Geopolitica
Sui social ora c’è solo la propaganda ucraina

La RAI è stata accusata di aver trasmesso immagini di videogiochi spacciate per filmati della guerra in corso in Ucraina. Ma non lapidiamo nessuno: un paio di video fake forse li abbiamo inavvertitamente pubblicati anche noi.
Possiamo capirlo – anche se proprio la scena incriminata ieri noi l’avevamo vista e scartata, perché palesemente incongruente – perché Twitter è divenuto una fogna a cielo aperto di fake news e video fasulli, nonché, nelle ultime ore, di una probabile virata dell’algoritmo verso la propaganda ucraina – cioè occidentale.
Se l’altro giorno si vedevano video duri e sorprendenti dell’attacco russo, oggi, come per magia, il feed è stracarico di bandiere ucraine, e le immagini che passano sono a senso unico: ecco le fidanzate che abbracciano i soldati mascherati che vanno al fronte. Ecco le foto del pediatra che si fa immortalare in camicia havaiana mentre sta in terapia intensiva con in braccio un neonato e un fucile (benché sicuramente spinnata dagli occidentali, la propaganda ucraina non è sempre intelligentissima)
Thank you for support of Ukraine! Now everyone is on Front line. Ukrainian doctor on duty overnight in the department for premature babies. #standwithukraine pic.twitter.com/ds7BxsaW7j
— Zzanoza (@izzanoza) February 26, 2022
Raffiche di video di carrarmati distrutti, corpi bruciati (sempre magicamente disposti, magari con il fucile ancora in mano, a fianco del mezzo). Non è possibile capire se 1) siano immagini autentiche e 2) se si tratti di russi, come dicono, e non di ucraini.
A Russian tank shot down in #Kharkov #Ukraine pic.twitter.com/g4VgmEAYHR
— SISA FLATELA (@SisaFlatela) February 24, 2022
Nlaws in the Ukraine are smashing Russian tanks! ???????????????????? pic.twitter.com/KB89YB62Ns
— TimForAlI ???????????????? (@timmyvoe) February 26, 2022
Ecco i mille post su Zelens’kyj presidente-eroe che non scappa: migliaia di utenti, tutti in genere nigeriani-indiani-arabi, cioè il gruppo maggioritario su Twitter, lo esaltano.
Provano a screditare il presidente #Zelensky che però non ha mai lasciato #Kiev e respinge le voci false secondo cui era fuggito e aveva ordinato all’#Ucraina di arrendersi. Quest’uomo merita una stima immensa.#RussiaUkraineConflict #guerraucraina
— Luce (@LuceDeLaurentis) February 26, 2022
Ecco il video del soldato ucraino che sghignazzando minaccia i volontari ceceni in arrivo.
???????????????????? Ukrainian Captain to Russian soldiers: “Surrender while you still have that chance” “we treat prisoners of war fairly well”#Soldiers #Україна #Ukraine #UkraineRussia pic.twitter.com/v9DA1tVF5M
— Flaco (@deltoro_flaco) February 26, 2022
Ecco la leggenda, assurda ma onnipervadente, del «fantasma di Kiev», un asso dell’aviazione ucraina che in meno di 30 ore avrebbe abbattuto ben 6 aerei russi nei cieli di Kiev. Alcuni postano la lista dei velivoli russi abbattuti, altri mostrano anche la sua foto, che pare però quella di un uomo ritratto, a giudicare dalla grande dell’immagine, negli anni Novanta. Tuttavia, ecco pronte le foto del suo caccia in volo, con il punto di vista improbabile e qualche pixel che però tradiscono che si tratta, anche qui, di un videogioco. L’ex presidente filoccidentale dell’Ucraina post-Maidan, il cioccolataio (stricto sensu) cui Biden ordinò di rimuovere il magistrato che indagava sul figlio Hunter, ha fatto sapere che il fantasma di Kiev sia realtà.
