Occulto
Sacerdote si scaglia contro la massoneria: «si oppone alla Chiesa cattolica e ha la sua caduta come uno dei suoi obiettivi»
Il vicario generale della diocesi di Evansville, Indiana, ha ricordato con forza ai cattolici che la Chiesa non consente ai suoi membri di aderire alle logge massoniche. Lo riporta il sito canadese Lifesitenews.
«Non possiamo sostenere le organizzazioni … che si oppongono alla Chiesa cattolica e hanno la sua caduta come uno dei loro obiettivi», afferma padre Alex Zenthoefer ha spiegato in The Message, il giornale della diocesi, all’inizio di questo mese.
Padre Zenthoefer ha detto al sito Lifesitenews che un numero crescente di laici si è avvicinato a lui negli ultimi mesi informandolo che sono massoni.
«Su richiesta di alcuni fedeli… ho scritto questo articolo, in primo luogo, con l’intenzione di aiutare le persone a prendere coscienza dei principi della massoneria» ha dichiarato il sacerdote, che opera nella zona dell’Indiana dove nel XX secolo furono attive numerose figure di spicco del Ku Klux Klan. Secondo quanto riportato, i massoni avrebbero messo radici nello Stato già ai primi dell’Ottocento, con persistenti oggidì oltre 400 logge e 50 mila «fratelli».
A nice reminder from my diocese's vicar general about why Catholics can't be Masons.
If a Catholic is a Mason, he ought not present himself for Holy Communion without first dissociating himself from that group and making a good confession. pic.twitter.com/9yIsvvZm8i
— Fr. Ryan Hilderbrand (@FrHilderbrand) May 17, 2023
La massoneria è stata condannata da più di sette papi nel corso della storia della Chiesa, a cominciare da Clemente XII nel 1738. Tuttavia, il Codice di diritto canonico del 1983 rivisto non ne faceva esplicita menzione. Il precedente Codice di diritto canonico del 1917, invece, puniva i cattolici con la scomunica automatica se ritenuti colpevoli di associazione con la massoneria.
Nel novembre del 1983, il Cardinale Joseph Ratzinger, che prestava servizio come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, emanò una «Dichiarazione sulle Associazioni massoniche» che cercava di chiarire l’omissione. Il «giudizio negativo» della Chiesa nei confronti della Massoneria «rimane immutato», ha detto. Ogni cattolico che diventa massone è «in uno stato di peccato grave e non può ricevere la Santa Comunione». La scomunica per i «liberi muratori», dunque, è ribadita.
Nel suo articolo sul giornale diocesano, don Zenthoefer fa riferimento alla dichiarazione di Ratzinger del 1983 per sostenere la sua conclusione secondo cui esiste una «esplicita ostilità nella tradizione massonica nei confronti della Chiesa cattolica».
Il sacerdote indica quindi anche quelli che crede siano tre problemi principali con la Massoneria, il primo è che «sminuisce il ruolo della fede e propone un fondamento alternativo per vivere la propria vita».
«Durante il rito di iniziazione – scrive padre Zenthoefer – il candidato esprime il desiderio di cercare la “luce”, ed è assicurato che riceverà la luce dell’istruzione spirituale che non potrebbe ricevere in un’altra Chiesa, e che otterrà il riposo eterno nella “loggia celeste” se vive e muore secondo i principi massonici. Tale secolarismo mette i membri a rischio di perdere di vista Gesù Cristo come Signore della vita e della salvezza».
Il secondo punto è che i rituali massonici mettono i cattolici in contrasto con la loro fede.
«Poiché la massoneria coinvolge non cristiani, l’uso del nome di Gesù è proibito all’interno della loggia. Quando si raggiunge il 30° grado nella gerarchia massonica, chiamato Kadosh, la persona schiaccia con il piede la tiara papale e la corona reale, e giura di liberare l’umanità “dalla schiavitù del dispotismo e dalla schiavitù della tirannia spirituale». Dei rituali inquietanti della framassoneria Renovatio 21 ha scritto in passato.
L’ultimo problema menzionato da Zenthoefer è l’odio che i leader massonici nutrono per la Chiesa.
