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Vaccini

Sul danno erariale della campagna vaccinale

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Renovatio 21 pubblica questo comunicato del Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB). Le opinioni dei testi pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

Parere (n. 21) sul danno erariale derivante dal sostegno fornito alla cosiddetta campagna vaccinale

 

 

Gli sviluppi italiani dell’affaire COVID appaiono sempre più singolari.

 

Da una parte, la Corte costituzionale ha legittimato il capovolgimento dello spirito e della lettera della Costituzione affermando il primato dell’interesse collettivo sui diritti dell’individuo (1): e ciò sulla base di evidenze pubblicamente sconfessate anche dai rappresentanti di quel mondo scientifico che fino a poco tempo fa, in materia di «vaccinazione» anti-COVID, sostenevano l’insostenibile, ossia l’efficacia e la sicurezza del cosiddetto vaccino. (2)

 

Dall’altra, si assiste all’esaltazione televisiva, da parte di un comico di professione e in un teatro di varietà, di quella libertà di espressione che la Consulta ha ritenuto di sacrificare con tanta leggerezza: e ciò nel momento in cui, tanto negli USA quanto in Italia, stanno emergendo le prove della censura sistematicamente praticata a danno delle opinioni scientifiche divergenti da quelle «ufficiali». (3)

 

Colpisce, poi, che le affermazioni del comico in questione siano state rese alla presenza del Capo dello Stato il quale, con la stessa sicurezza con cui oggi afferma che «il sostegno politico, economico e militare all’Ucraina e le sanzioni alla Russia sono funzionali a far cessare la guerra, non ad alimentarla» (4), ha affermato in passato che «senza i vaccini avremmo avuto molte migliaia di morti in più». (5)

 

Ed è proprio sulle dichiarazioni del Presidente della Repubblica che il CIEB ritiene necessario richiamare l’attenzione.

 

È infatti innegabile che la cosiddetta campagna vaccinale si è fondata sul sostegno a essa fornito apertamente, a ogni livello, da rappresentanti dello Stato, oltreché sulle restrizioni dei diritti e delle libertà individuali imposte dalla normativa concernente il green pass e l’obbligo vaccinale, normativa che la Consulta ha appena legittimato con le sue sentenze.

 

Ma poiché anche in Italia inizia a farsi strada la giurisprudenza volta a riconoscere i danni da vaccino, e ad accordare i relativi risarcimenti, è lecito cominciare a riflettere sul paradosso costituito dal fatto che il sostegno summenzionato finisca concretamente per tradursi in un danno all’erario.

 

Parafrasando – alla luce della mole crescente di evidenze scientifiche – una frase diventata tristemente famosa, si potrebbe dire «ti vaccini, ti ammali, muori», oppure «ti vaccini, ti ammali e rimani danneggiato a vita»: e sembra quindi logico che i risarcimenti riconosciuti dallo Stato siano imputati a carico di chi, agendo come organo dello Stato medesimo, ha sostenuto, e continua a sostenere, la cosiddetta campagna vaccinale. 

 

Analoghe considerazioni possono farsi, ovviamente, per quanto riguarda l’acquisto dei banchi scolastici a rotelle, delle «primule» destinate a ospitare gli hub vaccinali, delle centinaia di milioni di mascherine inefficaci e di molto altro ancora: solo con riferimento alle dosi di «vaccino» rimaste inutilizzate, la perdita stimata supererebbe i 2 miliardi di euro (6). Ed è significativo sottolineare che l’acquisto del «vaccino» in questione da parte delle autorità sanitarie è proseguito nonostante emergessero gradualmente non solo i numerosi effetti avversi collegati all’assunzione del «vaccino» medesimo, ma anche, e conseguentemente, i segnali del generale rallentamento subito dalla cosiddetta campagna vaccinale.

 

È vero che il D.L. n. 76/2020, convertito nella legge n. 120/2020, si è preoccupato di limitare la responsabilità erariale – e penale – della Pubblica Amministrazione nell’ambito della gestione del COVID, ma è anche vero che una legge può sempre essere abrogata. 

 

Può anzi dirsi che, a fronte dell’operato di rappresentanti dello Stato che hanno promosso o avallato la «campagna vaccinale» pur in presenza di evidenti dati scientifici relativi alla sua inefficacia, insicurezza e nocività, l’abrogazione della legge richiamata si pone come condizione essenziale per tentare di recuperare, almeno parzialmente, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni dello Stato di diritto.

