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Bioetica

Bloomberg, candidato presidenziale contro la Vita

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Renovatio 21 pubblica questa traduzione su gentile concessione di LifeSiteNews

 

Fu il Sindaco di New York City New York City Rudy Giuliani a rimettere in piedi la metropoli dopo la disastrosa amministrazione del predecessore, David Dinkins, ed è stato merito di Michael Bloomberg l’aver continuato a migliorare la qualità della vita dopo Giuliani. Ma su due questioni sociali fondamentali, l’aborto e la libertà religiosa, il candidato alle presidenziali è stato un autentico fiasco.

 

Bloomberg è uno dei più radicali politici pro-aborto della storia americana.

 

Quando si candidò la prima volta a sindaco di New York nel 2001, promise di obbligare tutti a seguire corso di ginecologia e ostetricia negli ospedali cittadini per essere in grado di effettuare un aborto. Fu la sede newyorchese della NARAL (National Association for the Repeal of Abortion Laws) a spingerlo verso questa scandalosa politica. Bloomberg emanò un ordine esecutivo, ma alla fine concesse le esenzioni morali e religiose.

 

Bloomberg è uno dei più radicali politici pro-aborto della storia americana

Nel 2012 la Fondazione Susan G. Komen decise di interrompere i finanziamenti a Planned Parenthood. Le reazioni della comunità pro-aborto non si fecero attendere e, tre giorni dopo, la Fondazione ritirò la decisione. Ma in quel breve lasso di tempo Bloomberg era così arrabbiato che decise di donare, dal suo patrimonio personale, 250.000 dollari a Planned Parenthood. L’anno precedente si era battuto a favore di Planned Parenthood quando il Congresso doveva decidere il taglio di 75 milioni di dollari di finanziamenti.

 

La passione di Bloomberg per l’aborto gli permise di mettere mano a 15 milioni di dollari provenienti da transazioni obbligazionarie in favore di Planned Parenthood

La passione di Bloomberg per l’aborto gli permise di mettere mano a 15 milioni di dollari provenienti da transazioni obbligazionarie in favore di Planned Parenthood.

 

Nel 2012, i ricavi delle obbligazioni vennero utilizzati per rinnovare i 10 chilometri quadrati dell’edificio che ospitava il colosso abortista, inclusi arredamento e attrezzature.

 

Il nuovo quartier generale venne finanziato con soldi pubblici, anche se la Planned Parenthood Federation of America aveva presentato un bilancio di oltre un miliardo di dollari nel biennio 2009-2010.

 

Sul tema della libertà religiosa, l’atteggiamento di Bloomberg è ugualmente orribile.

 

Sul tema della libertà religiosa, l’atteggiamento di Bloomberg è ugualmente orribile.

Non riuscì ad accattivarsi le simpatie dei cattolici irlandesi nel 2005, quando dichiarò di voler marciare durante la parata del giorno di San Patrizio in modo da fare pressione sugli organizzatori per autorizzare gli omosessuali a marciare insieme a loro.

 

L’addetta stampa spiegò così il ragionamento di Bloomberg: «Il sindaco crede che il modo migliore per cambiare un’organizzazione sia dall’interno.» Quindi vediamo un agente dello Stato – il comandante esecutivo di New York City – inserirsi in un evento religioso per promuovere un’agenda secolare che ne erode le fondamenta.

 

I tribunali hanno a lungo sancito che i gruppi religiosi hanno il diritto di utilizzare edifici pubblici, ma Bloomberg negò a una chiesa cristiana di tenere gli incontri della domenica in una scuola pubblica, avviando un caso giudiziario. Anche se Bloomberg perse la causa davanti alla corte del distretto federale nel 2005, i suoi tentativi non si sono fermati alla Bronx Household of Faith.

 

Nel 2007, quando un hotel volle esporre nella vetrata all’ingresso una statua di cioccolato alta un metro e ottanta raffigurante Gesù Cristo durante la Settimana Santa., Bloomberg si limitò ad affermare che la statua doveva semplicemente essere ignorata

È capitato che Bloomberg abbia agito in modo codardo sul tema delle libertà religiose.

 

Ad esempio, nel 2007, quando un hotel volle esporre nella vetrata all’ingresso una statua di cioccolato alta un metro e ottanta raffigurante Gesù Cristo, anatomicamente perfetta, durante la Settimana Santa. La Catholic League protestò e l’opinione pubblica spinse l’hotel ad annullare l’esposizione. Bloomberg si limitò ad affermare che la statua doveva semplicemente essere ignorata.

