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Sacerdote si scaglia contro la massoneria: «si oppone alla Chiesa cattolica e ha la sua caduta come uno dei suoi obiettivi»

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Il vicario generale della diocesi di Evansville, Indiana, ha ricordato con forza ai cattolici che la Chiesa non consente ai suoi membri di aderire alle logge massoniche. Lo riporta il sito canadese Lifesitenews.

 

«Non possiamo sostenere le organizzazioni … che si oppongono alla Chiesa cattolica e hanno la sua caduta come uno dei loro obiettivi», afferma padre Alex Zenthoefer ha spiegato in The Message, il giornale della diocesi, all’inizio di questo mese.

 

Padre Zenthoefer ha detto al sito Lifesitenews che un numero crescente di laici si è avvicinato a lui negli ultimi mesi informandolo che sono massoni.

 

«Su richiesta di alcuni fedeli… ho scritto questo articolo, in primo luogo, con l’intenzione di aiutare le persone a prendere coscienza dei principi della massoneria» ha dichiarato il sacerdote, che opera nella zona dell’Indiana dove nel XX secolo furono attive numerose figure di spicco del Ku Klux Klan. Secondo quanto riportato, i massoni avrebbero messo radici nello Stato già ai primi dell’Ottocento, con persistenti oggidì oltre 400 logge e 50 mila «fratelli».

 

 

La massoneria è stata condannata da più di sette papi nel corso della storia della Chiesa, a cominciare da Clemente XII nel 1738. Tuttavia, il Codice di diritto canonico del 1983 rivisto non ne faceva esplicita menzione. Il precedente Codice di diritto canonico del 1917, invece, puniva i cattolici con la scomunica automatica se ritenuti colpevoli di associazione con la massoneria.

 

Nel novembre del 1983, il Cardinale Joseph Ratzinger, che prestava servizio come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, emanò una «Dichiarazione sulle Associazioni massoniche» che cercava di chiarire l’omissione. Il «giudizio negativo» della Chiesa nei confronti della Massoneria «rimane immutato», ha detto. Ogni cattolico che diventa massone è «in uno stato di peccato grave e non può ricevere la Santa Comunione». La scomunica per i «liberi muratori», dunque, è ribadita.

 

Nel suo articolo sul giornale diocesano, don Zenthoefer fa riferimento alla dichiarazione di Ratzinger del 1983 per sostenere la sua conclusione secondo cui esiste una «esplicita ostilità nella tradizione massonica nei confronti della Chiesa cattolica».

 

Il sacerdote indica quindi anche quelli che crede siano tre problemi principali con la Massoneria, il primo è che «sminuisce il ruolo della fede e propone un fondamento alternativo per vivere la propria vita».

 

«Durante il rito di iniziazione – scrive padre Zenthoefer – il candidato esprime il desiderio di cercare la “luce”, ed è assicurato che riceverà la luce dell’istruzione spirituale che non potrebbe ricevere in un’altra Chiesa, e che otterrà il riposo eterno nella “loggia celeste” se vive e muore secondo i principi massonici. Tale secolarismo mette i membri a rischio di perdere di vista Gesù Cristo come Signore della vita e della salvezza».

 

Il secondo punto è che i rituali massonici mettono i cattolici in contrasto con la loro fede.

 

«Poiché la massoneria coinvolge non cristiani, l’uso del nome di Gesù è proibito all’interno della loggia. Quando si raggiunge il 30° grado nella gerarchia massonica, chiamato Kadosh, la persona schiaccia con il piede la tiara papale e la corona reale, e giura di liberare l’umanità “dalla schiavitù del dispotismo e dalla schiavitù della tirannia spirituale». Dei rituali inquietanti della framassoneria Renovatio 21 ha scritto in passato.

 

L’ultimo problema menzionato da Zenthoefer è l’odio che i leader massonici nutrono per la Chiesa.

 

«C’è un’esplicita ostilità nella tradizione massonica nei confronti della Chiesa cattolica. Negli Stati Uniti, uno dei leader della massoneria, il generale Albert Pike (morto nel 1891) definì il papato “un nemico mortale e infido” e scrisse: “Il papato è stato per mille anni il torturatore e la maledizione di l’umanità, l’impostura più spudorata, nella sua pretesa di potere spirituale di tutte le età”. Tali parole, insieme ai riti massonici, illustrano una divisione reale e inconciliabile tra cattolicesimo e massoneria».