 

Il CIEB auspica quindi che il nuovo governo, sollecitando l’abrogazione della legge n. 120/2020, voglia compiere un primo passo verso l’accertamento, in tutte le sedi competenti, delle responsabilità dei soggetti coinvolti a vario titolo nella somministrazione forzata ai cittadini di un preparato sperimentale dagli effetti sconosciuti.

 

Tale auspicio è formulato nella consapevolezza che le indagini avviate da alcune procure, e che riscuotono il plauso della parte più «istituzionale» del dissenso, sembrano concentrarsi su aspetti diversi da quello che, ad avviso del CIEB, costituisce la ragione e lo scopo dell’intero affaire COVID: ossia introdurre in Italia un abietto meccanismo di soggiogamento (denominato per l’occasione «green pass») fondato su forme di ricatto individuale e collettivo (denominato per l’occasione «vaccino anti-COVID»). 

 

Ciò anche in vista delle future minacce per l’integrità psico-fisica, la dignità e le libertà fondamentali dell’essere umano che potrebbero derivare da nuove «pandemie» annunciate ormai ciclicamente e con largo anticipo – come nel caso dell’influenza aviaria – tanto da apparire pianificate.  

 

 

CIEB

3 marzo 2023

 

 

Il testo originale del Parere è pubblicato sul sito internet: www.ecsel.org/cieb

 

 

 

 

NOTE

 

1) Basti qui ricordare che l’art. 32 della Costituzione afferma che «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività»: e non viceversa.

2) Cfr., ad esempio, le recenti dichiarazioni di Anthony Fauci riportate in https://www.eventiavversinews.it/fauci-ripensare-i-v-di-nuova-generazione-per-c-virus-virus-dellinfluenza-e-altri-virus-respiratori-studio-2023/

3) Per quanto riguarda gli USA si veda la vicenda dei «Twitter Files»; per quanto riguarda l’Italia si veda la vicenda dell’articolo pubblicato da alcuni ricercatori dell’Istituto superiore di sanità e da quest’ultimo prontamente stigmatizzato.

4) Cfr. https://www.adnkronos.com/ucraina-russia-mattarella-aiuti-a-kiev-per-far-cessare-guerra_iF9caaF3KFLsVDyrLYWbp.

5)  Cfr. https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=108453.

6) Pur non essendo disponibili dati ufficiali, in ragione della segretezza che circonda i contratti di acquisto del cosiddetto vaccino, si stima che le dosi rimaste inutilizzate e prossime alla scadenza siano circa 122 milioni: cfr. https://www.lindipendente.online/2023/02/02/scaduti-122-milioni-di-vaccini-covid-litalia-ha-regalato-2-miliardi-a-big-pharma/.

 

 

 

 

Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni

 

 

 

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Vaccini

Vaccini, la Casa Bianca ha provato a censurare i messaggi Whatsapp degli scettici

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Il potere politico dentro anche ai vostri messaggini privati agli amici e ai famigliari, per assicurare la vittoria del vaccino sul mondo, e l’inoculazione dell’intera società.

 

Il quadro orwelliano emerge da e-mail trapelate, che mostrano come la Casa Bianca fosseintenzionata a fare pressioni sulla piattaforma di messaggistica WhatsApp per censurare le conversazioni private sullo «scetticismo riguardo ai vaccini».

 

L’amministrazione Biden non censurava solo le piattaforme social – quindi di contenuti pubblici – Facebook e Twitter, ma tentava di entrare anche in quelle private, cioè nelle conversazioni tra singoli – amici, famigliari, etc, riporta Summit News.

 

La rivelazione è stata presentata, assieme ad alcune e-mail che la comproverebbero,  in un articolo su Substack scritto dal giornalista e scrittore David Zweig, dove emerge come da marzo 2021 in poi, Rob Flaherty, direttore della strategia digitale della Casa Bianca di Biden, avesse chiesto al proprietario di WhatsApp – cioè Meta/Facebook, cioè Mark Zuckerberg – di spiegare le azioni che stava intraprendendo per intervenire nelle conversazioni private sul vaccino COVID tra gli utenti di WhatsApp.

 

Secondo quanto riportato, il funzionario della Casa Bianca assieme all’allora consigliere senior della Casa Bianca per la risposta al COVID, avrebbero voluto fissare delle telefonate con un dirigente di Meta «un paio di volte alla settimana», se necessario, per sovrintendere al processo di censura.

