Connettiti con Renovato 21

Oligarcato

Trump parlerà in videoconferenza a Davos

Pubblicato

il

Il presidente entrante degli Stati Uniti Donald Trump interverrà al Forum economico mondiale di quest’anno a Davos, in Svizzera, pochi giorni dopo il suo giuramento, hanno annunciato oggi gli organizzatori dell’evento.

 

Descrivendo l’apparizione virtuale programmata di Trump come un «momento molto speciale», il CEO del WEF Børge Brende ha osservato che «c’è molto interesse… nel decifrare e comprendere le politiche della nuova amministrazione».

 

Trump ha parlato all’evento due volte in precedenza, una volta nel 2018 e di nuovo nel 2020. Durante il suo discorso, Trump ha toccato temi nazionalisti. «Metterò sempre l’America al primo posto, proprio come i leader di altri paesi dovrebbero mettere il loro paese al primo posto», ha annunciato nel 2018.

 

Il tema dell’incontro di quest’anno è «collaborazione per l’era intelligente» e si terrà dal 20 gennaio, giorno dell’insediamento negli Stati Uniti, fino al 25 gennaio. Trump apparirà in video il 23 gennaio per una discussione virtuale.

 

Altri leader mondiali che dovrebbero partecipare all’incontro di quest’anno includono il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente argentino Javier Milei e il vice premier cinese Ding Xuexiang, tra gli altri.

 

Si prevede che parteciperanno anche più di 1.200 leader aziendali e politici mondiali. Nel 2023, Elon Musk ha affermato che il WEF «sta diventando sempre più un governo mondiale non eletto che la gente non ha mai chiesto e non vuole».

 

 

Acquistate le Maglie Crociate

«Il WEF è stato fondato nel 1971. I suoi incontri annuali vedono regolarmente la partecipazione di una serie di politici liberali ed élite globali che promuovono l’allarmismo climatico, la censura, l’intelligenza artificiale, l’ideologia LGBT e una serie di altri programmi anticristiani volti a inaugurare un governo mondiale con il pretesto di difendere la democrazia» ricorda LifeSite.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso il moderatore di una tavola rotonda a Davos aveva affermato che «esiste il rischio che vengano eletti i leader sbagliati» nel 2024.

 

Poco prima il filosofo ateo ebreo gay transumanista calvo Yuval Harari aveva dichiarato che l’elezione di Donald Trump potrebbe essere un colpo micidiale all’«ordine mondiale».

 

Nel frattempo, i discorsi di Schwab durante questa edizione del WEF fanno pensare sempre più seriamente ad un «complesso di Dio», una forma di messianismo che investe la setta estremista in maniera psicopatologica che di fatto rendono incompatibile con la democrazia la cricca dell’élite mondialista

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic

 

Continua a leggere

Oligarcato

Il principe Enrico d’Inghilterra va dai soldati ucraini

Pubblicato

il

Da

Il principe Enrico d’Inghilterra ha compiuto un viaggio segreto nella città di Leopoli, nell’Ucraina occidentale, la cui partenza è stata annunciata al pubblico solo dopo la sua partenza dal Paese.   Enrico, duca del Sussex, è il secondo membro della famiglia reale britannica a visitare l’Ucraina dopo l’escalation tra Mosca e Kiev nel febbraio 2022. L’anno scorso, Sofia, duchessa di Edimburgo, si era recata nel Paese.   Il principe è arrivato a Leopoli giovedì in qualità di fondatore della Invictus Games Foundation, che dal 2014 organizza eventi sportivi per i veterani di guerra feriti.