 

Come riportato da Renovatio 21 quando un paio di anni fa Black Lives Matter ne tirò giù inconsapevolmente la statua, il Pike (sospetto fondatore del Ku Klux Klan e unico militare confederato ad essere commemorato con una statua, tirata giù un paio di anni fa da Black Lives Matter) sarebbe stato – secondo documenti messi in dubbio da alcuni storici – corrispondente di Giuseppe Mazzini, ipermassone terrorista al soldo di Londra e di altri poteri oscuri che è riuscito nella grande combo di essere considerato «padre della patria» dell’Italia unita (che ancora gli dedica piazze e vie centrali) e a morire latitante – evidentemente era più coperto di Bin Laden o Messina Denaro.

 

Nella sorprendente corrispondenza tra Pike e Mazzini, è ben delineata l’idea di provocare guerre mondiali per spazzar via la religione cristiana e sostituirla con un culto illuminista dai tratti satanici.

 

«La prima Guerra Mondiale doveva essere combattuta per consentire agli “Illuminati” di abbattere il potere degli zar in Russia e trasformare questo paese nella fortezza del comunismo ateo» riassume il commodoro della marina canadese William Guy Carr nel libro Pawns in the Game. «Le divergenze suscitate dagli agenti degli “Illuminati” fra Impero britannico e tedesco furono usate per fomentare questa guerra. Dopo che la guerra ebbe fine si doveva edificare il comunismo e utilizzarlo per distruggere altri governi e indebolire le religioni» scrive Carr.

 

L’afflato religioso di questo processo di trasformazione storica è leggibile direttamente nelle lettere tra i due massoni.

 

«Dobbiamo creare un Rito superiore che rimarrà ignoto – scrive Mazzini a Pike il 22 gennaio 1870 – al quale apparterranno quei massoni di alto Grado che sceglieremo. Nei confronti dei nostri Fratelli in Massoneria, questi uomini dovranno impegnarsi alla segretezza più severa (…) attraverso questo Rito supremo governeremo ogni Massoneria, ed esso diverrà l’unico centro internazionale, il più potente perché la sua direzione sarà sconosciuta (…) allora ovunque i cittadini (…) e la moltitudine disingannata dal cristianesimo, i cui adoratori saranno da quel momento privi di orientamento alla ricerca di un ideale, senza più sapere ove dirigere l’adorazione, riceveranno la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero rivelata finalmente alla vista del pubblico, manifestazione alla quale seguirà la distruzione della Cristianità e dell’ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo!»

 

Le denunce papali della massoneria erano un evento comune nella Chiesa prima del Concilio Vaticano II. L’enciclica Humanum Genus di Papa Leone XIII del 1884 è forse la più nota. In esso, definisce la massoneria una «piaga fatale» il cui «scopo ultimo» è «il totale rovesciamento di quell’intero ordine religioso e politico del mondo che l’insegnamento cristiano ha prodotto».

 

Interrogato sull’argomento, tuttavia, padre Zenthoefer non ha dato una risposta netta all’infiltrazione della massoneria nella chiesa cattolica.

 

Come riportato da Renovatio 21, una conferma abbastanza netta potrebbe arrivare dalle ultime dichiarazioni della sorella dello spericolato giornalista Mino Pecorelli, trucidato nel marzo 1979 quando – sostiene la signora – stava per andare in Vaticano a consegnare al papa l’elenco dei membri di una vera e propria loggia massonica vaticana, con nomi di cardinale e vescovi, pubblicata dalla sua rivista OP qualche tempo prima.

 

A sostenere l’influenza massonica sulla chiesa del Novecento fu l’arcivescovo francese Marcel Lefebvre, fondatore della Fraternità Sacerdotale San Pio X, che ha sostenuto come nei decenni successivi al Concilio Vaticano II l’abbraccio da parte del Concilio della libertà religiosa, dell’ecumenismo e della collegialità fosse un’implicita approvazione da parte della Chiesa dei principi massonici di libertà, uguaglianza, e fraternità.

 

Il sacerdote cattolico americano Charles Murr, l’autore del libro Murder in the 33rd Degree («Assassinio al 33° grado»), crede che nel 1978 Papa Giovanni Paolo I sia stato assassinato da forze massoniche, scrivendo che il monsignor Annibale Bugnini, il principale architetto del «nuova messa» negli anni ’60 con cui si sostituiva il rito tridentino, apparteneva a una loggia massonica.

 

Tuttavia, dall’elezione al Soglio di Bergoglio una fase di affetto caloroso verso la chiesa pare essere scoppiata nei cuori dei massoni, ammesso che li abbiano, anche fuori da quelli già abbondantemente infiltrati in Vaticano e nelle diocesi di tutto il mondo.

