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Misteri

Sparano agli UFO. Quindi credeteci

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Era iniziata col pallone sonda cinese di due settimane fa. Gli americani scoprivano così che un velivolo cinese aveva sorvolato l’intero Paese, anzi tutto il continente, dall’Alaska all’Atlantico, soffermandosi – si era detto – su siti di interesse strategico-nucleare.

 

Il lettore di Renovatio 21 ricorderà che proprio in questi giorni è partita l’isteria americana sul fatto che la Cina avrebbe più missili intercontinentali.

 

Per giorni non si è fatto niente. La Casa Bianca, dove risiede un presidente forse compromesso con la Cina per via degli affari suoi e del figlio (lo sostengono i dissidenti cinesi, lo sostengono i cinesi stessi) non sembrava interessata a reagire: del resto, si tratta solo la dimostrazione che lo spazio aereo americano può essere infiltrato da chiunque. Il Pentagono aveva dato una delle sue conferenze stampa più surreali: sì, è un pallone sonda cinese, ma non lo abbattiamo, per motivi di sicurezza, e poi non ha inviato nessun dato a Pechino (una cosa che non sappiamo come abbiano determinato, e che risulta comunque difficile da credere). L’antiaerea americana praticamente non esiste, così come il pudore, e il senso del ridicolo.

 

Dopo giorni di tentennamento, il pallone viene abbattuto da un caccia. L’ordine, insomma, è arrivato. Biden dice che per ripicca contro il Dragone disdice il suo viaggio diplomatico (facendo pensare a qualcuno che forse l’esitazione nel tirare giù l’apparecchio della superpotenza avversaria derivava proprio dalla incongrua volontà di non rovinarsi la missione); i cinesi dal canto loro dicono che la visita del presidente USA non era in programma.

 

Sembrava morta lì, con la relativa, per quanto bizzarra e a tratti sconvolgente, polemica politica: anche nell’era Trump c’erano tutti questi avvisatamente, è una cosa normale – anzi no, perché Trump e i suoi negano, anzi no, i palloni sonda c’erano ma chi li avvistava non diceva niente al presidente temendo che reagisse male. Di contro, in settimana era saltato fuori immediatamente un pallone sonda dichiarato dalla Cina nel suo spazio aereo, più qualche altro in Sud America.

 

Insomma, il fuoco non si poteva alimentare a lungo. Invece c’è stato l’incendio, l’escalation. Escalation verso, è il caso di dire, l’ignoto. Verso l’infinito. E oltre.

 

Ecco che un caccia americano tira giù un altro oggetto volante non identificato – tecnicamente, un UFO – in Alaska. Dicono che il velivolo aveva le dimensioni di un’auto, e, secondo quanto riportato, avrebbe interferito con la strumentazione dell’aereo militare che lo avrebbe poi abbattuto.

 

Un altro UFO viene trovato e colpito in Canada. Lo dice lo stesso Just Trudeau, capo del gabinetto di Ottawa «penetrato» dal Klaus Schwab, dichiarando che su segnalazione del NORAD (il centro di intercettazione dello spazio aereo del Nord America) ha poi dato il via libera ad un altro caccia americano.

 

Ne spunta uno ulteriore che levita sopra Lake Huron, nella regione dei grandi laghi statunitensi. Viene anche quello disintegrato da un aereo da combattimento dello Zio Sam. Siamo già arrivati al punto, tuttavia, in cui non si parla più né di palloni sonda, né di cinesi. Pare invece partito un processo per rendere il più enigmatico possibile il fenomeno: il velivolo del Lago Huron, aveva una «forma ottagonale», con dei fili attaccati ad esso.

 

Compaiono video in rete di comuni cittadini che se li vede sopra.

 

 

«Questi oggetti non assomigliavano molto ed erano molto più piccoli del pallone della Repubblica Popolare Cinese, e non li caratterizzeremo in modo definitivo fino a quando non saremo in grado di recuperare i detriti, su cui stiamo lavorando», aveva detto alla CNN un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale USA. Il generale Mark Milley, il più alto ufficiale militare degli Stati Uniti (nonché quello che aveva telefonato all’omologo cinese per dirgli che in caso a fine amministrazione Trump gli fosse ordinato un attacco alla Cina lui non lo farebbe), ha riconosciuto in una conferenza stampa a Bruxelles che il primo tentativo di abbattere l’oggetto sul Lago Huron è fallito. Il primo missile «è atterrato in modo innocuo» nell’acqua mentre un secondo missile ha abbattuto con successo l’oggetto, ha detto Milley.

 

Quindi, questi oggetti sono a prova di missile? Voi capite che l’idea del pallone sonda è oramai completamente abbandonata. Nella mente del cittadino sincero democratico che legge le notizie passate dal regime americano coi suoi soldati alle testate giornalistiche si dipingono altri quadri.