Sostieni Renovatio 21

Durante il viaggio, ha visitato un centro di riabilitazione per soldati ucraini feriti, il Superhumans Center, parlando con pazienti e medici e ha assistito a un’operazione per restituire l’udito a uno dei militari feriti.   «Questa è la mia prima visita in Ucraina e non sarà certo l’ultima», ha detto Enricoin un video condiviso venerdì sulla pagina Facebook del Superhumans Center. La Invictus Games Foundation sosterrà la squadra ucraina «finché sarà necessario», ha aggiunto. Il CEO della Invictus Games Foundation, Rob Owen, ha dichiarato giovedì in una nota che l’Ucraina è stata “una parte fondamentale” della fondazione fin dalla sua prima partecipazione agli Invictus Games di Toronto nel 2017.   Il viaggio di Enrico a Leopoli «sottolinea l’impegno più ampio della Invictus Games Foundation nel sostenere il recupero e la riabilitazione del personale militare ferito, infortunato e malato e dei veterani, anche negli ambienti più difficili», ha affermato l’Owen.   Il Duca di Sussex vive in California ed è volato in Ucraina da Londra, dove ha partecipato a un’udienza di due giorni nel tentativo di ripristinare la sicurezza finanziata dallo Stato per lui e la sua famiglia, che era stata revocata dopo che Enrico e sua moglie Meghan Markle avevano annunciato di essersi ritirati dagli incarichi reali nel 2020.  
  Il principe aveva affermato in tribunale di aver bisogno di protezione durante la sua permanenza nel Regno Unito perché la sua «vita era a rischio».   Nel 2023, Enrico e e la moglie erano stati filmati durante uno degli eventi degli Invictus Games insieme a Yulia «Taira» Paevskaja, ex membro volontario del famigerato battaglione Azov. Mosca ha descritto Paevskaya come «una terrorista tagliagole le cui mani sono sporche del sangue di anziani, donne e bambini», accusandola di aver preso parte alle atrocità commesse da Azov nel Donbass.   Come riportato da Renovatio 21, in un altro episodio che fece scalpore, durante le paralimpiadi militari organizzate dal principe, fu premiato a Disney World Igor Galushka, un altro veterano del battaglione Azov. L’uomo, secondo quanto riportato, ha tatuato sul braccio un Sonnenrad, simbolo nazista spuntato spesso negli ultimi anni. A premiarlo, vicino ad un pupazzo gigante di Topolino, il comico ebreo Jon Stewart.   Come riportato da Renovatio 21, Trump in passato aveva accennato alla possibilità di deportare Enrico per la possibilità che avesse mentito sulla richiesta del visto, doveva aveva negato l’uso di droghe, citate invece nel suo libro autobiografico.   Negli scorsi mesi era emerso il caso delle accuse di stupro e tortura contro African Parks, associazione benefica legata sempre al duca dai capelli rossi.   Enrico tre anni fa salì per qualche ragione al palazzo delle Nazioni Unite a Nuova York per fare un discorso a favore dell’aborto nel momento che la nazione che lo ospita, gli USA, vedeva uscire la sentenza della Corte Suprema che negava lo status del figlicidio come diritto federale.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine screenshot da YouTube
Continua a leggere

Oligarcato

Klaus Schwab si dimette dalla carica di presidente del World Economic Forum

Pubblicato

il

Da

Il fondatore e presidente del World Economic Forum Klaus Schwab si dimetterà, ha dichiarato giovedì un portavoce del Forum.

 

Schwab ha affermato in una lettera ai membri del consiglio di amministrazione che il Forum, che si riunisce ogni anno nella stazione sciistica svizzera di Davos, ha bisogno di riscoprire il suo «senso della missione».

 

Come riportato da Renovatio 21, le sue dimissioni dal vertice del WEF erano già state annunziate tempo fa, con il potere che parrebbe ora passare dinasticamente ai figli.

Sostieni Renovatio 21

In una dichiarazione al Financial Times, il WEF ha affermato che Schwab avrebbe completato il processo di dimissioni entro gennaio 2027.

 

Schwab ha manifestato la sua intenzione di dimettersi lo scorso anno, affermando che avrebbe ceduto le funzioni esecutive a un team guidato da Borge Brende, ex ministro degli esteri norvegese e presidente del Forum dal 2017. Schwab ha trascorso 54 anni al Forum, dalla sua fondazione nel 1971.

 

Le polemiche hanno perseguitato Schwab negli ultimi mesi. L’anno scorso, il Wall Street Journal ha riferito che il consiglio del Forum stava lavorando con uno studio legale per indagare sulla cultura del suo posto di lavoro, dopo le accuse di una «cultura di molestie» e discriminazione all’interno dell’organizzazione.

 

A marzo, il Forum ha affermato che gli avvocati esterni che hanno indagato sulle accuse hanno scoperto che non era stata commessa alcuna violazione legale e che le accuse di cattiva condotta contro lo stesso Schwab non erano vere.

 

Schwab è noto per aver lanciato l’idea del «Grande Reset» a seguito della pandemia: si tratta di una riformulazione della società umana che prima chiamava «Quarta Rivoluzione Industriale», e ora negli ultimi tempi «Era Intelligente»: il «professore», come si fa chiamare, ricicla il concetto ogni quattro anni, sembra. La sostanza, tuttavia, pare essere sempre la stessa: una riforma radicale dell’umanità, che va sottomessa ad un sistema macchinale che la controlla e la diriga.

 

 

A Davos un anno fa lo Schwab aveva dichiarato che le élite WEF avevano in ruolo di «amministratrici del futuro». Ad una conferenza tenutasi la scorsa estate in Cina aveva detto che l’umanità deve essere «costretta a collaborare» con le entità globaliste.

 

Come riportato da Renovatio 21, due settimane fa il guru estremista aveva detto ai suoi discepoli del programma Young Global Leader – future figure apicali con il cui il WEF «penetra» i governi mondiali – che quando periranno i loro cervelli «saranno replicati con l’Intelligenza Artificiale».