 

Dopo il conclave, partì la dichiarazione festante dell’allora Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi: «con papa Francesco nulla sarà più come prima. Chiara la scelta di fraternità per una Chiesa del dialogo, non contaminata dalle logiche e dalle tentazioni del potere temporale.

 

Il vertice della massoneria italiana pareva essere andato in sollucchero alla visione del gesuita uscito dal conclave.

 

«La semplice croce che ha indossato sulla veste bianca lascia sperare che una Chiesa del popolo ritrovi la capacità di dialogare con tutti gli uomini di buona volontà e con la massoneria che, come insegna l’esperienza dell’America Latina, lavora per il bene e il progresso dell’umanità, avendo come riferimenti Bolivar, Allende e José Martí, solo per citarne alcuni. È questa la ‘fumata bianca’ che aspettiamo dalla Chiesa del nostro tempo».

 

Nel 2021, la Gran Loggia massonica di Spagna ha lodato Papa Francesco per le sue osservazioni sulla «Giornata internazionale della fraternità umana». Il gruppo grembiulista lo ha ringraziato pure per la sua enciclica del 2020 Fratelli Tutti. «L’ultima enciclica di papa Francesco mostra quanto sia lontana l’attuale Chiesa cattolica dalle sue precedenti posizioni», hanno scritto. Di fatto, già la parola «fratelli» nel titolo aveva fatto storcere il naso a quanti hanno fiuto per gli odori massonici.

 

Nel 2022 il Bergoglio ha nominato il cardinale Matteo Zuppi presidente della Conferenza episcopale italiana. Zuppi aveva ricevuto grandi elogi da Gioele Magaldi, ex Gran Maestro del Grande Oriente Democratico e dominus di tale movimento Roosevelt durante un’intervista ad Adnkronos. «Conosco però il mondo Vaticano e tra i cardinali quello che stimo di più è Matteo Zuppi, che tra l’altro mi ha sposato. Sarebbe un ottimo Papa». (Il papabile secondo loggia ci mancava, o forse no. Va così)

 

Lo Zuppi, che ora dovrebbe gestire il supposto piano vaticano per la pace in Ucraina (già rifiutato da Zelens’kyj, pure in faccia allo stesso papa), non è l’unico nome di cardinale da fare: nel 2016 ci fu il caso conclamato del cardinale Gianfranco Ravasi, già monsignore televisivo poi presidente del Pontificio Consiglio della Cultura vaticano, che scrisse sul Sole 24 ore una lettera indirizzata ai «Fratelli massoni», informandoli che nonostante le passate ostilità tra Chiesa e Massoneria, le «varie dichiarazioni sull’incompatibilità delle due appartenenze non impediscono, però,  il dialogo». Davvero il caso di dire Fratelli Tutti.

 

«Da 340 anni a questa parte, vale a dire da quando nel 1738 papa Clemente XII scomunicò i massoni, non c’era mai stato un intervento di questo tipo da parte di un alto esponente delle gerarchie ecclesiastiche come Ravasi» replicò stimolato il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi.

 

Questi sviluppi, così come altri, hanno indotto l’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, a concludere che attualmente il Vaticano è un collaboratore consapevole nella struttura di potere massonica globale che ha come scopo l’introduzione del regno dell’anticristo.

 

Monsignor Carlo Maria Viganò nel 2020 aveva definito Fratelli Tutti come «il manifesto ideologico di Bergoglio – la sua Professio fidei massonicae – e la sua candidatura alla presidenza della Religione Universale, ancella del Nuovo Ordine Mondiale».

 

 

 

 

 

 

Immagine di Arielinson via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

 

 

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L’allenatore della Nigeria accusa il Congo: «riti vudù in partita»

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La Nigeria di Osimhen, Lookman e di un’intera schiera di giovani talenti non parteciperà ai prossimi Mondiali. Le Super Eagles sono state eliminate ai calci di rigore dalla Repubblica Democratica del Congo, al termine di un match carico di tensione e sfociato in un finale rovente, con accuse di magia nera africana praticata sul campo. Lo riporta Tuttosport.

 

Per il secondo torneo consecutivo, la nazionale nigeriana resterà esclusa dalla più prestigiosa competizione mondiale, dopo aver preso parte a sei delle ultime sette edizioni. Il Congo, al contrario, proseguirà il suo percorso verso il 2026, qualificandosi per gli spareggi intercontinentali in programma a marzo in Messico. Un playoff che coinvolgerà anche Bolivia e Nuova Caledonia, oltre a squadre da definire dall’Asia e dal Nord America. La partita, tuttavia, passerà alla storia non solo per l’eliminazione, ma anche per lo scontro tra le panchine e per le pesanti accuse lanciate dal commissario tecnico nigeriano Éric Chelle dopo il fischio finale.

