Linee cellulari
Vescovo rimosso per non aver ceduto all’idolatria del vaccino
Renovatio 21 riprende dal sito di Aldo Maria Valli Duc in Altum questo articolo del dottor Paolo Gulisano.
In una Chiesa in cui l’eresia sta dilagando tra i pastori, può capitare che un bravo vescovo, fedele alla dottrina della Chiesa e sostenitore del diritto alla vita, subisca la rimozione dalla sua carica da parte di Roma.
Cos’ha fatto di male? Ha forse messo in discussione il celibato dei sacerdoti? Ha benedetto coppie gay? Ha detto che non sappiamo cosa abbia in realtà detto Gesù perché ai suoi tempi non c’erano registrazioni?
No di certo. La sua colpa è stata quella di non aver appoggiato, negli scorsi due anni, la campagna vaccinale COVID.
Il sito pro life americano LifeSiteNews, che ha seguito attentamente la vicenda, anche perché il vescovo in questione è un grande difensore della vita umana, ne ha raccontato nei giorni scorsi la storia.
I fatti vedono come protagonista monsignor Daniel Fernández Torres, portoricano, allontanato dalla sua diocesi di Arecibo.
La decisione di Bergoglio di rimuoverlo improvvisamente dalla guida della sua diocesi sarebbe stata dovuta in gran parte alla difesa da parte del vescovo delle obiezioni di coscienza nei confronti dei vaccini.
Il delegato apostolico di Porto Rico (uno Stato di fatto associato agi Stati Uniti, una sorta di protettorato) ne ha chiesto le dimissioni dopo che il vescovo Fernández Torres si è rifiutato di firmare una lettera emessa dalla conferenza episcopale dell’isola che annunciava un severo obbligo di vaccinazione per sacerdoti e dipendenti delle diocesi.
La lettera imponeva anche che all’interno delle chiese ci fosse, durante le Messe, una divisione tra fedeli vaccinati e non vaccinati, una vera e propria segregazione di questi ultimi. Questa lettera era nelle intenzioni dell’episcopato portoricano una decisa e pronta risposta alla sollecitazione venuta dal Vaticano, secondo la quale vaccinarsi sarebbe un «dovere morale», il celebre «atto d’amore» di cui ha parlato Bergoglio.
Giorni prima il vescovo Fernández Torres aveva rilasciato una dichiarazione in cui difendeva il diritto di rifiutare la vaccinazione sulla base della coscienza e insisteva sul fatto che «è possibile per un fedele cattolico fare obiezione di coscienza alla presunta natura obbligatoria del vaccino COVID-19».
La sua lettera rifletteva le posizioni di numerosi altri presuli e la stessa nota dottrinale del Vaticano sui vaccini COVID, in cui si afferma che «la vaccinazione non è, di regola, un obbligo morale e che, quindi, deve essere volontaria».
Il suo sostegno ai diritti di coscienza trovava fondamento anche nel fatto che tutti i vaccini COVID approvati per l’uso negli Stati Uniti erano stati sviluppati o testati con linee cellulari derivate da bambini abortiti.
Quella che era una legittima richiesta di tutelare la libertà di coscienza è però sembrata una grave «insubordinazione» al papa, ed è diventata il pretesto per far fuori il vescovo non allineato.
Sembra da alcune fonti, riportate da LifeSiteNews, che il più attivo tra i confratelli nell’episcopato a chiedere la testa del vescovo di Arecibo sia stato l’arcivescovo González Nieves, noto per le sue posizioni ultra-progressiste in materia morale e apertamente pro LGBTQI.
L’arcivescovo chiamò in suo supporto il cardinale di Chicago Cupich, anch’egli noto per le sue posizioni alla tedesca, chiedendogli una sorta di «visita apostolica» per poi riferire autorevolmente a chi di dovere su quel vescovo «no vax».
Il risultato non si fece attendere: monsignor Torres fu immediatamente e immotivatamente rimosso, e al suo posto venne insediato da Bergoglio monsignor Alberto Arturo Figueroa Morales, fino a quel momento vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di San Juan, nonché braccio destro di González Nieves.