«C’è un’esplicita ostilità nella tradizione massonica nei confronti della Chiesa cattolica. Negli Stati Uniti, uno dei leader della massoneria, il generale Albert Pike (morto nel 1891) definì il papato “un nemico mortale e infido” e scrisse: “Il papato è stato per mille anni il torturatore e la maledizione di l’umanità, l’impostura più spudorata, nella sua pretesa di potere spirituale di tutte le età”. Tali parole, insieme ai riti massonici, illustrano una divisione reale e inconciliabile tra cattolicesimo e massoneria».
Come riportato da Renovatio 21 quando un paio di anni fa Black Lives Matter ne tirò giù inconsapevolmente la statua, il Pike (sospetto fondatore del Ku Klux Klan e unico militare confederato ad essere commemorato con una statua, tirata giù un paio di anni fa da Black Lives Matter) sarebbe stato – secondo documenti messi in dubbio da alcuni storici – corrispondente di Giuseppe Mazzini, ipermassone terrorista al soldo di Londra e di altri poteri oscuri che è riuscito nella grande combo di essere considerato «padre della patria» dell’Italia unita (che ancora gli dedica piazze e vie centrali) e a morire latitante – evidentemente era più coperto di Bin Laden o Messina Denaro.
Nella sorprendente corrispondenza tra Pike e Mazzini, è ben delineata l’idea di provocare guerre mondiali per spazzar via la religione cristiana e sostituirla con un culto illuminista dai tratti satanici.
«La prima Guerra Mondiale doveva essere combattuta per consentire agli “Illuminati” di abbattere il potere degli zar in Russia e trasformare questo paese nella fortezza del comunismo ateo» riassume il commodoro della marina canadese William Guy Carr nel libro Pawns in the Game. «Le divergenze suscitate dagli agenti degli “Illuminati” fra Impero britannico e tedesco furono usate per fomentare questa guerra. Dopo che la guerra ebbe fine si doveva edificare il comunismo e utilizzarlo per distruggere altri governi e indebolire le religioni» scrive Carr.
L’afflato religioso di questo processo di trasformazione storica è leggibile direttamente nelle lettere tra i due massoni.
«Dobbiamo creare un Rito superiore che rimarrà ignoto – scrive Mazzini a Pike il 22 gennaio 1870 – al quale apparterranno quei massoni di alto Grado che sceglieremo. Nei confronti dei nostri Fratelli in Massoneria, questi uomini dovranno impegnarsi alla segretezza più severa (…) attraverso questo Rito supremo governeremo ogni Massoneria, ed esso diverrà l’unico centro internazionale, il più potente perché la sua direzione sarà sconosciuta (…) allora ovunque i cittadini (…) e la moltitudine disingannata dal cristianesimo, i cui adoratori saranno da quel momento privi di orientamento alla ricerca di un ideale, senza più sapere ove dirigere l’adorazione, riceveranno la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero rivelata finalmente alla vista del pubblico, manifestazione alla quale seguirà la distruzione della Cristianità e dell’ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo!»
Le denunce papali della massoneria erano un evento comune nella Chiesa prima del Concilio Vaticano II. L’enciclica Humanum Genus di Papa Leone XIII del 1884 è forse la più nota. In esso, definisce la massoneria una «piaga fatale» il cui «scopo ultimo» è «il totale rovesciamento di quell’intero ordine religioso e politico del mondo che l’insegnamento cristiano ha prodotto».
Interrogato sull’argomento, tuttavia, padre Zenthoefer non ha dato una risposta netta all’infiltrazione della massoneria nella chiesa cattolica.
Come riportato da Renovatio 21, una conferma abbastanza netta potrebbe arrivare dalle ultime dichiarazioni della sorella dello spericolato giornalista Mino Pecorelli, trucidato nel marzo 1979 quando – sostiene la signora – stava per andare in Vaticano a consegnare al papa l’elenco dei membri di una vera e propria loggia massonica vaticana, con nomi di cardinale e vescovi, pubblicata dalla sua rivista OP qualche tempo prima.
A sostenere l’influenza massonica sulla chiesa del Novecento fu l’arcivescovo francese Marcel Lefebvre, fondatore della Fraternità Sacerdotale San Pio X, che ha sostenuto come nei decenni successivi al Concilio Vaticano II l’abbraccio da parte del Concilio della libertà religiosa, dell’ecumenismo e della collegialità fosse un’implicita approvazione da parte della Chiesa dei principi massonici di libertà, uguaglianza, e fraternità.
