Connettiti con Renovato 21

Politica

Il «Nuovo Movimento Repubblicano» minaccia i politici irlandesi per l’immigrazione e la sessualizzazione dei bambini.

Pubblicato

il

Un sedicente «Nuovo Movimento Repubblicano» ha pubblicato un video in cui, nello stile dei vecchi comunicati terroristici IRA tra bandiere, baschie e passamontagna,  minaccia i politici irlandesi per il tema delle immigrazione e per l’indottrinamento sessuale dei bambini.

 

Nel filmato , presumibilmente girato venerdì scorso, un «patriota» irlandese mascherato che afferma di rappresentare il «New Republican Movement», affiancato da due uomini armati, legge un avvertimento ai legislatori irlandesi affermando di opporsi all’immigrazione incontrollata e alla sessualizzazione dei bambini nelle scuole del Paese.

 

«Alla gente di Newry, Mourne e Down, noi, il Nuovo Movimento Repubblicano, abbiamo osservato i loro consiglieri, MLA (membri dell’Assemblea legislativa), negli ultimi 12 mesi. Il livello di mancanza di rispetto mostrato nei confronti delle persone che ti hanno portato al potere. Questo non può più essere ignorato. Siamo orgogliosi uomini d’Irlanda. Siamo patrioti».

 

 

Aiuta Renovatio 21

«Le vostre politiche e decisioni in merito all’inondazione delle nostre comunità con uomini in età militare senza documenti non sono accettabili Non resteremo più seduti a guardare mentre la nostra cultura e la nostra religione vengono distrutte dalle persone che abbiamo messo al potere Anche l’indottrinamento sessuale dei nostri bambini, nelle scuole, non è passato inosservato».

 

«Il Nuovo Movimento Repubblicano adotterà misure immediate contro chiunque minacci il nostro stile di vita e la sicurezza delle nostre donne e dei nostri bambini. Abbiamo i vostri indirizzi e conosciamo i vostri movimenti. Ognuno di voi è un bersaglio legittimo da oggi in poi».

 

Il messaggio è stato condannato dai politici irlandesi, tra cui il parlamentare britannico Dáire Hughes, che ha replicato: «Le sinistre minacce lanciate da delinquenti senza volto contro i membri eletti di Newry, Mourne e Down sono un attacco alla democrazia e al mandato che ciascuno di noi, in quanto membro eletto, riceve dal pubblico».

 

«Vorrei essere molto chiaro: questi individui senza volto non rappresentano nessuno e non impediranno a me o ai miei colleghi di partito di svolgere il nostro lavoro, ogni giorno, rappresentando i nostri elettori. Nonostante le bombe piazzate nei nostri uffici e le minacce agghiaccianti diffuse sui social media, il Sinn Féin continuerà a difendere il nostro popolo. Invio la mia solidarietà a ciascuno dei miei colleghi eletti in tutti i nostri collegi elettorali. Uniamoci tutti contro questi individui illusi.»

 

Il servizio di polizia dell’Irlanda del Nord ha avviato un’indagine penale sulle persone dietro il video, con il sovrintendente Lynne Corbett che ha dichiarato: «è del tutto inaccettabile che qualcuno debba affrontare tali minacce e intimidazioni per aver svolto i doveri della carica per la quale è stato eletto democraticamente. Abbiamo avviato un’indagine per identificare i responsabili. La polizia di Newry, Mourne e Down continuerà a collaborare strettamente con i nostri rappresentanti eletti locali e farà tutto il possibile per garantire che si sentano supportati e al sicuro nelle nostre comunità e che possano svolgere il loro ruolo senza intimidazioni».

 

Il video è stato pubblicato mentre i dimostranti scendevano in piazza a Dublino a ottobre per protestare contro lo stupro di una bambina di 10 anni da parte di un migrante; proteste simili si stavano verificando in tutta la Gran Bretagna.

 

La reviviscenza di un movimento armato stile IRA su temi del sovranismo ha colto di sorpresa molti, che si sono affrettati a definire «deliquneti», «teppisti», terroristi i personaggio nel video.

 

Non è nota a livello internazionale l’azione di gruppi vicino all’IRA contro lo spaccio e il traffico di droga in Irlanda del Nord.