 

La domanda salta fuori subito: ma quindi, questi velivoli erano extraterrestri? I militari rispondono che non possono escluderlo. Bingo. Anche se poi la Casa Bianca negherà che si tratta di alieni, la macchina oramai è partita, la Finestra di Overton si è aperta: potremmo essere in presenza di un contatto – drammatico, violento – con gli alieni. Anzi, di più: potremmo essere agli albori di un’invasione aliena.

 

Per chi negli anni ha seguito l’argomento, la cosa può sembrare un po’ scioccante. È solo qualche anno che l’aviazione USA (così come hanno fatto nelle ultime due tre decadi altri generali belgi o messicani) ha cominciato a pubblicare i video degli avvistamenti di UFO, che adesso chiamato UAP («fenomeni aerei sconosciuti»), da parte dei piloti militari. Avvistamenti che, a quanto finalmente riportato, sono praticamente abituali. Ne abbiamo parlato su questo sito, e non sappiamo il motivo per cui improvvisamente stiano desecretando tutto il materiale; avevamo registrato, tuttavia, le prime reazioni politiche consistenti, come quella del senatore della Florida Marco Rubio, che cominciava a parlare degli UFO in termini di sicurezza nazionale, cioè dando una connotazione non più di fenomeni mistici o inspiegabili, ma di minacce militari.

 

Se ricordate quei video, notate come anche solo «agganciare» – cioè centrare l’oggetto volante nel bersaglio visivo del sistema d’arma – fosse arduo assai, al punto che circola quel filmato con le risate di soddisfazione del pilota yankee che riesce ad agganciare l’UFO. Gli aviatori cominciano a parlare: questi oggetti si muovono a velocità incredibili, con accelerazioni non naturali, ed ancora più innaturali sono le manovre con le quali cambiano direzione in modo repentino, irrazionale. Alcuni dicono che possono tranquillamente andare sott’acqua con i medesimi movimenti.

 

 

Sparare agli UFO, in tutti questi racconti, non solo è materialmente impossibile: è qualcosa che non verrebbe mai ordinato dai vertici. Di più: difficile non ricordare l’incidente Mantell. Nel 1948 un 25enne pilota militare del Kentucky guidò uno squadrone di caccia verso Maysville, in Kentucky, dove decine di persone dicevano di aver avvistato qualcosa in cielo. La squadra lo trovò, e lo descrisse come un oggetto metallico di grandi dimensioni, privo di ali, che in velocità si nascose dietro le nuvole. I piloti decisero di tornare alla base, ma non il capitano Mantell. «Mi sto avvicinando per dare un’occhiata. È proprio davanti, sopra di me e si muove ad una velocità pari alla metà della mia. Sembra un velivolo gigantesco, senza ali. Sto salendo e se non riuscirò ad avvicinarmi, abbandonerò l’inseguimento». Da qui si perse il contatto. Poche ore dopo, i resti del P-51 di Mantell furono trovati vicino alla cittadina di Franklin distribuiti su un territorio di 800 metri quadrati. Fu rivenuto il cadavere del capitano, il cui orologio da polso si era fermato, bizzarramente, alle 15.19 (gli aerei erano decollati alle 13:45). Le indagini dissero che probabilmente Mantell aveva perso conoscenza per mancanza di ossigeno, e che aveva scambiato per un UFO il pianeta Venere o – ma guarda – un pallone sonda Skyhook. Per chi invece vuole credere all’altra ipotesi, si tratta tecnicamente di un Incontro Ravvicinato del VII tipo, ossia il tipo di contatto alieno che cagiona la morte dell’umano.

 

Forse anche per episodi come questo la guerra UFO, anche per questo caso, è stata da sempre un tabù. Per qualche motivo, ora stanno spingendo, più o meno a livello subliminale, l’idea di una guerra con gli alieni.

 

Stiamo testimoniano ora un rovesciamento scioccante. Chi scrive una ventina di anni fa partecipò ad una conferenza in provincia, eventi piccoli e innocui fatti dalle associazioni ufologiche nazionali. Niente di che: c’era un chimico che faceva vedere un materiale che si riteneva provenisse dallo spazio, forse in un momento e in un luogo di avvistamenti, se ricordo bene. La serata fu funestata da un signore che interrompeva ad alta voce in continuazione per spiegare che quegli avvistamenti, come ogni altro, era semplicemente un pallone sonda. Continuava a ripeterlo: prima con interventi lunghi, poi con frasi più brevi, poi ripetendo sinteticamente pallone sonda. Pallone sonda. Pallone sonda. Ad un certo punto la sala cominciava pure a ridere, e forse avevo contribuito anche io perché all’ennesimo «pallone sonda» avevo istintivamente fatto il verso del cane che abbaia.

