Connettiti con Renovato 21

Vaccini

Sul danno erariale della campagna vaccinale

Pubblicato

il

Renovatio 21 pubblica questo comunicato del Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB). Le opinioni dei testi pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

Parere (n. 21) sul danno erariale derivante dal sostegno fornito alla cosiddetta campagna vaccinale

 

 

Gli sviluppi italiani dell’affaire COVID appaiono sempre più singolari.

 

Da una parte, la Corte costituzionale ha legittimato il capovolgimento dello spirito e della lettera della Costituzione affermando il primato dell’interesse collettivo sui diritti dell’individuo (1): e ciò sulla base di evidenze pubblicamente sconfessate anche dai rappresentanti di quel mondo scientifico che fino a poco tempo fa, in materia di «vaccinazione» anti-COVID, sostenevano l’insostenibile, ossia l’efficacia e la sicurezza del cosiddetto vaccino. (2)

 

Dall’altra, si assiste all’esaltazione televisiva, da parte di un comico di professione e in un teatro di varietà, di quella libertà di espressione che la Consulta ha ritenuto di sacrificare con tanta leggerezza: e ciò nel momento in cui, tanto negli USA quanto in Italia, stanno emergendo le prove della censura sistematicamente praticata a danno delle opinioni scientifiche divergenti da quelle «ufficiali». (3)

 

Colpisce, poi, che le affermazioni del comico in questione siano state rese alla presenza del Capo dello Stato il quale, con la stessa sicurezza con cui oggi afferma che «il sostegno politico, economico e militare all’Ucraina e le sanzioni alla Russia sono funzionali a far cessare la guerra, non ad alimentarla» (4), ha affermato in passato che «senza i vaccini avremmo avuto molte migliaia di morti in più». (5)

 

Ed è proprio sulle dichiarazioni del Presidente della Repubblica che il CIEB ritiene necessario richiamare l’attenzione.

 

È infatti innegabile che la cosiddetta campagna vaccinale si è fondata sul sostegno a essa fornito apertamente, a ogni livello, da rappresentanti dello Stato, oltreché sulle restrizioni dei diritti e delle libertà individuali imposte dalla normativa concernente il green pass e l’obbligo vaccinale, normativa che la Consulta ha appena legittimato con le sue sentenze.

 

Ma poiché anche in Italia inizia a farsi strada la giurisprudenza volta a riconoscere i danni da vaccino, e ad accordare i relativi risarcimenti, è lecito cominciare a riflettere sul paradosso costituito dal fatto che il sostegno summenzionato finisca concretamente per tradursi in un danno all’erario.

 

Parafrasando – alla luce della mole crescente di evidenze scientifiche – una frase diventata tristemente famosa, si potrebbe dire «ti vaccini, ti ammali, muori», oppure «ti vaccini, ti ammali e rimani danneggiato a vita»: e sembra quindi logico che i risarcimenti riconosciuti dallo Stato siano imputati a carico di chi, agendo come organo dello Stato medesimo, ha sostenuto, e continua a sostenere, la cosiddetta campagna vaccinale. 

 

Analoghe considerazioni possono farsi, ovviamente, per quanto riguarda l’acquisto dei banchi scolastici a rotelle, delle «primule» destinate a ospitare gli hub vaccinali, delle centinaia di milioni di mascherine inefficaci e di molto altro ancora: solo con riferimento alle dosi di «vaccino» rimaste inutilizzate, la perdita stimata supererebbe i 2 miliardi di euro (6). Ed è significativo sottolineare che l’acquisto del «vaccino» in questione da parte delle autorità sanitarie è proseguito nonostante emergessero gradualmente non solo i numerosi effetti avversi collegati all’assunzione del «vaccino» medesimo, ma anche, e conseguentemente, i segnali del generale rallentamento subito dalla cosiddetta campagna vaccinale.

 

È vero che il D.L. n. 76/2020, convertito nella legge n. 120/2020, si è preoccupato di limitare la responsabilità erariale – e penale – della Pubblica Amministrazione nell’ambito della gestione del COVID, ma è anche vero che una legge può sempre essere abrogata. 

 

Può anzi dirsi che, a fronte dell’operato di rappresentanti dello Stato che hanno promosso o avallato la «campagna vaccinale» pur in presenza di evidenti dati scientifici relativi alla sua inefficacia, insicurezza e nocività, l’abrogazione della legge richiamata si pone come condizione essenziale per tentare di recuperare, almeno parzialmente, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni dello Stato di diritto.