 

In particolare si ricorda il caso della Republican Action Against Drugs (RAAD), un’organizzazione repubblicana irlandese di vigilantes, operante soprattutto a Derry e nelle zone limitrofe, che includevano settori delle contee di Derry/Londonderry e Tyrone nell’Irlanda del Nord, nonché parti della contea di Donegal nella Repubblica d’Irlanda. Il suo obiettivo primario erano gli individui ritenuti responsabili dello spaccio di stupefacenti.

 

I metodi adottati dalla RAAD comprendevano sparatorie punitive (colpi d’arma da fuoco alle braccia o alle gambe dei presunti trafficanti), attentati con bombe artigianali o incendi dolosi alle abitazioni dei sospettati, oltre a intimidazioni, minacce e espulsioni forzate dalla comunità.Nel luglio 2012 fu reso noto che il RAAD si sarebbe unito alla Real Irish Republican Army e ad altri gruppi paramilitari repubblicani dissidenti per dar vita alla cosiddetta Nuova IRA.

 

Nello stesso anno fu ucciso, probabilmente da ghenghe di spacciatori, Alan Ryan. Al suo funerale ha attirato l’attenzione nazionale e la condanna del ministro della Giustizia irlandese, Alan Shatter, a causa di una dimostrazione di forza paramilitare, con uomini e donne mascherati che hanno sparato salve di colpi sul feretro. Le autorità, nonostante i numerosi arresti eseguiti negli anni dalla Gardai (la polizia iralndese) non ha condannato nessuno per l’omicidio.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da Twitter

Continua a leggere

Politica

La Mogherini arrestata durante un raid antifrode UE

Pubblicato

il

Da

L’ex Alta Rappresentante della Politica Estera UE e vicepresidente della Commissione europea Federica Mogherini sarebbe stata fermata dalle autorità belghe nell’ambito di un’inchiesta sul sospetto malversazione di fondi comunitari, hanno indicato martedì testate belghe e francesi. Lo riporta l’agenzia Reuters.   Le forze dell’ordine belghe hanno condotto ispezioni presso la sede centrale del Servizio Europeo per l’Azione Esterna (SEAE) a Bruxelles – di cui Mogherini è stata responsabile dal 2014 al 2019 – e al Collegio d’Europa a Bruges, dove ricopre il ruolo di rettore dal 2020. Oggetto di perquisizioni sono state pure numerose abitazioni private, ha precisato Reuters citando la Procura eEuropea.   Secondo fonti vicine alle indagini riportate da Euractiv, gli agenti hanno confiscato atti e fermato tre individui con l’imputazione di truffa negli affidamenti pubblici, corruzione e incompatibilità d’ufficio. Il quotidiano belga L’Echo ha indicato che la Mogherini figurava tra i trattenuti.