 

Il signore, probabilmente del giro degli scettici professionisti, non faceva che ripetere coraggiosamente quello che era l’argomento principe del «negazionismo ufologico» (massì, chiamiamolo così): tu credi di aver visto un UFO, invece era solo un pallone sonda. Un ufologo mi confidò che l’argomentazione era talmente radicata che addirittura le Forze dell’Ordine, bombardate da telefonate del paesino dove sarebbe apparso qualcosa in cielo, l’indomani tirerebbero fuori il pallone, magari anche fisicamente, sonda per sedare la dissonanza cognitiva generale ingeneratasi. Quanto mi si raccontava potrebbe essere solo acido complottismo pro-ufologico di provincia. Tuttavia è innegabile: laddove c’era uno scettico di UFO, c’era il pallone sonda.

 

Ora sia all’inversione totale: laddove c’è il pallone sonda, ci dicono che potrebbe essere un UFO.

 

Si tratta di qualcosa di enorme, perché gli effetti sulla popolazione di una rivelazione dell’esistenza della vita extraterrestre sono sconosciuti, e nessun amministratore, che sia il sindaco del paesino o il presidente degli Stati Uniti, vorrebbe mai trovarsi a gestire una cosa del genere: anzi, proprio per questo, per decenni si è buttata acqua sul fuoco.

 

E quindi? Perché lo stanno facendo? Perché ci parlano ora di aerei militari che abbattono dischi volanti?

 

Qualcuno dice che è per distogliere l’attenzione da fenomeni più macrologici, come le accuse di Seymour Hersh sulla responsabilità della Casa Bianca e della Marina USA sulla distruzione dei gasdotti Nord Stream. Oppure il fatto che l’Ucraina si appresta ad essere travolta dalla nuova fase dell’operazione militare russa.

 

Qualcun altro ha ripescato invece una vecchia teoria della cospirazione che girava nei primi anni Novanta, il Progetto Blue Beam, una parola che è diventata trend su Twitter non appena i militari americani hanno cominciato a parlare degli abbattimenti senza specificare che si trattava di palloni sonda cinese (secondo quanto riportato dai media, con fonti interne, gli ulti abbattuti sarebbero invece proprio palloni sonda americani: stanno sparando a loro stessi…).

 

Il Progetto Blue Beam era uno dei cavalli di battaglia di Serge Monast (1945-1996), giornalista e saggista canadese che si dedicò anima e corpo allo studio delle cospirazioni massoniche globaliste, cioè il cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale. Un personaggio conosciuto, anche se non troppo, in certi ambienti. Qualcuno dice che il personaggio di Mel Gibson nella pellicola hollywoodiana Ipotesi di Complotto sia ispirata a lui.

 

Nel 1994 il Monast diede alle stampe il suo libro più conosciuto, Project Blue Beam (NASA), in cui affermava che l’ente spaziale americano, in combutta con l’ONU, stava tentando di imporre una nuova religione mondiale dell’Anticristo per mezzo di una tecnologia in grado di proiettare in cielo immensi ologrammi, che avrebbero potuto, oltre che rappresentare un’invasione aliena, anche simulare visualmente qualcosa che sarebbe stato interpretato come la Seconda Venuta di Gesù Cristo.

 

Dai tempi di Monast e del proto-complottismo pre-internet, quello degli «olografari» è purtroppo un problema che affligge tutta la scena di chi non si beve le versioni ufficiali: nel 2001 dissero che gli aerei che colpirono le Torri Gemelle erano ologrammi, ed ecco che chiunque volesse mettere in dubbio la versione ufficiale (quella per cui la Torre 7 sarebbe caduta di suo, così, per simpatia) si ritrovava seduta in autobus a fianco del complottista olografico, che oggi vive per lo più spacciando video commerciali trovati in rete come fossero realtà, ad esempio il video della balena che emerge nella palestra della scuola: di fatto, uno spot tutto fatto in computer grafica di Magic Leap, una deludente società statunitense di realtà aumentata (avete presente: si fa con occhiali visori specifici o con il vostro telefonino), che dopo anni in cui prendeva immani finanziamenti di venture capital senza mostrare niente ad un certo punto cominciò a pubblicare video come questi. Gli ologrammi non c’entrano nulla.

 

 

 

 

Tuttavia, non è sbagliato pensare all’intera operazione degli alieni come ad un processo di «ingegneria religiosa».

 

Lo disse Ronald Reagan, che aveva una sincerità intellettuale tutta sua, in un memorabile discorso alle Nazioni Unite: ogni divergenza tra le Nazioni sarebbe spazzata via se ci rendessimo conto di una minaccia esterna al pianeta.

 

Un governo mondiale, quindi, potrebbe tranquillamente essere installato una volta manifestatasi concretamente la minaccia, o anche la sola esistenza, di una razza aliena.

