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Amazon ridisegna ancora il logo: gli utenti avevano detto che assomigliava a Hitler

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Amazon è stata costretta a ridisegnare un nuovo logo per la sua app dopo che gli utenti di Twitter hanno affermato che l’immagine somigliava ad Adolf Hitler.

 

Il logo dell’app recentemente rielaborato, che è stato fatto uscire a gennaio, presentava un design di scatola di cartone con una striscia di nastro blu sopra.

Gli utenti di Twitter si sono lamentati del fatto che l’immagine ricordasse loro i baffetti più famosi della storia, quelli di Adolfo il dittatore tedesco – cioè, austriaco

 

Dopo il lancio, gli utenti di Twitter si sono lamentati del fatto che l’immagine ricordasse loro i baffetti più famosi della storia, quelli di Adolfo il dittatore tedesco – cioè, austriaco.

 

Pochi giorni fa, la gente ha iniziato a notare che il design incriminato era stato cambiato: il nastro blu che ricordava i tremendi mustacchi ora sembra più un post-it appiccicato casualmente sullo scatolone di cartone.

 

La società di Seattle non ha riconosciuto di aver cambiato il logo a causa di reclami su di esso che presumibilmente somigliava a Hitler.

il nastro blu che ricordava i tremendi mustacchi ora sembra più un post-it appiccicato casualmente sullo scatolone di cartone

 

«Reductio ad Hitlerum» è un’ironica espressione filosofica coniata negli anni cinquanta dallo studioso Leo Strauss (il padre dei neocon).  Doveva indicare una specifica modalità retorica in cui si attacca l’interlocutore comparandolo al cancelliere nazionalsocialista. Con evidenza, la reductio ad Hitlerum (parodia dell’espressione latina reductio ad unum) non riguarda solo i discorsi politici ma anche i loghi delle multinazionali: e forse qualcuno può pure pensare che ci stia.

 

Ricordiamo al lettore di Renovatio 21 anche la legge di Godwin. Mike Godwin, informatico pioniere delle prime reti tra computer (quella che utilizzava lui si chiamava Usenet, antesignana di Internet) ebbe a formulare una inviolabile legge per cui «mano a mano che una discussione su Usenet si allunga, la probabilità di un paragone riguardante i nazisti o Hitler si avvicina ad 1».

 

È impossibile, per l’umanità non vedere Hitler ovunque: ma se invece del giorno della Memoria si cominciasse a celebrare il giorno dell’oblio?

Insomma, è impossibile, per l’umanità non vedere Hitler ovunque. Quindi uno si chiede: ma se invece del giorno della Memoria si cominciasse a celebrare il giorno dell’oblio, qualche effetto ne verrebbe fuori?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Botte da orbi all’aeroporto

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Dopo il recente, ennesimo caso delle botte da orbi tra le famiglie a Disney World, un’altra grande istituzione, l’aeroporto di Chicago O’Hare – il più grande aeroporto del mondo – è stata teatro di una rissa belluina, il cui video sta facendo il giro della rete.

 

Due persone sono state arrestate a seguito di un massiccio combattimento a mani nudi nel fondamentale scalo di Chicago questa settimana.

 

Lo scioccante incidente si è verificato poco dopo le 23:00 di lunedì sera all’aeroporto internazionale della «città del vento».

 

I video girati dai testimoni mostrano più di una dozzina di persone che combattono senza esclusione di colpi in un’area di ritiro bagagli.

 

 

Nel video si può vedere un combattente maschio colpire ferocemente una donna alla testa prima di essere affrontato da altri uomini che in precedenza non erano coinvolti.

 

Il subbuglio all’inizio prevedeva, come in altri casi persone pingui e/o di colore, per poi estendersi al di là delle distinzioni di razza e di corporatura.

 

Di particolare rilevanza la scheggia della lotta finita sopra il rullo bagagli, qualcosa che non avevamo visto nemmeno nei film di James Bondo, e che nemmeno abbiamo mai fantasticato quando cerchiamo di svagare la mente nell’infinita attesa che arrivi la nostra valigia.

 

«La massiccia colluttazione è stata stimolata da una discussione tra i passeggeri che scendevano dall’aereo», hanno detto le autorità al New York Post.

 

 

 

«Gli agenti hanno arrestato Christopher Hampton, 18 anni, e Tembra Hicks, 20, per aver presumibilmente preso a pugni una donna di 24 anni».

 

Il mese scorso, i piloti sono stati costretti a effettuare un atterraggio di emergenza durante un volo in Australia quando sono scoppiate diverse risse tra passeggeri che hanno rotto un finestrino e hanno usato una bottiglia come arma.

 

Renovatio 21 ha notato aneddoticamente, anche semplicemente nella guida delle autovetture in strada, un certo aumento dell’aggressività in questi ultimi tempi.

 

Il lettore cosa ne pensa?

 

 

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Quattro sorelle rimangono incinte contemporaneamente

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Quattro sorelle scozzesi, Kerry-Anne Tomson, 41 anni, Jay Goodwillie, 35 anni, Amy Goodwillie, 24 anni, e  Kayleigh Stewart, 29 anni, sono rimaste incinte nello stesso periodo. Secondo quanto riportato dovrebbero partorire a pochi mesi di distanza l’una dall’altra.

