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Bizzarria

Un regalo di compleanno a base di granate uccide l’aiutante del comandante in capo dell’esercito ucraino

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Uno dei principali aiutanti del comandante in capo delle forze armate ucraine, il generale Valery Zaluzhny, è morto lunedì dopo che quello che inizialmente era stato segnalato come un «ordigno esplosivo sconosciuto» è esploso all’interno di un regalo di compleanno che gli era stato consegnato.

 

Si tratterebbe del maggiore Hennadii Chastiakov e da allora sono emersi dettagli secondo cui gli è stata regalata una confezione regalo piena di granate. Un post su Telegram del ministro degli affari interni ucraino Ihor Klymenko potrebbe essere tra gli annunci di guerra più strani mai arrivati ​​da Kiev.

 

«Il generale Valery Zaluzhny ha detto che il suo assistente, il maggiore Hennadii Chastiakov, è stato ucciso in “circostanze tragiche” mentre festeggiava il suo compleanno con i parenti quando “un ordigno esplosivo sconosciuto è esploso in uno dei regali”. Anche suo figlio di 13 anni è rimasto gravemente ferito, ha riferito la polizia nazionale ucraina».

 

Sulla storia ha preso a circolare anche un’immagine che ritrae delle grate a terra. «In una foto, quelle che sembrano essere diverse granate o oggetti a forma di granata sono sparsi sul pavimento» scrive il Washington Post. «Sui social media, alcuni sono giunti alla conclusione che la morte di Chastiakov sia stata un assassinio piuttosto che un errore».

 

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«Prego Dio che si tratti di una tragica coincidenza e non di un attacco mirato», ha scritto Dana Yarova, membro del consiglio anticorruzione del Ministero della Difesa.

 

Articoli della stampa locale hanno aggiunto alcuni presunti dettagli, ma molto resta poco chiaro e alquanto contraddittorio, vista anche la natura apparentemente molto bizzarra della morte dell’alto ufficiale.

 

La moglie di Chastiakov ha detto che l’oggetto esploso era una granata all’interno di un sacchetto regalo, ha riferito il giornale Ukrainska Pravda, citando una fonte anonima delle forze dell’ordine. Secondo quanto riportato, la confezione regalo conteneva anche una bottiglia di alcol e bicchierini che sembravano granate.

 

Lo stesso articolo suggerisce che il dono pericoloso sia stato fatto al Magg. Chastiakov da un soldato di rango inferiore: «Klymenko ha detto in un messaggio su Telegram che uno scambio di battute tra Chastiakov e suo figlio ha portato alla detonazione accidentale di una delle granate. Successivamente la polizia ha trovato altre cinque granate inesplose nella sua residenza e ha identificato un soldato ucraino che le aveva consegnate a Chastiakov. L’ufficio del soldato è stato perquisito e lì sono state trovate altre granate, ha detto Klymenko».

 

In rete vari commentatori esprimono grande scetticismo riguardo la dinamica dell’incidente.

 

Una teoria iniziale è stata che non si sia trattato affatto di un incidente, ma di un assassinio mirato di un importante decisore militare. In Russia, c’è stata una serie di omicidi da parte dell’Intelligence ucraina, tra cui tra i più notevoli c’è l’autobomba di Darja Dugina nell’agosto del 2022 fuori Mosca.

 

Più simile al caso, c’è l’assassinio del blogger Vladlen Tatarsky, ucciso da un premio-bomba datogli in un locale di San Pietroburgo l’anno passato.

 

Aggiungiamo la strana dichiarazione di Putin di qualche settimana fa, che, parlando dei resti trovati al suolo (tra cui della cocaina), ha lasciato pensare che l’aereo su cui volava il patron del Gruppo Wagner Evgenij Prigozhin fosse scoppiato in volo perché forse qualcuno al suo interno stava giocando con una limonka, cioè una granata.

 

La nebbia della guerra, sempre più bizzarra, avvolge anche queste storie.

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Animali

Trafficante di droga latitante catturato mentre passeggiava con un delfino morto

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La polizia russa ha arrestato un sospettato di traffico di droga di 40 anni, dopo che è stato visto dalle telecamere a circuito chiuso mentre trasportava con disinvoltura quello che è stato descritto come un «delfino morto» nella località di Sochi sul Mar Nero.   Un bizzarro video che circola online mostra l’uomo, che era su una lista di ricercati, mentre trasporta il cetaceo defunto nel suo appartamento.   La polizia locale ha detto giovedì che dopo aver esaminato il filmato, ha identificato l’uomo come un fuggitivo della regione di Mosca, ricercato con l’accusa di traffico di droga.  

