Razzismo
Coca-Cola rimuove frasi pro-Black Lives Matter dal suo sito web
La multinazionale americana Coca-Cola avrebbe cancellato dal suo sito web un paragrafo dove era espresso sostegno alla causa di Black Lives Matter (BLM). La notizia, che circola molto tra media e politici americani, avviene nel momento in cui l’organizzazione afroamericana è stata criticata per aver espresso supporto ad Hamas.
«All’inizio di questo mese, Sprite ha annunciato un contributo di 500.000 dollari al Black Lives Matter Global Network in un post social in cui si impegnava ad agire nella lotta per la giustizia razziale. Il 28 giugno, il marchio ha lanciato un nuovo spot televisivo durante la trasmissione televisiva dei BET Awards 2020 che mostrava resilienza, eccellenza e ottimismo nell’America nera. Lo spot di 60 secondi intitolato “Dreams Realized” sottolinea l’impegno di Sprite nel trasformare i sogni dei giovani creatori neri in realtà e nell’ispirare la prossima generazione a fare di più e sognare in grande» scriveva una versione archiviata della pagina del sito di Sprite, che è di proprietà di Coca-Cola.
Una versione attuale della pagina web avrebbe omesso quel paragrafo, lasciando indicare che il colosso dell’analcolico moro lo abbia potrebbe averlo cancellato. Sembra che siano state apportate modifiche alla pagina web il 20 e 21 ottobre, secondo i registri di Archive.org.
Il senatore repubblicano del Texas Ted Cruz ha fatto riferimento al sito web della Coca-Cola e ha collegato il suo sostegno a Black Lives Matter al sostegno di Hamas.
«Preso in flagrante. Coca-Cola cancella il suo sostegno al BLM. Uno screenshot è del sito web della Coca-Cola prima che il BLM sostenesse Hamas lanciandosi con il paracadute su un concerto per uccidere civili israeliani», ha scritto Cruz su Twitter. «L’altro è di stamattina. Modificare il tuo sito web non è sufficiente. Gli americani CHIEDONO scuse».
CAUGHT RED-HANDED. @CocaCola deletes its support for BLM.
One screenshot is of @CocaCola's website before BLM supported Hamas parachuting into a concert to kill Israeli civilians.
The other is from this morning.
Editing your website is not enough. Americans DEMAND an apology. pic.twitter.com/WKRdxVrTu8
— Ted Cruz (@tedcruz) October 20, 2023
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Nel suo podcast, «The Verdict», aveva criticato la Coca-Cola e altre aziende giorni prima per il loro sostegno a Black Lives Matter in seguito agli attacchi di Hamas. Il danaro donato a BLM dalle multinazionali, secondo alcune stime, potrebbe essere di centinaia di milioni di dollari.
La settimana scorsa Cruz aveva anche fatto riferimento al sostegno aziendale in un altro post su Twitter: «Per ogni azienda donatrice che ha inviato milioni a BLM – tra cui Amazon, Apple, BlackRock e Bank of America – vi pentite di aver sostenuto un’organizzazione così virulentemente antisemita?»
Il commento di Cruz arrivava dopo che un gruppo Black Lives Matter aveva scritto su Twitter espressioni di supporto per i palestinesi dopo gli attacchi di Hamas.
«Mentre i neri continuano la lotta per porre fine al militarismo e all’incarcerazione di massa nelle nostre stesse comunità, intendiamo la resistenza in Palestina come un tentativo di abbattere i cancelli della più grande prigione a cielo aperto del mondo», aveva scritto BLM Grassroots il 9 ottobre. “Come organizzazione nera radicale fondata su ideali abolizionisti, vediamo chiari paralleli tra il popolo nero e quello palestinese. Affinché possa arrivare una pace duratura, l’intero sistema di apartheid deve essere smantellato».
«Sostenete l’agenda marxista di Black Lives Matter a sostegno di Hamas? Siete antisemiti? Sostieni la necessità di porre fine a Israele?» aveva chiesto il senatore del Texas.
Più o meno nello stesso periodo, una sezione di Black Lives Matter a Chicago ha pubblicato un sostegno più favorevole ad Hamas. Diceva: «Io sto con la Palestina» e includeva l’immagine di un paracadutista con la bandiera palestinese. Quel post è stato successivamente cancellato. Come noto, l’uso di parapendio motorizzati costituisce una delle immagini più iconiche negli attacchi del 7 ottobre, come il massacro del rave party di Re’im.
Is it bc you weren’t paying attention?
BLM was there.. this is their poster.. I stand with Palestine with a Hamas death glider pic.twitter.com/ZVXzpFi1Ti— Bulldog 🏈 (@Bulldog78932701) October 15, 2023
Dopo aver cancellato il post, il gruppo ha scritto che «abbiamo inviato messaggi di cui non siamo orgogliosi. Siamo dalla parte della Palestina e delle persone che faranno quello che devono per vivere libere. I nostri cuori sono con le madri in lutto, con coloro che salvano i bambini dalle macerie, che rischiano di essere completamente spazzati via».
Come riportato da Renovatio 21, BLM, che costituisce di fatto una rivoluzione colorata perpetrata in America, potrebbe aver ricevuto finanziamenti da entità vicine alla Repubblica Popolare Cinese.
