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Bioetica

Cellule di feti abortiti nei vaccini, intervista a Stefano Montanari

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Dottor Montanari, occupandosi di scienza e ricerca da tutta la vita lei è d’accordo con quanto ha sostenuto il Dr. Ricciardi durante il Meeting di Comunione  e Liberazione a Rimini cioè che non vi è nessuna controindicazione di carattere scientifico nel produrre vaccini con linee cellulari di feti abortiti inoculandoli poi nel corpo dei bambini?

Non so se essere imbarazzato, indignato o divertito. Partiamo dall’aspetto puramente tecnico: i vaccini sono prodotti usando ogni sorta di porcheria, da antibiotici controindicati nei bambini a sostanze non utilizzabili per uso umano o animale come il Medium 199, passando per sostanze dichiarate cancerogene da molti anni come la formaldeide, transitando per altre sostanze come l’alluminio che l’Istituto Superiore di Sanità stesso ha dichiarato neurotossico (cosa nota da tempo immemorabile ma qui stiamo parlando di burocrati e non di scienziati) per finire ad inquinanti assortiti, dal glifosato alle nanoparticelle. Questo per non fare che una cernita operata tra un numero incredibile di veleni di ogni specie. A chi avesse qualche dubbio consiglio la lettura delle schede tecniche compilate dai produttori stessi che sono pubbliche anche se i medici, commettendo una grave scorrettezza deontologica, non le fanno leggere ai loro clienti. Dunque, tutto sommato, dal punto di vista tecnico usare tessuti di feti umani non aggiunge molto al cocktail. Un po’ di DNA estraneo non cambierà sostanzialmente un panorama già di per sé non proprio rassicurante. Ma, se tolgo il camice e faccio l’uomo della strada, non posso non restare esterrefatto del quoziente intellettivo e dell’onestà di chi ha sostenuto un’assurdità davvero insostenibile e offensiva verso coloro ai quali è indirizzata.

Che feti umani abortiti siano impiegati per fabbricare vaccini è dichiarato apertamente dai produttori. Che si debbano forzatamente usare feti sani è un’ovvietà

Io non sono certamente un esperto di questioni religiose e mi limito umilmente a restare in ambito logico. Che feti umani abortiti siano impiegati per fabbricare vaccini è dichiarato apertamente dai produttori e di quei vaccini è pubblica la non certo breve lista. Che si debbano forzatamente usare feti sani è un’ovvietà. Che i feti sani si possano ottenere solo abortendo volontariamente è altrettanto ovvio perché un aborto spontaneo è di norma legato ad un evento patologico e usare feti potenzialmente malati non sarebbe opportuno. Che la religione cristiana condanni l’aborto mi pare di averlo sempre sentito e di non averlo mai sentito smentire. Che d’improvviso un peccato classificato come mortale diventi qualcosa d’irrilevante se non addirittura un merito mi lascia a dir poco perplesso. Che a pronunciare un’enormità simile sia un personaggio come Ricciardi, uomo sulla cui morale e sulla cui cultura mi lasci sorvolare, non mi stupisce né mi stupisce che il Comitato Nazionale di Bioetica dimostri tutta la sua incompetenza proprio in campo bioetico. Volutamente non entro in questioni diverse ma, se si potesse parlare liberamente, tanto altro ci sarebbe da aggiungere. Resto perplesso, invece, davanti al silenzio delle autorità religiose e non posso non interrogarmi su che cosa ci stia dietro. Certo tacere è un bell’autogol.

Resto perplesso, invece, davanti al silenzio delle autorità religiose e non posso non interrogarmi su che cosa ci stia dietro. Certo tacere è un bell’autogol.

 

Non è il suo campo, lo so, ma è coerente per un cattolico affermare che tutto ciò è eticamente lecito?

Indipendentemente da qualunque mia posizione religiosa, credo sia indispensabili essere coerenti. Se un cristiano crede nella sua religione e non la considera una sorta di decorazione sociale, non gli è consentito vaccinarsi con quei vaccini che, ripeto, non sono pochi. Peggio ancora fanno coloro che, essendo al corrente di come stanno le cose, offrono del tutto illecitamente la loro assoluzione. Se un Aldilà esiste e se esiste un giudizio, spetterà a chi giudica fare il suo dovere. Certo, in quelle condizioni io non vorrei essere nei panni di chi dovrà subire quel giudizio, anche perché forse non mi rivolgerei a qualche milione di gonzi per difendere la mia posizione. Mi permetta, però, di aggiungere qualcosa per dimostrare che i cristiani non sono lasciati soli. Musulmani ed ebrei vietano il contatto con il maiale, eppure la gelatina di pelle di quell’animale impuro è presente in moltissimi vaccini nel silenzio assoluto di imam e rabbini. Insomma, l’ipocrisia non sta da una parte sola e, con la filosofia del mal comune mezzo gaudio, forse qualcuno troverà in questa che a mio parere è una mortificante pagliacciata, elemento di consolazione.