 

Di più: la «rivelazione aliena», secondo alcuni studi di think tank vecchi di settant’anni, agirebbe come solvente della religione, in particolare quella cristiana, perché attacco diretto all’Incarnazione, da cui discende, per logica, il cosiddetto «eccezionalismo umano» (quello che tanti animalisti o ecologisti ora contestano): l’uomo non sarebbe più, definitivamente, al centro del Creato, e nemmeno la religione potrebbe più rivendicare l’umanità come figlia prediletta di Dio, che l’ha fatta a sua immagine e somiglianza.

 

Insomma, è innegabili che tutto il racconto degli alieni può essere uno degli strumenti per il Reset definitivo dell’Ordine dei secoli e per la conseguente ricostruzione del pianeta secondo i dettami del Nuovo Ordine Mondiale.

 

Dobbiamo dire che i tempi non sembrano in nessun modo maturi, ma c’è da dire che ci lavorano da anni. Pensate al film del 1951 Ultimatum alla Terra. Trama: da un disco volante scende l’alieno umanoide Klaatu, che prende il nome terrestre Carpenter («falegname»: sì, come Gesù). Egli comunica che se i Paesi non saranno disarmati e formeranno un governo mondiale la Terra verrà distrutta; ha lì un robot gigante di nome Gort, dotato di laser distruttivo, a dimostrare che non si scherza. Klaatu, per convincere le autorità ad ascoltarlo, genera anche dei blackout della corrente elettrica in tutto il pianeta (sì). La polizia ad un certo punto gli spara, la ragazza del film riesce a fermare la rappresaglia del robottone. Klaatu risorge grazie ad un macchinario contenuto nel suo disco volante.

 

Un falegname sceso dal cielo per avvisarci, messo a morte dalle autorità umane ma poi risorto. Praticamente un racconto ispirato alla religione cristiana (con tanto di «Madonna» che intercede per fermare l’Ira di Dio), solo che in palio qui c’è proprio il governo mondiale contro cui ci mette in guardia San Giovanni nell’Apocalisse. Quindi, più che per Cristo, questa antica cine-storia aliena è tutta per l’Anticristo.

 

Faccio l’esempio di questo vecchissimo film perché le ditate che ci possiamo trovare sopra sono interessanti. Il produttore esecutivo, Darryl Zanuck, era un buon amico dell’esperto di guerra psicologica Charles Douglas Jackson, che ufficialmente era dirigente della rivista Time, ma che lavorava anche come stratega chiave nel Consiglio di strategia psicologica, un programma istituito dalla CIA per diffondere determinate idee e influenzare l’opinione pubblica a favore del governo. C.D. Jackson, uomo della campagna elettorale di Eisenhower con un posto all’ONU, per lo più lo chiamano così, è considerato anche come il principale attore del tentavo di controllo da parte degli USA della credenza religiosa, in particolare tramite l’infiltrazione del Vaticano del dopoguerra. (Diciamo pure che è l’uomo che comprò immediatamente il filmato Zapruder, quello che mostrava l’assassinio di Kennedy, e lo mise in un caveau del palazzo di Time a Manhattan, cono scopo di «proteggere l’integrità del film»).

 

Certo, ci lavorano da tanto tempo – e con tanti soldi. Anche la sceneggiatura dell’invasione aliena, circola da un pezzo, e con gli scopi che oramai il lettore conosce, scopi che sappiamo esistere da secoli.

 

Ogni tanto la vogliono riattivare. Può servire per distrarci, momentaneamente. A lungo termine, sappiamo tuttavia a cosa serve: a togliere agli esseri umani la loro dignità, a renderli manipolabili, spendibili, manovrabili ed eliminabili a piacere.

 

Gli alieni e le loro storie servono a de-umanizzare il pianeta, e non potrebbe essere altrimenti. De-umanizzare, de-cristianizzare, de-sovranizzare. E una grande opera di ingegneria sociale e religiosa, politica e financo biologica.

 

A questo punto ci ritorna in mente un’altra opera audiovisiva, ritenuta più bassa, forse con meno impronte del Deep State sopra. Ricorderete la mini-serie TV in tre episodi, seguitissimi anche da noi, che in Italia fu chiamata impropriamente Visitors – quella con la sigla inquietante ed irresistibile. Parlava dell’arrivo degli alieni sulla terra: scendono dai loro dischi volanti eleganti, diplomatici, ordinati, impeccabili nella loro promessa di aiutare l’umanità. Vengono in pace ed amicizia. Presidenti e maggioranze mondiali si esaltano. Un gruppo di persone realizza invece che si tratta di una razza di rettili antropomorfi appena mascherata, il cui fine è sottomettere l’umanità e probabilmente mangiarsela pure. Questa Resistenza di esseri umani che hanno capito la colossale, apocalittica menzogna in cui vivono, decide di colpire gli alieni in un momento preciso, la cerimonia con la quale essi vogliono donare agli umani e alle loro autorità collaboratrici un vaccino contro il cancro.