THE GHOST IS REAL! THIS IS THE GHOST OF KYIV! HAPPY HUNTING YOU ABSOLUTE HERO! ???????? #ghostofkyiv #Ukraine #Kiev #Kyiv pic.twitter.com/YwiJyjxGW9
— Ukraine News UK (@UkraineNewsUK) February 25, 2022
Long live The Ghost of Kyiv pic.twitter.com/38kueIbgMb
— memes (@MemesCentraI) February 26, 2022
This Ukrainian pilot leading Ukraine’s resistance against the 3rd strongest army in the world by downing 6 Russian jets in the first day of their invasion, being a real life avenger and getting nicknamed the Ghost of Kyiv has gotta be among the hardest war stories in history. pic.twitter.com/T0aHYrQdH3
— ⚡DNT⚡ (@soulsonicc) February 26, 2022
Day One Report:
2x SU-35
1x SU-27
1x MiG-29
2x SU-25Day Two:
In Progress#TheGhostOfKyiv #ghostofkyiv #StandWithUkraine ???????? pic.twitter.com/Gz6bNmqF9A— The Ghost of Kyiv (@kyiv_ghost) February 25, 2022
The Ghost of Kyiv is taking a drink. pic.twitter.com/dFVU4Bl8PR
— Glynstantinople (@glynstantinople) February 25, 2022
Revealed: The identity of the Ghost of Kyiv! pic.twitter.com/3iCBTvn41o
— ???????????????? (@Raider_Ryan1) February 25, 2022
I have no proof that the Ghost of Kyiv is real (or this is their plane) but pic.twitter.com/LFS1Ox8Fqn
— B. Dave Walters: I Say Words About Things (@BDaveWalters) February 26, 2022
Ci sono i fratelli Klitschko, i pugili supercampioni dei massimi, ovunque. Il fratello maggiore Vitali, sindaco di Kiev che ha appena messo in coprifuoco dalle 17 alle 8 del mattino, si fa riprendere in mimetica con la mitragliatrice di grosso calibro montata sul treppiede. L’altro fratello, già marito di una divetta di Hollywood, fa selfie video in inglese americano in cui sembra ordinare perentoriamente al mondo intero di partire immediatamente per difendere il suo Paese.
Ukraine is absolutely smashing things in the propaganda war. Former heavyweight champion of the world Vitali Klitschko, multimillionaire, is running around with a damn PKM. Parliament members poasting feet with Krinks. Based Sunflower Grann. Ghost of Kyiv
So wild to see. pic.twitter.com/r5F9ShgBK8
— Louis vil LeGun ᕕ( ᐛ )ᕗ (@LouisvilleGun) February 26, 2022
Poi c’è la storia dell’Isola dei serpenti, ripresa da tutti i media mondiali, perfino da Fox News. Si tratta dei doganieri dell’isoletta sul Mar Nero, tutti morti dopo aver mandato affanculo via radio una nave militare russa. Zelen’skyj li ha già proclamati martiri. Il mondo si è fermato per rendere loro omaggio: dopo due anni di pandemia, dobbiamo aspettarci anche cose illogiche come questa. La storia che si stanno bevendo tutti, tuttavia, è di per sé poco chiara, e contestata dai russi, che sono però spariti dai feed del social occidentali.
Infine, un bel po’ di video di prigionieri di guerra russi, poco più che ventenni, umiliati e costretti a parlare in video.
Another prisoner is reported to the Armed Forces of Ukraine
The major had his shoulder straps torn off. Already the officers are captured. #BreakingNews #Ukraine #UkraineRussia #WARINUKRAINE #Украина pic.twitter.com/TFqTMTrrYJ— NEWS/INCIDENTS (@Brave_spirit81) February 26, 2022
Glory to #Ukraine and the #Ukrainian resistance✊✌????????
Tankers captured in #Kharkov,With more prisoners of the #Russian invaders.#UkraineUnderAttack #Russia pic.twitter.com/FkOuf3HZzd— Hussam A Alnhar (@hussamalnhar) February 26, 2022
D’un tratto, l’informazione ricavabile dai social, dove per fisiologia dovrebbe emergere ogni punto di vista, è a senso unico…
Quindi si ha l’impressione davvero che la guerra la stia vincendo… l’Ucraina. Da un punto di vista di manipolazione psicologica, è così.
