Spirito
«Satana gode nel vedere umiliata la Chiesa dai suoi stessi ministri». Mons. Viganò parla del Conclave
Renovatio 21 pubblica l’intervista all’arcivescovo Carlo Maria Viganò fatta dal giornalista Francesco Borgonovo, epperò non uscita in nessuna testata ma solo sui canali di monsignore. Le opinioni degli scritti pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Eccellenza, la prima domanda forse è la più difficile. Lei si ritiene ancora appartenente alla Chiesa cattolica?
Mi considero a pieno titolo membro della Chiesa Cattolica, come Vescovo e Successore degli Apostoli. È scismatico chi non riconosce l’Autorità del Romano Pontefice: io non sono mai venuto meno alla mia Professione di Fede Cattolica, men che meno per quanto attiene al Primato Petrino.
Sono stato condannato e dichiarato colpevole del delitto canonico di scisma e colpito dalla scomunica per un non-crimine da un tribunale illegittimo, su mandato di un papa illegittimo.
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Ciò che io condanno del Concilio Vaticano II, lo hanno già condannato i papi precedenti alla rivoluzione conciliare. L’usurpazione del Soglio da parte di Bergoglio che io ho denunciato, sarebbe considerata allo stesso modo da tutti loro. È la chiesa conciliare, oggi ribattezzata sinodale e bergogliana, che rifiuta il Magistero perenne dei Pontefici e si pone al di fuori della Chiesa Cattolica.
Abbiamo assistito a un regime change, preparato sin dal Vaticano II, mediante il quale colpire al cuore il Papato e quindi la costituzione divina della Chiesa che Cristo ha fondato su Pietro. È la Rivoluzione 2.0: dopo aver eliminato la figura del re cattolico, la massoneria doveva colpire la figura del papa, vicario di Cristo in terra. In entrambi i casi, il vero bersaglio di quest’odio satanico è sempre Nostro Signore, nella Sua duplice veste di re delle nazioni e pontefice della Chiesa.
Con uno sguardo soprannaturale, possiamo comprendere quanto Satana goda nel vedere umiliata la Chiesa dai suoi stessi ministri, nel far condannare i buoni Pastori per la colpa di non rinnegare la Fede Cattolica. Questa prova tremenda è preannunciata nelle Scritture: la Chiesa, Corpo Mistico, deve seguire il Suo Capo anche nella Passione, per poi come Lui trionfare sulla morte.
La passio Ecclesiæ consiste nell’affrontare come corpo ecclesiale le ingiustizie, le calunnie, i processi-farsa, i tormenti e una condanna ignominiosa, da parte di un nuovo Sinedrio altrettanto corrotto, infedele e illegittimo di quello che condannò Nostro Signore. Ma la Croce è la via regale per la gloria della Resurrezione, e questa è una realtà ontologica che nessuna ideologia può minimamente scalfire.
Che cosa si aspetta da questo conclave?
La Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis che regola il Conclave, confermata dal Motu Proprio di Benedetto XVI Normas nonnullas, stabilisce in modo perentorio che il numero dei cardinali elettori non deve superare le 120 unità, mentre i cardinali elettori che compongono l’imminente Conclave sono 136: siamo quindi di fronte ad una gravissima violazione che da sola basterebbe ad inficiare la legittimità del Conclave.
Inoltre, un collegio cardinalizio composto da 108 «cardinali» creati da un Gesuita che ha usurpato il papato per dodici anni non può eleggere validamente un Papa legittimo. Potrà al massimo designare un proprio rappresentante, che rinnovi l’usurpazione del predecessore appena defunto, e vedere ratificata la frode da un episcopato complice o pavido.
L’esperimento bergogliano ha reso però evidente la spaccatura che separa i fedeli e tanti buoni sacerdoti dalla gerarchia, una spaccatura speculare a quella esistente in ambito civile tra i cittadini e i loro governanti. In entrambi i casi, l’autorità si è mostrata nella sua vera indole autoreferenziale e tirannica, e questo porterà forse ad un rallentamento della corsa verso il baratro, con l’elezione di un papa moderatamente conservatore.
Si tratterà quindi di somministrare una cura palliativa per contenere gli effetti devastanti della malattia che colpisce la Chiesa Cattolica, più che di una terapia radicale che ne rimuova le cause.
Qual è il profilo del suo Pontefice ideale, se possiamo fare questo esercizio di immaginazione?