 

Eh. Sì. Vabbeh. Ci siamo capiti. Bella intuizione. State certi che una trama del genere, oggi, non sarebbe possibile farla passare in TV.

 

Non è che servono i palloni sonda UFO o gli ologrammi Blue Beam. Il programma è tutto in bella vista, e qui non facciamo che ripetervelo. Perché riguarda davvero le vostre vite. Materialmente, a livello biomolecolare.

 

Qualcosa di alieno è stato appena sparato nelle cellule della maggioranza degli esseri umani. Questo è l’Incontro ravvicinato che dovrebbe interessarvi di più. Il resto, in effetti, è spettacolo di contorno, è arma di distrazione di massa, una parte della propaganda del sistema transnazionale della Cultura della Morte.

 

«Credeghe ai UFO», credici agli UFO, è un’espressione con cui in Veneto si apostrofa l’ingenuità e la dabbenaggine di qualcuno. Ebbene, ora ce lo stanno ordinando, raccontandoci pure degli F-22 che li abbattono.

 

La situazione è, davvero, alienante.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

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Il fondatore di Telegram: le accuse delle Owens alla Francia sono plausibili

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Le accuse secondo cui il governo francese potrebbe essere coinvolto nell’omicidio dell’attivista conservatore statunitense Charlie Kirk sono «del tutto plausibili», ha dichiarato Pavel Durov, fondatore e CEO di Telegram.

 

L’imprenditore russo ha commentato le rivelazioni della commentatrice Candace Owens, secondo cui l’assassino di Kirk «si è addestrato con la 13ª Brigata della Legione francese, con coinvolgimento multistatale». Il sospettato, il 22enne Tyler James Robinson, è stato formalmente accusato di omicidio aggravato e reati connessi all’uccisione di Kirk e si trova in custodia cautelare senza cauzione, mentre i procuratori valutano di richiedere la pena capitale.

 

Nello stesso post su X pubblicato venerdì, Owens ha rivelato di essere stata avvertita da un alto funzionario francese che il presidente Emmanuel Macron aveva «autorizzato unità professionali» a eliminarla.

 

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«Dopo aver esaminato tutto ciò che Charlie Kirk ha detto sulla Francia di Macron, trovo le informazioni di Candace sul coinvolgimento francese nella sua morte del tutto plausibili», ha scritto Durov su X domenica, ripubblicando il messaggio di Owens.

 

Durov, fermato all’aeroporto di Parigi l’anno scorso per presunti reati legati agli utenti di Telegram, ha da tempo accusato le autorità francesi di condurre una «crociata» contro la libertà di espressione. Il miliardario, che detiene la cittadinanza francese, considera il suo arresto per condotte altrui «legalmente e logicamente assurdo».

 

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Nel suo post, Durov ha ricordato che Kirk aveva invocato dazi del 300% sulla Francia finché le accuse contro di lui non fossero state archiviate, citando un messaggio in cui l’attivista accusava l’Europa di colpire «i CEO di piattaforme dove prospera la libertà di parola». Tale testo, scritto poco prima che il fondatore di Turning Point USA venisse ucciso a colpi di arma da fuoco in un campus universitario nello Utah il 10 settembre, auspicava «conseguenze dure e dolorose» per la Francia a causa della detenzione di Durov.

 

Come riportato da Renovatio 21, fondatore di Telegram ha inoltre rivelato che, durante la sua custodia, il capo dei servizi segreti francesi gli aveva chiesto di censurare voci conservatrici in Romania in vista delle controverse elezioni presidenziali, poi annullate dalla Corte Costituzionale. Il mese scorso, Durov ha accusato le autorità francesi di promuovere la sorveglianza in nome della sicurezza pubblica.

 

Al giovane miliardario, la cui società opera da Dubai, era stato inizialmente vietato di lasciare la Francia durante le indagini, ma il divieto di viaggio è stato completamente revocato all’inizio di questo mese.

 

Come riportato da Renovatio 21, Durov – che ha ottenuto anni fa la cittadinanza francese – sei mesi fa ha dichiarato che la Francia ha usato i temi del «terrorismo e della «pornografia infantile» per mascherare la sua agenda politica con Telegram.