Il vescovo Torres ha rotto mesi di silenzio con una dichiarazione di qualche giorno fa. «Sento ancora la stessa perplessità che ho provato quando mi è stato chiesto improvvisamente di dimettermi e quando, in modo frettoloso, è stata eseguita la rimozione», ha scritto in una lettera indirizzata a «tutti coloro che mi hanno accompagnato spiritualmente».
«Dopo un anno, ribadisco esattamente le stesse parole della dichiarazione pubblica che ho fatto il 9 marzo 2022», ha aggiunto. Nella sua dichiarazione del marzo 2022 il vescovo di Arecibo ha denunciato l’allontanamento da parte di papa Francesco definendolo «un’azione totalmente ingiusta».
«Nessun processo è stato fatto contro di me – disse allora – né sono stato formalmente accusato di nulla, ma semplicemente un giorno il delegato apostolico mi ha comunicato verbalmente che Roma mi chiedeva le dimissioni».
«Sono stato informato che non avevo commesso alcun crimine ma che presumibilmente non ero stato obbediente al papa né ero stato in sufficiente comunione con i miei fratelli vescovi di Porto Rico», ha spiegato ancora il presule.
In effetti, in alcune sue dichiarazioni l’arcivescovo Roberto González Nieves di San Juan aveva affermato che il vescovo Fernández Torres era stato rimosso per presunta “insubordinazione al Papa” ma senza alcuna accusa formale.
In realtà non c’è traccia di disobbedienza all’autorità del Sommo Pontefice. Forse di monsignor Torres dava fastidio che il suo seminario fosse fiorente di vocazioni, e che la sua diocesi fosse ricca di iniziative di apostolato con grande beneficio per i fedeli. In seguito al suo licenziamento ci sono state petizioni, raccolte di migliaia di firme, ma Roma non ha riservato loro alcun segno di attenzione.
La lettera del vescovo sottolinea il suo dolore per essere stato deposto dalla propria sede, ma esorta i cattolici oltraggiati dagli scandali nella Chiesa a «pregare e avere fiducia».
«Quando sono entrato in seminario nel 1990, l’ho fatto pieno di speranza e convinto che Dio mi avesse chiamato a servire la Chiesa per il resto della mia vita».
Fernández Torres è stato per anni l’unico prelato cattolico dell’isola che si è battuto regolarmente per la vita, la famiglia e la libertà religiosa, un punto di riferimento morale per l’intero Paese. «Grazie ai lui è stata raggiunta un’unità di intenti per la protezione della vita umana, della famiglia naturale e dei diritti umani fondamentali dell’essere umano», ha detto la senatrice Joanne Rodríguez Veve.
Monsignor Hector Aguer, arcivescovo emerito di La Plata (Argentina), in un duro comunicato di denuncia sulla rimozione, definisce Torres «un uomo di Dio, fedele alla grande Tradizione ecclesiale». Evidentemente, essere tale non è bastato. O forse è diventata una colpa.
La presunta insubordinazione alle direttive del Jefe Máximo, per non aver prestato culto a una nuova forma di idolatria, gli è costata cara.
Paolo Gulisano
Linee cellulari
La Sanità USA pone fine a 17 progetti sui tessuti fetali denunciati da un gruppo di controllo
I National Institutes of Health (NIH), ovvero l’Istituto di Sanità pubblica USA ora sotto l’amministrazione Trump, hanno confermato che non rinnoveranno 17 progetti di ricerca sui «tessuti fetali umani» recentemente scoperti da un gruppo di controllo.
Il sito di informazione Breitbart News ha riferito di aver ricevuto conferma della modifica dopo aver reso pubblica la scoperta dei prodotti da parte del White Coat Waste Project (WCW), che ha ricevuto un totale di 22 milioni di dollari di entrate fiscali nell’anno fiscale 2024.
Come riportato da Renovatio 21, i progetti dell’era Biden includevano l’uso di tessuto fetale derivato da aborti e esperimenti per innestare tessuti fetali, come organi, nei topi.
Sostieni Renovatio 21
«Il NIH prende molto sul serio questa questione e rimane impegnato a rispettare i più elevati standard etici nella ricerca. I finanziamenti in questione, avviati sotto l’amministrazione Biden, non saranno rinnovati», ha risposto l’agenzia a Breitbart. «Il NIH è guidato dall’impegno a valorizzare la vita umana e a garantire che la ricerca finanziata a livello federale sia condotta in modo responsabile e trasparente. Stiamo esaminando attivamente queste questioni e adotteremo tutte le misure necessarie per garantire che le nostre politiche riflettano tale impegno».