Quello di Pio XII, il papa della mia infanzia. Quello di un Papa che sappia risollevare e dare uno slancio soprannaturale ad un popolo prostrato non più dalle distruzioni materiali della Seconda Guerra Mondiale, ma da quelle morali dell’ideologia woke e del nichilismo edonista, dalle rovine della cultura infernale del globalismo.
Un papa nelle cui parole le pecore riconoscano la voce del divino Pastore, nei cui gesti vedano Cristo Pontefice, dalla cui dignità e sacralità siano edificati. Un papa che restituisca alla Chiesa Cattolica l’onore cui essa ha diritto, e che Bergoglio ha sistematicamente umiliato e deliberatamente screditato.
Vorrei un Papa che unisca l’integrale proclamazione delle Verità cattoliche con lo zelo per la salvezza delle anime.
Un Papa che parli da papa, che agisca da papa, che si vesta da papa. Un papa che sia papa, senza invenzioni, senza innovazioni, senza demagogismi e false umiltà. Un Papa che si lasci guidare dallo Spirito Santo e torni alla Tradizione, e non un fantoccio del World Economic Forum in cerca dell’approvazione del mondo.
L’ex Cardinale McCarrick contro cui Lei si era molto battuto è morto. Ci sono tuttavia altri cardinali appartenenti a «correnti» che Lei ha attaccato. Lei considera persa la sua battaglia dentro la Chiesa?
La mia battaglia contro la corruzione dilagante in Vaticano è iniziata ben prima del 2018. Fin dalla mia nomina nel 1998 come delegato per le Rappresentanze Pontificie in Segreteria di Stato, ho lottato strenuamente per impedire nomine e promozioni all’episcopato di canditati corrotti e indegni. Questo mi valse il trasferimento al Governatorato, dove fronteggiai gravissime disfunzioni finanziarie: ancora una volta fui rimosso e traferito a Washington.
Le mie denunce, compresa quella dei crimini e degli orribili vizi del cardinale Mc Carrick – che avevo anticipato ai Superiori della Segreteria di Stato sin dal 2006 e successivamente, di persona, allo stesso Bergoglio nel giugno del 2013 – non sono mai stata smentite. Tutto ciò che ho denunciato si è rivelato vero.
Ma cos’è che ha scatenato la loro furia? È il fatto di aver portato alla luce il legame tra corruzione morale e deviazione dottrinale; di aver mostrato come la propaganda di Bergoglio in favore della frode psicopandemica e del green deal rispondesse ad un unico copione sotto un’unica regia. Sono stato tra i primi a denunciare il Great Reset e a smascherare le complicità tra deep state e deep church nel golpe globalista cui abbiamo assistito in questi ultimi anni, e nel quale la responsabilità di Bergoglio è immane.
Insieme agli scandali che denunciavo, ho mostrato la rete di ricatti e di complicità di questa «chiesa parallela» che chiamo appunto deep church, basati sugli stessi turpi vizi che permettono al deep state di ricattare politici, funzionari governativi, personaggi istituzionali, personalità pubbliche, giornalisti, medici, attori…
Ne è seguita una persecuzione nei miei riguardi, fino alla scomunica, pronunciata da un eretico pornografo, Tucho Fernández, nominato da Bergoglio per demolire l’ex Sant’Uffizio.
La filiera McCarrick – con i cardinali Farrell, Cupich, McElroy, Wuerl, Gregory, Tobin e tanti altri – è stata promossa a posti chiave in Vaticano e ai vertici della Chiesa cattolica americana, che mantiene rapporti strettissimi con il Partito Democratico, del quale sostengono le politiche woke e immigrazioniste che il Presidente Trump cerca di contrastare. I miliardi di dollari dei contribuenti americani con cui USAID ha finanziato la costellazione di enti no-profit «cattolici» per alimentare il business dell’immigrazione illegale, sono la prova della dipendenza finanziaria della Chiesa americana al deep state.
(…)
C’è chi sostiene che Bergoglio in realtà, al di là delle dichiarazioni sui media, non abbia cambiato in profondità la dottrina. Che ne pensa?
La sovraesposizione mediatica di Bergoglio ha reso sin troppo esplicita la duplicità del Gesuita Argentino, direi la sua strategia dell’inganno. Nessuno sapeva mai cosa passasse per la sua testa, né se quello che diceva corrispondesse a ciò che realmente pensava.
Bergoglio si è sempre servito delle persone, senza alcuno scrupolo morale, promuovendo i corrotti e togliendo di mezzo quelli che lo intralciavano nei suoi intenti, infierendo con inaudita cattiveria contro coloro che non erano di suo gradimento (penso qui ad un eccellente dipendente del governatorato, Eugenio Hasler, figlio dell’ex Maggiore della Guardia Svizzera, distrutto da Bergoglio nel 2017).