Iscriviti al canale Telegram

Tra gli arrestati vi sarebbe pure Stefano Sannino, alto dirigente UE che ha esercitato il ruolo di segretario generale del Seae durante la gestione Mogherini – allorché fu creata l’Accademia diplomatica – e che oggi dirige il settore della Commissione europea per il Medio Oriente, il Nord Africa e il Golfo.   Una fonte anonima interpellata da Euractiv ha aggiunto che sarebbe strato fermato un ulteriore collaboratore del Collegio d’Europa, afferente al reparto di formazione manageriale.   L’inchiesta verte in particolare sull’acquisto, da parte dell’ente, di un immobile in Spanjaardstraat a Bruges per 3,2 milioni di euronel 2022, a ridosso di un contributo di 654.000 euro elargito dal SEAE. Le autorità sospettano che l’istituto abbia beneficiato di notizie confidenziali, ledendo la parità concorrenziale. Al momento, non risultano formulate contestazioni formali.   Gli investigatori stanno accertando se il Collegio o i suoi esponenti fossero al corrente di un bando pubblico per l’Accademia diplomatica Ue, un corso di formazione per funzionari europei ospitato a Bruges e sovvenzionato dal Seae.   Il Collegio d’Europa, istituito nel 1949, è ritenuto il polo d’eccellenza europeo per la preparazione di diplomatici e apparati pubblici, con ex allievi ascesi a ruoli apicali nella politica e nelle strutture comunitarie. L’ente forma laureati dei Paesi membri a potenziali percorsi nelle istituzioni UE.   La Mogherini, figlia della Roma cinematografica (la madre attrice il padre regista) e già assistente di Walter Veltroni quando era sindaco di Roma, ha passato la vita nel partito della sinistra italiana: iscritta a quindici anni alla Federazione Giovanile Comunista Italiana (organizzazione giovanile del PCI) nel 1988 , arriva nel 2001 al Consiglio Nazionale del partito che allora si chiamava Democratici di Sinistra (DS), di cui seguirà i rapporti con internazionali.   Eletta in Parlamento la prima voltanel 2008 per il PD in circoscrizione Veneto, nel 2014 viene eletta presidente della Delegazione parlamentare italiana presso l’Assemblea parlamentare della NATO. Come vicepresidente della Fondazione Italia USA, per conto di cui presenzierà alle riunioni presso il quartier generale della NATO a Bruxelles.   Nel febbraio 2014, Matteo Renzi diviene primo ministro e la nomina ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Pochi mesi dopo, il Renzi la spinge per la carica di Alta rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza (PESC) nella Commissione Europe allora guidata da Herman Van Rompuy.   Emersa sulle prime pagine europee per le sue dichiarazioni iniziali di apertura e dialogo con Mosca durante le prime fasi della crisi russo-ucraina di Maidan, in un momento successivo la ministra degli Esteri italiana, in visita a Sarajevo, ha dichiarato pieno sostegno a ogni misura volta a inasprire le sanzioni contro la Russia. Solo in quell’occasione ha auspicato un pacchetto di misure restrittive capaci di colpire direttamente l’economia russa, i suoi cittadini e le sue imprese – una posizione in netto contrasto con le precedenti affermazioni favorevoli al gasdotto South Stream, che le avevano attirato critiche e ostilità da parte dei media dei nuovi Stati membri dell’Unione europea.

Aiuta Renovatio 21

Renovatio 21 ai tempi della nomina a ministro degli Esteri e poco dopo a «Lady PESC» raccolse la testimonianza di un diplomatico che parlava della figura come quella di una persona che «aveva vinto alla lotteria due volte di fila». Un altro diplomatico, non passibile di essere considerato filorusso, disse a Renovatio 21 che la preoccupazione era quella di vedere la Mogherini trattare con figure ben più esperte come quella del ministro russo Sergej Lavrov.  
Finita l’esperienza nella stanza dei bottoni di Brusselle, nel 2020 venne nominata Rettrice del Collegio d’Europa. La testata francese Libération attaccò la candidatura scrivendo che non aveva le qualifiche accademiche necessarie e perché poteva esserci un conflitto di interessi in quanto l’itstituto è finanziato al 50% dalla UE.   Non si tratta dei primi arresti che avvengono nell’area della sinistra italiana in Europa. Ricordiamo il caso, che si tinse di strani colori, delle tangenti del Qatargate degli anni scorsi dove ad una certa spuntò non solo la corruzione di europolitici afferenti alla sinistra e del loro minions, ma pure la massoneria.  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di EU2017EE Estonian Presidency via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Continua a leggere

Politica

Tafferugli di protesta alla fondazione del nuovo movimento giovanile AfD

Pubblicato

il

Da

Nella cittadina universitaria di Giessen, solitamente pacifica, sono scoppiate imponenti proteste di massa in concomitanza con l’assemblea del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD), tenutasi nel fine settimana per inaugurare la nuova ala giovanile Generation Deutschland (GD).

 

Le mobilitazioni sono state promosse dalla coalizione progressista Resist, determinata a ostacolare l’insediamento ufficiale del sodalizio.

 

Fin dalle prime luci di sabato, gli esponenti del fronte si sono riversati per le vie, provando a interdire le arterie viarie, forzare le barriere delle forze dell’ordine e assalire i militanti e i simpatizzanti dell’AfD in transito.

 


Aiuta Renovatio 21

Le autorità locali hanno denunciato un «ostruzionismo su vasta scala» al flusso veicolare da parte di drappelli di contestatori. Gli agenti hanno ricorso più volte a gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per sfoltire la calca riottosa, che ha replicato scagliando fuochi d’artificio e vari proiettili contro di loro, e lanciandosi in assalti diretti alle linee di contenimento.