L’impegno mantiene la promessa fatta dal Direttore del NIH Jay Bhattacharya durante le sue udienze di conferma a marzo, secondo cui «nella sanità pubblica, dobbiamo garantire che i prodotti della scienza siano eticamente accettabili per tutti. Pertanto, avere alternative che non siano eticamente in conflitto con le linee cellulari fetali non è solo una questione etica, ma una questione di salute pubblica». Anche il Segretario della Salute e dei Servizi Umani (HHS) Robert F. Kennedy Jr. si è impegnato a non sostenere l’uso di tessuto fetale derivato da aborto nella ricerca.
La prima amministrazione del presidente Donald Trump aveva precedentemente respinto 13 o 14 richieste di utilizzo di tessuto fetale abortito. Sotto la presidenza pro-aborto di Joe Biden, l’Università di Pittsburgh si è addirittura rivolta all’ex direttore del NIH Francis Collins per chiedere aiuto per superare gli sforzi statali volti a limitare tali pratiche, secondo i documenti ottenuti dall’organizzazione attivistica Judicial Watch.
La vendita di resti fetali abortiti a scopo di ricerca e sperimentazione è salita alla ribalta politica per la prima volta nel 2015, quando il gruppo attivistico Center for Medical Progress (CMP) ha iniziato a diffondere video sotto copertura di incontri con personale di Planned Parenthood e della National Abortion Federation che descrivevano nei dettagli la pratica, scatenando una tempesta di polemiche e una serie di rivelazioni sull’industria dell’aborto che violava numerose leggi federali contro il profitto sui tessuti umani, alterando le procedure di aborto per ottenere campioni di tessuto migliori e potenzialmente persino commettendo aborti parziali o infanticidio; oltre a esempi video di operatori sanitari che mostravano insensibilità verso l’umanità dei bambini uccisi dal loro lavoro.
Né l’amministrazione Obama né la prima amministrazione Trump hanno preso provvedimenti per perseguire la Planned Parenthood in merito alle rivelazioni, che ora sono probabilmente ben oltre qualsiasi termine di prescrizione federale.
Come riportato da Renovatio 21, appena insediatosi quattro anni fa Biden riaccese la produzione di topi umanizzati a scopo laboratoriale. L’amministrazione Biden revocò le restrizioni sull’uso del tessuto fetale per la ricerca medica, annullando le regole imposte nel 2019 dal presidente Trump. Le nuove regole consentivano agli scienziati di utilizzare tessuti derivati da aborti volontari.
Aiuta Renovatio 21
Le versioni «chirurgiche» dei topi umanizzati (cioè, dove la modifica non è ottenuta per via genetica con l’inserimento di codice genetico umano nei roditori) sono ottenute con il trapianto pezzi di bambino abortito dentro roditori, che poi vengono avviati agli esperimenti. La pressione di gruppi religiosi che chiedevano fossero usati solo tessuti da aborti spontanei fu respinta, in quanto questo tipo di aborti può avere anomalie genetiche, mentre l’aborto volontario in genere produce tessuti sanissimi di feti destinati ad essere bambini normali.
Fu trovato che per creare i topi umanizzati l’ente di regolazione del farmaco FDA aveva pagato 90 mila dollari per avere tessuti fetali «freschi, mai congelati».
Come noto, topi umanizzati sono alla base anche dell’esperimento gain of function avvenuto sul coronavirus SARS-CoV nel famigerato laboratorio di Wuhano, dove pure affluivano ampi fondi pubblici USA.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Linee cellulari
Vaccino COVID mRNA inalato ora in fase di sperimentazione in Canada. Fatto con cellule di aborto
Sostieni Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Linee cellulari
Tucker Carlson scopre che i vaccini sono fatti con feti abortiti. L’antica battaglia di Renovatio 21 è viva
Torna sotto i riflettori, dopo anni di oscuramento, uno dei temi principali dell’opposizione di molti alle vaccinazioni: l’utilizzo di cellule di feto abortito nella produzione dei sieri.