 

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Halloween festa di sangue: lista aggiornata dell’orrore

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Non è che potevamo arrivare al 31 di ottobre senza il classico articolo di Renovatio 21 sulla realtà sanguinaria di Halloween.   Vorremo dire che oggi quanto, anno dopo anno, delle origini occulte, pagane se non propriamente satanistiche, di Halloweeno. Tuttavia non resistiamo: certe cose, per questo giornale, sono cicliche ed irrinunziabili. (Tipo, l’articolo di Natale sugli orfani della Signora in blu, quelli su Carol of the Bells, etc.).   I nostri lettori sanno come la pensiamo sulla questione: eccerto, è una festa commerciale, sorta per qualche ragione durante l’era televisiva americana; eccerto, i suoi simboli primari sono demoniaci (la zucca con la candela dentro, Jack O’Lantern, rappresenta un’anima incorsa nell dannazione; traducono «trick or treat» in «dolcetto o scherzetto», ma in realtà significherebbe la minaccia estorsiva «maledizione o sacrificio»).

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Tuttavia, il senso vero di tutto questo carnevale di mostri e demòni, ripetiamo ogni anno, è essenzialmente un’altro: è l’addestramento dell’uomo moderno, e specialmente della giovane generazione, al ritorno del sacrificio umano. Perché, tutto questa panoplia di spiriti e immagini violente, a cosa può ricondurre, se non a questo? Ecco perché è vero, assolutamente, che Halloween è una festa anticristiana.   Sissì, lo abbiamo già detto: il programma è ben steso, vogliono il tributo primigenio, quello che era in uso in ogni angolo della terra (da Cartagine agli Aztechi, dalla Nuova Guinea al paganesimo indoeuropeo più antico) prima dell’avvento del Signore della Vita. Vogliono il sangue degli esseri umani, specialmente quello innocente.   Per cui no, non festeggiamo – e aggiungiamo, rara avis, un complimento alla Repubblica Popolare Cinese, che l’anno scorso sembra aver arrestato a Shanghai chi voleva fare Halloween. Sappiamo che un orologio rotto segna l’ora esatta ben due ore al giorno: l’altra è la legge cinese contro i cosplayer (un’aberrazione terrificante che ha ovvie correlazioni con Halloween).   Detto anche questo, bando alle ciancie e largo al listone del vero orrore di Halloween, aggiornato agli omicidi dell’edizione 2024. Quello 2025 arriva tra un anno giusto. Se sopravviverete a stasera, beninteso.   (Ad ogni modo, ci rendiamo conto che la nostra rubrica sui malori della settimana è ben più spaventosa di Halloween e dei suoi omicidi…)   Notte del 31 ottobre 1957, Los Angeles, California: il veterano della Seconda Guerra Mondiale Peter Fabiano, ex marine, apre la porta convinto di trovare un bambino in cerca di dolcetti. Viene invece colpito a morte da un proiettile sparato a bruciapelo. Le indagini porteranno all’ex amante lesbica della moglie e a una sua complice.   Notte del 30 ottobre 1973, Fond du Lac, Wisconsin: la nove anni Lisa French bussa alla porta del vicino Gerald Turner per il classico «dolcetto o scherzetto». Turner la violenta, l’uccide, la infila in un sacco di plastica e la abbandona in una discarica.   Notte del 31 ottobre 1974, Deer Park, Texas: l’ottoenne Timothy O’Brien mangia una caramella Pixy Stick raccolta durante il giro dei dolcetti. Si accascia, ha convulsioni e muore un’ora dopo in ospedale. A avvelenarlo era stato il padre, per incassare l’assicurazione sulla vita del figlio. L’uomo verrà giustiziato nove anni più tardi.   Notte del 31 ottobre 1975 (un Halloween particolarmente cupo), Greenwich, Connecticut: la quindicenne Martha Moxley viene ritrovata picchiata e accoltellata sotto l’albero di casa. Accanto al corpo, una mazza da golf ferro 6 spezzata in quattro pezzi.

