzi

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