Cina
La Cina ha un disperato bisogno di aumentare il suo tasso di natalità: ecco le sovvenzioni per i bambini in provetta
Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.
Il tasso di fertilità della Cina è sceso a 1,18 figli per donna e la sua popolazione ha iniziato a diminuire. Le morti hanno superato le nascite per la prima volta da decenni. Il governo di Xi Jinping ha finalmente capito che sta affrontando una crisi al rallentatore. A meno che non nascano più bambini, ci saranno meno lavoratori e più anziani. La stagnazione economica o peggio è all’orizzonte. Milioni di cinesi affrontano la prospettiva di invecchiare prima di diventare ricchi.
Il New York Times riferisce che l’ultima risposta alla crisi è la fecondazione in vitro sovvenzionata.
«Mentre gli esperti affermano che sarebbe quasi impossibile per la popolazione cinese ricominciare a crescere, il Paese potrebbe mantenere stabile il suo tasso di natalità. Rendere le tecnologie di riproduzione assistita accessibili a più persone aiuterebbe, proprio come ha aiutato in paesi più ricchi come la Danimarca, ha affermato Ayo Wahlberg, antropologa dell’Università di Copenaghen».
«La Cina ha recentemente promesso di costruire almeno una struttura che offra la fecondazione in vitro ogni 2,3-3 milioni di persone entro il 2025. Attualmente conta 539 istituzioni mediche e 27 banche del seme che sono state autorizzate a svolgere la tecnologia di riproduzione assistita. Ogni anno queste strutture forniscono più di un milione di cicli di fecondazione in vitro e altri servizi di fecondazione assistita. Vengono concepiti circa 300.000 bambini».
Gli esperti affermano che questi sforzi sono modi significativi per aiutare le coppie che vogliono avere figli. Se la Cina può aumentare i servizi in modo conveniente, potrebbe persino essere un modello per altri Paesi che stanno affrontando sfide simili con l’infertilità. Ma se farà molto per cambiare la traiettoria demografica della Cina è un’altra questione.
La questione di fondo non è economica, ma culturale. «Il quadro generale è che le persone sono meno disposte ad avere figli”» ha detto al Times Lin Haiwei, amministratore delegato del Beijing Perfect Family Hospital.
«Questa è la più grande sfida che la Cina deve affrontare mentre cerca di invertire il suo tasso di natalità in calo. I giovani si lamentano dell’onere finanziario di avere figli e della propria incertezza economica e respingono le idee tradizionali sul ruolo della donna come custode della casa. Molti hanno espresso il desiderio di concentrarsi sulla propria carriera, mentre altri hanno abbracciato uno stile di vita noto come “doppio reddito, niente figli”».
Ma il signor Lin non è ottimista sul futuro della sua industria. «È certamente difficile aspettarsi una grande crescita nel nostro settore quando il tasso di fertilità complessivo e la disponibilità ad avere figli si stanno riducendo», ha affermato.
La provincia del Sichuan ha annunciato ieri che consentirà nascite illimitate e consentirà anche alle coppie non sposate e ai single di registrare liberamente i propri figli.
Il governo ha affermato che queste misure «spostano l’attenzione della registrazione della gravidanza sul desiderio di gravidanza e sui risultati della gravidanza». Il Sichuan ha circa 80 milioni di persone.
Michael Cook
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Cina
La Casa Bianca annuncia l’incontro Trump-Xi
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrerà il presidente cinese Xi Jinping la prossima settimana durante un viaggio in Asia, ha dichiarato giovedì la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.
Trump si recherà in Malesia e Corea del Sud, dove incontrerà Xi Jinping giovedì prossimo a margine del Vertice di Cooperazione Economica Asia-Pacifico (APEC). Leavitt non ha fornito ulteriori dettagli sull’incontro.
L’annuncio giunge in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra i due Paesi. La settimana scorsa, Trump ha minacciato di introdurre un ulteriore dazio del 100% sui prodotti cinesi a partire da novembre.
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Questa escalation segue la decisione di Pechino di imporre restrizioni più severe sulle esportazioni di terre rare, nonostante avesse precedentemente definito «insostenibili» le tariffe elevate. La nuova politica cinese non colpisce direttamente gli Stati Uniti, ma le aziende tecnologiche americane dipendono fortemente dalle forniture cinesi di terre rare.
Sebbene Trump avesse annunciato settimane fa l’intenzione di incontrare Xi al vertice APEC, non aveva specificato la data. Tuttavia, aveva anche accennato alla possibilità di cancellare l’incontro, a causa del disappunto per le restrizioni cinesi sull’export di minerali di terre rare.
Mercoledì, il presidente statunitense ha dichiarato che i due leader avrebbero discusso di temi che spaziano dal commercio all’energia nucleare, aggiungendo che intende affrontare anche la questione degli acquisti di petrolio russo da parte della Cina.