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Notte del 31 ottobre 1979, sobborgo di Sunland-Tujunga, Los Angeles: la sedicenne Shirley Ledford sta rientrando in autostop da una festa di Halloween quando due uomini la caricano sul loro furgone. Non sa di aver incontrato i Toolbox Killers, Lawrence Bittaker e Roy Norris, noti per rapire autostoppiste, torturarle con attrezzi da lavoro e fotografarle durante gli omicidi. Dopo aver seviziato Ledford, ne gettano il corpo sul prato di una casa estranea. Sarà la quinta e ultima vittima della coppia, denunciata da un amico.   Notte del 31 ottobre 1981, Amarillo, Texas: il diciassettenne Johnny Lee Garrett violenta una suora di 76 anni e la uccide a coltellate.   Ancora notte del 31 ottobre 1981, Manhattan, New York: il fotografo Ronald Sisman e la studentessa dello Smith College Elizabeth Platzman vengono picchiati nel loro appartamento di Manhattan e poi uccisi. L’alloggio è stato messo a soqquadro, ma nulla sembra mancare. Sul duplice omicidio circolano teorie che collegano Sisman a una setta responsabile delle uccisioni seriali di Son of Sam. Il giornalista Maury Terry ipotizza persino legami con produttori di snuff movie: ne tratta il documentario Netflix Sons of Sam.   Sempre notte del 31 ottobre 1981, Point Pleasant, Virginia Occidentale: la diciassettenne Maria Ciallella dice al padre che uscirà e tornerà intorno a mezzanotte. Un agente la vede camminare sul ciglio della strada e sta per offrirle un passaggio. Dieci minuti dopo, la ragazza è scomparsa. Il cadavere, fatto a pezzi in tre parti, verrà ritrovato nel 1983 nel giardino della madre del serial killer Richard Biegenwald, il «Thrill Killer» del Jersey Shore.   Notte del 31 ottobre 1992, New Orleans, Louisiana: lo studente giapponese in scambio Yoshihiro Hattori, diretto a una festa di Halloween, si perde e bussa a una porta. Nessuno risponde. Torna alla macchina, la porta si apre: «Siamo qui per la festa», dice il ragazzo. Riceve in risposta un colpo di revolver. Il padrone di casa viene accusato di omicidio colposo ma si appella alla Castle Doctrine, il diritto di usare la forza letale per difendere la propria abitazione. Una giuria lo dichiara non colpevole.   Notte del 31 ottobre 1993, Pasadena, California: tre adolescenti vengono uccisi a colpi di arma da fuoco mentre rientrano da una festa.   Notte del 31 ottobre 1994: il setteenne Tony Bagley, vestito da scheletro, fa «dolcetto o scherzetto» con la famiglia. Un uomo incappucciato irrompe in strada e spara contro i Bagley. Tutti vengono colpiti, il bambino muore in ospedale. Caso irrisolto.   Notte del 31 ottobre 1998, South Bronx, New York: il programmatore Karl Jackson sta andando a prendere il figlio a una festicciola quando il parabrezza della sua auto viene centrato da un uovo. Scende per protestare con i responsabili, che lo inseguono, lo bloccano e gli sparano alla testa.   Notte del 31 ottobre 2002, Università del Minnesota: lo studente Carl Jenkins scompare e viene ritrovato quattro mesi dopo nel fiume Mississippi. Alcuni collegano la morte allo «Smiley Face Killer»: secondo una teoria, tra anni Novanta e Duemila un assassino del Midwest avrebbe ucciso almeno 45 giovani uomini, lasciando in una dozzina di casi graffiti di facce sorridenti vicino ai corpi.

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Notte del 31 ottobre 2004, Napa Valley, California: Leslie Mazzara e Adriane Insogna vengono massacrate nel loro appartamento. L’assassino risulterà essere il fidanzato di una loro amica intima.   Notte del 31 ottobre 2005, Frederica, Delaware: la comunità osserva per ore una macabra decorazione appesa a un albero in piazza pubblica. Solo dopo ci si rende conto che non è un addobbo: è il cadavere impiccato di una donna di 42 anni.   Notte del 31 ottobre 2008, Sumter, Carolina del Sud: il dodicenne T.J. Darrisaw bussa a una porta per «dolcetto o scherzetto» e riceve 29 colpi di kalashnikov, 11 dei quali lo uccidono sul colpo. Padre e fratellino restano feriti ma sopravvivono. L’autore era un trafficante di droga che temeva una rappresaglia di una gang rivale.   Notte del 31 ottobre 2010, Benton Township, Michigan: il sedicenne Devon Griffin rientra a casa dopo la messa e una notte passata fuori. Trova la casa insolitamente silenziosa, va a controllare e scopre il patrigno coperto di sangue a letto. La polizia troverà altri due cadaveri: la madre e il fratello di Griffin. L’assassino era il fratellastro William Liske.   Notte del 31 ottobre 2011, Armstrong, Columbia Britannica: l’18enne Taylor Van Diest manda un SMS al fidanzato: si sente seguita. Viene ritrovata in fin di vita accanto ai binari ferroviari, massacrata di botte. Morirà poco dopo in ospedale.   Notte del 31 ottobre 2012, Michigan: il predicatore John D. White bussa alla roulotte della sua amante, che vive col figlio in un trailer park. La strangola, ne getta il corpo nei boschi, poi torna e veste il bambino con un costume di Halloween.   Notte del 31 ottobre 2013, New York: il 19enne Anthony Seaberry viene ucciso da uno sconosciuto con la maschera di Scream. Caso irrisolto, ma potrebbe essere opera di un uomo responsabile di altre sparatorie, abbattuto dalla polizia quella stessa sera.   Halloween 2023: il weekend registra vittime in varie città. A Tampa, Florida, due morti; a Texarkana, Texas, tre; due ciascuna a Dodge City (Kansas), San Antonio (Texas) e Mansfield (Ohio). Molti decessi derivano da liti scoppiate durante i festeggiamenti, inclusa la strage di Ybor City a Tampa, domenica mattina all’uscita dei bar con decine di persone in costume per strada. A Indianapolis, una sparatoria in una grande festa di Halloween uccide un adolescente e ferisce altri nove tra i 16 e i 21 anni, tutti in condizioni stabili. A Chicago, almeno 15 feriti (due gravi) in una sparatoria contro la folla a una festa. Il responsabile è stato fermato, ma lunedì mattina non erano ancora state formulate accuse.   In Texas, cinque morti e sei feriti in due sparatorie distinte sabato sera. A San Antonio, una 13enne resta ferita e i genitori uccisi durante una festa in casa. Un 20enne arriva, scoppia una lite, inizia a sparare; un 40enne risponde al fuoco. A Texarkana – 724 km più a nord, al confine con l’Arkansas – tre morti e tre feriti in una festa nel retro di un’azienda. Due uomini litigano, estraggono le armi. Nessun arresto. A Cumberland, Maryland, un 17enne ucciso e tre feriti (20-24 anni) in una sparatoria sabato mattina presto.

