Spirito
Un cattolicesimo belga in fin vita
A tre mesi dalla visita di papa Francesco in Belgio, la conferenza episcopale del Paese ha appena pubblicato un rapporto che evidenzia il numero record di richieste da parte di battezzati che desiderano tagliare definitivamente i legami con la Chiesa cattolica.
14.251, un numero che fa spavento. Si tratta del numero di belgi che hanno chiesto la cancellazione del loro nome dai registri della cattolicità nel corso dell’anno 2023, come appena rivelato dalla Conferenza dei vescovi del Belgio (CEB) alla fine di dicembre 2024. Un numero tanto più preoccupante poiché è quasi tre volte superiore a quello del 2022…
È dagli anni Novanta che i vescovi belgi hanno preso l’abitudine di annotare, a margine dei registri della cattolicità, la menzione dello «sbattezzo» o meglio dell’«apostasia formale dalla fede cattolica», perché il battesimo, in quanto sacramento che imprime un carattere nell’anima del cristiano, resta incancellabile: è dunque il desiderio di abbandonare la fede della Chiesa che viene preso in considerazione dall’autorità ecclesiastica.
Ma per alcuni cattolici che vogliono entrare in battaglia con l’istituzione ecclesiastica, una semplice menzione marginale non basta: il 19 dicembre 2023, l’Autorità belga per la protezione dei dati ha chiesto alla diocesi di Gand di ottemperare alla richiesta di una persona di cancellare il proprio nome dal registro della cattolicità. La diocesi ha deciso di ricorrere in appello contro una decisione che viola gravemente la legge della Chiesa in questa materia.
Fino agli anni 2020, la lenta secolarizzazione del cattolicesimo belga ha portato a un numero di abbandoni annui in media di circa 1.500, ma un primo picco di 5.237 è stato raggiunto nel 2021, quando la Congregazione per la Dottrina della Fede ha dichiarato che la Chiesa cattolica non ha potere di benedire le unioni omosessuali – una posizione allora impopolare per molti belgi. La disastrosa Dichiarazione di Fiducia supplicans non ha realmente cambiato le cose…
Il numero delle richieste è salito alle stelle nel corso del 2023, a causa dei casi di abusi sfruttati fino alla nausea dai media del Paese: basti citare la serie «Godvergeten» che punta il dito contro presunti abusi dei membri del clero nelle Fiandre, che suscitò l’anno scorso tanta indignazione al punto da avviare un’indagine parlamentare.
Curiosità: il 98% delle richieste di abbandono della fede formalizzate nel 2023 provengono dalle diocesi fiamminghe, più in particolare dall’arcidiocesi di Malines-Bruxelles. Sempre secondo il rapporto della conferenza episcopale, non ci sarebbero state «un numero notevole di richieste di “sbattezzi” nelle diocesi valloni».
Questa tentazione di disaffiliazione si spiega anche con lo status della religione in Belgio: fin dalla sua creazione, il regno ha riconosciuto la separazione tra Chiesa e Stato, ma ha concesso aiuti pubblici a sei religioni riconosciute – quindi pagate con le tasse – per finanziare le loro attività e remunerare il loro clero.
Uno sforzo che non contribuisce a migliorare l’immagine della religione in una società sempre più materialista, pronta a denigrare la Chiesa cattolica, la prima beneficiaria della generosità dello Stato in questo ambito.
La CEB evidenzia anche una significativa diminuzione del numero di persone che hanno richiesto i sacramenti nel Regno: così, nel 2023, ci sono stati 34.826 battesimi, di cui 260 battesimi di adulti, 33.853 prime comunioni, 5.241 matrimoni, 37.207 funerali e 29.580 cresime. Cifre nettamente inferiori a quelle del 2022, quando erano stati registrati 43 327 battesimi.
Ma allo stesso tempo, il rapporto evidenzia un aumento dei battesimi degli adulti, che sono quasi raddoppiati in un decennio, passando da 186 nel 2014 a 364 nel 2024: segno che ci sono ancora anime che si interrogano in una società di consumo sempre più in affanno. Bisogna ancora dare loro risposte forti che corrispondano alla loro ricerca di convinzioni…
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Immagine di Joaquin O.C. via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC 2.0
Spirito
Mons. Viganò: il piano anticristico di Bergoglio, Soros e Hillary Clinton
Hillary Clinton, Bono, George Soros e altri “benemeriti” sono stati premiati da Joe Biden con la Medaglia presidenziale della libertà.
Con questi esponenti della Sinistra Radicale, Joe Biden condivide il piano anticristico e criminale dell’Agenda 2030, l’adesione all’ideologia… pic.twitter.com/ipTFjwqU8o — Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) January 12, 2025
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Immigrazione
Vaticano: sanzioni più severe per i clandestini
La Santa Sede ha emanato il 19 dicembre 2024 un decreto che aumenta notevolmente le sanzioni finanziarie e persino le pene detentive per chi entra illegalmente nel territorio dello Stato della Città del Vaticano.
Come nota ironicamente InfoCatolica, «la politica di apertura all’immigrazione, legale e clandestina, che Papa Francesco auspica fin dall’inizio del suo pontificato, non trova applicazione in Vaticano, dove è Capo dello Stato». Come ha riferito Specola, dal mese scorso le sanzioni per l’ingresso illegale in Vaticano sono state notevolmente inasprite.
Il testo, firmato dal cardinale Fernando Vérgez Alzaga, presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, è entrato in vigore subito dopo la sua pubblicazione.
Il decreto prevede pene detentive da uno a quattro anni e multe fino a 25mila euro per chi entra nel territorio vaticano con violenza, minaccia o inganno. Quest’ultimo caso comprende azioni quali l’elusione fraudolenta dei sistemi di sicurezza o l’elusione dei controlli alle frontiere.
Le sanzioni saranno più severe se l’ingresso illegale avviene utilizzando armi, sostanze pericolose o in gruppo. Inoltre, vengono aumentati di due terzi se si forza un controllo di frontiera mentre si guida un veicolo.
Il decreto introduce nuove disposizioni in materia di sorvolo non autorizzato dello spazio aereo vaticano, compreso l’uso di droni, con pene fino a tre anni di reclusione.
Tra le nuove disposizioni c’è la possibilità di imporre il divieto di accesso al territorio vaticano per un periodo fino a 15 anni per i recidivi, nonché sanzioni amministrative per chi non rispetta le regole di residenza o di uso dei beni concesse nel territorio dello Stato vaticano.
Preservare la sicurezza del Vaticano
Il decreto risponde all’urgenza di garantire la sicurezza in un territorio di grande importanza religiosa e diplomatica. In questo senso, le nuove disposizioni rafforzano gli strumenti giuridici a disposizione per prevenire e sanzionare atti idonei a mettere in pericolo l’ordine pubblico o l’integrità dei locali vaticani.
Lo svolgimento dell’Anno Santo, con un’affluenza prevista di 40 milioni di pellegrini, è senza dubbio un motivo in più per spiegare l’attuazione di questa nuova legge, e il fatto che sia stata immediatamente applicabile.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
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Immagine di Alessandro Cossu via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Spirito
«Squilibrati mentali», «mondani settari» col «fascino per l’occulto»: nuova caterva di accuse ed insulti di Bergoglio contro i fedeli della Messa antica
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