 

Il CIEB auspica quindi che il nuovo governo, sollecitando l’abrogazione della legge n. 120/2020, voglia compiere un primo passo verso l’accertamento, in tutte le sedi competenti, delle responsabilità dei soggetti coinvolti a vario titolo nella somministrazione forzata ai cittadini di un preparato sperimentale dagli effetti sconosciuti.

 

Tale auspicio è formulato nella consapevolezza che le indagini avviate da alcune procure, e che riscuotono il plauso della parte più «istituzionale» del dissenso, sembrano concentrarsi su aspetti diversi da quello che, ad avviso del CIEB, costituisce la ragione e lo scopo dell’intero affaire COVID: ossia introdurre in Italia un abietto meccanismo di soggiogamento (denominato per l’occasione «green pass») fondato su forme di ricatto individuale e collettivo (denominato per l’occasione «vaccino anti-COVID»). 

 

Ciò anche in vista delle future minacce per l’integrità psico-fisica, la dignità e le libertà fondamentali dell’essere umano che potrebbero derivare da nuove «pandemie» annunciate ormai ciclicamente e con largo anticipo – come nel caso dell’influenza aviaria – tanto da apparire pianificate.  

 

 

CIEB

3 marzo 2023

 

 

Il testo originale del Parere è pubblicato sul sito internet: www.ecsel.org/cieb

 

 

 

 

NOTE

 

1) Basti qui ricordare che l’art. 32 della Costituzione afferma che «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività»: e non viceversa.

2) Cfr., ad esempio, le recenti dichiarazioni di Anthony Fauci riportate in https://www.eventiavversinews.it/fauci-ripensare-i-v-di-nuova-generazione-per-c-virus-virus-dellinfluenza-e-altri-virus-respiratori-studio-2023/

3) Per quanto riguarda gli USA si veda la vicenda dei «Twitter Files»; per quanto riguarda l’Italia si veda la vicenda dell’articolo pubblicato da alcuni ricercatori dell’Istituto superiore di sanità e da quest’ultimo prontamente stigmatizzato.

4) Cfr. https://www.adnkronos.com/ucraina-russia-mattarella-aiuti-a-kiev-per-far-cessare-guerra_iF9caaF3KFLsVDyrLYWbp.

5)  Cfr. https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=108453.

6) Pur non essendo disponibili dati ufficiali, in ragione della segretezza che circonda i contratti di acquisto del cosiddetto vaccino, si stima che le dosi rimaste inutilizzate e prossime alla scadenza siano circa 122 milioni: cfr. https://www.lindipendente.online/2023/02/02/scaduti-122-milioni-di-vaccini-covid-litalia-ha-regalato-2-miliardi-a-big-pharma/.

 

 

 

 

Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni

 

 

 

Continua a leggere

Linee cellulari

Vaccino COVID mRNA inalato ora in fase di sperimentazione in Canada. Fatto con cellule di aborto

Pubblicato

il

Da

Una versione inalatoria finanziata dal governo canadese del vaccino mRNA contro il COVID, sviluppata con linee cellulari fetali contaminate da aborto, sta entrando nella fase 2 delle sperimentazioni cliniche. Lo riporta LifeSiteNews.

 

Il vaccino mRNA COVID sperimentale «a vettore adenovirale» chiamato «Serova» è stato sviluppato presso la McMaster University di Hamilton, Ontario, e i ricercatori sono ora impegnati nel reclutamento attivo di 350 volontari per gli studi randomizzati in doppio cieco.

 

Secondo i ricercatori, il progetto «AeroVax» ha ottenuto finanziamenti per 8 milioni di dollari dai Canadian Institutes of Health Research (CIHR). Nel 2023, era stata avviata la sperimentazione di Fase 1, a cui hanno partecipato 36 persone. Secondo i ricercatori, non si sono verificati effetti collaterali gravi durante la sperimentazione di Fase 1.

Sostieni Renovatio 21

In totale, il 75 percento dei partecipanti riceverà la versione reale del vaccino areale, mentre gli altri riceveranno placebo.

 

Nel 2021 sono state sviluppate due versioni del vaccino anti-COVID «da inalare», denominate «Tri:ChAd» e «Tri:HuAd», entrambe basate su una forma della proteina spike presente nel virus COVID.

 

È preoccupante che entrambe le versioni siano state realizzate con linee cellulari fetali HEK293 provenienti dall’aborto di un bambino.