L’incontro in Corea del Sud sarà il primo faccia a faccia tra i due leader da quando Trump è tornato al potere a gennaio. I due si sono parlati almeno tre volte quest’anno, ma l’ultimo incontro di persona risale al 2019, durante il primo mandato di Trump.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Cina
La Cina accusa gli Stati Uniti di un grave attacco informatico
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Cina
La Cina espelle 9 generali di alto rango, tra cui due dirigenti del Partito Comunista, in una purga radicale
In una delle più significative operazioni di epurazione degli ultimi decenni, il presidente cinese Xi Jinping ha avviato una nuova ondata di licenziamenti ai vertici delle forze armate. Il Partito Comunista Cinese (PCC) ha infatti espulso nove generali di alto rango, in quella che gli analisti definiscono una mossa dettata non solo da motivazioni disciplinari, ma anche da logiche di lealtà politica.
Secondo una dichiarazione del ministero della Difesa pechinese, i nove ufficiali sarebbero sotto inchiesta per «grave illecito finanziario». A rendere il caso ancora più insolito è il fatto che la maggior parte di loro erano generali a tre stelle e membri del potente Comitato Centrale del Partito.
Non si è trattato di semplici retrocessioni: la maggior parte dei militari è stata completamente espulsa dalle forze armate. Nella nota ufficiale, il ministero ha accusato i generali di aver «gravemente violato la disciplina di partito» e di essere «sospettati di gravi reati connessi al servizio, che coinvolgevano una quantità di denaro estremamente elevata, di natura estremamente grave e con conseguenze estremamente dannose».
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Le autorità cinesi hanno sottolineato che gli ufficiali «saranno puniti legalmente e militarmente» a seguito dell’indagine, definita «un risultato significativo nella campagna anticorruzione del partito e dell’esercito».
La figura più illustre tra gli epurati è il generale He Weidong, fino a poco tempo fa vicepresidente della Commissione Militare Centrale (CMC) e membro del Politburo, l’élite di 24 dirigenti che guidano il Paese. He era considerato il secondo uomo più potente dell’apparato militare dopo Xi Jinping stesso, che presiede la CMC.
Negli ultimi mesi si erano diffuse voci secondo cui il generale He si fosse scontrato con Xi e con la leadership del Partito. Da marzo, infatti, non era più apparso in pubblico, circostanza che aveva alimentato le speculazioni su una possibile inchiesta interna.
Secondo il Wall Street Journal «il generale He è l’ufficiale militare in servizio attivo più anziano che Xi abbia mai epurato, e il primo vicepresidente in carica della Commissione Militare Centrale a essere estromesso in quasi quarant’anni». Il quotidiano statunitense ricorda inoltre che il 68enne He è «il primo membro in carica del Politburo a essere indagato dal 2017».
L’ultima volta che la Cina aveva assistito a un’epurazione di vertici militari di simile livello risale a circa un decennio fa, quando furono espulsi due vicepresidenti in pensione della CMC per corruzione, durante il primo mandato di Xi Jinping.
Segnali di una possibile purga erano già emersi a luglio, quando la Commissione Militare Centrale aveva emanato nuove linee guida che invitavano a eliminare «l’influenza tossica» nelle forze armate e a seguire «regole ferree» per gli ufficiali di alto grado.
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I nove ufficiali epurati sono He Weidong (vicepresidente della Commissione Militare Centrale, CMC); Miao Hua (direttore del dipartimento di Lavoro Politico del CMCM), He Hongjun (vicedirettore esecutivo del Dipartimento di Lavoro Politico del CMC); Wang Xiubin (vicedirettore esecutivo del Centro di Comando delle Operazioni Congiunte del CMC; Lin Xiangyang (comandante del Teatro Orientale); Qin Shutong (commissario politico dell’Esercito); Yuan Huazhi (commissario politico della Marina); Wang Houbin (Comandante delle Forze Missilistiche); Wang Chunning (comandante della Forza di Polizia Armata).
Secondo osservatori interni, potrebbero esserci ulteriori epurazioni nelle prossime settimane. I licenziamenti, infatti, sono stati annunciati alla vigilia del conclave annuale a porte chiuse del Comitato Centrale del Partito Comunista, in programma dal 20 al 23 ottobre a Pechino, durante il quale si discuterà il prossimo piano quinquennale.
Wen-Ti Sung, analista del Global China Hub dell’Atlantic Council, ha commentato la notizia ai media statunitensi affermando: «Xi sta sicuramente facendo pulizia. La rimozione formale di He e Miao significa che potrà nominare nuovi membri della Commissione Militare Centrale, che è rimasta praticamente mezza vuota da marzo, durante il Plenum».
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Immagine di China News Service via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
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