 

Si comportò allo stesso modo quando il proprietario dell’Empire State Building rifiutò di illuminare l’edificio in blu e bianco per commemorare il centenario della nascita di Madre Teresa di Calcutta nel 2010. La Catholic League radunò 3.500 persone davanti al grattacielo per protesta, poiché il proprietario aveva precedentemente autorizzato la commemorazione per il 60° anniversario del regime genocida comunista cinese; ma Bloomberg non si lasciò coinvolgere. Invitò il proprietario ad «essere coerente».

i comportò allo stesso modo quando il proprietario dell’Empire State Building rifiutò di illuminare l’edificio in blu e bianco per commemorare il centenario della nascita di Madre Teresa di Calcutta nel 2010

 

Nel 2011, vietò ogni addobbo natalizio al terminal dei traghetti di Staten Island. Non solo mise al bando i simboli della natività e la menorah, ma anche le decorazioni secolari, come l’albero di Natale.

 

Il maggiore insulto di Bloomberg ai fedeli avvenne durante le celebrazioni per il decimo anniversario dell’11 settembre. Vietò la partecipazione a tutti gli uomini di chiesa, di qualsiasi religione; non permise a nessun prete, pastore, rabbino, imam di tenere un discorso.

 

Peggiorò la situazione quando ebbe la faccia tosta di affermare che «Il governo non dovrebbe imporre la religione». Ma, in qualche modo, è giusto inculcare valori secolari ai fedeli.

 

Lo stesso sindaco che invocava la separazione tra stato e chiesa per istituire il divieto di discorsi religiosi stava promuovendo la costruzione di una moschea vicino a Ground Zero

È stato anche un doppiogiochista. Lo stesso sindaco che invocava la separazione tra stato e chiesa per istituire il divieto di discorsi religiosi stava promuovendo la costruzione di una moschea vicino a Ground Zero. Era del tutto consapevole delle intenzioni degli American Atheists di citare in giudizio la città di New York per lo spostamento di due travi di acciaio che formavano una croce ritrovate fra i detriti delle Torri Gemelle; gli American Atheists protestarono quando vennero spostate dalla chiesa cattolica di St. Peter alla nuova collocazione al 9/11 Memorial.

 

Le politiche di Bloomberg sull’aborto e la libertà religiosa sono sconosciute alla maggior parte degli americani. Ora che ha messo gli occhi sulla Casa Bianca è tempo di far emergere questo sordido lascito.

 

 

Pubblicato su gentile concessione di Lifesitenews

Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

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Bioetica

Azienda americana pubblicizza kit per il furto di sperma

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.

 

Un’azienda del Texas che commercializza il suo «kit per l’inseminazione domestica» sui social media incoraggia le donne a utilizzare lo sperma del preservativo usato dal partner per rimanere incinta senza il suo permesso.

 

Secondo un articolo del New York Post, la società MakeAMom avrebbe pubblicizzato il suo kit da 250 dollari per il «furto dello sperma» come un modo per aggirare le leggi negli Stati Uniti che rendono illegale fare buchi nei preservativi all’insaputa di entrambi i partecipanti.

 

Uno dei suoi annunci su X sottolinea che mentre fare dei buchi nei preservativi all’insaputa di entrambi i partner sessuali è illegale nella maggior parte degli Stati, «rubare il preservativo a sua insaputa» «non è illegale in nessuno stato».

 

La pubblicità del prodotto su X rasenta l’oscenità.

 

«Una donna ruba silenziosamente un preservativo dalla spazzatura per eseguire l’inseminazione domestica mentre il suo partner dorme nell’altra stanza. Cosa ne pensi di questo? È legale? Dovrà ancora il mantenimento dei figli?» dice un post su X. Un altro dice: «Devo dirgli che è suo figlio?» e «Non hai bisogno del suo permesso per rimanere incinta».

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Gli annunci sono stati ripresi dalla giornalista investigativa Samantha Cole, della cooperativa giornalistica di notizie tecnologiche 404Media. Ha scoperto che le credenziali di MakeAMom erano altamente sospette. Interrogato sulla sua etica, l’apparente CEO dell’azienda ha risposto: 

 

«Sembra che ci sia stato un grave malinteso riguardo ai nostri contenuti di marketing e all’etica della nostra azienda. Ci assumiamo la piena responsabilità per questo e stiamo attualmente rivedendo le nostre strategie pubblicitarie per garantire che riflettano il nostro impegno verso pratiche etiche».

 

«La nostra intenzione è sempre stata quella di dare potere alle persone nel loro viaggio verso la genitorialità, ma non a scapito del consenso e dell’integrità morale».

 

La FDA ha approvato un paio di altri kit per l’inseminazione domestica, ma non quello di MakeAMom. 

 

Michael Cook

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Bioetica

Biden fa il segno della croce durante una manifestazione a sostegno dell’aborto

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Il presidente americano Joe Biden, ad un evento politico in Florida, si è fatto il segno della croce quando la signora con lui sul palco, la presidente del Partito Democratico della Florida, si è espressa a favore dell’aborto. Lo riporta Modernity News.   La vicenda ha generato sconvolto tra la comunità cristiana internazionale.   La candidata governativa fallita Nikki Fried stava sollecitando la rielezione di Biden quando ha fatto commenti su Ron DeSantis e Donald Trump che spingevano per maggiori restrizioni sull’aborto.   La prossima settimana in Florida entrerà in vigore un divieto di aborto di sei settimane, e questo sarebbe uno dei motivi per cui Biden si è fermato nello Stato. La Fried aveva dichiarato la scorsa settimana che Biden sa che deve trascorrere del tempo in Florida per dimostrare quanto le cose siano diventate «estreme» sotto DeSantis. «Capisci che se dobbiamo combattere contro l’estremismo dei repubblicani MAGA, devi venire al ventre della bestia».