L’occasione è la lunga intervista condotta dal giornalista statunitense Tucker Carlson con Aaron Siri, avvocato di Robert F. Kennedy Jr. e di tante cause vaccinali nei tribunali USA.
La densa conversazione, della durata di quasi due ore, è stata pubblicata su X il 27 dicembre e ha attirato grande attenzione sui social media, poiché il Siri, che sta aiutando Kennedy a esaminare i potenziali dipendenti del dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, è stato oggetto di un feroce articolo sul New York Times il mese scorso che lo accusava di aver intentato una causa mettere al bando il vaccino contro la poliomielite. In realtà, spiega nell’intervista, si tratta di una querela contro uno specifico vaccino che, come praticamente tutti gli altri, non ha avuto sufficiente sperimentazione.
The New York Times claims the evil Bobby Kennedy wants to ban the polio vaccine and paralyze children. That’s an absurd lie, explains his lawyer Aaron Siri.
(0:00) The Establishment’s Attempt to Discredit Bobby Kennedy Jr.
(8:18) The Vaccine Religion
(18:57) Did Anyone Protest… pic.twitter.com/li0KhP5aye— Tucker Carlson (@TuckerCarlson) December 27, 2024
Siri, di origine ebraiche con alle spalle pure un tentativo di lavorare presso la Corte Suprema dello Stato di Israele, ha raccontato la sua esperienza di avvocato di alto livello, quando seguiva litigations tra aziende multimiliardarie, per poi finire, quasi casualmente, ad occuparsi di vaccini, scelta che gli è costata la perdita di tutti i suoi grandi clienti.
Raccontando quindi la sua difesa degli ebrei ortodossi di Brooklyn contro gli obblighi vaccinali imposti dall’amministrazione della città di Nuova York, Siri finisce per toccare la questione di come Big Pharma faccia affidamento sui bambini abortiti per realizzare i suoi prodotti.
«In ogni singola dose di vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia), ci sono letteralmente, letteralmente milioni di pezzi della linea cellulare coltivata di un feto abortito in ogni singola iniezione», ha spiegato Siri a uno sbalordito Carlson. «Potrei letteralmente tirare fuori in questo momento la lista degli ingredienti del CDC per il vaccino MPR».
In particolare, l’avvocato si riferisce alle «classiche» linee cellulari MRC-5 e WI-38, che chi segue da tempo Renovatio 21 conosce bene.
Il Siri, che ha vinto importanti cause legali relative alla libertà medica e ai danni da vaccino nella sua esperienza di contenzioso, spiega quindi ad uno sconcertato Carlson che affinché i vaccini possano essere sviluppati, devono essere coltivati su «tessuto fetale abortito» che sia «vivo».
A questo punto Carlson, che ammette di non aver mai sentito parlare di topi umanizzati (tema che i nostri lettori invece maneggiano bene), fa un’ammissione imprevista, sconosciuta alla totalità dei suoi ascoltatori: anche lui ha un figlio (o una figlia) che ha subito un danno da vaccino. Quindi chiede: «da dove prendono i feti abortiti?», per poi dire «sono a disagio come non mi sono mai sentito in un’intervista».
«Dai bambini che vengono abortiti», risponde l’avvocato Siri. «Le cellule devono essere vive». Il legale sembra ad un certo punto indicare che alcuni di questi bambini vengono concepiti appositamente per essere squartati, e dopo un numero di settimane tale che in alcuni Stati renderebbe l’operazione come un aborto illegale.
I due quindi discutono una deposizione – che in integrale dura nove ore – che Siri aveva precedentemente condotto sul medico ebreo ateo Stanley Plotkin: sia la deposizione che il personaggio sono ampiamente conosciuti dai lettori di Renovatio 21.
Il Plotkin è stato consulente per Big Pharma per decenni su come realizzare i loro prodotti. Durante la deposizione il Plotkin ammette a Siri di aver utilizzato vaccini sperimentali su orfani e malati mentali a scopo di test. Il video, che era stato messo in rete sottotitolato in italiano da qualche associazione benemerita, è stato fatto sparire da YouTube: indovinate, violava le «linee guida».
Carlson si dice «scioccato e disgustato» quando ha guardato le clip della deposizione di Plotkin, aggiungendo che il legame tra le aziende farmaceutiche e l’industria dell’aborto è profondamente inquietante.