 

«Tri:HuAd è stato confezionato e recuperato nelle cellule HEK293 tramite un sistema di co-transfezione a due plasmidi», si legge nel riassunto completo del vaccino.

 

Le linee cellulari fetali HEK293 sono state ricavate dal tessuto renale prelevato da un bambino abortito nei Paesi Bassi negli anni Settanta.

 

Secondo McMaster, gli studi preclinici sugli animali hanno «già» dimostrato che «il vaccino inalato tramite aerosol è molto più efficace nell’indurre risposte immunitarie protettive rispetto alle iniezioni tradizionali». McMaster sostiene che ciò è dovuto al fatto che una versione inalatoria del vaccino è mirata alle vie respiratorie superiori, dove i virus respiratori «entrano per la prima volta nel corpo».

Aiuta Renovatio 21

Come riportato da Renovatio 21, una versione di vaccino COVID nasale era stato sperimentato in Russia, con lo stesso presidente Vladimiro Putin a provarlo, ricevendo per l’occasione un richiamo del vaccino Sputnik. Anche quello era realizzato con tecnologia adenovirale.

 

Come riportato da Renovatio 21, il vaccino russo Sputnik, come i vaccini occidentali in circolo, è stato preparato con l’uso di linee cellulari di feto abortito HEK-293.

 

Come riportato da Renovatio 21, tre mesi fa una startup tedesca legata alla Fondazione Gates riceve 5 milioni di dollari per lo sviluppo del vaccino nasale mRNA.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di NIAID via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic; immagine tagliata

Continua a leggere

Vaccini

Tasso di aborto spontaneo più elevato tra le donne che hanno ricevuto il vaccino COVID: studio

Pubblicato

il

Da

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Gli autori dello studio, sottoposto a revisione paritaria, hanno affermato che i loro risultati «rafforzano l’efficacia e la sicurezza del vaccino contro il COVID-19 nelle donne in gravidanza». Tuttavia, gli scienziati hanno affermato che lo studio si aggiunge alle crescenti prove che i vaccini non si sono dimostrati sicuri per le donne in gravidanza.   Secondo un nuovo studio sottoposto a revisione paritaria, tra un gruppo di donne incinte risultate positive al COVID-19, le donne che avevano ricevuto il vaccino contro il COVID-19 avevano una probabilità significativamente maggiore di avere un aborto spontaneo rispetto alle donne che non avevano ricevuto il vaccino contro il COVID-19.   Tuttavia, gli autori hanno affermato che i loro risultati «rafforzano l’efficacia e la sicurezza della vaccinazione contro il COVID-19 nelle donne in gravidanza».   Lo studio condotto da sei ricercatori spagnoli è stato pubblicato la scorsa settimana su BMC Pregnancy and Childbirth, una rivista Springer.   I ricercatori hanno esaminato retrospettivamente un campione di 156 donne incinte risultate positive al COVID-19 durante la gravidanza tra il 2020 e il 2022.

Aiuta Renovatio 21

Di queste, 45 donne avevano ricevuto almeno una dose del vaccino contro il COVID-19. Tra il gruppo vaccinato, sei donne (13,3%) hanno avuto aborti spontanei, di cui cinque in donne vaccinate nel primo o nel secondo trimestre di gravidanza.   Sono stati registrati cinque aborti spontanei nel gruppo più numeroso (111) di donne non vaccinate, con un tasso di aborti spontanei del 4,5%.   Secondo Trial Site News, il tasso più elevato di aborti spontanei tra le donne vaccinate nei primi due trimestri è «un’anomalia preoccupante» che «fa sorgere la necessità di analisi di sicurezza più solide e stratificate nei trimestri».   Tuttavia, gli autori dello studio hanno minimizzato i tassi di aborto spontaneo e si sono invece concentrati su un sottoinsieme di risultati positivi nel gruppo vaccinato, tra cui tassi significativamente inferiori di polmonite, vomito e mal di testa rispetto alla coorte non vaccinata.   Karl Jablonowski, Ph.D., ricercatore senior presso Children’s Health Defense, ha messo in discussione l’enfasi posta dagli autori sui risultati positivi delle vaccinazioni, sorvolando sugli aborti spontanei.   «Se gli autori sono disposti a sostenere il loro lavoro, allora avrebbero dovuto affermare che un’infezione da COVID-19 nei primi due trimestri ha 15 volte più probabilità di provocare un aborto spontaneo se la madre è stata vaccinata: la significatività statistica più forte dell’intero studio».   Un tasso di aborti spontanei «inaspettatamente alto» «non può essere ignorato» «Il rischio di aborto spontaneo inaspettatamente elevato segnalato tra le infezioni nelle prime fasi della gravidanza nelle donne vaccinate, anche con numeri limitati, non può essere ignorato senza ulteriori ricerche», ha scritto Trial Site News. Le agenzie di sanità pubblica dovrebbero rivedere le loro linee guida sui vaccini contro il COVID-19 e sulla gravidanza.   I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) continuano a ripetere che «la vaccinazione contro il COVID-19 in gravidanza è sicura ed efficace». Il CDC raccomanda di vaccinarsi «se sei incinta, stai allattando, stai cercando una gravidanza ora o potresti rimanere incinta in futuro».   Trial Site News ha osservato che la Food and Drug Administration (FDA) statunitense «deve ancora dichiarare, tramite il foglietto illustrativo, che i vaccini a mRNA contro il COVID-19 sono sicuri a lungo termine» e che i rischi «non sono ancora noti» per le donne in gravidanza e in allattamento e per i bambini.   «Dopo quattro anni, questo fatto è inquietante», ha scritto Trial Site News.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