 

La Casa Bianca voleva che i messaggi non pubblici sullo scetticismo sui vaccini fossero «sotto controllo», interferendo nelle conversazioni crittografate private dei cittadini.

 

«Cosa, esattamente, sperava di far fare a Meta?» chiede Zweig. «Era ovvio fin dall’inizio che l’interfaccia di WhatsApp non permetteva il controllo granulare che Flaherty sembrava desiderare. E la sua risposta (…) suggerisce che lo capiva bene. Eppure continuava comunque a tormentare i dirigenti di Meta».

 

«Meta apparentemente non era in grado di soddisfare le richieste dell’amministrazione Biden, forse diffidente sul fatto che censurare direttamente la capacità delle persone di comunicare con i propri amici e familiari avrebbe rappresentato un enorme disastro di pubbliche relazioni» scrive Summit News.

 

L’idea di una censura sempre più pervasiva tuttavia non è così peregrina nell’oligarcato ciber-pandemico, né così segreta.

 

Come riportato da Renovatio 21, Bill Gates sosteneva la necessità di censurare l’ambito del digitale. «Beh, il regno digitale ha facilitato, sai, idee interessanti ma sbagliate che si sono diffuse molto rapidamente. E dobbiamo innovare in modo che il regno digitale sia più una cosa positiva per far uscire la verità e che le persone capiscano che “ehi, questo è falso”» aveva detto Gates in un’intervista.

 

 

Risuona più forte che mai l’appello fatto due anni fa da Elon Musk (che peraltro non può soffrire Gates): abbandonate subito Facebook e Whatsapp.

 

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Reazioni avverse

Vaccino, 147 miliardi di danno economico, decine di milioni di persone che hanno perso la salute: studio USA

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Un nuovo rapporto stima che 26,6 milioni di persone siano rimaste ferite, 1,36 milioni disabili e 300.000 morti in eccesso possano essere attribuite ai danni del vaccino COVID-19 solo nel 2022, che sono costati all’economia quasi 150 miliardi di dollari.

 

Il rapporto è stato pubblicato dalla società di ricerca Phinance Technologies, fondata e gestita dall’ex portfolio manager di Blackrock Ed Dowd, noto per le sue indagini economiche sui danni del vaccino COVID.

 

Lo studio ha suddiviso l’impatto dei vaccini in quattro grandi categorie per stimare i costi umani associato al vaccino COVID-19; nessun effetto o asintomatico, coloro che hanno subito lesioni (esito da lieve a moderato), coloro che sono diventati disabili (esito grave) e morte (esito estremo). I dati sulle disabilità e sugli infortuni da vaccino provengono direttamente dal Bureau of Labor Statistics (BLS), mentre i dati sui decessi in eccesso derivano dai dati ufficiali sui decessi negli Stati Uniti tramite due metodi diversi .

 

 

«Dobbiamo ricordare che non solo questi raggruppamenti sono un tentativo di caratterizzare diversi livelli di danno dalle inoculazioni, ma non sono statici e potrebbero interagire tra loro», scrive il rapporto. «Ad esempio, potrebbero esserci individui che non hanno avuto effetti visibili dopo la vaccinazione, ma potrebbero comunque essere colpiti».

 

«Gli individui con lesioni lievi dovute alle inoculazioni potrebbero, nel tempo, sviluppare lesioni gravi fino alla disabilità o un risultato estremo come la morte».

 

 

Nell’analizzare ciascuna delle categorie di cui sopra, lo studio di Phinance ha utilizzato il tempo di lavoro perso in eccesso assolutoper determinare che il costo economico diretto delle lesioni da vaccino era di 79,5 miliardi di dollari nel 2022 e 52,2 miliardi di dollari per le persone con gravi disabilità.

 

Per i decessi, Phinance ha utilizzato l’aumento medio annuo assoluto dei decessi in eccesso dal 2021, che era dello 0,05% per la fascia demografica di età compresa tra 25 e 64 anni, pari a 5,6 miliardi di dollari di perdita di produttività.

 

In totale, hanno riscontrato un «costo economico» totale di 147,8 miliardi di dollari nel 2022 dovuto ai vaccini COVID-19.

 

Dowd precisa che questi numeri derivano solo dai dati misurabili: casi come la limitata capacità lavorativa di una persona danneggiata da vaccino non è considerata, così come il numero di coloro il cui danno potrebbe manifestarsi solo ora.

 

«Gli effetti moltiplicatori sono enormi», scrive Dowd.

