Oligarcato
Trump chiede di incriminare Soros per il suo sostegno alle rivolte. La Fondazione Gates taglia con una ONG coinvolta

Il presidente degli Stati Uniti d’America Donaldo J. Trump ha dichiarato su Truth Social che George Soros e suo figlio, Alex Soros, «dovrebbero essere accusati di RICO a causa del loro sostegno a proteste violente».
«George Soros e il suo meraviglioso figlio, esponente della Sinistra Radicale, dovrebbero essere accusati di RICO per il loro sostegno a proteste violente, e molto altro, in tutti gli Stati Uniti d’America. Non permetteremo più a questi lunatici di fare a pezzi l’America, senza mai darle la minima possibilità di “RESPIRARE” ed essere LIBERA. Soros e il suo gruppo di psicopatici hanno causato gravi danni al nostro Paese! Questo include i suoi pazzi amici della West Coast. Fate attenzione, vi stiamo osservando! Grazie per l’attenzione!»
— Rapid Response 47 (@RapidResponse47) August 27, 2025
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Il RICO (Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act) è una legge statunitense del 1970 volta a combattere il crimine organizzato. Permette di perseguire non solo i reati individuali, ma anche le attività di un’organizzazione criminale nel suo insieme, includendo reati come estorsione, riciclaggio, traffico di droga e corruzione, se commessi in modo continuativo. Consente pene severe, confisca di beni e azioni civili, mirando a smantellare gruppi come la mafia.
Il RICO fu infatti lo strumento usato dall’allora procuratore distrettuale di Nuova York Rudolph Giuliani per smantellare il sistema delle cinque famiglie della mafia italoamericana. In un evidente tentativo di vendicativa umiliazione, la giustizia americana sotto l’amministrazione Biden aveva rivolto contro il Giuliani, divenuto avvocato di Trump, accuse RICO.
Il mondo del filantrocapitalismo pare vivere un momento di difficoltà. Un articolo del New York Times rivela che la Fondazione Gates ha sospeso i finanziamenti ai fondi no-profit gestiti dall’impero Arabella, scegliendo invece di lavorare direttamente con alcuni partner anziché tramite intermediari.
Nel comunicato interno, datato 24 giugno e inviato ad alcuni dipendenti di Gates che supervisionano i programmi di sovvenzioni, i dirigenti della fondazione non hanno menzionato la politica. Hanno invece menzionato il desiderio di interagire più direttamente con i beneficiari delle sovvenzioni e di ridurre il ricorso a intermediari come le entità Arabella .
«I team collaborano sempre più direttamente con i partner programmatici, organizzazioni profondamente radicate nelle comunità in cui operiamo e strettamente allineate alla nostra missione», si legge nella nota. «Guardando al futuro, questa è un’opportunità per costruire relazioni più profonde e durature con questi partner e per rafforzare il tipo di eredità che vogliamo lasciare»
Rintracciare i donatori della rete Arabella è complicato. Tuttavia, secondo il NYT, la Fondazione Gates ha investito 450 milioni di dollari nella rete dal 2008 , che a loro volta hanno convogliato denaro in altre organizzazioni no-profit, che vanno dai gruppi di estrema sinistra per il clima alle iniziative per l’aborto, fino al sostegno del complesso industriale permanente di protesta contro il presidente Trump.
Con il ritorno del presidente Trump alla Casa Bianca e le indagini incentrate sulla corruzione nei finanziamenti del Partito Democratico e nelle infrastrutture no-profit, nonché sulle indagini di ActBlue, i rischi per l’impero progressista delle ONG di Bill Gates sono alle stelle
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«Secondo due persone, una vicina alla fondazione e una a conoscenza delle attività interne di Arabella, la decisione di interrompere i rapporti avrebbe potuto avvenire anche prima . Negli ultimi anni, Arabella è diventata un bersaglio per gli osservatori conservatori a causa del suo lavoro con gruppi che destinano fondi a cause progressiste. Con il ritorno del presidente Trump alla Casa Bianca, i rischi politici non hanno fatto che aumentare».
La Fondazione Gates ha dichiarato al quotidiano neoeboraceno che la decisione di interrompere i legami con la rete Arabella è stata «una decisione aziendale che riflette le nostre regolari valutazioni strategiche di partnership e modelli operativi».
Il reportage del NYT sulla rete Arabella arriva poche ore dopo la conferma da parte della NBC News dell’incontro tra Gates e Trump alla Casa Bianca lo scorso martedì pomeriggio.
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Immagine di World Economic Forum via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-SA 2.0
Oligarcato
«Surreale» cena alla Casa Bianca con Trump, Zuckerberg, Bill Gates