La dottoressa Jeyanthi Kunadhasan, anestesista e medico perioperatorio australiana, ha affermato che lo studio «mette ulteriormente in luce il compromesso a breve termine che molti professionisti sanitari hanno accettato nell’accettare i benefici apparenti di una nuova terapia basata su dati incompleti e a breve termine, ignorando invece eventi avversi sconosciuti».   Kunadhasan, uno dei ricercatori che ha analizzato i risultati degli studi clinici e l’autorizzazione all’immissione in commercio del vaccino Pfizer contro il COVID-19 sulla base dei «Pfizer Papers», ha osservato che nella coorte non vaccinata dello studio spagnolo il tasso di nati vivi era del 95,5%, rispetto all’88,9% nella coorte vaccinata.   «Sebbene non sia statisticamente significativa a causa delle dimensioni ridotte del campione, la raccomandazione degli autori di vaccinarsi contro il COVID-19 in gravidanza non può essere supportata», ha affermato Kunadhasan.   I «Pfizer Papers» hanno rilevato oltre 42.000 eventi avversi gravi nei primi tre mesi di disponibilità del vaccino Pfizer-BioNTech, principalmente nelle donne. I documenti hanno anche dimostrato che Pfizer era a conoscenza fin dall’inizio del fatto che le iniezioni stavano causando danni mestruali su larga scala.   L’azienda ha riferito alla FDA che il 72% degli eventi avversi registrati ha riguardato donne. Di questi, circa il 16% ha riguardato disturbi e funzioni riproduttive. Pfizer ha perso le cartelle cliniche di 234 donne in gravidanza che avevano partecipato ai suoi studi clinici. Delle 36 donne le cui cartelle cliniche sono sopravvissute, oltre l’80% ha perso i propri figli.   Pfizer ha inoltre omesso di informare le autorità di regolamentazione del decesso di due donne che avevano partecipato alle sperimentazioni del suo vaccino contro il COVID-19, prima che fossero trascorse le scadenze fondamentali per la presentazione delle relazioni.   Naomi Wolf, Ph.D., CEO di Daily Clout e autrice di The Pfizer Papers: Pfizer’s Crimes Against Humanity, ha definito i risultati dello studio spagnolo «strazianti e al tempo stesso esasperantemente prevedibili».   «Dai documenti interni di Pfizer, si può solo concludere che il danno alla fertilità umana è, come si dice in ambito tecnologico, «non un bug ma una caratteristica» delle iniezioni di mRNA», ha affermato Wolf. «Questo è il più grande crimine mai commesso contro l’umanità, e stiamo iniziando a renderci conto del danno».

