Politica
Il «panino» col vaccino
Si è svolto ieri, all’Auditorium di Confindustria a Roma, l’ Inventing for Life – Health Summit, evento organizzato da MSD Italia, consociata della Merck Sharp & Dohme, una delle più grandi società farmaceutiche del mondo.
All’appuntamento non poteva certo mancare il ministro Beatrice Lorenzin, che è tornata a parlare della legge 119/2017 da lei varata.
Il ministro Lorenzin ha in questa occasione estratto dal cilindro una grossa novità:
«Il decreto vaccini ha avuto risultati positivi innalzando il numero di bambini vaccinati, ma negli anni a venire dovremo pensare anche alla popolazione adulta».
Dopo aver operato sui bambini, la capolista del partito detto «Civica Popolare», tronfia del suo entusiasmante risultato elettorale (0,5%), si dice preoccupata per la popolazione adulta.
«Negli anni passati – ha sottolineato -, a causa delle scarse coperture vaccinali, abbiamo perso almeno 50mila persone per ogni coorte di nascita (cioè di persone nate nel medesimo anno, ndr)».
Entra in gioco il celebre “sandwich”, italianamente detto “panino”…
Approfittando di questo incontro, il ministro Lorenzin ha anche messo in fila le priorità che vorrebbe lasciare ad un degno successore, forse quasi per scaramanzia: nulla ci vieta di credere che, nelle fantasticherie proibite del ministro, ci sia sul podio, al primo posto, quella di ritrovarsi ri-seduta (per la quarta volta!) sulla poltrona dello stesso Ministero.
Oltre al desiderio di ridurre le liste d’attesa, la Lorenzin invita ad investire su antibiotici, ricerca e prevenzione.
«È necessario potenziare la medicina del territorio e risolvere le criticità delle liste d’attesa, che creano ingiustizie sociali ed economiche enormi. Abbiamo poi bisogno di nuovi antibiotici. Antibiotici e vaccini sono i farmaci di cui abbiamo più bisogno dal punto di vista dell’innovazione, e su questo è possibile un intervento pubblico-privato».
In conclusione al suo intervento ha pure ribadito l’importanza del rapporto umano fra medico e paziente che lei, d’altronde, con il suo decreto, ha molto incentivato:
Una «grande sfida – ha detto – è l’applicazione dell’innovazione alla sanità, dai nuovi dispositivi ai nuovi farmaci, ma sempre facendola convivere con un rapporto umano tra medico e paziente».
Come no.
Come facilmente intuibile da questi estratti di discorso, ciò che si voleva raggiungere speculando sulla pelle dei bambini è stato ampiamento raggiunto. Quello che ogni anno viene fatto sugli anziani passa invece più inosservato, perché meno rumoroso.
La tecnica del panino – in questo caso di farmaceutico panino trattasi – consiste nella pressione fatta subitamente ai due estremi – nel nostro caso bambini e anziani – per poi passare a schiacciare sempre di più ciò che si trova in mezzo: gli adulti.
Si pensi solo alle numerose segnalazioni fatte nel 2014 a proposito del Fluad, della Novartis.
Tuttavia, i lotti di vaccino antinfluenzale che ad ogni inverno raggiungono milioni di anziani esistono eccome, e smuovono un bel portafoglio di clienti.
I casi di reazioni avverse sono numerosissime e, per esperienza personale, posso dire che in concomitanza con le vaccinazioni di massa per gli anziani, hanno fatto seguito diverse morti.
Tali storie sono numerosissime, ma giammai vengono raccontate perché, in fondo, degli anziani solitamente poco importa. In egual modo è molto più semplice ricondurre la morte a cause naturali o, come si suol dire, di semplice anzianità. E chi perderebbe tempo a guardare cosa ci sta dietro la morte di un povero vecchio, magari abbandonato a se stesso in una casa di riposo dove qualcuno, facendo le sue veci, ha deciso di bucarlo con qualcosa senza nemmeno che vi fosse il suo pieno consenso?
Risolta anche questa fetta della popolazione, entra in gioco il celebre «sandwich», italianamente detto «panino».
La tecnica del panino – in questo caso di farmaceutico panino trattasi – consiste nella pressione fatta subitamente ai due estremi – nel nostro caso bambini e anziani – per poi passare a schiacciare sempre di più ciò che si trova in mezzo: gli adulti.
Le due fette, una al polo opposto dell’altra – anche dal punto di vista anagrafico – servono per sensibilizzare le menti facendo ritenere il trattamento sanitario come qualcosa di improcrastinabile («poverini, sono a rischio»; «poverini, sono indifesi»).