Il sacerdote cattolico americano Charles Murr, l’autore del libro Murder in the 33rd Degree («Assassinio al 33° grado»), crede che nel 1978 Papa Giovanni Paolo I sia stato assassinato da forze massoniche, scrivendo che il monsignor Annibale Bugnini, il principale architetto del «nuova messa» negli anni ’60 con cui si sostituiva il rito tridentino, apparteneva a una loggia massonica.
Tuttavia, dall’elezione al Soglio di Bergoglio una fase di affetto caloroso verso la chiesa pare essere scoppiata nei cuori dei massoni, ammesso che li abbiano, anche fuori da quelli già abbondantemente infiltrati in Vaticano e nelle diocesi di tutto il mondo.
Dopo il conclave, partì la dichiarazione festante dell’allora Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi: «con papa Francesco nulla sarà più come prima. Chiara la scelta di fraternità per una Chiesa del dialogo, non contaminata dalle logiche e dalle tentazioni del potere temporale.
Il vertice della massoneria italiana pareva essere andato in sollucchero alla visione del gesuita uscito dal conclave.
«La semplice croce che ha indossato sulla veste bianca lascia sperare che una Chiesa del popolo ritrovi la capacità di dialogare con tutti gli uomini di buona volontà e con la massoneria che, come insegna l’esperienza dell’America Latina, lavora per il bene e il progresso dell’umanità, avendo come riferimenti Bolivar, Allende e José Martí, solo per citarne alcuni. È questa la ‘fumata bianca’ che aspettiamo dalla Chiesa del nostro tempo».
Nel 2021, la Gran Loggia massonica di Spagna ha lodato Papa Francesco per le sue osservazioni sulla «Giornata internazionale della fraternità umana». Il gruppo grembiulista lo ha ringraziato pure per la sua enciclica del 2020 Fratelli Tutti. «L’ultima enciclica di papa Francesco mostra quanto sia lontana l’attuale Chiesa cattolica dalle sue precedenti posizioni», hanno scritto. Di fatto, già la parola «fratelli» nel titolo aveva fatto storcere il naso a quanti hanno fiuto per gli odori massonici.
Nel 2022 il Bergoglio ha nominato il cardinale Matteo Zuppi presidente della Conferenza episcopale italiana. Zuppi aveva ricevuto grandi elogi da Gioele Magaldi, ex Gran Maestro del Grande Oriente Democratico e dominus di tale movimento Roosevelt durante un’intervista ad Adnkronos. «Conosco però il mondo Vaticano e tra i cardinali quello che stimo di più è Matteo Zuppi, che tra l’altro mi ha sposato. Sarebbe un ottimo Papa». (Il papabile secondo loggia ci mancava, o forse no. Va così)
Lo Zuppi, che ora dovrebbe gestire il supposto piano vaticano per la pace in Ucraina (già rifiutato da Zelens’kyj, pure in faccia allo stesso papa), non è l’unico nome di cardinale da fare: nel 2016 ci fu il caso conclamato del cardinale Gianfranco Ravasi, già monsignore televisivo poi presidente del Pontificio Consiglio della Cultura vaticano, che scrisse sul Sole 24 ore una lettera indirizzata ai «Fratelli massoni», informandoli che nonostante le passate ostilità tra Chiesa e Massoneria, le «varie dichiarazioni sull’incompatibilità delle due appartenenze non impediscono, però, il dialogo». Davvero il caso di dire Fratelli Tutti.
«Da 340 anni a questa parte, vale a dire da quando nel 1738 papa Clemente XII scomunicò i massoni, non c’era mai stato un intervento di questo tipo da parte di un alto esponente delle gerarchie ecclesiastiche come Ravasi» replicò stimolato il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi.
Questi sviluppi, così come altri, hanno indotto l’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, a concludere che attualmente il Vaticano è un collaboratore consapevole nella struttura di potere massonica globale che ha come scopo l’introduzione del regno dell’anticristo.