 

Il numero di bambini nella loro famiglia è destinato a raddoppiare da quattro a otto, con l’aggiunta di due maschi per la prima volta. Presto la famiglia crescerà da 18, che comprende le sorelle e i loro partner, a 22.

 

«Sono ancora abbastanza scioccato», ha detto Kayleigh al quotidiano Epoch Times, che lavora come dog sitter. «Ci saranno altri quattro bambini quest’anno: sta raddoppiando. … tutti i bambini avranno cugini della stessa età».

 

Jay e Kayleigh, che aspettano entrambi maschi, dovrebbero partorire questo mese, mentre Amy e Kerry-Anne dovrebbero partorire rispettivamente ad agosto e ottobre.

 

Secondo Kayleigh, la famiglia è stata molto unita e, a un certo punto, ha persino vissuto insieme in una casa condivisa.

 

Vi sarebbe un fenomeno, detto sincronia mestruale, o effetto McClintock (o anche effetto Wellesly), che potrebbe spiegare questo caso, ma non c’è accordo scientifico sull’argomento.

 

Secondo la teoria le donne che iniziano a vivere insieme in stretta vicinanza sperimenterebbero che l’inizio del loro del ciclo mestruale verrebbe sincronizzato, con tempistiche differenti quando prima vivevano separati. «Ad esempio, la distribuzione delle insorgenze di sette bagnine donne era sparsa all’inizio dell’estate, ma dopo 3 mesi trascorsi insieme, l’insorgenza di tutti e sette i cicli è caduta in un periodo di 4 giorni» scriveva la ricercatrice psicologa esperta in feromoni Martha McClintock nel paper pubblicato da Nature nel 1971 «Menstrual Synchrony and Suppression».

 

Studi del 2006 e 2013 hanno concluso che il fenomeno non esiste, tuttavia moltissimi, anche fra le lettrici, avranno lampanti esempi nella vita quotidiana (a lavoro, a scuola, in vacanza etc.) dell’effetto McClintock, che di fatto dimostrerebbe l’esistenza di un grande orologio che può coordinare la fertilità dei gruppi umani.

 

Gli aborigeni australiani Yolnugu hanno nella loro mitologia riferimenti alla sincronia mestruale.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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Video dell’ennesima rissa a Disney World

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Immagini impressionanti arrivano da Disney World, l’enorme parco di divertimenti stabilito in Florida dalla multinazionale di Topolino.

 

Come riportato da Renovatio 21, i casi di botte fra gli avventori, con risse massive, non sono stati rari in questi anni.

 

Quindi colpiscono, ma non stupiscono, le immagini di queste signore che si picchiano come fabbre all’ombra del Castello incantato di Walt Disney.

 

Ricordando sempre che lo slogan di Disney World è «il posto più felice della Terra».

 

 

Non è chiaro, se in questo epico scontro tra famiglie, accomunate da folte riserve lipidiche, c’entri qualcosa la cifra razziale, o si tratti di altro. Sappiamo anche che c’è chi sostiene che dopo la vaccinazione le persone siano diventate strane, più aggressive: quindi en passant ricordiamo che Disneyland, in California, divenne in pratica un hub della siringa genica sperimentale, un «super-sito di vaccinazioni di massa».

 

Secondo la versione ufficiale, una famiglia aveva chiesto a un’altra famiglia di spostarsi  in modo da poter scattare una foto di gruppo in un punto che ha come sfondo la stazione ferroviaria del Magic Kingdom e un cartello che richiamava il centenario della Walt Disney Company.

 

Di lì, si è scatenato l’inferno, con immancabile intervento dello sceriffo. Una persona ha ricevuto cure mediche sulla scena, ma ha scelto di non sporgere denuncia contro l’aggressore. Due persone sono state espulse dal parco.

 

Insomma, SCB. Sono cose belle.

 

Ad ogni modo, queste erano invece le botte disneyane dell’anno scorso.

 

 

Visto che ci siamo, deliziamo il lettore con ulteriori video di recenti pacche in luoghi di consumo innocente.

 

Botte da orbi tra signore bussatrici a Houston, in Texas, presso un fast food della catena Chuck E. Cheese, dove per coincidenza il testimonial è sempre un topolone come nel caso della multinazionale dei cartoni sempre più gender.

 

 

Si tratta, anche qui come nell’altro caso topolonico, di una recidiva, perché in un locale della medesima catena in Ohio una rissa tra donne era degenerata al punto che una mamma aveva tirato fuori una pistola, mentre un’altra sparava spray al peperoncino, che è finito addosso ad un bambino.

 

 

Come riportato da Renovatio 21, viviamo nel tempo in cui a Disneyworld vengono premiati i miliziani del Battaglione Azov, bandiere runiche e Sonnenrad tatuati e tutto il resto, mentre ai progetti mediatici del Topo Michelino si presta anche il romano pontefice.

 

Ribadiamo sempre: SCB. Sono cose belle.

 

 

 

 

Immagine di Jason Howie via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

 

 

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