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La polizia russa ha descritto l’animale come un «delfino morto», anche se i filmati suggeriscono che in realtà si trattasse di una focena, una piccola specie di balena imparentata più con i beluga e i narvali che con i delfini.   L’animale era già morto quando il sospettato lo ha trovato sulla spiaggia, ha osservato la polizia, senza spiegare perché avesse deciso di portarlo con sé.   Il sospettato è stato preso in custodia nella sua residenza nella cittadina balneare di Adler, appena a sud di Sochi. Tra breve sarà consegnato alle autorità della regione di Mosca per affrontare l’accusa di traffico di droga in quantità eccezionalmente elevate. Se ritenuto colpevole, rischia tra i 15 e i 20 anni dietro le sbarre.   Come riportato da Renovatio 21, il traffico di droga e le grandi creature marine si sono incrociati in un’altra storia di questi tempi, quella degli squali strafatti di cocaina a causa dei carichi criminali finiti in mare.   È noto che cetacei sono stati addestrati per fini militari, al punto che vi è un beluga in Norvegia sospettato di essere una spia russa. È possibile che le organizzazioni criminali utilizzino i mammiferi marini per i loro loschi piani?   Ci chiediamo quindi: che anche la focena morta del Mar Nero fosse direttamente coinvolta in uno schema di narcotraffico?   Dopo le nefandezze viste in questi ultimi mesi da parte di orche, delfini e balenotteri, niente ci potrebbe ancora stupire.   Anzi diciamo pure che non vi sarebbe nessuna sorpresa a scoprire che la bestia marina era in realtà il vero capo del traffico criminale.

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Bizzarria

Accademici della Nuova Guinea attaccano Biden per i discorsi sullo zio cannibalizzato

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Gli accademici della Papua Nuova Guinea hanno criticato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden per aver insinuato che i loro connazionali avessero mangiato suo zio dopo un incidente aereo in tempo di guerra. Le tribù locali «non mangiano semplicemente gli uomini bianchi caduti dal cielo», ha detto un professore al quotidiano britannico Guardian.

 

Mercoledì, parlando a una manifestazione elettorale in Pennsylvania, Biden ha raccontato il presunto destino del secondo tenente Ambrose J Finnegan Jr., il cui aereo da ricognizione fu «abbattuto in Nuova Guinea» nel 1944. «Non hanno mai trovato il suo corpo», ha detto Biden, «perché una volta c’erano molti cannibali – davvero – in quella parte della Nuova Guinea».

 

Michael Kabuni, docente di scienze politiche all’Università della Papua Nuova Guinea, ha detto al Guardian che, sebbene il cannibalismo fosse storicamente praticato da alcune tribù che abitavano il Paese, «non mangiavano semplicemente tutti gli uomini bianchi caduti dal cielo».

 

«Il gruppo melanesiano… è un popolo molto orgoglioso», ha detto il professor Kabuni. «E troverebbero questo tipo di categorizzazione molto offensivo. Non perché qualcuno dica “oh, in Nuova Guinea c’era il cannibalismo” – sì, lo sappiamo, è un dato di fatto. Ma toglierlo dal contesto e insinuare che tuo zio salti giù dall’aereo e in qualche modo pensiamo che sia un buon pasto è inaccettabile».

 

La carne umana non era un alimento base nella dieta melanesiana, ha spiegato il dottor Kabuni. Invece, alcune tribù mangiano i loro parenti defunti come usanza funeraria, ha detto al giornale britannico. Secondo l’Università dell’Australia Occidentale, la pratica scatenò l’epidemia di una malattia mortale conosciuta come «Kuru» e si estinse all’inizio degli anni Sessanta.

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«In realtà sono senza parole», ha detto al Guardian il leader dell’opposizione della Papua Nuova Guinea, Allan Bird. «Non mi sento offeso. Ð davvero divertente. Sono sicuro che quando Biden era bambino, queste sono le cose che sentiva dire dai suoi genitori. E probabilmente gli è rimasto impresso per tutta la vita».

 

Il professore di economia Maholopa Laveil ha sostenuto che Biden avrebbe dovuto scegliere meglio le sue parole, considerando che gli Stati Uniti hanno firmato un patto di sicurezza con la Papua Nuova Guinea l’anno scorso. Una volta raggiunto l’accordo, Washington sta attualmente tentando di spingere il Paese a uscire da un patto separato con la Cina.

 

«Per un presidente degli Stati Uniti dire questo – soprattutto dopo che molti accordi sono stati siglati con PNG e il lavoro che hanno svolto nel Pacifico – anche a braccio, non penso che si sarebbe dovuto dire affatto», ha detto il professor Laveil.