Monsignor Carlo Maria Viganò nel 2020 aveva definito Fratelli Tutti come «il manifesto ideologico di Bergoglio – la sua Professio fidei massonicae – e la sua candidatura alla presidenza della Religione Universale, ancella del Nuovo Ordine Mondiale».
Immagine di Arielinson via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)
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Il vescovo Strickland celebra una messa per contrastare l’attività satanica prevista durante l’eclissi solare
Il vescovo Joseph Strickland, vescovo emerito di Tyler, Texas, offrirà una messa lunedì 8 aprile, in riparazione per l’aumento dell’attività massonica e satanica, secondo quanto riferito, durante l’imminente eclissi solare. Lo riporta LifeSiteNews, che trasmetterà in diretta la funzione.
La Santa Messa sarà in onore dell’Annunciazione della nascita di Cristo a Maria, che la Chiesa celebra ordinariamente il 25 marzo, ma quest’anno spostata all’8 aprile in osservanza liturgica della Settimana Santa e dell’Ottava di Pasqua.
Secondo una teoria che sta molto circolando in rete in America, gruppi massonici e satanici starebbero pianificando rituali esoterici in concomitanza con l’eclissi di lunedì.
Non è sbagliato pensare che nel momento di temporaneo oscuramento della luce, i seguaci delle tenebre celebrino i loro più alti rituali.
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«Per contrastare qualsiasi attività satanica, monsignor Strickland offrirà il Santo Sacrificio della Messa, chiedendo la benedizione di Dio sul mondo, redento attraverso l’Incarnazione di Cristo» scrive LifeSite. «Alcuni cattolici hanno messo in relazione l’imminente eclissi con il miracolo del sole ampiamente testimoniato a Fatima e con l’eclissi registrata nelle Scritture alla morte di Cristo, cogliendo l’occasione per invitare i fratelli cattolici a soddisfare le richieste di Nostra Signora di Fatima di riparare i peccati di il mondo e pregare il rosario per la conversione dei peccatori».
Il podcaster cattolico Dr. Taylor Marshall ha dedicato un recente segmento del suo programma all’eclissi, spiegando che il libro dell’Apocalisse descrive eventi celesti come il sole che perde la sua luce.
«Non credo che accadrà nulla di brutto durante l’eclissi solare, ma vorrei incoraggiarvi, mentre leggete le Scritture, mentre meditate sulla parola di Dio, a rendervi conto che l’oscurità della nostra cultura e l’oscurità cosmica che verrà verso la fine del regno dell’anticristo è un segno di ribellione contro il logos, la parola di Dio che è Gesù Cristo. Egli è la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Cristo. Rivolgiti dunque a Cristo che è il figlio della giustizia, il figlio della giustizia».
Come riportato da Renovatio 21, molti statunitensi hanno preso con inquietudine i segni di queste ultime ore, come il fulmine che colpisce la Statua della Libertà, seguito, poco dopo, da un terremoto che ha colpito Nuova York e zone limitrofe.
⚡️“She’s Electric”⚡️
This afternoons passing storm didn’t disappoint. The #StatueOfLibery getting zapped by a bolt of #Lightning #storm #weather #NYC pic.twitter.com/JYawKFVXXw— Dan Martland (@DanTVusa) April 3, 2024
Il vescovo Strickland è noto per la sua totale opposizione ai vaccini ottenuti tramite aborto, così come per essere stato rimosso dalla sua diocesi (Tyler, in Texas) per ordine di Bergoglio. Il prelato si era pure opposto al divieto della Messa tradizionale imposto da Roma.
In occasione dello scandaloso incontro tra vertici massonici e cardinali a Milano, monsignor Strickland ha dichiarato che la massoneria è «antitetica» a Cristo e alla sua Chiesa.
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Feto trovato in uno stagno. Chi ce lo ha messo? E soprattutto: perché?
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Il vescovo Strickland contro la massoneria «antitetica» a Cristo e alla sua Chiesa
Monsignor Joseph Strickland, già vescovo di Tyler, in Texas, rimosso da Bergoglio, si è scagliato contro la framassoneria durante un episodio della sua trasmissione The Bishop Strickland show.