 

La Nigeria ha ceduto dal dischetto al termine di 120 minuti conclusi sull’1-1, in un confronto dove la pressione e i nervi tesi hanno giocato un ruolo cruciale. Le prime scintille tra le due staff tecniche sono scoppiate proprio durante la sequenza dei rigori, con certi gesti percepiti come atti provocatori. Il CT delle Super Eagles, Chelle, ha perso la calma negli istanti conclusivi, dirigendosi con aria aggressiva verso la panchina rivale e raccogliendo una bottiglietta dal suolo come se intendesse lanciarla.

 

Un’azione che ha ulteriormente infiammato gli spiriti, già al limite per un’uscita di scena dal peso schiacciante. Per la Repubblica Democratica del Congo, invece, si è trattato di una serata epica: l’accesso agli spareggi intercontinentali tiene vivo il sogno di una qualificazione iridata assente da decenni, risalente all’epoca in cui il Paese era noto come Zaire.

 

La bagarre non è calata nemmeno con il triplice fischio. È stato lo stesso Chelle, intervistato da ESPN, a offrire una ricostruzione choc degli eventi durante i rigori. Il tecnico della Nigeria ha puntato il dito contro presunti «comportamenti occulti» di un elemento dello staff congolese, accusandolo esplicitamente di aver ricorso a pratiche esoteriche per deconcentrare i suoi calciatori.

 

«Durante l’intera serie di rigori, quel membro dello staff della Repubblica Democratica del Congo ha eseguito un rito vudù», ha dichiarato, ancora scosso dalla sconfitta. Chelle ha poi insistito sulla sua interpretazione dell’accaduto: «Ogni volta, ogni volta, ogni volta… È per questo che mi sono innervosito nei suoi confronti».

 

Pressato per chiarire la scena, ha mimato un gesto con il braccio per illustrare ciò che afferma di aver osservato: «Qualcosa di simile… Non so se fosse acqua o altra roba del genere», ha concluso.

 

In realtà accuse di pratiche magiche non sono nuove nel mondo del calcio.

 

Come riportati da Renovatio 21, tre anni fa un’amata di streghe argentinesi adoperò per la vittoria di Messi ai Mondiali. Le streghe calcistiche argentine, fu rivelato, avevano tuttavia paura della squadra francese, in particolare di Kylian Mbappé, ritenendo che una maledizione nei suoi confronti potrebbe rimbalzare loro addosso.

 

Nel 2021 uno scontro sul campo del derby Milan.Inter tra il campione Zlatan Ibrahimovic e il belga di origini congolesi Romelu Lukaku vide lo svedese lanciare accuse di pratiche vudù.«Torna alle tue cazzate vudù… vai, vai dalla mamma» disse Ibra. Il riferimento è forse ad alcune dichiarazione del presidente della squadra inglese dell’Everton, che raccontò un episodio dove Lukaku «ci chiamò dall’Africa, dove stava compiendo un pellegrinaggio, dicendo che in seguito a un rito voodoo una voce gli aveva detto di firmare per il Chelsea».

 

 

Una storia diffusa vuole che Helenio Herrera, il leggendario «Mago» della Grande Inter, fosse profondamente affascinato dall’occulto e dalla parapsicologia: consultava regolarmente cartomanti e astrologi per scegliere date di partite e formazioni.

 

Si dice portasse sempre con sé amuleti, imponesse ritiri «protetti» da riti scaramantici e attribuisse parte dei suoi successi a una sorta di «energia mentale» che studiava con libri esoterici.

 

La commistione tra calcio ed astrologia vi era anche nella storia dell’allenatore svedese di Milan e Roma Niels Liedholm, che usava lo studio esoterico degli astri per decidere quali giocatori far giocare. Il «barone» sosteneva che la Bilancia fosse il segno migliore per un calciatore grazie a caratteristiche come intelligenza, costanza e adattabilità.

 

«Se c’è un segno zodiacale che più degli altri è positivo per un calciatore, questo è senza dubbio la Bilancia. La Bilancia è il segno della intelligenza pratica, della costanza nel raggiungere le mete prefissate, dell’amore per l’ordine, della capacità di valutare rapidamente e serenamente gli eventi, dell’arte di convivere con il prossimo e di quella di sapersi adattare alle situazioni» aveva dichiarato il Liedholm in un numero del Guerin Sportivo del settembre 1975, denotando una conoscenza davvero approfondita.