Iscriviti al canale Telegram

«Il tasso di infertilità che sto riscontrando è salito alle stelle»

La dottoressa Margaret Christensen, ginecologa qualificata, formatrice clinica a livello nazionale e internazionale e co-fondatrice del Carpathia Collaborative, ha affermato che i risultati dello studio confermano ciò che ha osservato tra i pazienti del suo studio.   «Il tasso di infertilità che sto riscontrando è schizzato alle stelle», ha detto Christensen. «Diverse donne hanno ancora cicli mestruali notevolmente anomali da quando hanno ricevuto la proteina spike», riferendosi alla proteina spike presente nei vaccini a mRNA. Ha aggiunto che i sintomi includono «sanguinamenti abbondanti e frequenti, mestruazioni completamente saltate, cisti ricorrenti e aumento degli aborti spontanei».   Uno studio pubblicato a febbraio sulla rivista peer-reviewed Science, Public Health Policy and the Law ha individuato 37 segnali di sicurezza per i vaccini contro il COVID-19 durante la gravidanza, tra cui aborto spontaneo, malformazioni fetali, parto prematuro, morte fetale, asfissia neonatale e morte neonatale.   L’epidemiologo Nicolas Hulscher ha affermato che i risultati dello studio spagnolo confermano i danni alla salute delle proteine ​​spike, nonché i risultati di una pre-stampa pubblicata la scorsa settimana che esamina gli esiti della gravidanza tra donne vaccinate e non vaccinate nella Repubblica Ceca.   Quello studio «ha scoperto che tra circa 1,3 milioni di donne ceche di età compresa tra 18 e 39 anni, quelle vaccinate contro il COVID-19 hanno avuto circa il 33% in meno di gravidanze portate a termine rispetto alle donne non vaccinate», ha affermato Hulscher.   «Questi effetti deleteri sono probabilmente dovuti alla produzione persistente della proteina spike e alla presenza di mRNA del vaccino di lunga durata negli organi riproduttivi».   Secondo TrialSite News, le agenzie di sanità pubblica dovrebbero prendere nota dei risultati dello studio:

Aiuta Renovatio 21

Le agenzie di sanità pubblica che promuovono la vaccinazione in gravidanza dovrebbero riconoscere le lacune nei dati e finanziare in modo trasparente programmi di sorveglianza della sicurezza più ampi e specifici per ogni trimestre. Con il rallentamento della diffusione dei richiami e la circolazione di nuove varianti, il monitoraggio longitudinale degli esiti materno-fetali rimane urgente.   Per Wolf, i risultati dello studio si aggiungono alle prove a sostegno del ritiro dei vaccini contro il COVID-19 «per le donne incinte e per tutti».   Hulscher ha suggerito che le attuali linee guida del CDC che raccomandano la vaccinazione contro il COVID-19 durante la gravidanza «dovrebbero essere immediatamente revocate alla luce di queste gravi preoccupazioni sulla sicurezza».   Il mese scorso, il commissario della FDA Marty Makary ha dichiarato che le agenzie di sanità pubblica stanno sviluppando un nuovo sistema di tracciamento dei danni da vaccino che monitorerà tali eventi avversi in tempo reale, mantenendo una promessa fatta dal Segretario alla Salute degli Stati Uniti Robert F. Kennedy Jr. di affrontare i problemi di sicurezza dei vaccini.   A marzo, Kennedy annunciò che il CDC avrebbe creato una nuova sottoagenzia incentrata sui danni da vaccino.   Michael Nevradakis Ph.D.   © 5 maggio 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
   
Continua a leggere

Vaccini

Vaccino, carcere per chi rifiuta: Singapore fa la legge

Pubblicato

il

Da

Singapore ha inasprito le sue leggi sulle vaccinazioni obbligatorie, aprendo la porta a procedimenti penali per coloro che rifiutano di sottoporsi alle iniezioni imposte dal governo.

 

In base alle modifiche apportate nel 2023 e nel 2024 alle sezioni 47, 65 e 67 dell’Infectious Diseases Act (IDA) di Singapore del 1976, le persone che rifiutano di vaccinarsi quando richiesto dal governo potrebbero essere considerate criminali.

 

Come afferma il testo della Sezione 47 dell’IDA al punto primo «in caso di focolaio o sospetto focolaio di una qualsiasi malattia infettiva in qualsiasi area di Singapore, il Direttore generale della sanità può, mediante ordine, ordinare a qualsiasi persona o categoria di persone non protette o vaccinate contro la malattia di sottoporsi alla vaccinazione o ad altra profilassi entro il periodo specificato nell’ordine».

Sostieni Renovatio 21

Al punto secondo è scritto che «oltre al potere conferito dal paragrafo (1), quando al Direttore generale della sanità sembra che — (a) è imminente un’epidemia di una malattia infettiva in qualsiasi area di Singapore; e (b) è necessario o opportuno farlo per garantire la sicurezza pubblica, il Direttore generale della sanità».