Riferendosi a recente dichiarazioni sul dialogo tra la Chiesa e la Massoneria sorte sulla scorta dello scandaloso incontro di Milano tra cardinali e maestri framassoni di poche settimane fa – come quella di monsignor Charles Pope secondo cui la massoneria è una porta verso il demoniaco e unirsi ad essa è un peccato grave, Strickland afferma che dobbiamo essere «forti su questo messaggio».
La Massoneria, dice monsignor Strickland, è «antitetica» a Cristo e alla Chiesa da Lui fondata, e «fingere che possano essere in qualche modo allineati significa cedere al male».
Riferendosi al Vangelo secondo Giovanni (5, 1-16), monsignor Strickland dice che «se abbracciamo semplicemente il peccato, ha le sue conseguenze, e se abbracciamo il male, ha le sue conseguenze». Se l’accordo tra gli uomini costa agli uomini la verità, allora mandiamo l’umanità alla distruzione.
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«Quando seguiamo Cristo, c’è sempre speranza e luce, che potrebbero non rispondere alle nostre preghiere nel modo in cui vorremmo, ma dobbiamo essere persone di speranza», dice.
Il prelato texano ha anche discusso anche i suoi commenti fatti a LifeSiteNews sul boicottaggio dei concerti i cui proventi vanno a finanziare l’aborto, dichiarando che se anche un centesimo della vendita dei biglietti serve a sostenere l’aborto, la gente deve dire no. Sebbene il mondo sia complicato, ammette Strickland, e che non siamo chiamati a vivere su isole (dove troveremo comunque il peccato), è necessario emettere un giudizio.
Mentre alcuni direbbero «non giudicare per non essere giudicati», un principio scritturale, Strickland risponde che il divieto non significa che non possiamo esprimere giudizi sulla questione in questione quando ci viene posta.
«Sostenere [qualcosa del genere] intenzionalmente diventa davvero una questione di peccato, perché hai intenzione di fare qualcosa, e si tratta di sostenere direttamente l’aborto contribuendo a finanziarlo», afferma Strickland. «Non possiamo farlo in nessuna circostanza», continua. «Penso che sia quel tipo di riflessione logica di cui abbiamo bisogno per aiutare le persone a imparare a fare meglio perché questo non è stato un obiettivo importante nella nostra vita».
I lettori di Renovatio 21 conoscono Strickland per l’intransigenza mostrata dal prelato nei confronti dei vaccini ottenuti da linee cellulari di feto abortito.
«Preferisco morire piuttosto che beneficiare di qualsiasi prodotto che utilizzi un bambino abortito» aveva dichiarato a inizio 2022, quando la campagna vaccinale mondiale e i sistemi di sottomissione alla siringa genica, come il green pass, impazzavano.
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Monsignor Strickland aveva cominciato a parlare di rifiuto del vaccino fatto con linee cellulari di feto abortito ancora a inizio 2020, quando si era lontani dalla realizzazione dei vaccini ora in distribuzione globale.
Come riportato da Renovatio 21, nel 2020 fa il vescovo texano aveva dichiarato su Twitter: «Rinnovo la mia richiesta di rifiutare qualsiasi vaccino sviluppato utilizzando bambini abortiti (…) anche se ha avuto origine decenni fa, significa ancora che la vita di un bambino era finita prima che nascesse e quindi il suo corpo era usato come pezzi di ricambio (…) Tragicamente, le persone non sono a conoscenza o hanno scelto di chiudere un occhio sui progressi della scienza medica che consentono lo sviluppo di vaccini con l’uso all’ingrosso di corpi di bambini abortiti».
In una puntata del The Bishop Strickland Show il vescovo texano, mai pago nell’attaccare i «vaccini» COVID contaminati dall’aborto, ha evidenziato anche il fallimento dei vescovi, incapaci di compiere il loro dovere di opporsi agli obblighi totalitari di vaccinazione vaccinazioni.
Subito dopo la rimozione, una dichiarazione ufficiale di sostegno a Strickland era arrivata da parte di monsignor Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana (Kazakistan) e nome assai noto nei circoli tradizionalisti.
A seguire era arrivato anche il messaggio dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, che aveva già incoraggiato Strickland con un messaggio di due mesi fa in cui parlava dell’«essere vescovi al punto dell’eroismo».
«Forze nella chiesa vogliono cambiare la Verità del Vangelo» ha avvertito lo scorso novembre il prelato.
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