 

«Una “Bilancia” eccezionale nel calcio è Pelé. Sono “Bilancia” Bobby Charlton, Edstrom, Overath, Sivori, Piola tanto per fare degli esempi. Quando poi in attacco una “Bilancia” si associa ad uno “Scorpione”, allora si realizza l’optimum. I nati sotto il segno dello Scorpione vantano generalmente qualità che sono molto utili per un attaccante. In quanto a determinazione non sono secondi a nessuno. Semmai sono un po’ vulnerabili per l’ambiente che li circonda e una loro inefficienza sul terreno di gioco va più che per altri ricercata nelle contrarietà e nelle polemiche di cui sono oggetto nella vita privata o nell’ambito della società. (…) basta pensare a Hamrin, Riva, Boninsegna, Bigon, Mazzola, Bulgarelli e al giovane D’Amico. Avere in squadra uno “Scorpione” è molto importante».

 

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Immagine di pKirll Venediktov via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Common Attribution-Share Alike 3.0 Unported

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Halloween festa di sangue: lista aggiornata dell’orrore

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Non è che potevamo arrivare al 31 di ottobre senza il classico articolo di Renovatio 21 sulla realtà sanguinaria di Halloween.   Vorremo dire che oggi quanto, anno dopo anno, delle origini occulte, pagane se non propriamente satanistiche, di Halloweeno. Tuttavia non resistiamo: certe cose, per questo giornale, sono cicliche ed irrinunziabili. (Tipo, l’articolo di Natale sugli orfani della Signora in blu, quelli su Carol of the Bells, etc.).   I nostri lettori sanno come la pensiamo sulla questione: eccerto, è una festa commerciale, sorta per qualche ragione durante l’era televisiva americana; eccerto, i suoi simboli primari sono demoniaci (la zucca con la candela dentro, Jack O’Lantern, rappresenta un’anima incorsa nell dannazione; traducono «trick or treat» in «dolcetto o scherzetto», ma in realtà significherebbe la minaccia estorsiva «maledizione o sacrificio»).

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Tuttavia, il senso vero di tutto questo carnevale di mostri e demòni, ripetiamo ogni anno, è essenzialmente un’altro: è l’addestramento dell’uomo moderno, e specialmente della giovane generazione, al ritorno del sacrificio umano. Perché, tutto questa panoplia di spiriti e immagini violente, a cosa può ricondurre, se non a questo? Ecco perché è vero, assolutamente, che Halloween è una festa anticristiana.   Sissì, lo abbiamo già detto: il programma è ben steso, vogliono il tributo primigenio, quello che era in uso in ogni angolo della terra (da Cartagine agli Aztechi, dalla Nuova Guinea al paganesimo indoeuropeo più antico) prima dell’avvento del Signore della Vita. Vogliono il sangue degli esseri umani, specialmente quello innocente.   Per cui no, non festeggiamo – e aggiungiamo, rara avis, un complimento alla Repubblica Popolare Cinese, che l’anno scorso sembra aver arrestato a Shanghai chi voleva fare Halloween. Sappiamo che un orologio rotto segna l’ora esatta ben due ore al giorno: l’altra è la legge cinese contro i cosplayer (un’aberrazione terrificante che ha ovvie correlazioni con Halloween).   Detto anche questo, bando alle ciancie e largo al listone del vero orrore di Halloween, aggiornato agli omicidi dell’edizione 2024. Quello 2025 arriva tra un anno giusto. Se sopravviverete a stasera, beninteso.   (Ad ogni modo, ci rendiamo conto che la nostra rubrica sui malori della settimana è ben più spaventosa di Halloween e dei suoi omicidi…)   Notte del 31 ottobre 1957, Los Angeles, California: il veterano della Seconda Guerra Mondiale Peter Fabiano, ex marine, apre la porta convinto di trovare un bambino in cerca di dolcetti. Viene invece colpito a morte da un proiettile sparato a bruciapelo. Le indagini porteranno all’ex amante lesbica della moglie e a una sua complice.   Notte del 30 ottobre 1973, Fond du Lac, Wisconsin: la nove anni Lisa French bussa alla porta del vicino Gerald Turner per il classico «dolcetto o scherzetto». Turner la violenta, l’uccide, la infila in un sacco di plastica e la abbandona in una discarica.   Notte del 31 ottobre 1974, Deer Park, Texas: l’ottoenne Timothy O’Brien mangia una caramella Pixy Stick raccolta durante il giro dei dolcetti. Si accascia, ha convulsioni e muore un’ora dopo in ospedale. A avvelenarlo era stato il padre, per incassare l’assicurazione sulla vita del figlio. L’uomo verrà giustiziato nove anni più tardi.   Notte del 31 ottobre 1975 (un Halloween particolarmente cupo), Greenwich, Connecticut: la quindicenne Martha Moxley viene ritrovata picchiata e accoltellata sotto l’albero di casa. Accanto al corpo, una mazza da golf ferro 6 spezzata in quattro pezzi.