Vediamo praticamente solo l’eroismo dell’ucraino che si getta davanti alla colonna dei tank, o la ragazza, ovviamente carina, che imbraccia il kalashnikov. Argomento forte, questo: i mille nigeriani-indiani-arabi di Twitter si ingrifano e promettono di andare a combattere per Kiev. Del resto ogni Paese è libero di usare le sue risorse. L’uso della gnegna a fini di psicoguerra elettronica tuttavia non lo avevamo ancora visto. (O almeno crediamo)
Ukranian Girls #Ukraine pic.twitter.com/d2ngqNm6ay
— julio / Caronte (@jmscaronte) February 23, 2022
Ukraine girls are built differently. pic.twitter.com/nEJvbcUfC1
— Lethabo (@Cheetahplains) February 26, 2022
Dobbiamo andare su Telegram per ritrovare qualche video russo. Vari canali riportano con costanza l’ammasso di materiale che esce dai soldati russi e dai loro fiancheggiatori.
La cosa che si nota subito è tutta questa mole di video e foto è di fatto invisibile sui social occidentali, quantomeno nelle ultime ore.
Fuori dagli algoritmi della Silicon Valley, non vediamo l’eroica Ucraina che resiste e respinge vittoriosamente il terribil invasor. Vediamo tutt’altro.
Vediamo la stazione dei treni di Leopoli presa d’assalto da masse che fuggono in Polonia, dove il governo ha detto che avrebbe concesso asilo senza documenti e senza (udite! Udite!) certificato o tampone COVID-19.
Vediamo quella che sembra una colonna di tank – ucraini, dicono – distrutti a Nikolaev.
Vediamo un veicolo lanciarazzi russo TOS-1 a Tokmak, nell’entroterra centro-orientale.
Vediamo il cielo dell’oblast’ di Kharkov illuminarsi per i magazzini militari esplosi.
Vediamo l’arrivo della colonna cecena.
Vediamo elicotteri dalla Bielorussia dirigere verso il teatro di guerra.
Vediamo soldati ucraini che si arreendono a Starobeshevo.
Vediamo anche questa scena eccezionale, edificante, rassicurante, che pare uscita da un film comico – del resto il presidente Ucraino è un comico, stricto sensu. Quella che vedete qui è un’intervista della CNN in collegamento con l’ex presidente Poroshenko, il cioccolataio (stricto sensu) di cui vi parlavam poc’anzi. Egli dice che è sceso anche lui a combattere in prima linea. Notate, alle sue spalle, la grande professionalità dei ragazzi che con lui faranno la resistenza contro gli Spetsnaz.
C’è da piangere. C’è da ridere. Non possiamo decidere: perché la disinformazione, nelle reti occidentali, è totale.
Renovatio 21 ha parlato in passato delle «origini militari» di Facebook. Twitter in passato ha duellato con la CIA quando si scoprì che In-Q-Tel, il front della CIA del ramo venture capital (cioè, che investe ingenti fondi in società tecnologiche in crescita) stava investendo in una startup che faceva mining dei dati del social cinguettante.
Tuttavia, è stato a noi chiaro, per lo meno dall’inverno 2020, il fatto che con probabilità anche Twitter potrebbe rispondere a qualcuno degli apparati profondi del sistema americano: è il caso dello scandalo famoso laptop del figlio di Biden, Hunter, che era zeppo di prove incriminanti e di foto oscene, disse Rudolph Giuliani che ne aveva copia. Gli articoli del New York Post sulla questione venivano censurati da Twitter, che arrivò a sospendere l’account del New York Post, quarto giornale più antico d’America e fondato dal padre della patria Alexander Hamilton.
No, non fidatevi più dei social: come ripetiamo sempre, il COVID è stato un grande processo di allineamento che ha omogeneizzato i media mainstream e i social sugli stessi messaggi, decisi da qualcuno che non è l’editore e soprattutto che non è il pubblico degli utenti e dei lettori.