Nel 2020 attivisti neri (e non solo) misero a ferro e fuoco intere città, con morte, violenza e distruzione in nome del sentimento di presunta oppressione degli afroamericani catalizzato dalla morte di George Floyd, il quale, secondo recenti documenti giudiziari, non è morto perché soffocato dal poliziotto Derek Chauvin (ora detenuto ingiustamente) ma per un’overdose di fentanil.
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Immagine di Bart Everson via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Razzismo
Soldato nero arrestato dopo aver dichiarato di voler «eliminare» i bianchi
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Internet
Giovane maggiorata di Onlyfans afferma di essere stata pagata per fare «propaganda politica totale» per Biden
Un’influencer famosa sulla controversa piattaforma parapornografica OnlyFans ha affermato che l’amministrazione Biden voleva assumerla per diffondere contenuti, specificando tuttavia che facesse in modo che non si capisse che era una pubblicità a pagamento.
La giovane Farha Khalidi, nota come tante altre per il seno prorompente, ha descritto il contenuto che le è stato chiesto di promuovere come «propaganda politica totale».
La ragazza, cresciuta in una famiglia musulmana e bisessuale dichiarata, ha anche dichiarato che la multinazionale dell’aborto Planned Parenthood la stava pagando.
Durante un’intervista podcast, la curvacea fanciulla– che evidentemente nella prospettiva neorazzista della sinistra americana deve etichettarsi come non-bianca – ha affermato che la Casa Bianca le ha chiesto di dire ai suoi seguaci che si sentiva rappresentata dall’allora giudice Ketanji Brown Jackson dopo che Biden l’aveva nominata alla Corte Suprema degli Stati Uniti. La Jackson, nera con le treccine, rimane alla storia per non aver saputo rispondere, durante le udienze di conferma della nomina, alla semplice domanda «che cos’è una donna». La donna replicò oscuramente che non era una biologa.
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La Khalidi, che ha anche milioni di follower su TikTok, ha osservato: «la cosa divertente è che dicono, “non rivelare che questa è una pubblicità” perché, sai, dicono, “tecnicamente non è un prodotto, quindi tu non c’è bisogno di rivelare che si tratta di un annuncio”».
An OnlyFans influencer claims that the Biden Administration wanted to pay her to spread ‘political propaganda,’ asking her to say that as a ‘person of color’ she ‘felt reflected.’ She says they wanted her to hide the fact it was a paid for ad. Full report: https://t.co/jWdDfDhmNc pic.twitter.com/8C85ms3UHY
— m o d e r n i t y (@ModernityNews) April 30, 2024
«Penso che volessero solo che una ragazza di colore d’avanguardia lo dicesse alla gente – quando hanno nominato Ketanji Brown Jackson, hanno detto, “puoi dire come persona di colore, che ti senti rappresentata?”», ha aggiunto la popputa ragazzina dell’internetto, apparentemente realizzando gli intenti razzisti della situazione.
Notando che l’amministrazione aveva impiegato una società di media di terze parti per contattarla, Khalidi ha detto di non averlo fatto perché non si sentiva rappresentata.
«Ed è una donna bianca che mi ha mandato un’e-mail e mi sta dando questa sceneggiatura. E io dico, no, mi piacerà parlare delle novità a riguardo. Ma non permetterò che una persona bianca mi dica di dire: “Sai, è così che mi sento come persona di colore”». A quanto sembra, il complesso neorazzista è installato anche nella mente della tettonica ragazzetta che lo lamenta.
«Il fatto che gli assistenti di Biden sappiano anche chi è Farha Khalidi la dice lunga di per sé» nota Modernity News.
Come riportato da Renovatio 21, l’alleanza combinata tra Biden e influencer – per lo più trans, fluidi, o giù di lì – di TikTok e social vari ha già prodotto esiti allucinanti e fortemente lesivi per la reputazione della Casa Bianca: pensiamo alle clip con influencer LGBTQ che, dal palazzo presidenziale, invitavano alla vaccinazione.
In alcuni casi, si è scoperto che dietro i gruppi di produttori di contenuti filo-Biden vi erano i finanziamenti di Giorgio Soros.
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Razzismo
Si dimette il primo ministro scozzese «anti-bianchi»
Scotland First Minister Humza Yousaf’s resignation is official.
He’s the guy who said there were too many whites in politics. In reality, there are just too many idiots like Yousaf. pic.twitter.com/ZBgje8WJsm — Paul A. Szypula 🇺🇸 (@Bubblebathgirl) April 29, 2024
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La polizia scozzese ha ricevuto qualcosa come 8.000 denunce di «crimini ispirati dall’odio» solo nella prima settimana dall’entrata in vigore della legge, pari a più del totale annuo di tutte le denunce di crimini ispirati dall’odio per tutti gli anni precedenti.Scottish Minister Humza Yousaf complains about whites being under control in Scotland. Isn’t this hate speech? Seems like he expects more terrorists to be in control of Scotland. pic.twitter.com/hhtv6QYMH3
— Voice Unchained (@VocUnchained) April 27, 2024
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