🚨🚨🚨A prominent person in the development of #Vaccines and advisor to Moderna, Stanley Plotkin speaks about what’s in all the childhood vaccines under oath – This stuff is absolutely DISTURBING to hear 😳
one of the things they asked him:
“Is there ABORTED FETUS CELLS/TISSUE… pic.twitter.com/Z8vcBGHE1q
— Kevin – WE THE PEOPLE🦁 (@bambkb) November 1, 2023
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
«In genere vengono abortiti per scopi scientifici. Devono saperlo in anticipo, per la maggior parte, perché se abortiscono il bambino e non agiscono immediatamente per assicurarsi che i tessuti non muoiano, allora non puoi usarli in questi esperimenti», ha risposto Siri commentando come Big Pharma lavori in tandem con gli abortisti.
In particolare, il Siri descrive come il feto venga tagliato «a cubetti», per poi sperimentare su quale organo (lingua, rene, polmone, etc.) il virus da immettere nel vaccino «attacchi» meglio.
L’avvocato di Kennedy prosegue spiegando che quando ti dicono che le linee cellulari sono di un numero limitato e lontane nel tempo (argomento utilizzato ufficialmente dalla gerarchia cattolica per spingere i fedeli alla siringa) si tratta di una menzogna: gli esperimenti continuano anche oggi, e viene fatto il caso di un esperimento specifico nel quale sarebbero stati utilizzati più di 70 feti.
Carlson ad un certo punto sostiene di sentire «vibrazioni di sacrificio umano», un argomento che sembra aver compreso pienamente. Così come dimostra di aver capito che quella dei vaccini è una religione, come chiede allo stesso Siri, il quale prova a immaginare che la religione vaccinale è un surrogato di fede atea.
Qui a Renovatio 21 non possiamo che essere felici del fatto che il tema dell’uso dei feti abortiti per la ricerca medica e la produzione dei farmaci, in particolare nei vaccini, torni alla luce.
Come sa il lettore, l’argomento fu uno degli elementi costitutivi degli inizi di Renovatio 21, che organizzò nel marzo 2019 il convegno «Fede, Scienza e Coscienza», alla presenza di ricercatori internazionali e del cardinale Raimondo Burke. Il video, dopo anni e anni, è stato recentemente rimosso da YouTube con strike (cioè ammonimento di espulsione).
Lo abbiamo ricaricato su Rumble, e a questo punto lo ricarichiamo pure su Twitter, ora X. Eccolo.
FEDE SCIENZA E COSCIENZA video integrale del Convegno di Renovatio 21 su vaccini e cellule di feto abortito. Relatori: S.E.R. Cardinale Raymond Leo Burke ; Dr.ssa Theresa Deisher, ricercatrice e scienziata, Direttrice del Sound of Choice Pharmaceutical Institute; Dr.ssa Debi… pic.twitter.com/JajXVXJYXa
— Renovatio 21 (@21_renovatio) January 6, 2025
Sostieni Renovatio 21
L’idea che Renovatio 21 portava avanti, in realtà ancora prima dei tempi della legge Lorenzin (2017) che impediva l’accesso alle scuole ai nostri figli, era semplice: sollevando il tema dei feti sacrificati dei vaccini, ci sarà possibile utilizzare l’obiezione di coscienza – grande vacca sacra apparentemente intoccabile così come la sua legge genocidiaria 194/78, perché teneva in piedi la pax bioetica assassina del compromesso tra democristiani, comunisti e radicali (e, oggi, i loro figli postcomunisti, postfascisti, «liberali» – in compagnia ovviamente dei vescovi) – e così sottrarre milioni di bambini all’abominio della siringa di Stato obbligatoria, contenente – come nelle antiche pozioni delle streghe descritte dal Malleus maleficarum (1486)– pezzi di bimbo sacrificato.
Non fu così: non solo la gerarchia cattolica della Roma conciliare corrotta, simoniaca e demoniaca aveva pronte giustificazioni e scuse fatte di pura menzogna: no, di lì a poco sarebbe scattata la più grande emergenza sperimentata dall’umanità del XXI secolo, la pandemia, che, guarda guarda, nella distruzione totale dei diritti costituzionali dei cittadini ad un certo punto richiese proprio il vaccino obbligatorio per l’intera popolazione.
