Gender

Tre drag queen hanno portato la torcia olimpica

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Non vi è stato solo il tableau vivant che pareva riprendere l’«Ultima Cena» vinciana in versione transgender. Il transessualismo è comparso in altri momenti della giornata di apertura del Giuochi Olimpici di Parigi 2024.

 

In quello che un osservatore ha descritto come un «momento davvero umiliante per le Olimpiadi», tre drag queen sono state tra i 10.000 tedofori che hanno portato la fiamma olimpica attraverso la Francia nel suo percorso verso i Giochi di Parigi del 2024.

 

Gli uomini che si vestono e si rappresentano come donne, ovvero Nicky Doll, Miss Martini e Minima Gesté, sono stati invitati dalle autorità a partecipare alla staffetta della maratona che ha avuto origine mesi fa a Olimpia, in Grecia.

 

 

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Quando a maggio è stato annunciato che la drag queen Gesté, 33 anni, era stata scelta, Marion Maréchal-Le Pen ha affermato che Gesté era responsabile di performance «particolarmente volgari» e «ipersessualizzate».

 

 

«Non credo che questo sia un buon modo di rappresentare la Francia al mondo», aveva detto la Marechal al canale TF1.

 

Il sindaco socialista di Parigi Anne Hidalgo ha colto l’occasione per dipingere invece Gesté come una vittima, affermando che è bersaglio di «insulti omofobi e transfobici».

 

La rete, come prevedibile, si è scatenata anche su questa ulteriore intrusione del tema transessuale nelle Olimpiadi francesi.

 

«Tutto ciò che è woke diventa m***a» scrive il popolarissimo account anti-gender Libs of TikTok.

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Immagini screenshot da Twitter
 

 

 

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