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Halloweeno 2024: Orlando, Florida (1° novembre 2024, prime ore del mattino), ue persone sono state uccise e altre otto ferite in una sparatoria di massa nel centro di Orlando, durante i festeggiamenti notturni di Halloween. Un adolescente di 17 anni, Jaylen Edgar, è stato arrestato sul posto e accusato degli omicidi. Denver, Colorado: La polizia ha riferito che una sparatoria in una festa in casa nell’area di Denver ha provocato la morte di tre persone. Vancouver Mall, Stato di Washington: Le autorità hanno riferito che un individuo che indossava una maschera tipo Halloween ha sparato mortalmente a una persona in un centro commerciale.   Akron, Ohio (28 ottobre 2024): un adolescente è stato ucciso e altri due sono rimasti feriti in una sparatoria a una festa di Halloween. Un uomo di 18 anni è stato arrestato, ma i detective stavano ancora lavorando per determinare chi avesse sparato. Aggiungiamo i due ragazzi di 12 anni sono morti in incidenti separati che hanno coinvolto trattori durante attrazioni di «haunted hayride» (giostre spaventose su carri trainati da trattori) nelle settimane precedenti Halloween nel Tennessee e nel Minnesota. Entrambi gli incidenti sono stati fatali, uno il 12 ottobre e l’altro l’11 ottobre. Chiudiamo tutto con un responso che ci viene addirittura dalla scienzah. Una ricerca del Journal of the American Medical Association indica che il rischio di decessi di pedoni è del 43% più alto ad Halloween rispetto a qualsiasi altra notte, e si sono verificati incidenti stradali mortali.   Buoni motivi, anche e soprattutto per gli italiani, per stare a casa. Buonanotte.

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Misteri

La NASA attiva l’Earth Defense Group per le preoccupazioni alla cometa con possibile tecnologia aliena

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Un gruppo di «difesa planetaria», supportato dalla NASA, ha avviato operazioni per determinare l’esatta posizione della cometa 3I/ATLAS dopo aver rilevato un comportamento anomalo dell’oggetto.

 

La cometa, delle dimensioni di Manhattan e potenzialmente dotata di tecnologia aliena, è stata classificata come minaccia dall’International Asteroid Warning Network (IAWN). Questo network, una coalizione globale di esperti e agenzie coordinata dalla NASA, si occupa di monitorare asteroidi e oggetti vicini alla Terra potenzialmente pericolosi, valutandone i rischi di impatto.

 

Secondo il New York Post, si tratta della prima volta che un oggetto interstellare viene incluso in una campagna di questo tipo, spingendo il gruppo a perfezionare le proprie capacità e a preparare il mondo a una possibile minaccia spaziale.

 

Fotografata il 21 luglio dal telescopio spaziale Hubble, 3I/ATLAS presenta caratteristiche atipiche per una cometa, come riportato dal Post. Tra i fenomeni insoliti, spicca un’anti-coda, un getto di particelle diretto verso il Sole, contrariamente al comportamento tipico delle comete. Inoltre, la cometa emette una colonna di quattro grammi di nichel al secondo, senza tracce di ferro, un’anomalia per questi corpi celesti, secondo il Post.

 

Come riportato da Renovatio 21, astrofisico di Harvard, il dottor Avi Loeb, intervistato dal New York Post, ha notato che il tetracarbonile di nichel è associato a processi industriali umani. In precedenza, Loeb aveva suggerito che l’accelerazione non gravitazionale e la traiettoria anomala dell’oggetto, che lo porta insolitamente vicino a Marte, Giove e Venere, potrebbero indicare che si tratta di una sonda aliena in missione di ricognizione sulla Terra.

 

Secondo il giornale neoeboraceno, l’IAWN condurrà una «campagna sulle comete» dal 27 novembre 2025 al 27 gennaio 2026 per determinare con precisione la posizione di 3I/ATLAS.

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