Immagine da Twitter
Geopolitica
«Li prenderemo la prossima volta» Israele non esclude un altro attacco al Qatar

Israele è determinato a uccidere i leader di Hamas ovunque risiedano e continuerà i suoi sforzi finché non saranno tutti morti, ha dichiarato martedì a Fox News l’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti Yechiel Leiter.
In precedenza, attacchi aerei israeliani hanno colpito un edificio residenziale a Doha, in Qatar, prendendo di mira alti esponenti dell’ala politica di Hamas. Il gruppo ha affermato che i suoi funzionari sono sopravvissuti, mentre l’attacco è stato criticato dalla Casa Bianca e condannato dal Qatar.
«Se non li abbiamo presi questa volta, li prenderemo la prossima volta», ha detto il Leiter.
L’ambasciatore ha descritto Hamas come «nemico della civiltà occidentale» e ha sostenuto che le azioni di Israele stavano rimodellando il Medio Oriente in modi che gli Stati «moderati» comprendevano e apprezzavano. «In questo momento, potremmo essere oggetto di qualche critica. Se ne faranno una ragione», ha detto riferendosi ai Paesi arabi.
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che, sebbene smantellare Hamas sia un obiettivo legittimo, colpire un alleato degli Stati Uniti mina gli interessi sia americani che israeliani.
Leiter ha osservato che Israele «non ha mai avuto un amico migliore alla Casa Bianca» e che Washington e lo Stato Ebraico sono rimaste unite nel perseguire la distruzione del gruppo militante.
Il Qatar, che ospita funzionari di Hamas nell’ambito del suo ruolo di mediatore, ha dichiarato che tra le sei persone uccise nell’attacco israeliano c’era anche un agente di sicurezza del Qatar.
L’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani, ha denunciato l’attacco come un «crimine atroce» e un «atto di aggressione», mentre il ministero degli Esteri di Doha ha accusato Israele di «terrorismo di Stato».
Israele ha promesso di dare la caccia ai leader di Hamas, ritenuti responsabili del mortale attacco dell’ottobre 2023, lanciato da Gaza verso il sud di Israele. L’ambasciatore ha giurato che i responsabili «non sopravviveranno», ovunque si trovino.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Attacco israeliano in Qatar. La condanna di Trump

#Qatar / #Palestine / #Israel 🇶🇦🇵🇸🇮🇱: Israeli Air Forces carried out air strikes to assassinate Senior officials of #HAMAS in the city of #Doha.
Reportedly HAMAS negotiation team was targeted with Air-To-Surface Missiles while discussing the ceasefire in the capital of Qatar. pic.twitter.com/WdWuqY6rXq — War Noir (@war_noir) September 9, 2025
🚨🇮🇱🇶🇦🇵🇸 BREAKING: ISRAEL just AIRSTRIKED Hamas’s negotiation team in DOHA, QATAR pic.twitter.com/cTdA5fT4gP
— Jackson Hinkle 🇺🇸 (@jacksonhinklle) September 9, 2025
BREAKING:
Israeli fighter jets struck Qatar’s capital, Doha. An Israeli airstrike in Doha killed Hamas leader in Gaza, Khalil al-Hayya, and three senior members of the group’s leadership, Al Arabiya reports, citing sources. Al Hadath states those in the targeted building… pic.twitter.com/03rwdUbvZ5 — Visegrád 24 (@visegrad24) September 9, 2025
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NEW: Qatar reserves the right to retaliate for the Israeli attack against Doha, Qatari PM says
“We’ve reached a decisive moment; There should be retaliation from the whole region” pic.twitter.com/dKHnqEHNqN — Ragıp Soylu (@ragipsoylu) September 9, 2025