 

Secondo i registri militari ufficiali, lo zio Finnegan è stato ucciso quando il suo aereo si è schiantato «per ragioni sconosciute» al largo della costa settentrionale dell’isola. “Un membro dell’equipaggio è sopravvissuto ed è stato salvato da una chiatta di passaggio”, afferma la POW/MIA Accounting Agency del Pentagono (l’ente per i prigionieri di guerra e i caduti), aggiungendo che «una ricerca aerea il giorno successivo non ha trovato traccia dell’aereo scomparso o dei membri dell’equipaggio dispersi».

 

Biden ha una lunga esperienza nell’esagerare il proprio coinvolgimento in eventi storici. L’81enne ha affermato falsamente di aver visitato Ground Zero a New York il giorno dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre, di essere stato arrestato mentre tentava di far visita a Nelson Mandela in una prigione sudafricana e di aver marciato con manifestanti per i diritti civili negli anni Sessanta.

 

Si tratta di quantità di balle ripetute in ogni momento della sua carriera.

 

Come riportato da Renovatio 21, il Biden al mendacio più spudorato ha aggiunto talvolta anche il plagio, come dimostrato dal caso dei discorsi copiati da quelli del politico laburista britannico Neil Kinnock, del quale ripeteva pure i dettagli biografici sulla sua famiglia.

 

Varie volte egli dovette scusarsi perché beccato a mentire spudoratamente, talvolta peggiorando la sua situazione. Al ritiro dalla campagna presidenziale 1987, La Repubblica (sì, La Repubblica), aveva intitolato «Casa Bianca, si ritira Biden, il candidato copione».

 

C’è da chiedersi: una carriera politica riuscita nonostante le menzogne o grazie alle menzogne?

 

Se esistesse ancora una stampa libera, se lo starebbe chiedendo da lungo tempo.

 

Perché questo è l’uomo che ci sta portando verso la Terza Guerra Mondiale.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

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Donna trasporta cadavere in banca per avere un prestito

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Una donna in Brasile è stata presa in custodia dopo aver trasportato il cadavere di un uomo anziano in una banca, sostenendo che era suo zio e che avrebbe firmato un prestito, secondo quanto riferito dai giornali locali, che citano la polizia locale.   Erika de Souza Vieira Nunes, che affermava di essere la nipote e badante del 68enne Paulo Roberto Braga, martedì ha portato il cadavere in una banca in un sobborgo di Rio e ha detto al cassiere che l’uomo voleva un prestito di 17.000 reais (circa 3000 euro).   Lei teneva una penna e spostava la mano in avanti senza ottenere alcuna risposta, come mostra il filmato della telecamera di sicurezza della banca.   «Zio, stai ascoltando? Devi firmare», avrebbe detto, suggerendo di firmare per lui. «Firma, così non mi fai più venire il mal di testa, non ne posso più», aggiunse la donna, afferrando da dietro il collo dell’uomo con la mano.   «Non penso che stia bene. Non ha un bell’aspetto», ha osservato diffidente un dipendente, con Nunes che ha risposto «Non dice niente, è fatto così».  

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Poi si è rivolta al defunto: «Se non stai bene, ti porto in ospedale».   Il personale della banca si è insospettito poiché la testa dell’uomo continuava a cadere all’indietro e hanno chiamato la polizia. che hanno arrestato sul posto la donna. La Nunes è stata accusata di frode. Il cadavere è stato portato all’obitorio.   «Sapeva che era morto… era morto da almeno due ore», ha detto mercoledì l’ufficiale investigativo, Fabio Luiz Souza, al programma di notizie Bom Dia Rio. «Non mi sono mai imbattuto in una storia come questa in 22 anni», ha aggiunto il poliziotto, il quale ha riferito che segni visibili di livor mortis (la decolorazione del corpo nei cadaveri) non lasciano dubbi sullo stato del Braga.   Successivamente è stato stabilito che Braga era morto diverse ore prima del suo viaggio in banca. La polizia ha detto che esaminerà le circostanze della morte dell’uomo e cercherà di determinare se Nunes è effettivamente sua nipote e se altre persone sono state coinvolte nel presunto tentativo di commettere una frode bancaria.   La vicenda fa pensare ad una pellicola di fine anni Ottanta oramai dimenticata, Weekend at Bernie’s (in italiano Weekend con il morto), dove una coppia di amici, sorpresi dalla morte improvvisa del loro ricco ospite, cominciano a portarlo in giro fingendo che sia ancora vivo.   In molti usano la trama del film per descrivere la situazione della Casa Bianca sotto Joe Biden, il quale, peraltro ha appena raccontato una poderosa balla a base proprio di uno zio morto, in questo caso mangiato da cannibali guineani.

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