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Notte del 31 ottobre 1979, sobborgo di Sunland-Tujunga, Los Angeles: la sedicenne Shirley Ledford sta rientrando in autostop da una festa di Halloween quando due uomini la caricano sul loro furgone. Non sa di aver incontrato i Toolbox Killers, Lawrence Bittaker e Roy Norris, noti per rapire autostoppiste, torturarle con attrezzi da lavoro e fotografarle durante gli omicidi. Dopo aver seviziato Ledford, ne gettano il corpo sul prato di una casa estranea. Sarà la quinta e ultima vittima della coppia, denunciata da un amico.   Notte del 31 ottobre 1981, Amarillo, Texas: il diciassettenne Johnny Lee Garrett violenta una suora di 76 anni e la uccide a coltellate.   Ancora notte del 31 ottobre 1981, Manhattan, New York: il fotografo Ronald Sisman e la studentessa dello Smith College Elizabeth Platzman vengono picchiati nel loro appartamento di Manhattan e poi uccisi. L’alloggio è stato messo a soqquadro, ma nulla sembra mancare. Sul duplice omicidio circolano teorie che collegano Sisman a una setta responsabile delle uccisioni seriali di Son of Sam. Il giornalista Maury Terry ipotizza persino legami con produttori di snuff movie: ne tratta il documentario Netflix Sons of Sam.   Sempre notte del 31 ottobre 1981, Point Pleasant, Virginia Occidentale: la diciassettenne Maria Ciallella dice al padre che uscirà e tornerà intorno a mezzanotte. Un agente la vede camminare sul ciglio della strada e sta per offrirle un passaggio. Dieci minuti dopo, la ragazza è scomparsa. Il cadavere, fatto a pezzi in tre parti, verrà ritrovato nel 1983 nel giardino della madre del serial killer Richard Biegenwald, il «Thrill Killer» del Jersey Shore.   Notte del 31 ottobre 1992, New Orleans, Louisiana: lo studente giapponese in scambio Yoshihiro Hattori, diretto a una festa di Halloween, si perde e bussa a una porta. Nessuno risponde. Torna alla macchina, la porta si apre: «Siamo qui per la festa», dice il ragazzo. Riceve in risposta un colpo di revolver. Il padrone di casa viene accusato di omicidio colposo ma si appella alla Castle Doctrine, il diritto di usare la forza letale per difendere la propria abitazione. Una giuria lo dichiara non colpevole.   Notte del 31 ottobre 1993, Pasadena, California: tre adolescenti vengono uccisi a colpi di arma da fuoco mentre rientrano da una festa.   Notte del 31 ottobre 1994: il setteenne Tony Bagley, vestito da scheletro, fa «dolcetto o scherzetto» con la famiglia. Un uomo incappucciato irrompe in strada e spara contro i Bagley. Tutti vengono colpiti, il bambino muore in ospedale. Caso irrisolto.   Notte del 31 ottobre 1998, South Bronx, New York: il programmatore Karl Jackson sta andando a prendere il figlio a una festicciola quando il parabrezza della sua auto viene centrato da un uovo. Scende per protestare con i responsabili, che lo inseguono, lo bloccano e gli sparano alla testa.   Notte del 31 ottobre 2002, Università del Minnesota: lo studente Carl Jenkins scompare e viene ritrovato quattro mesi dopo nel fiume Mississippi. Alcuni collegano la morte allo «Smiley Face Killer»: secondo una teoria, tra anni Novanta e Duemila un assassino del Midwest avrebbe ucciso almeno 45 giovani uomini, lasciando in una dozzina di casi graffiti di facce sorridenti vicino ai corpi.