Era uno sviluppo che, a differenza di tante associazioni antivacciniste (apocalittiche solo a parole…) Renovatio 21 aveva ampiamente previsto: essendo il movimento della storia quello verso un ritorno della schiavitù – è, infine, del sacrificio umano – era chiaro che dopo la sovranità politica (pensate a Unione Europea, NATO, etc.), la sovranità economica (l’euro), la sovranità famigliare (il gender nelle scuole dei figli), sarebbe venuto il turno dell’attacco alla sovranità biologica, persino a livello biomolecolare. E come si entra nel corpo dell’essere umano, se non con una siringa, considerata come un bonario strumento di salute pubblica?
Usiamo pensare, con amarezza immane, che eravamo ad un passo dal salvare milioni, forse miliardi di persone, e non è un’esagerazione: l’intenzione, testimoniata dall’invito estero al cardinale Burke di coinvolgere il livello più alto della Chiesa cattolica era quello di mettere in pista attivamente un’obiezione basata sulla religione. Sappiamo che in moltissimi casi di richiesta di obiezione al vaccino da parte di soldati USA è stata utilizzata l’obiezione religione, fino a poco prima ampiamente tollerata.
Purtroppo il Vaticano agì invece come malefico agente del siero fatto con aborti, imponendolo a tutti i suoi dipendenti e diramandone la bontà per bocca dello stesso romano pontefice (il sierarsi come «atto d’amore»), il quale come noto ebbe incontri segreti con il CEO di Pfizer Albert Bourla.
Tutto quello che avevamo costruito crollò sotto i colpi della dittatura pandemista dei governi (che di fatto annullarono le costituzioni) e del Vaticano definitivamente occupato dalle forze del Male. Pensate: se solo il papa avesse detto una parola (sed tanto dic verbo…) a favore dell’obiezione, milioni, miliardi di persone avrebbero evitato, grazie alla giustificazione religiosa autorizzata, il siero genico sperimentale. E con esso, quanti miocarditi, quante reazioni autoimmuni, quanti «malori improvvisi», quante morti si sarebbero risparmiate?
È una domanda a cui il Bergoglio, primo o poi, dovrà rispondere. E le conseguenze dovrebbero farlo tremare più di qualsiasi altra cosa.
Abbiamo lottato, come potevamo, prima del tempo. Abbiamo anticipato tutti: questo ci è riconosciuto. Anche quando l’interesse per questa strana, inspiegabile presenza del peccato più atroce nella questione vaccinale, così fondamentale per lo Stato moderno, andava scemando, anche a causa degli effetti collaterali sempre più mostruosi, che cominciavano a prodursi, e a divenire sempre più inengabili.
La battaglia di Renovatio 21, tuttavia, non è morta: è più viva che mai. Le linee cellulari sono ancora qui, i vaccini pure, così come i demoni insediatisi nel Sacro Palazzo.
Aiutateci a continuare la guerra contro il Male. Perché riguarda tutti, riguarda anche voi.
Roberto Dal Bosco
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Dr Graham Beards via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
-



Misteri2 settimane faLa verità sull’incontro tra Amanda Knox e il suo procuratore. Renovatio 21 intervista il giudice Mignini
-



Pensiero6 giorni faCi risiamo: il papa loda Don Milani. Torna l’ombra della pedofilia sulla Chiesa e sul futuro del mondo
-



Spirito2 settimane faMons. Viganò: «non c’è paradiso per i codardi!»
-



Sanità1 settimana faUn nuovo sindacato per le prossime pandemie. Intervista al segretario di Di.Co.Si
-



Necrocultura4 giorni fa«L’ideologia ambientalista e neomalthusiana» di Vaticano e anglicani: Mons. Viganò sulla nomina del re britannico da parte di Leone
-



Salute1 settimana faI malori della 42ª settimana 2025
-



Autismo2 settimane faTutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?
-



Oligarcato5 giorni faPapa Leone conferisce a Carlo III, capo della Chiesa d’Inghilterra, la cattedra permanente nella basilica papale