Dopodiché si può passare a coloro i quali in un primo tempo si sarebbe pensato fossero esclusi. Ma non ci avevano detto che i vaccini erano per difendere la parte più debole della popolazione? I bambini innocenti e i poveri vecchi?
E invece, guarda guarda, l’obbiettivo finale pare essere un altro: la popolazione tutta.
Perché anche grazie ad una certa cultura della morte oggi regnante nella società, gli adulti sono i soggetti più succulenti per l’Impero della Siringa: sono tanti. Tantissimi. Sono la maggioranza.
Ora tocca a noi. Se non ci sveglieremo, saremo come carne da fast food: le fette di pane abbiamo visto che ci sono, e la carne, dopo quella dei nostri figli, è la nostra.
La denatalità spopola; gli adulti ormai nati restano e sono più degli anziani – questi ultimi ormai considerati peso per la società e presto, perché no, liquidati da questo mondo con una veloce punturina, a riduzione e a gloria dei costi sanitari che sarebbero così dimezzati. La recentissima legge del biotestamento va in questa direzione. Negarlo sarebbe davvero stupido
Il panino farmaceutico, dunque, pare essere qualcosa di estremamente veloce, nonostante il ministro parli di anni. Ora tocca a voi – ci dicono.
Cioè: ora tocca a noi.
E se non ci sveglieremo, saremo come carne da fast food: le fette di pane abbiamo visto che ci sono, e la carne, dopo quella dei nostri figli, è la nostra.
Tutto questo in pochi mesi: questo Mc Drive ministeriale è il più veloce che il capitalismo farmaceutico abbia mai inventato prima.
Cristiano Lugli
Bioetica
Biden fa il segno della croce durante una manifestazione a sostegno dell’aborto
Il presidente americano Joe Biden, ad un evento politico in Florida, si è fatto il segno della croce quando la signora con lui sul palco, la presidente del Partito Democratico della Florida, si è espressa a favore dell’aborto. Lo riporta Modernity News.
La vicenda ha generato sconvolto tra la comunità cristiana internazionale.
La candidata governativa fallita Nikki Fried stava sollecitando la rielezione di Biden quando ha fatto commenti su Ron DeSantis e Donald Trump che spingevano per maggiori restrizioni sull’aborto.
La prossima settimana in Florida entrerà in vigore un divieto di aborto di sei settimane, e questo sarebbe uno dei motivi per cui Biden si è fermato nello Stato. La Fried aveva dichiarato la scorsa settimana che Biden sa che deve trascorrere del tempo in Florida per dimostrare quanto le cose siano diventate «estreme» sotto DeSantis. «Capisci che se dobbiamo combattere contro l’estremismo dei repubblicani MAGA, devi venire al ventre della bestia».
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Mentre Biden era al suo fianco, la Fried ha dichiarato che «Ron DeSantis sentiva di dover candidarsi alla presidenza, quindi quindici settimane non erano sufficienti, dovevamo arrivare a sei settimane», sottolineando la sua opposizione alla legge sull’aborto.
È a questo punto che Biden, sulla carta secondo presidente «cattolico» della storia USA (e forse l’unico, che nonostante gli acciacchi, porterà al termine mandato: il primo è stato JFK e sappiamo come è andata a finire) si è fatto il segno della croce.
Joe Biden made the sign of the cross as the chair of the Florida Democratic Party spoke in favour of abortion yesterday. Apparently he was so horrified at the notion of Ron DeSantis limiting abortions to six weeks that he had to bless himself. Report: https://t.co/m4sOjcWTtI pic.twitter.com/HZ8pC81GCx
— m o d e r n i t y (@ModernityNews) April 24, 2024
La reazione della rete è stata immediata, con commenti che davano del «vile» al vegliardo del Delaware. «Biden, l’autodefinito “cattolico devoto”, fa il segno della croce a sostegno del desiderio di questa donna di uccidere i bambini fino ai 3 mesi di gravidanza» scrive Buck Sexton. «Totalmente malvagio e sacrilego» ha twittato LifeNews. «Davvero da vomitare. Disgustoso. Insulto. Blasfemo» hanno scritto ancora su Twitter. Ancora: «Joe Biden si fa il segno della croce mentre promuove l’aborto! Questo è il male!».
Il fatto è avvenuto a pochi giorni dalla sostituzione della Pasqua della Casa Bianca con la giornata mondiale di visibilità trans.