 

E se lo sono per gli USA, immaginiamoci cosa possano essere anche per il mezzo miliardi di cittadini dell’Unione Europea.

 

È strano, perché, alla faccia della difesa della produttività e del lavoro, i sindacati e Confindustria mai si sono trovati così d’accordo come per il green pass e l’obbligo del vaccino che può distruggere i profitti delle aziende e segnare per sempre la salute dei lavoratori.

 

 

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Epidemie

Robert Kennedy, la guerra psicologica del COVID e il suo impatto sulla democrazia

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Joseph Mercola pubblicato da LifesitenewsLe opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

Robert F. Kennedy Jr. dice la verità sulla risposta autoritaria alla pandemia che continua a minacciare la democrazia e la libertà così come le conosciamo. Gli è costato amicizie e 40 anni di contatti politici, per non parlare della perdita di guadagni e rapporti d’affari.

 

Ma le minacce alla sua reputazione e credibilità, poiché i media hanno attaccato lui e il suo messaggio, non sembrano un sacrificio, dice Kennedy, poiché si sente chiamato a difendere questo problema.

 

In un’intervista con la giornalista Kim Iversen, Kennedy spiega: «lo considero un regalo. Sono cresciuto in un ambiente, in una famiglia, in cui presumiamo che le nostre vite sarebbero consumate in qualche controversia e che sarebbe un privilegio se potessimo assumere un ruolo significativo in questo».

 

Vivere in un esperimento di Milgram nel mondo reale

Kennedy fa parte del 30% stimato della popolazione che è rimasta scettica nei confronti della narrativa mainstream durante la pandemia. La maggior parte, tuttavia, non stava accettando pienamente la paura e la propaganda che veniva loro venduta.

 

Fa riferimento all’ormai famigerato esperimento condotto dallo psicologo della Yale University Stanley Milgram nel 1962, durante il quale ha testato i limiti dell’obbedienza umana all’autorità. L’esperimento di Milgram è stato condotto dopo il processo al nazista Adolf Eichmann, che ha utilizzato la difesa di Norimberga, o «befehl ist befehl», che si traduce in «un ordine è un ordine».

 

L’esperimento di Milgram ha mostrato chiaramente che le persone agirebbero contro il proprio giudizio e danneggerebbero un’altra persona a lunghezze estreme semplicemente perché gli veniva detto di farlo. Era associato al progetto top secret MKULTRA della CIA, che si occupava di esperimenti di controllo mentale, torture umane e altri studi medici, inclusa la quantità di LSD necessaria per «frantumare la mente e spazzare via la coscienza».

 

MKULTRA era solo uno dei numerosi esperimenti di controllo mentale condotti dalla CIA negli anni ’60 e ’70. Secondo Kennedy:

 

«La CIA ha fatto molti esperimenti con le università, quasi 200 università in tutto il Paese con scienziati sociali per studiare gli esseri umani, il comportamento umano, e stavano sperimentando ogni genere di cose come droghe psichiatriche, droghe psichedeliche, LSD, etc., con la tortura, con privazione sensoriale, e tutti i tipi di mezzi per controllare non solo gli individui, ma intere popolazioni con la propaganda, la paura, tutte queste cose».

 

«Quindi tutte queste università ricevevano centinaia di migliaia e milioni di dollari dalla CIA o da gruppi di facciata della CIA per programmi chiamati MKULTRA. Il motivo per cui si chiama MK è che è il codice per il controllo mentale. Quindi MK Dietrich, MKULTRA, MK Naomi, Operazione Artichoke, Operazione Bluebird, molti, molti altri, riguardavano l’inoltro di denaro alle università per studiare il controllo del comportamento umano».

 

Eppure, anche durante l’esperimento di Milgram, il 33% delle persone si è alzato e se n’è andato, rifiutandosi di violare la propria etica.

 

«Possono provenire da un’intera gamma di background e partiti politici, che semplicemente… mantengono quella capacità di pensiero critico e non sono soggetti a… che prevalgono sull’autorità», ha detto Kennedy. «E mi sembra… che ora siamo tutti nelle grinfie di questo enorme esperimento di Milgram, dove abbiamo un dottor Anthony Fauci, che è questa autorità fidata, che ci dice di fare cose che sappiamo essere sbagliate, come censurare discorso».