I cristiani non sono lasciati soli. Musulmani ed ebrei vietano il contatto con il maiale, eppure la gelatina di pelle di quell’animale impuro è presente in moltissimi vaccini nel silenzio assoluto di imam e rabbini

 

In un’intervista al quotidiano La Verità, l’anno scorso, aveva parlato di donne fatte abortire volontariamente per vendere i pezzi di feto ai laboratori di ricerca. Tutto questo corrisponde al vero? Esistono delle prove?

Ci sono addirittura i tariffari di cui io mostro copia alle mie conferenze.

 

Per gentile concessione del ricercatore, rendiamo nota una fattura della Planned Parenthood.

 

Modulo e fattura per il reperimento di feti abortiti

 

 

 

Cristiano Lugli

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Bioetica

Biden fa il segno della croce durante una manifestazione a sostegno dell’aborto

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Il presidente americano Joe Biden, ad un evento politico in Florida, si è fatto il segno della croce quando la signora con lui sul palco, la presidente del Partito Democratico della Florida, si è espressa a favore dell’aborto. Lo riporta Modernity News.

 

La vicenda ha generato sconvolto tra la comunità cristiana internazionale.

 

La candidata governativa fallita Nikki Fried stava sollecitando la rielezione di Biden quando ha fatto commenti su Ron DeSantis e Donald Trump che spingevano per maggiori restrizioni sull’aborto.

 

La prossima settimana in Florida entrerà in vigore un divieto di aborto di sei settimane, e questo sarebbe uno dei motivi per cui Biden si è fermato nello Stato. La Fried aveva dichiarato la scorsa settimana che Biden sa che deve trascorrere del tempo in Florida per dimostrare quanto le cose siano diventate «estreme» sotto DeSantis. «Capisci che se dobbiamo combattere contro l’estremismo dei repubblicani MAGA, devi venire al ventre della bestia».

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Mentre Biden era al suo fianco, la Fried ha dichiarato che «Ron DeSantis sentiva di dover candidarsi alla presidenza, quindi quindici settimane non erano sufficienti, dovevamo arrivare a sei settimane», sottolineando la sua opposizione alla legge sull’aborto.

 

È a questo punto che Biden, sulla carta secondo presidente «cattolico» della storia USA (e forse l’unico, che nonostante gli acciacchi, porterà al termine mandato: il primo è stato JFK e sappiamo come è andata a finire) si è fatto il segno della croce.

 


La reazione della rete è stata immediata, con commenti che davano del «vile» al vegliardo del Delaware. «Biden, l’autodefinito “cattolico devoto”, fa il segno della croce a sostegno del desiderio di questa donna di uccidere i bambini fino ai 3 mesi di gravidanza» scrive Buck Sexton. «Totalmente malvagio e sacrilego» ha twittato LifeNews. «Davvero da vomitare. Disgustoso. Insulto. Blasfemo» hanno scritto ancora su Twitter. Ancora: «Joe Biden si fa il segno della croce mentre promuove l’aborto! Questo è il male!».

 

Il fatto è avvenuto a pochi giorni dalla sostituzione della Pasqua della Casa Bianca con la giornata mondiale di visibilità trans.

 

La Fried, già Commissario per l’Agricoltura della Florida, grande sostenitrice dell’aborto, è anche esplicita riguardo alla sua pratica del giudaismo. Mentre era al liceo, partecipava al B’nai B’rith, la famigerata organizzazione ebraica. La donna ha preso anche attivamente in considerazione l’idea di fare aliya – cioè di andare a vivere in Israele –e di unirsi alle forze di difesa israeliane.

 

Dopo la sua elezione a commissario per l’agricoltura, Fried ha prestato giuramento utilizzando la prima Bibbia ebraica pubblicata negli Stati Uniti.