Bergoglio non aveva bisogno cambiare la dottrina: è riuscito a renderla irrilevante e trascurabile, rispetto ad una inclusività liquida senza dogmi e senza ideali. Non ha mai voluto agire da Papa, ma ha fatto sì che dopo di lui nessun Papa potesse ottenere dai Cattolici quell’obbedienza che egli ha reso odiosa, perché estorta per assecondare eresie e deviazioni morali.
Ha fatto il possibile perché nessun Papa che uscirà dal prossimo Conclave possa mettere in discussione il suo papato, che egli ha voluto connotare come intrinsecamente suo, di sua proprietà, di sua invenzione, con suoi riti, sue cerimonie, sue vesti, suoi dignitari. Ma questo dimostra che il «papato» assunto da Bergoglio nel 2013 non era il papato romano, e che quindi non fu vero papa.
Da quando lei è stato scomunicato ha avuto contatti con altri cardinali o alti esponenti delle gerarchie vaticane? Pensa che le sue posizioni siano più condivise di quanto non sembri?
Ho potuto apprezzare la vicinanza spirituale e l’appoggio morale di moltissimi fedeli da tutto il mondo e di molti sacerdoti, di nessun cardinale e solo la simpatia di qualche vescovo.
Non credo che tra i miei confratelli nell’Episcopato vi sia nessuno che abbia il coraggio di affermare chiaramente che il Concilio Vaticano II è stato un atto eversivo compiuto da emissari della massoneria infiltrati nella Chiesa, allo scopo di distruggerla dall’interno e asservirla ai piani del Nuovo Ordine Mondiale.
Non credo neppure che quanti sono al corrente della frode di Bergoglio vogliano compromettere la propria posizione mettendo in discussione la sua legittimità come Papa.
Esiste una possibilità di qualche tipo di riavvicinamento al Vaticano da parte Sua?
Non me ne sono mai allontanato, così come non mi sono mai separato dalla Chiesa Cattolica. Il giorno stesso del compimento del mio settantacinquesimo anno, ancora a Washington come Nunzio Apostolico, Bergoglio ordinò la mia cacciata dall’appartamento in Vaticano, che Giovanni Paolo II aveva disposto che ne beneficiassi vita natural durante, come pure la mia esclusione dalla «Casa San Benedetto» in Roma destinata all’accoglienza dei Nunzi in pensione.
Non pago di avermi inflitto la scomunica, Bergoglio mi ha revocato la cittadinanza e il passaporto vaticano, la patente di guida e con essa la possibilità di muovermi autonomamente. Non me ne sono andato mea sponte, ma riconosco che questo ostracismo forzato mi ha permesso di parlare e agire liberamente, cosa che non a tutti è possibile.
Punendomi in questo modo, Bergoglio ha inoltre dato un segnale agli altri funzionari di Curia, sulla sorte che attende chi osa criticare il Lìder Maximo. In più occasioni ho potuto raccogliere attestazioni di apprezzamento e rispetto dai miei ex-collaboratori laici; e lo stesso Segretario di Stato Pietro Parolin non ha potuto fare a meno di elogiarmi per la mia esemplarità nel servizio alla Santa Sede. Pur aggiungendo di «non comprendere che cosa mi sia poi successo»…
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
29 Aprile 2025
Petri Martyris
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Immagine da Exsurge Domine.
Renovatio 21 offre questo testo di monsignor Viganò per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Spirito
Brasile: più di mille fedeli onorano Cristo Re a Rio de Janeiro
Una testimonianza pubblica di fede nel cuore della città
Il raduno è iniziato a Cinelândia, nel centro di Rio de Janeiro, davanti al monumento del Santissimo Sacramento eretto nel 2024 dal Centro Dom Bosco. Alle 15:00 precise, il corteo è partito, preceduto dalla cavalleria della polizia militare, che ha guidato il corteo con rispetto e dignità. Per circa due chilometri, i fedeli hanno accompagnato Nostro Signore con pietà, in spirito di riparazione e di proclamazione pubblica della sua regalità sulle società e sulle anime. Le immagini mostrano una partecipazione particolarmente familiare, con numerosi bambini, giovani e genitori, a testimonianza della vitalità della fede trasmessa e vissuta quotidianamente.