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Nel suo post Trump ha affermato che il bombardamento israeliano all’interno di «una nazione sovrana e stretto alleato degli Stati Uniti» non ha «favorito gli obiettivi di Israele o dell’America». «Considero il Qatar un forte alleato e amico degli Stati Uniti e mi dispiace molto per il luogo dell’attacco», ha scritto, sottolineando che l’attacco è stato «una decisione presa dal primo ministro Netanyahu, non una decisione presa da me». Trump ha affermato che, non appena informato dell’operazione, ha incaricato l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff di avvertire i funzionari del Qatar, ma ha osservato che l’allerta è arrivata «troppo tardi per fermare l’attacco». Il presidente ha affermato che eliminare Hamas era un «obiettivo degno», ma ha espresso la speranza che «questo sfortunato incidente possa servire come un’opportunità per la PACE». Da allora Trump ha parlato con Netanyahu, che gli ha detto di voler fare la pace, e con i leader del Qatar, che ha ringraziato per il loro sostegno e ha assicurato che «una cosa del genere non accadrà più sul loro territorio». La Casa Bianca ha definito l’attacco un incidente «sfortunato». Trump ha dichiarato di aver incaricato il Segretario di Stato Marco Rubio di finalizzare un accordo di cooperazione per la difesa con il Qatar, designato come «importante alleato non NATO».( @realDonaldTrump – Truth Social Post ) ( Donald J. Trump – Sep 09, 2025, 4:20 PM ET )
This morning, the Trump Administration was notified by the United States Military that Israel was attacking Hamas which, very unfortunately, was located in a section of Doha, the Capital of… pic.twitter.com/axQSlL46gW — Fan Donald J. Trump 🇺🇸 TRUTH POSTS (@TruthTrumpPosts) September 9, 2025
“The president views Qatar as a strong ally and friend of the United States and feels very badly about the location of this attack.”
White House press sec. Karoline Leavitt read a statement after Israel’s strike on Hamas leadership in Doha. https://t.co/X3EkiIHoZ7 pic.twitter.com/OdDyR4QcgF — ABC News (@ABC) September 9, 2025
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Geopolitica
Lavrov: la Russia non ha voglia di vendetta

La Russia non ha intenzione di vendicarsi dei paesi occidentali che hanno interrotto i rapporti e fatto pressioni su Mosca a causa del conflitto in Ucraina, ha affermato il ministro degli Esteri Sergej Lavrov.
Intervenendo lunedì all’Istituto statale di relazioni internazionali di Mosca, Lavrov ha sottolineato che la Russia non intende «vendicarsi o sfogare la propria rabbia» sulle aziende che hanno deciso di sostenere i governi occidentali nel loro tentativo di sostenere Kiev e imporre sanzioni economiche a Mosca, aggiungendo che l’ostilità è generalmente «una cattiva consigliera».
«Quando i nostri ex partner occidentali torneranno in sé… non li respingeremo. Ma… terremo conto che, essendo fuggiti su ordine dei loro leader politici, si sono dimostrati inaffidabili», ha affermato il ministro.
Secondo Lavrov, qualsiasi futuro accesso al mercato dipenderà anche dalla possibilità che le aziende rappresentino un rischio per i settori vitali per l’economia e la sicurezza della Russia.
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Il ministro ha sottolineato che la Russia è aperta alla cooperazione e non ha alcuna intenzione di isolarsi. «Viviamo su un piccolo pianeta. Costruire i muri di Berlino è stato in stile occidentale… Non vogliamo costruire alcun muro», ha affermato, riferendosi al simbolo della Guerra Fredda che ha diviso la capitale tedesca dal 1961 al 1989.
«Vogliamo lavorare onestamente e se i nostri partner sono pronti a fare lo stesso sulla base dell’uguaglianza e del rispetto reciproco, siamo aperti al dialogo con tutti», ha affermato, indicando il vertice in Alaska tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo statunitense, Donald Trump, come esempio di impegno costruttivo.
Il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov ha dichiarato sabato che le aziende occidentali sarebbero state benvenute se non avessero sostenuto l’esercito ucraino e avessero rispettato gli obblighi nei confronti dello Stato e del personale russo, tra cui il pagamento degli stipendi dovuti.
Questo mese Putin ha anche respinto l’isolazionismo, sottolineando che la Russia vorrebbe evitare di chiudersi in un «guscio nazionale», poiché ciò danneggerebbe la competitività. «Non abbiamo mai respinto o espulso nessuno. Chi vuole rientrare è il benvenuto», ha aggiunto.
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