 

 

La paura è il nemico

La paura è il nemico, poiché consente ai sistemi totalitari di prendere il controllo delle persone, distruggendo la democrazia nel processo, afferma Kennedy. È comunemente usato dalle persone autorevoli per esercitare un ulteriore controllo, come obblighi vaccinali e lockdown. Children’s Health Defense, fondata da Kennedy, ha intentato più di 50 cause legali, molte delle quali riguardanti mandati COVID.

 

All’inizio, anche i giudici erano troppo spaventati per pronunciarsi contro i dettami dello stato, portando a «decisioni davvero folli che … non avevano senso», afferma Kennedy. Da allora hanno fatto dei progressi, anche a New York, dove un giudice ha detto che poiché lo sparo non impedisce la trasmissione, non puoi avere un mandato per farlo.

 

Ma sottolinea che un governo non solo non rinuncerà al potere, ma abuserà anche di qualsiasi potere che ha nella massima misura possibile. Solo perché la pandemia è finita, la voglia di controllare non se ne va. 

 

«Le persone dovrebbero tenere presente che nessuno ha mai rispettato le regole del regime totalitario. Quindi, se pensi di sapere, abbandonando queste regole, che in qualche modo le cose miglioreranno o che si sazierà il bisogno di controllarti, non è così. Li incoraggerà solo a fare qualcosa di peggio».

 

 

Tempi senza precedenti, la tecnologia minaccia la democrazia

Kennedy afferma anche che stiamo affrontando una situazione in cui non ci siamo mai trovati prima. Non è che la democrazia non sia stata minacciata e persa in passato, ma ora sono disponibili gli strumenti tecnologici per una sorveglianza diffusa:

 

«Ci sono state molte volte in cui abbiamo perso la democrazia. C’è stata una polarizzazione che era così brutta prima, in particolare durante la Guerra Civile. Ma altre volte nella nostra storia, c’è stata una polarizzazione molto, molto tossica».

 

«Ci sono stati momenti in cui abbiamo perso la democrazia e le grandi società, in particolare durante l’età dell’oro negli anni 1880 e 1890… – sai, le grandi compagnie petrolifere come la Standard Oil – gestivano il nostro paese, e noi non avevamo davvero una democrazia funzionante».

 

La differenza era che, allora, «abbiamo iniziato a tagliare questo monolite di potere corporativo e governativo, la fusione del potere corporativo che aveva abolito la democrazia» e siamo stati in grado di ripristinarlo. Ciò che è diverso oggi è che ora abbiamo la tecnologia disponibile per controllare il comportamento umano su larga scala:

 

«Il problema è che ora abbiamo questi strumenti, queste tecnologie, per il controllo del comportamento umano che non avevamo mai avuto prima. L’ambizione, l’intenzione di ogni regime totalitario nella storia è di controllare ogni aspetto del comportamento umano – le nostre parole, i nostri pensieri, le nostre transazioni, i nostri movimenti, tutto ciò che facciamo – ma non sono mai stati in grado di farlo, perché nessuno, nessun governo, ha mai avuto quella portata».

 

«Ma oggi abbiamo sistemi di riconoscimento facciale ovunque. Abbiamo sistemi satellitari. Bill Gates afferma che il suo sistema satellitare, che è di 61.000 satelliti… sarà in grado di guardare ogni centimetro quadrato della Terra 24 ore al giorno. Ora stiamo iniziando la strada verso l’adozione delle valute digitali, che è schiavitù economica. Non appena ciò accade, perdiamo tutti i diritti perché potranno farti morire di fame».

 

«E ne abbiamo già un esempio con uno sciopero dei camionisti, e nella nostra manifestazione a Toronto, Trudeau ha mandato la gente a guardare le targhe di questi camionisti e poi ha congelato i loro conti bancari. Quindi non potevano pagare il mutuo, non potevano mandare i figli a scuola, non potevano comprare cibo per la loro famiglia. Nessuno di loro è stato accusato di un crimine».

 

 

Non c’è alcuna «esenzione pandemica» nella Costituzione

Kennedy sottolinea anche che gli autori della Costituzione non hanno aggiunto alcuna esenzione dovuta alle pandemie. Ne erano ben consapevoli, avendo sperimentato molteplici epidemie durante la guerra rivoluzionaria. Ma la Costituzione è stata protetta e ha permesso di funzionare come previsto. L’aggiunta di eccezioni è qualcosa di nuovo.