 

«Il Direttore generale della sanità può, mediante ordine, ordinare a qualsiasi persona o categoria di persone non protette o vaccinate contro tale malattia infettiva di sottoporsi alla vaccinazione o ad altra profilassi entro il periodo specificato nell’ordine».

 

«(3) Ogni ordine emesso ai sensi del paragrafo (1) o (2) può specificare la persona da cui e il modo in cui deve essere effettuata la vaccinazione o altra profilassi».

 

«(4) Qualora venga emesso un ordine ai sensi del paragrafo (1) o (2), il Direttore generale della sanità deve far sì che venga dato avviso degli effetti dell’ordine nel modo che ritiene necessario per portarlo a conoscenza di tutte le persone che a suo giudizio dovrebbero esserne a conoscenza».

 

«Ai sensi della Sezione 51 dello stesso IDA, “chiunque contravvenga a una qualsiasi disposizione di questa Parte o non rispetti un avviso fornito ai sensi della Sezione 46 o un ordine emesso ai sensi della Sezione 47, sarà colpevole di reato”».

 

 

Delineando le sanzioni draconiane previste per i trasgressori di queste modifiche legislative, la Sezione 65 dell’IDA afferma che «chiunque commetta un reato ai sensi della presente legge per il quale non è espressamente prevista alcuna pena dovrà: (a) in caso di prima infrazione, essere passibile, in caso di condanna, di una multa non superiore a 10.000 dollari o di una pena detentiva non superiore a 6 mesi o di entrambe; e (b) in caso di seconda o successiva infrazione, essere passibile, in caso di condanna, di una multa non superiore a 20.000 dollari o di una pena detentiva non superiore a 12 mesi o di entrambe».

 

Quindi, chi rifiuta la vaccinazione può essere incarcerato fino a 6 mesi o ricevere una multa fino a 10.000 dollari di Singapore (6.800 euro), o entrambe le pene, per la prima infrazione. I recidivi possono essere incarcerati fino a 12 mesi e ricevere una multa fino a 20.000 dollari di Singapore (circa 13.600), o entrambe le pene.

 

Inoltre, la Sezione 67 dell’IDA esonera le autorità di Singapore da qualsiasi responsabilità, con il seguente testo: «nessuna responsabilità potrà essere personalmente attribuita al Direttore generale della sanità, al Direttore generale della sanità pubblica, al Direttore generale dell’Amministrazione alimentare o a qualsiasi funzionario sanitario, funzionario sanitario aggiunto, funzionario sanitario portuale o agente di polizia che, agendo in buona fede e con ragionevole diligenza, faccia o ometta di fare qualsiasi cosa nell’esecuzione o nella presunta esecuzione della presente legge».

Aiuta Renovatio 21

In altre parole, i cittadini di Singapore non possono citare in giudizio le autorità per eventuali effetti collaterali derivanti da vaccinazioni obbligatorie o altri cosiddetti trattamenti medici.

 

Gli emendamenti hanno suscitato allarme in alcuni cittadini di Singapore, tra cui il People’s Power Party (PPP). «Gli articoli 47, 65 e 67 dell’Infectious Disease Act sono stati modificati e sono in vigore dal 2023. Se scegli di non vaccinarti durante la prossima pandemia, sarai considerato un reato. Sarai perseguito penalmente. La pena per la prima violazione è di 6 mesi di reclusione o una multa fino a 10.000 dollari, o entrambe. Sei favorevole a questa legge assurda?» ha scritto su Facebook il politico del PPP Derrick Sim.

 

Come riportato da Renovatio 21 durante il biennio pandemico Singapore – dove persino sacerdoti e religiosi a Singapore hanno dovuto sottoporsi alle pericolose vaccinazioni contro il COVID-19, e la vaccinazione è stata addirittura resa obbligatoria per partecipare alla Messa– ha adottato misure draconiane e pure utilizzato robot per sorvegliare la popolazione e promuovere il distanziamento sociale.

 

La città aveva imposto ai non vaccinati di pagarsi le cure mediche, sebbene era stato subito chiaro che il 75% delle infezioni da coronavirus nel Paese era costituito da individui vaccinati. Durante la quarantena COVID erano state inoltre introdotte etichette elettroniche per il tracciamento.

 

Singapore, luogo oramai rassegnato all’inverno demografico ma riempito di quantità infinite di telecamere di sorveglianza, mesi fa aveva lanciato quarantene in stile COVID e campagne vaccinali anche per il vaiolo delle scimmie.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di Basile Morin via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International

 

 

 

Continua a leggere

Più popolari