 

Un filmato virale sui social ritrae un manipolo di militanti di sinistra, ammantati di nero, che ingaggiano una colluttazione con il parlamentare AfD Julian Schmidt: il deputato, apparentemente coadiuvato da un complice, si difende fisicamente prima di essere atterrato, come suggerisce il video.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Un’altra clip diffuso online immortala un branco di dimostranti aggressivi che assediano un’automobile su una via ostruita: il mezzo, a quanto si dice, veicolava esponenti AfD o reporter al seguito della kermesse per Golden Day. Ulteriori riprese indicano che la ressa turbolenta ha preso di mira anche i mezzi delle forze dell’ordine, con agenti tedeschi in fuga dopo la frantumazione di un finestrino laterale.

 

Iscriviti al canale Telegram

Le questure di zona hanno contabilizzato fino a 15 poliziotti con lesioni superficiali negli scontri; pure vari manifestanti hanno riportato traumi, e i quotidiani del circondario hanno segnalato più accessi ai pronto soccorso per trattamenti immediati durante l’arco della giornata. Almeno un destriero delle unità equestri ha subito danni nel trambusto, come attestato da un’immagine agghiacciante rimbalzata in rete.


Sostieni Renovatio 21

Lo sforzo di sabotare la convention AfD pare aver sortito un effetto mitigato: la sessione ha preso avvio con un ritardo di oltre due ore, ostacolata dall’impossibilità di far pervenire alla location prefissata svariati protagonisti di rilievo, tra cui i copresidenti del partito Tino Chrupalla e Alice Weidel, oltre a Jean-Pascal Hohm. Quest’ultimo è stato comunque designato alla guida della GD.

 

Il nuovo ramo under 30 subentra all’ex Alternativa Giovane (JA), disciolta dal partito in marzo scorso, allorché i servizi segreti federali teutonici l’hanno catalogata come entità estremista.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da Twitter

Continua a leggere

Politica

Il Cremlino: sacrificato il braccio destro di Zelens’kyj per coprire lo scandalo di corruzione ucraino

Pubblicato

il

Da

Lo scandalo di corruzione in espansione che sta investendo i vertici ucraini avrà con ogni probabilità effetti «estremamente negativi» sulla tenuta politica della nazione, ha sostenuto venerdì il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov.   Le sue parole sono giunte all’indomani delle ispezioni condotte dall’Ufficio nazionale anticorruzione ucraino (NABU), avallato dall’Occidente, in vari siti di Kiev riconducibili ad Andriy Yermak, l’influente capo di gabinetto di Volodymyr Zelens’kyj, che ha rassegnato le dimissioni lo stesso giorno.   I resoconti giornalistici suggeriscono che Yermak potrebbe essere implicato in intrighi illeciti presumibilmente orchestrati dall’imprenditore Timur Mindich, storico partner dello Zelens’kyj, che ha lasciato il paese poco prima della perquisizione della sua abitazione.

Sostieni Renovatio 21

«Lo scandalo politico in Ucraina si sta dilatando. Questa vicenda corruttiva sta smuovendo l’intero apparato statale del Paese», ha detto Peskov al cronista Pavel Zarubin, precisando che «le ricadute saranno gravemente sfavorevoli».   Il NABU non ha rilasciato dichiarazioni sulle perquisizioni presso la residenza e l’ufficio di Yermak. I media ucraini hanno indicato che non sono state mosse contestazioni formali a suo carico.   In precedenza, Zelens’kyj avrebbe ignorato le sollecitazioni interne per l’allontanamento del collaboratore, nonostante le imputazioni di connessioni con Mindich, sospettato di aver architettato un meccanismo di mazzette nel comparto energetico. Una settimana fa, il capo di Stato ucraino aveva delegato proprio l’ex fedelissimo a dirigere i colloqui di Kiev su un piano di pace caldeggiato dagli Stati Uniti per chiudere il confronto con Mosca.   Da intercettazioni realizzate nella dimora di Mindich, emerge che le registrazioni NABU identificavano Yermak con il nomignolo «Alì Babà». Il parlamentare dell’opposizione Yaroslav Zheleznyak ha commentato che i «quaranta ladri» hanno ormai «saccheggiato la caverna del tesoro di Alì Babà».  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Continua a leggere

Più popolari