 

Kennedy osserva:

 

«Ci sono state epidemie in ogni città che hanno ucciso decine di migliaia di persone: febbre gialla, colera, vaiolo e molti altri. Quindi, i corniciai sapevano tutto. Ma non hanno inserito un’eccezione epidemica o pandemica nella Costituzione degli Stati Uniti. È una cosa nuova… abbiamo avuto una guerra civile e Lincoln – in un momento in cui il nostro Paese era davvero “non così lontano” dall’essere distrutto, 669.000 americani sono morti. Oggi sono morte 20 milioni di persone».

 

«Eppure, quando ha cercato di sbarazzarsi dell’Habeas Corpus, la Corte Suprema ha detto: “Non puoi farlo”. Non c’è eccezione per la guerra… non c’è eccezione per le pandemie. Abbiamo avuto una pandemia di influenza spagnola nel 1918 che ha ucciso 50 milioni di persone. Eppure, non abbiamo impedito alla Costituzione di funzionare».

 

 

La censura distrugge la democrazia

Kennedy dice che il rimedio per fermare il controllo totalitario è la democrazia. Tuttavia, «mio padre diceva sempre che la democrazia dipendeva completamente dal libero flusso di informazioni». Il dibattito aperto, consentito dalla libertà di parola, porta alle migliori idee e soluzioni che consentono a un paese e alla sua popolazione di prosperare.

 

«Se interrompi il libero flusso di informazioni e inizi a censurare le cose», dice Kennedy, «perdiamo l’unico vantaggio che abbiamo. E, naturalmente, una volta che inizi a fare la censura, sei sulla china scivolosa del totalitarismo». In questo momento, stiamo affrontando la corruzione istituzionale, con il complesso industriale militare al timone.

 

«Penso che se rimuovi Anthony Fauci… sarà sostituito da un altro Anthony Fauci», spiega Kennedy. Nel frattempo, dice, è dal complesso industriale militare, che possiede anche la stampa, che dobbiamo riprenderci la democrazia:

 

«Viviamo nell’era contro la quale Dwight Eisenhower ci ha messo in guardia il 17 gennaio 1960… nel suo discorso di addio, Eisenhower ha tenuto probabilmente il discorso più importante… nella storia americana, dove ha messo in guardia gli americani contro l’emergere del complesso industriale militare – le agenzie di intelligence, il Pentagono e le industrie associate, e ha incluso la burocrazia scientifica».

 

«Nello specifico, in quel discorso ha trascorso molto tempo a discutere sulla burocrazia scientifica federale, intendendo il NIH [l’istituto sanitario federale USA, ndt], che sarebbero stati gli autori della distruzione della democrazia americana se avessimo permesso loro di farlo… E poi l’11 settembre… ha trasformato l’America davvero nell’inizio di uno stato di sorveglianza. E il COVID ha completato il compito… e il compito della CIA è sviluppare una pipeline di nuove guerre che l’America potrebbe combattere per alimentare questa macchina, gli appaltatori militari, e guarda cosa è successo in COVID: 138 aziende sono state coinvolte nella produzione e distribuzione del vaccino».

 

«Sono tutti appaltatori militari. Il Pentagono e la National Security Agency hanno gestito l’intera risposta alla pandemia. Pfizer e Moderna non possiedono realmente quei vaccini. Hanno messo le loro etichette su di loro, ma era un progetto del Pentagono. E quindi, sai, abbiamo a che fare con un complesso industriale militare».

 

 

La democrazia può resistere al totalitarismo chiavi in ​​mano?

Con le forze totalitarie che puntano a controllare ogni aspetto del comportamento umano, il momento del dissenso è adesso. Il primo passo è svegliarsi alla verità. Il prossimo è difendere ciò in cui credi. Il risultato finale, tuttavia, resta da vedere. Secondo Kennedy:

 

«I livelli di controllo che hanno ora sul comportamento umano sono maggiori di quanto abbiamo mai visto. È quello che io chiamo totalitarismo chiavi in ​​mano… stiamo cercando di educare il pubblico e costruire il nostro esercito per ripristinare la democrazia».

 

«E allo stesso tempo si stanno alzando per mettere in atto questa infrastruttura che darà loro il controllo totale, distruggerà il dissenso e disabiliterà qualsiasi tipo di insurrezione o sovversione o qualsiasi differenza con la narrativa ufficiale del governo e le ortodossie … quando inseriranno questo sistema, è davvero difficile prevedere se la democrazia avrà la resilienza per ripristinare quelle istituzioni».

 

 

Joseph Mercola

 

 

 

Pubblicato originariamente da Mercola .

 

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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