Messa pontificale all’arrivo
La processione si è conclusa in Praça das Crianças, sull’Aterro do Flamengo, dove Mons. Bernard Fellay, vescovo della FSSPX, ha celebrato una messa pontificale. È stato assistito da Dom Lourenço Fleichman (OSB), Dom Estevão (OSB) e Padre Montagut (superiore della Casa Autonoma della FSSPX in Brasile). Secondo il Centro Dom Bosco, si tratta della “prima messa tradizionale celebrata in strada a Rio de Janeiro dopo il Congresso Eucaristico Internazionale del 1955”, un evento significativo per molti cattolici in Brasile, che stanno scoprendo sempre più la liturgia tradizionale.
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
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Spirito
Mons. Viganò: i traditori demoliscono la Chiesa dall’interno e spingono nell’eterna dannazione le anime
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affidato a X una breve riflessioni sui recenti eventi che hanno segnato il mondo ecclesiastico.
«Prima abbiamo avuto la provocazione di una cresima conferita ad un pubblico concubinario omosessuale “sposato” civilmente con il proprio padrino. Presente – ovviamente – il cappellano LGBTQ+ James Martin sj. Poi, a distanza di poche ore, l’assist di Prevost: una coppia di omosessuali “sposati” civilmente ricevuta in udienza, con ostentati toni di cordialità».
«Non semplici operai né impiegati, ma i proprietari di una società che impiega l’Intelligenza Artificiale per funzionalità smart-home di lusso» scrive Viganò.
Prima abbiamo avuto la provocazione di una cresima conferita ad un pubblico concubinario omosessuale “sposato” civilmente con il proprio padrino. Presente – ovviamente – il cappellano LGBTQ+ James Martin sj. Poi, a distanza di poche ore, l’assist di Prevost: una coppia di… pic.twitter.com/ESwlSJJ11L
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) November 13, 2025
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Sua Eccellenza si riferisce all’udienza riservata concessa da Leone a una coppia omosessuale «coniugata» formata da Alex Capecelatro, amministratore delegato di della società di IA Josh.ai e Brian D. Stevens, benefattore e affiliato ai Cavalieri di Malta, pur nel contesto del suo controverso tenore di vita omosessuale.
«La sodomia viene così legittimata dall’alto, con le provocazioni dei vescovi gay-friendly e la tacita approvazione di Prevost» tuona monsignore.
«Tutto quanto sta accadendo nella chiesa sinodale segue uno schema ben preciso e ormai sono in molti a riconoscere la frode della chiesa conciliare-sinodale».
«È giunto il momento che sacerdoti e fedeli contestino con coraggio e fermezza il tradimento di chi – a iniziare da Leone – invece di guidare la Santa Chiesa custodendo e trasmettendo intatto il Deposito della Fede, la demolisce dall’interno e spinge nell’eterna dannazione le anime» esorta il prelato lombardo.
«La chiesa conciliare e sinodale NON È la Chiesa Cattolica in comunione con la quale abbiamo giurato di vivere e morire» conclude l’arcivescovo.
Nell’omelia del mercoledi delle Ceneri 2025 monsignore aveva parlato di «una società apostata, una classe politica corrotta e pervertita, una Gerarchia venduta e traditrice».
«Dinanzi a questa ribellione globale, e specialmente davanti al tradimento di chi è costituito in autorità, dobbiamo tornare più convintamente a vestire la nostra anima in cinere et cilicio, a prostrarci al cospetto del Signore e ripetere il grido dei nostri padri: Flectamus iram vindicem, ploremus ante Judicem; clamemus ore supplici, dicamus omnes cernui: Parce, Domine; parce populo tuo: ne in æternum irascaris nobis. Plachiamo l’ira vendicatrice, piangiamo di fronte al Giudice; chiamiamoLo con voce supplicante, prostrati diciamo tutti insieme: Perdona, Signore, perdona il Tuo popolo, e non rimanere in eterno adirato con noi».
In un’omelia all’inizio di questo mese Sua Eccellenza aveva descritto la battaglia della vera Chiesa contro «la sinagoga di Satana, l’antichiesa conciliare e sinodale» e i suoi «corrotti ministri» della «setta di traditori e rinnegati».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Spirito
Il vescovo Strickland denuncia Papa Leone e i vescovi per aver scandalizzato i fedeli
Dear Faithful Catholics-
These words came to me after awakening this morning. They are words I should have said to break the silence after my intervention at the USCCB meeting. I say them now to Pope Leo, to the bishops and to all who claim to be disciples of Jesus Christ. “How… pic.twitter.com/5zyW2g9YrR — Bishop Joseph Strickland @ Pillars of Faith (@BishStrick) November 14, 2025
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