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Notte del 31 ottobre 2004, Napa Valley, California: Leslie Mazzara e Adriane Insogna vengono massacrate nel loro appartamento. L’assassino risulterà essere il fidanzato di una loro amica intima.   Notte del 31 ottobre 2005, Frederica, Delaware: la comunità osserva per ore una macabra decorazione appesa a un albero in piazza pubblica. Solo dopo ci si rende conto che non è un addobbo: è il cadavere impiccato di una donna di 42 anni.   Notte del 31 ottobre 2008, Sumter, Carolina del Sud: il dodicenne T.J. Darrisaw bussa a una porta per «dolcetto o scherzetto» e riceve 29 colpi di kalashnikov, 11 dei quali lo uccidono sul colpo. Padre e fratellino restano feriti ma sopravvivono. L’autore era un trafficante di droga che temeva una rappresaglia di una gang rivale.   Notte del 31 ottobre 2010, Benton Township, Michigan: il sedicenne Devon Griffin rientra a casa dopo la messa e una notte passata fuori. Trova la casa insolitamente silenziosa, va a controllare e scopre il patrigno coperto di sangue a letto. La polizia troverà altri due cadaveri: la madre e il fratello di Griffin. L’assassino era il fratellastro William Liske.   Notte del 31 ottobre 2011, Armstrong, Columbia Britannica: l’18enne Taylor Van Diest manda un SMS al fidanzato: si sente seguita. Viene ritrovata in fin di vita accanto ai binari ferroviari, massacrata di botte. Morirà poco dopo in ospedale.   Notte del 31 ottobre 2012, Michigan: il predicatore John D. White bussa alla roulotte della sua amante, che vive col figlio in un trailer park. La strangola, ne getta il corpo nei boschi, poi torna e veste il bambino con un costume di Halloween.   Notte del 31 ottobre 2013, New York: il 19enne Anthony Seaberry viene ucciso da uno sconosciuto con la maschera di Scream. Caso irrisolto, ma potrebbe essere opera di un uomo responsabile di altre sparatorie, abbattuto dalla polizia quella stessa sera.   Halloween 2023: il weekend registra vittime in varie città. A Tampa, Florida, due morti; a Texarkana, Texas, tre; due ciascuna a Dodge City (Kansas), San Antonio (Texas) e Mansfield (Ohio). Molti decessi derivano da liti scoppiate durante i festeggiamenti, inclusa la strage di Ybor City a Tampa, domenica mattina all’uscita dei bar con decine di persone in costume per strada. A Indianapolis, una sparatoria in una grande festa di Halloween uccide un adolescente e ferisce altri nove tra i 16 e i 21 anni, tutti in condizioni stabili. A Chicago, almeno 15 feriti (due gravi) in una sparatoria contro la folla a una festa. Il responsabile è stato fermato, ma lunedì mattina non erano ancora state formulate accuse.   In Texas, cinque morti e sei feriti in due sparatorie distinte sabato sera. A San Antonio, una 13enne resta ferita e i genitori uccisi durante una festa in casa. Un 20enne arriva, scoppia una lite, inizia a sparare; un 40enne risponde al fuoco. A Texarkana – 724 km più a nord, al confine con l’Arkansas – tre morti e tre feriti in una festa nel retro di un’azienda. Due uomini litigano, estraggono le armi. Nessun arresto. A Cumberland, Maryland, un 17enne ucciso e tre feriti (20-24 anni) in una sparatoria sabato mattina presto.

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Halloweeno 2024: Orlando, Florida (1° novembre 2024, prime ore del mattino), ue persone sono state uccise e altre otto ferite in una sparatoria di massa nel centro di Orlando, durante i festeggiamenti notturni di Halloween. Un adolescente di 17 anni, Jaylen Edgar, è stato arrestato sul posto e accusato degli omicidi. Denver, Colorado: La polizia ha riferito che una sparatoria in una festa in casa nell’area di Denver ha provocato la morte di tre persone. Vancouver Mall, Stato di Washington: Le autorità hanno riferito che un individuo che indossava una maschera tipo Halloween ha sparato mortalmente a una persona in un centro commerciale.   Akron, Ohio (28 ottobre 2024): un adolescente è stato ucciso e altri due sono rimasti feriti in una sparatoria a una festa di Halloween. Un uomo di 18 anni è stato arrestato, ma i detective stavano ancora lavorando per determinare chi avesse sparato. Aggiungiamo i due ragazzi di 12 anni sono morti in incidenti separati che hanno coinvolto trattori durante attrazioni di «haunted hayride» (giostre spaventose su carri trainati da trattori) nelle settimane precedenti Halloween nel Tennessee e nel Minnesota. Entrambi gli incidenti sono stati fatali, uno il 12 ottobre e l’altro l’11 ottobre. Chiudiamo tutto con un responso che ci viene addirittura dalla scienzah. Una ricerca del Journal of the American Medical Association indica che il rischio di decessi di pedoni è del 43% più alto ad Halloween rispetto a qualsiasi altra notte, e si sono verificati incidenti stradali mortali.   Buoni motivi, anche e soprattutto per gli italiani, per stare a casa. Buonanotte.