 

Lo Schwab nei mesi scorsi ha parlato apertis verbis di governo mondiale in grado di «padroneggiare» tecnologie come l’Intelligenza Artificiale e biologia sintetica.

 

Come riportato da Renovatio 21, cinque mesi fa lo Schwab aveva annunziato che l’Intelligenza Artificiale controllerà la salute e le finanze nella transizione verso la cosiddetta «era intelligente».

 

Due anni fa alla Davos estiva lo Schwab aveva definito la Cina come modello da seguire. Egli dispone infatti di ottimi rapporti con la Repubblica Popolare Cinese, che elogia per le sue misure di controllo.

 

Schwab è noto per aver teorizzato, in un libro che in Italia ha per qualche ragione la prefazione dell’erede Agnelli John Elkann, una «Quarta Rivoluzione Industriale» che opererà la fusione uomo-macchina, e non si è tirato indietro quando si è trattato di eccitarsi in pubblico, con a fianco il fondatore di Google Sergej Brin, riguardo all’idea di impiantare in testa alla popolazione un chip che ne legga e determini le emozioni e i pensieri.

 

Aiuta Renovatio 21

Schwab ha dichiarato in precedenza che questa nuova era di integrazione con le «tecnologie digitali» significherà che «non sarà più necessario nemmeno indire elezioni». Su questa linea si è spinto fino a immaginare scansioni cerebrali negli aeroporti, di modo da vedere se il passeggero non abbia pensieri pericolosi. «I microchip impiantabili attivi che rompono la barriera cutanea del nostro corpo» cambieranno il modo in cui ci interfacciamo con il mondo «e ci costringeranno a chiederci «cosa significhi essere umani», sostiene Schwab.

 

Secondo un articolo del Wall Street Journal, la dirigenza WEF, incluso lo Schwab, sta affrontando accuse di sessismo e pure di razzismo.

 

Come riportato da Renovatio 21, un accenno molto critico a Davos e al suo pensiero è stato portato dal neovicepresidente USA JD Vance durante il suo epocale discorso alla Conferenza di sicurezza di Monaco pochi giorni fa.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic

 

Continua a leggere

Oligarcato

Musk: Soros vuole far deragliare i piani di Trump

Pubblicato

il

Da

Elon Musk ha sostenuto le affermazioni secondo cui il miliardario ungherese-americano George Soros starebbe spendendo milioni di dollari nel tentativo di bloccare il programma politico del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.   L’accusa arriva dopo che martedì il Partito Repubblicano degli Stati Uniti ha approvato a stretta maggioranza un progetto di bilancio alla Camera dei Rappresentanti, suscitando preoccupazioni sul fatto che l’esito di una prossima corsa per un seggio alla Corte Suprema del Wisconsin possa modificare l’equilibrio dei poteri.   Giovedì, l’ex governatore del Wisconsin Scott Walker ha affermato in un post su X che Soros ha cercato di influenzare il voto del Wisconsin per dare ai democratici la meglio al Congresso.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

«Fate i conti. Il voto di martedì sera è stato 217-215. George Soros sta trascinando milioni di persone nella corsa alla Corte Suprema del Wisconsin perché una maggioranza liberale di 4-3 ridisegnerà i distretti congressuali per spremere 2 seggi del GOP», ha scritto Walker. «Ecco come blocca l’agenda di Trump. Non possiamo permettere che ciò accada», ha aggiunto.   Venerdì Musk si è trovato d’accordo con Walker, scrivendo che ostacolare l’agenda di Trump «è esattamente l’obiettivo» di Soros.   La corsa alla Corte Suprema del Wisconsin vede la partecipazione di due candidati: Susan Crawford, sostenuta dal Partito Democratico e che ha ricevuto donazioni da Soros, e Brad Schimel del GOP, giudice della Corte distrettuale della contea di Waukesha ed ex procuratore generale repubblicano, sostenuto da Musk.   Soros e Musk hanno entrambi investito ingenti somme nei rispettivi candidati ed entrambe le parti si sono accusate a vicenda di aver tentato di acquistare un seggio alla Corte Suprema.  

Acquista la t-shirt DONALD KRAKEN

La Crawford ha criticato il coinvolgimento di Musk nella corsa, suggerendo che il miliardario stava cercando di promuovere un «programma estremo». Nel frattempo, Schimel ha espresso preoccupazioni sull’influenza di Soros, citando il suo sostegno a «idee molto pericolose» come il taglio dei fondi alla polizia.   Secondo un sondaggio condotto dall’Institute for Reforming Government alla fine del mese scorso, Schimel è in testa nei sondaggi di opinione pubblica, con il 40% degli elettori registrati che sostengono il candidato del GOP rispetto al 35% che ha affermato che voterebbe per Crawford. Un altro 23% degli intervistati ha affermato di essere ancora indeciso.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di WeAreCEU via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Continua a leggere

Più popolari