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Mentre Biden era al suo fianco, la Fried ha dichiarato che «Ron DeSantis sentiva di dover candidarsi alla presidenza, quindi quindici settimane non erano sufficienti, dovevamo arrivare a sei settimane», sottolineando la sua opposizione alla legge sull’aborto.   È a questo punto che Biden, sulla carta secondo presidente «cattolico» della storia USA (e forse l’unico, che nonostante gli acciacchi, porterà al termine mandato: il primo è stato JFK e sappiamo come è andata a finire) si è fatto il segno della croce.   La reazione della rete è stata immediata, con commenti che davano del «vile» al vegliardo del Delaware. «Biden, l’autodefinito “cattolico devoto”, fa il segno della croce a sostegno del desiderio di questa donna di uccidere i bambini fino ai 3 mesi di gravidanza» scrive Buck Sexton. «Totalmente malvagio e sacrilego» ha twittato LifeNews. «Davvero da vomitare. Disgustoso. Insulto. Blasfemo» hanno scritto ancora su Twitter. Ancora: «Joe Biden si fa il segno della croce mentre promuove l’aborto! Questo è il male!».   Il fatto è avvenuto a pochi giorni dalla sostituzione della Pasqua della Casa Bianca con la giornata mondiale di visibilità trans.   La Fried, già Commissario per l’Agricoltura della Florida, grande sostenitrice dell’aborto, è anche esplicita riguardo alla sua pratica del giudaismo. Mentre era al liceo, partecipava al B’nai B’rith, la famigerata organizzazione ebraica. La donna ha preso anche attivamente in considerazione l’idea di fare aliya – cioè di andare a vivere in Israele –e di unirsi alle forze di difesa israeliane.   Dopo la sua elezione a commissario per l’agricoltura, Fried ha prestato giuramento utilizzando la prima Bibbia ebraica pubblicata negli Stati Uniti.

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L’India approva l’aborto alla 30ª settimana

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

La Corte Suprema di New Delhi ha dato il via libera «in via eccezionale» all’interruzione di gravidanza di una quattordicenne vittima di uno stupro. Dr. Carvalho: «Il trauma e la violenza subita dalla ragazza è innegabile, ma resta il fatto che la vita più indifesa viene uccisa».

 

Una vicenda molto delicata sta facendo discutere in India sul tema del diritto alla vita. La Corte Suprema ha accordato a una quattordicenne vittima di violenza sessuale di interrompere la gravidanza ormai di quasi 30 settimane.

 

Una corte guidata dal presidente del massimo organo giudiziario, D Y Chandrachud, l’ha definito un «caso davvero eccezionale in cui dobbiamo proteggere la ragazza» e ha scelto di avvalersi dei poteri speciali garantiti alla Corte suprema dall’articolo 142 della Costituzione indiana.

 

La minorenne è venuta a conoscenza delle sue condizioni solo in una fase molto avanzata. La madre della ragazza vittima dello stupro si è rivolta alla Corte Suprema dopo che l’Alta Corte di Bombay aveva negato il consenso all’aborto essendo trascorso il termine ultimo di 24 settimane previsto dalla legge indiana.

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Commentando la vicenda il dr. Pascoal Carvalho, membro della Pontificia Accademia per la Vita, ha dichiarato ad AsiaNews: «il trauma della minorenne sopravvissuta allo stupro è innegabile e la Corte Suprema ha preso la sua decisione sottolineando l’eccezionalità delle circostanze, ma resta il fatto che la vita più vulnerabile e indifesa viene uccisa. Anche il recente documento vaticano Dignitas Infinita elenca l’aborto tra le “gravi violazioni” della dignità umana, collegandolo giustamente all’erosione di “basi solide e durature per la difesa dei diritti umani”».

 

Carvalho ricorda che in India, le Missionarie della Carità accolgono i bambini indesiderati: «stiamo combattendo l’aborto con l’adozione», ripeteva sempre Madre Teresa.

 

Inoltre, fornirebbero anche alla vittima dello stupro un sostegno sociale e un trattamento terapeutico adeguato.

 

«I meccanismi istituzionali per la protezione dell’infanzia ci sono – osserva ancora il dr. Carvalho, membro del Comitato per la Vita umana dell’arcidiocesi di Mumbai. Il Paese ha adottato tante leggi e politiche per garantire la protezione e il miglioramento della situazione dei bambini. Ma non potrai essere uno sforzo completo se si escludono gli indifesi che necessitano di cure e protezione».

 

Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne.

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