La Fried, già Commissario per l’Agricoltura della Florida, grande sostenitrice dell’aborto, è anche esplicita riguardo alla sua pratica del giudaismo. Mentre era al liceo, partecipava al B’nai B’rith, la famigerata organizzazione ebraica. La donna ha preso anche attivamente in considerazione l’idea di fare aliya – cioè di andare a vivere in Israele –e di unirsi alle forze di difesa israeliane.
Dopo la sua elezione a commissario per l’agricoltura, Fried ha prestato giuramento utilizzando la prima Bibbia ebraica pubblicata negli Stati Uniti.
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Politica
Elezioni USA 2020, un elettore per corrispondenza su cinque ha ammesso la presenza di frode elettorale: sondaggio
About one in five mail-in ballots in the last election was fraudulent, handing Biden the presidency. We know this because the people who committed the fraud have admitted it in a new poll. pic.twitter.com/fxHL9hT4sw
— Tucker Carlson (@TuckerCarlson) April 26, 2024
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Politica
Mai così tanti deputati cattolici a Seoul: 80 su 300 nel nuovo Parlamento
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Il numero maggiore nel Partito Democratico uscito vincitore dal voto del 10 aprile. Nel Paese i cattolici sono l’11,3% della popolazione. I vescovi avevano esortato i laici a non trascurare le proprie responsabilità rispetto alla cura del bene comune. Un tema emerso anche nelle commemorazioni del decennale della strage del traghetto Sewol rimasta senza colpevoli.
La nuova Assemblea nazionale di Seoul – che si insedierà il prossimo 30 maggio – avrà ben 80 cattolici su un totale di 300 deputati. È il risultato del voto del 10 aprile che ha segnato l’affermazione del Partito Democratico, con la sconfitta del Partito del Potere Popolare del presidente Yoon Suk-yeol.
Si tratta della quota più alta di deputati cattolici mai registrata nel parlamento di Seoul, più del doppio rispetto all’11,3% che secondo i dati diffusi dall’ufficio statistico della Chiesa coreana è la percentuale dei cattolici oggi tra i 52,62 milioni di abitanti.
Va peraltro ricordato che la Corea del Sud ha già avuto nella sua storia anche due presidenti cattolici: Kim Dae-jung tra il 1998 e il 2003 e Moon Jae-in tra il 2017 e il 2022. Tra i cattolici che siederanno nel nuovo parlamento 16 sono stati eletti tra i conservatori del Partito del Potere Popolare, 53 nel Partito Democratico e 11 nel Nuovo Partito Riformista.
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Prima del voto la Conferenza Episcopale Cattolica della Corea aveva inviato a tutti partiti un questionario di 43 domande chiedendo loro di esprimersi sulle principali questioni dell’agenda politica del Paese. Diffondendo le risposte ricevute lo scorso 28 marzo i vescovi avevano ricordato che «la Chiesa cattolica ha sempre insegnato che i laici non dovrebbero mai rifiutarsi di partecipare alla politica, ma sono chiamati a promuovere in maniera organizzata e nelle istituzioni il bene comune in tenti settori: economico, sociale, legislativo, amministrativo, culturale e altro».
Un’occasione per ricordare che cosa questo significhi è stata anche la recente commemorazione delle vittime del disastro del traghetto Sewol che nel 2014 costò la vita ad oltre 300 persone. In questa occasione i vescovi sudcoreani hanno esortato il governo a porre la vita e la sicurezza dei cittadini coreani come «priorità assoluta», al fine di evitare tragedie come il disastro del traghetto Sewol del 2014, che ha ucciso oltre trecento persone.
«Questo ricordo non può e non deve finire finché non sarà attuata una riforma fondamentale» che affronti davvero le cause della tragedia, hanno dichiarato in una dichiarazione congiunta pubblicata durante una Messa commemorativa tenutasi nella cattedrale di Sanjeong-dong dell’arcidiocesi di Gwangju il 15 aprile.
Come ha ricordato infatti lo stesso governatore della provincia di Gyeonggi Kim Dong-yeon in un’altra commemorazione tenuta allo Hwarang Public Garden di Ansan, nessun funzionario di alto livello sia stato ritenuto responsabile del fallimento della risposta al disastro: «gli alti funzionari hanno preferito insabbiare la verità. Purtroppo la nostra realtà non è cambiata rispetto a 10 anni fa».
Alla commemorazione di Ansan del 16 aprile hanno partecipato anche alti funzionari del PPP al governo e del DP all’opposizione, tra cui il leader del partito al governo Yun Jae-ok e il leader dell’opposizione Hong Ihk-pyo, oltre a leader e funzionari dei partiti minori di opposizione in Corea del Sud.
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Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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Immagine di Dmthoth via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
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