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Molti hanno reagito malamente alle immagini di Bill Gates che pontifica a fianco di un’occhiuta Melania, paventando un cedimento del presidente. Il Gates ha ostentato con vanto la sua carriera di filantrocapitalista riguardo alla sanità globale, che significa, ovviamente, vaccini.Mark Zuckerberg gets caught on a hot mic admitting he is totally making up Meta’s U.S. investment numbers based on whatever Trump wants to hear:
pic.twitter.com/DnxMALqJgK — Spencer Hakimian (@SpencerHakimian) September 5, 2025
Tuttavia, a poche ore dalla cena, Trump ha pubblicato su Truth Social un segmento di un vecchio documentario sui vaccini che mostra la loro assoluta pericolosità.It’s infuriating to see Bill Gates at the White House in a position of honor. I want a future where we stop giving power to evil people like Gates. He’s a globalist who hates the America First ideology. His God complex deserves nothing but contempt. pic.twitter.com/IpfuXbRekI
— Robby Starbuck (@robbystarbuck) September 5, 2025
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Misteri
Il Congresso USA pubblica il filmato mancante della prigione di Epstein

Una commissione del Congresso degli Stati Uniti ha reso pubblico il «minuto mancante» dalle riprese delle telecamere di sicurezza all’esterno della cella del miliardario pedofilo condannato Jeffrey Epstein, la notte della sua morte.
L’esistenza di questo filmato contraddice la precedente affermazione del Procuratore Generale Pam Bondi, secondo cui un minuto veniva cancellato ogni giorno a mezzanotte al reset delle telecamere.
Martedì, la Commissione per la Vigilanza e la Riforma del Governo della Camera ha pubblicato oltre 33.000 pagine relative al caso Epstein, in un contesto di crescente pressione sull’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il Dipartimento di Giustizia (DOJ) e l’FBI hanno finora insistito sul fatto che il defunto finanziere non avesse tenuto alcuna «lista di clienti» per la sua rete di pedofili.
I filmati di sorveglianza precedentemente pubblicati, provenienti dal blocco di celle di Epstein, mancavano di un minuto, dalle 23:59 alla mezzanotte del 9 e 10 agosto, scatenando diffuse speculazioni e accuse di insabbiamento. La sua morte è stata ufficialmente dichiarata suicidio.
Nel video appena diffuso, poco dopo il minuto 11:59, un uomo si allontana dal banco della guardia e scompare dall’inquadratura. Il campo visivo limitato della telecamera di sicurezza non mostra l’ingresso della cella di Epstein.
The missing minute from Jeffrey Epstein’s surveillance footage has finally been released.
The original tape jumped from 11:58 p.m. straight to midnight—but the recovered clip reveals guards walking toward Epstein’s cell at 11:59:39, just seconds before midnight. pic.twitter.com/fi4yXML24X
— Shadow of Ezra (@ShadowofEzra) September 2, 2025
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L’assenza di un errore nella registrazione contraddice la spiegazione precedentemente fornita da Bondi. «Quello che abbiamo appreso dal Bureau of Prisons è che ogni notte il video viene resettato e ogni notte dovrebbe mancare lo stesso minuto», aveva dichiarato ai giornalisti a luglio.
Nel video appena pubblicato mancano i metadati, ovvero informazioni tecniche solitamente incorporate in un file, che potrebbero aiutare a confermare che si tratta di un filmato grezzo e non modificato.
Il «minuto mancante» è anche di qualità molto inferiore, ha un frame rate ridotto e un formato di testo sullo schermo diverso, ha affermato mercoledì la CBS News, citando esperti forensi in materia di video.
La conclusione del Dipartimento di Giustizia e dell’FBI secondo cui Epstein non aveva tenuto alcuna «lista di clienti incriminanti» ha provocato una forte reazione da parte di legislatori e commentatori di spicco.
Trump, che durante la sua campagna di rielezione aveva promesso di pubblicare i file su Epstein, ha risposto alle critiche sulla sua gestione del caso, sostenendo che solo gli «stupidi» insistono nel voler vedere la presunta lista dei clienti del trafficante di sesso. Trump, che nega l’insabbiamento, aveva ordinato la pubblicazione delle trascrizioni riguardante Epstein.
Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa Trump aveva dichiarato che la sua amministrazione mai avrebbe pubblicato i video sequestrati ad Epstein.
Ieri la Commissione per la vigilanza e la riforma del governo della Camera USA ha pubblicato più di 33.000 pagine di documenti relativi al caso, stranamente in formato immagine, quindi non facilmente indicizzabile.
Secondo Tucker Carlson l’Intelligence starebbe proteggendo, più che Trump, il network di potere attorno a Epstein. Alcuni speculano sul fatto che la verità sul caso del magnate pedofilo potrebbe in realtà compromettere per sempre i rapporti con lo Stato di Israele, di cui Epstein è accusato di essere una spia.
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Immagine screenshot da Twitter
Intelligence
Il Congresso USA pubblica la prima serie di file su Epstein

There must be maximum transparency about the horrific crimes committed by Epstein and Maxwell. We will continue to follow the facts and seek justice for these survivors. pic.twitter.com/qNYXYMgl3p
— Oversight Committee (@GOPoversight) September 2, 2025
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