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Bioetica

L’India approva l’aborto alla 30ª settimana

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   La Corte Suprema di New Delhi ha dato il via libera «in via eccezionale» all’interruzione di gravidanza di una quattordicenne vittima di uno stupro. Dr. Carvalho: «Il trauma e la violenza subita dalla ragazza è innegabile, ma resta il fatto che la vita più indifesa viene uccisa».   Una vicenda molto delicata sta facendo discutere in India sul tema del diritto alla vita. La Corte Suprema ha accordato a una quattordicenne vittima di violenza sessuale di interrompere la gravidanza ormai di quasi 30 settimane.   Una corte guidata dal presidente del massimo organo giudiziario, D Y Chandrachud, l’ha definito un «caso davvero eccezionale in cui dobbiamo proteggere la ragazza» e ha scelto di avvalersi dei poteri speciali garantiti alla Corte suprema dall’articolo 142 della Costituzione indiana.   La minorenne è venuta a conoscenza delle sue condizioni solo in una fase molto avanzata. La madre della ragazza vittima dello stupro si è rivolta alla Corte Suprema dopo che l’Alta Corte di Bombay aveva negato il consenso all’aborto essendo trascorso il termine ultimo di 24 settimane previsto dalla legge indiana.

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Commentando la vicenda il dr. Pascoal Carvalho, membro della Pontificia Accademia per la Vita, ha dichiarato ad AsiaNews: «il trauma della minorenne sopravvissuta allo stupro è innegabile e la Corte Suprema ha preso la sua decisione sottolineando l’eccezionalità delle circostanze, ma resta il fatto che la vita più vulnerabile e indifesa viene uccisa. Anche il recente documento vaticano Dignitas Infinita elenca l’aborto tra le “gravi violazioni” della dignità umana, collegandolo giustamente all’erosione di “basi solide e durature per la difesa dei diritti umani”».   Carvalho ricorda che in India, le Missionarie della Carità accolgono i bambini indesiderati: «stiamo combattendo l’aborto con l’adozione», ripeteva sempre Madre Teresa.   Inoltre, fornirebbero anche alla vittima dello stupro un sostegno sociale e un trattamento terapeutico adeguato.   «I meccanismi istituzionali per la protezione dell’infanzia ci sono – osserva ancora il dr. Carvalho, membro del Comitato per la Vita umana dell’arcidiocesi di Mumbai. Il Paese ha adottato tante leggi e politiche per garantire la protezione e il miglioramento della situazione dei bambini. Ma non potrai essere uno sforzo completo se si escludono gli indifesi che necessitano di cure e protezione».   Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne. Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Bioetica

La Bioetica torna a parlare delle atrocità di Gaza

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.

 

La guerra tra Israele e Hamas a Gaza sta creando tensioni all’interno della comunità bioetica. In un articolo sul blog canadese Impact Ethics, tre bioeticisti hanno chiesto alla loro professione di pronunciarsi contro la violenza e la sofferenza.

 

Fanno presente che alcune importanti associazioni mediche e di bioetica si sono rifiutate di commentare, pur avendo preso posizione nei confronti dell’invasione russa dell’Ucraina.

 

«Noi, come bioeticisti, rifiutiamo una posizione di silenzio perché crediamo nella responsabilità disciplinare di dimostrare coraggio morale e promuovere la giustizia».

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«L’American Public Health Association è la nostra unica grande organizzazione professionale negli Stati Uniti ad aver chiesto un cessate il fuoco umanitario a Gaza, attingendo alla sua politica del 2009 sul ruolo degli operatori sanitari, degli accademici e dei sostenitori della sanità pubblica in relazione ai conflitti armati e alla guerra».

 

«In netto contrasto, i delegati interni dell’American Medical Association (AMA) hanno votato contro una risoluzione di novembre a sostegno di un cessate il fuoco a Gaza, citando che la questione non soddisfaceva i criteri di advocacy, urgenza o considerazione etica. L’American Society for Bioethics and Humanities è rimasta silenziosa, nonostante la sua forte politica sulla libertà accademica».

 

Concludono:

 

«Come possiamo definirci esperti di etica e testimoniare silenziosamente migliaia di morti civili, sanzioni crescenti, privazione di beni di prima necessità, crimini di guerra, rapimenti di ostaggi, aggressioni sessuali e disumanità? Cosa stiamo insegnando ai nostri studenti se non siamo disposti a riconoscere i nostri pregiudizi e a parlare apertamente?»

 

Michael Cook

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Immagine dell’ottobre 2023 di Palestinian News & Information Agency (Wafa) in contract with APAimages via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported;

 

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