Gender
Tre drag queen hanno portato la torcia olimpica
Non vi è stato solo il tableau vivant che pareva riprendere l’«Ultima Cena» vinciana in versione transgender. Il transessualismo è comparso in altri momenti della giornata di apertura del Giuochi Olimpici di Parigi 2024.
In quello che un osservatore ha descritto come un «momento davvero umiliante per le Olimpiadi», tre drag queen sono state tra i 10.000 tedofori che hanno portato la fiamma olimpica attraverso la Francia nel suo percorso verso i Giochi di Parigi del 2024.
Gli uomini che si vestono e si rappresentano come donne, ovvero Nicky Doll, Miss Martini e Minima Gesté, sono stati invitati dalle autorità a partecipare alla staffetta della maratona che ha avuto origine mesi fa a Olimpia, in Grecia.
Checking in on the Olympics …
A drag queen receives the Olympic flame in Paris.
Everything woke turns to sh*t. pic.twitter.com/EgBoZDkjZc
— Libs of TikTok (@libsoftiktok) July 24, 2024
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Quando a maggio è stato annunciato che la drag queen Gesté, 33 anni, era stata scelta, Marion Maréchal-Le Pen ha affermato che Gesté era responsabile di performance «particolarmente volgari» e «ipersessualizzate».
Je ne suis pas sûre qu’une drag queen comme @Minima_Geste, personnage vulgaire et hyper-sexualisé, soit une bonne façon de représenter la France aux yeux du monde.#JO2024 #EnTouteFranchise pic.twitter.com/SYrOW5nMwb
— Marion Maréchal (@MarionMarechal) May 2, 2024
«Non credo che questo sia un buon modo di rappresentare la Francia al mondo», aveva detto la Marechal al canale TF1.
Il sindaco socialista di Parigi Anne Hidalgo ha colto l’occasione per dipingere invece Gesté come una vittima, affermando che è bersaglio di «insulti omofobi e transfobici».
La rete, come prevedibile, si è scatenata anche su questa ulteriore intrusione del tema transessuale nelle Olimpiadi francesi.
«Tutto ciò che è woke diventa m***a» scrive il popolarissimo account anti-gender Libs of TikTok.
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Immagini screenshot da Twitter
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La prima donna primo ministro del Giappone si oppone al «matrimonio» omosessuale
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Gender
Il Parlamento austriaco vieta il linguaggio «inclusivo di genere» nelle sue comunicazioni ufficiali
Il presidente del Parlamento austriaco ha vietato l’uso del cosiddetto linguaggio «inclusivo di genere» nelle comunicazioni ufficiali dell’organo legislativo.
Walter Rosenkranz, presidente del Nationalrat (Consiglio nazionale, la Camera bassa del Parlamento austriaco), ha recentemente annunciato che il Parlamento tornerà a utilizzare la forma maschile generica delle parole o, in alternativa, la forma maschile e femminile insieme, come nell’espressione «Gentili signore e signori» («Sehr geehrte Damen und Herren»).
In precedenza, il Parlamento di Vienna aveva adottato una variante ideologica che prevedeva l’inserimento di lettere maiuscole interne, due punti, asterischi o barre all’interno di sostantivi per includere persone di generi diversi, compresi coloro che si identificano come «transgender».
Questo adattamento linguistico, promosso da attivisti di sinistra in molte istituzioni austriache e tedesche, è estraneo alla lingua tedesca scritta. L’Associazione per la Lingua Tedesca ha più volte criticato questo linguaggio «inclusivo di genere», definendolo una «lingua ideologica» che «viola le regole ortografiche vigenti» e cerca di «rieducare» i cittadini. I sondaggi indicano che l’80-90% dei tedeschi rifiuta questo linguaggio ideologico.
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«Come istituzione governativa, dobbiamo rispettare le regole stabilite dal Consiglio per l’ortografia tedesca, l’unica istituzione riconosciuta dal governo», ha dichiarato Rosenkranz al quotidiano austriaco Krone. «Nel 2021, il Parlamento ha anche stabilito una base giuridica nel Piano di promozione delle donne. Voglio che le persone si attengano a questo e non inventino una propria lingua. Perché la vera uguaglianza si ottiene attraverso l’istruzione, le pari opportunità e il rispetto, non con i segni di punteggiatura».
«Il Parlamento è un luogo di democrazia, non di esperimenti linguistici», ha aggiunto. «Torniamo a una lingua che rispecchia lo spirito della Costituzione austriaca: universalmente comprensibile, oggettiva e inclusiva nel senso più autentico».
«Non a caso, il Bundestag tedesco e il Consiglio nazionale svizzero, così come quasi tutti i media stampati, non utilizzano un linguaggio neutro rispetto al genere», ha sottolineato il Presidente del Parlamento.
Le linee guida non si applicano ai discorsi tenuti nel Consiglio nazionale né ai testi presentati dai parlamentari, che, in virtù del loro mandato, sono liberi di redigere i propri documenti come preferiscono.
Rosenkranz, primo Presidente del Consiglio Nazionale austriaco nominato dal Partito della Libertà (FPÖ) è stato eletto dopo che l’FPÖ è diventato il partito più votato alle elezioni nazionali del 2024. Tuttavia, pur avendo ottenuto il maggior numero di voti, l’FPÖ non fa parte della coalizione di governo, poiché non dispone della maggioranza assoluta necessaria e gli altri partiti hanno rifiutato di allearsi con esso.
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Immagine di Gryffindor via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Gender
Il transgenderismo è in declino tra i giovani americani: «una moda in declino»
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