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Occulto

Charlie Kirk era stato oggetto di un maleficio pochi giorni prima di essere ucciso

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Un sito web progressista con sede negli Stati Uniti ha pagato delle streghe online per maledire l’attivista conservatore Charlie Kirk pochi giorni prima che venisse ucciso a colpi d’arma da fuoco durante una sessione di domande e risposte tra studenti alla Utah Valley University di Orem, nello Utah. Lo ha rivelato ieri nel suo programma YouTube la celebre giornalista Megyn Kelly.

 

L’articolo del sito di sinistra Jezebel intitolato «Abbiamo pagato alcune streghe di Etsy per maledire Charlie Kirk» è stato pubblicato lunedì. Etsy è una piattaforma di ecommerce dove è possibile comprare lavori di artigianato.

 

Il pezzo voleva offrire uno sguardo ironico e umoristico alla portata e all’influenza di Internet sulle nostre vite, affermando che, sebbene Kirk, che si è costruito un enorme seguito online, sia uno degli «svantaggi» di Internet, quest’ultimo ha anche i suoi «doni», scrive Newsweek.

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«Ora posso acquistare una maledizione con la stessa facilità con cui acquisto un caricabatterie per il telefono. Sul sito mistico Etsy, puoi trovare un incantesimo per quasi tutto», si legge nell’articolo. «Oggigiorno, le streghe non si limitano a soddisfare i rancori personali. E non è raro che canalizzino le loro energie per ostacolare i repubblicani… Vi interessa punire Kirk per gli anni di retorica regressiva che ha urlato ai giovani americani e a chiunque fosse a portata d’orecchio? Qui a Jezebel, stiamo per scoprire se esiste un incantesimo per questo».

 

Quando l’autrice dell’articolo si accinge ad acquistare una maledizione adatta da una strega online su Etsy, afferma chiaramente di non voler fare del male a Kirk.

 

«Voglio essere chiaro: non sto invocando forze oscure per fargli del male. Voglio solo che si svegli ogni mattina con un brufolo inspiegabile. Voglio che il microfono del suo podcast si guasti ogni volta che preme il tasto di registrazione. Voglio che i suoi blazer blu diventino improvvisamente tutti di una taglia più piccoli. Voglio che uno dei suoi calzini gli scivoli sempre giù per il piede. Voglio che il suo pollice diventi troppo grande per twittare. Rovinargli la giornata con il potere femminista collettivo della congrega di Etsy sarebbe la gioia più grande della mia vita».

 

La rivista online ha anche pubblicato una nota dell’editore in cima all’articolo dopo l’uccisione di Kirk, in cui si legge: «questo articolo è stato pubblicato l’8 settembre. Jezebel condanna l’uccisione di Charlie Kirk con la massima fermezza. Non sosteniamo, incoraggiamo o giustifichiamo alcun tipo di violenza politica».

 

Dopo aver lanciato un incantesimo («FATELO ODIARE DA TUTTI»), l’autrice conclude con quella che, a posteriori, sembra una nota di cattivo presagio.

 

«Allora, le mie maledizioni su Etsy hanno funzionato? Solo il tempo potrà dirlo. Le forze si muovono in modi misteriosi e, come mi ha ricordato la Sacerdotessa, “l’incantesimo è una collaborazione tra chi lo lancia, il cliente e l’universo stesso”. Per ora, possiamo solo confidare nei tempi del grande ignoto».

 

La Kelly ha dichiarato martedì nel suo programma radio-internet di essere stata «combattuta» sul fatto di raccontare questa storia «inaspettata» o meno.

 

«Erika e Charlie Kirk sentirono parlare di queste maledizioni, e quella notizia sconvolse profondamente Erika, in particolare. Conosceva la dottrina cristiana sull’argomento, amava Charlie, profondamente, e si spaventò quando sentì parlare delle maledizioni che Jezebel aveva raccolto» racconta la Kelly. Erika Kirk è cattolica; il marito, si mormora, poteva essere vicino ad una qualche conversione al cattolicesimo.

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Secondo quanto racconta, la coppia avrebbe chiesto l’aiuto di un amico (forse, dice, un prete cattolico) che sarebbe andato a casa loro e avrebbe pregato su Charlie – il giorno prima che fosse assassinato…

 

«Evocare il mondo degli spiriti, in particolare quello del Diavolo, può avere conseguenze concrete. Non è una cosa con cui scherzare. Molti cristiani ci credono. È pericoloso. Non è un gioco. È letteralmente malvagio» ha detto la Kelly, e a ragione.

 

Pare chiaro che il malefizio potrebbe essere stato ordinato da una non-credente come spiritosaggine: tuttavia, non sono spiritose, né non-credenti, le persone cui ha commissionato il malefizio, né lo sono le forze che esse servono.

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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic

 

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