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«Satana gode nel vedere umiliata la Chiesa dai suoi stessi ministri». Mons. Viganò parla del Conclave

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Renovatio 21 pubblica l’intervista all’arcivescovo Carlo Maria Viganò fatta dal giornalista Francesco Borgonovo, epperò non uscita in nessuna testata ma solo sui canali di monsignore. Le opinioni degli scritti pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Eccellenza, la prima domanda forse è la più difficile. Lei si ritiene ancora appartenente alla Chiesa cattolica?

Mi considero a pieno titolo membro della Chiesa Cattolica, come Vescovo e Successore degli Apostoli. È scismatico chi non riconosce l’Autorità del Romano Pontefice: io non sono mai venuto meno alla mia Professione di Fede Cattolica, men che meno per quanto attiene al Primato Petrino. 

 

Sono stato condannato e dichiarato colpevole del delitto canonico di scisma e colpito dalla scomunica per un non-crimine da un tribunale illegittimo, su mandato di un papa illegittimo. 

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Ciò che io condanno del Concilio Vaticano II, lo hanno già condannato i papi precedenti alla rivoluzione conciliare. L’usurpazione del Soglio da parte di Bergoglio che io ho denunciato, sarebbe considerata allo stesso modo da tutti loro. È la chiesa conciliare, oggi ribattezzata sinodale e bergogliana, che rifiuta il Magistero perenne dei Pontefici e si pone al di fuori della Chiesa Cattolica. 

 

Abbiamo assistito a un regime change, preparato sin dal Vaticano II, mediante il quale colpire al cuore il Papato e quindi la costituzione divina della Chiesa che Cristo ha fondato su Pietro. È la Rivoluzione 2.0: dopo aver eliminato la figura del re cattolico, la massoneria doveva colpire la figura del papa, vicario di Cristo in terra. In entrambi i casi, il vero bersaglio di quest’odio satanico è sempre Nostro Signore, nella Sua duplice veste di re delle nazioni e pontefice della Chiesa. 

 

Con uno sguardo soprannaturale, possiamo comprendere quanto Satana goda nel vedere umiliata la Chiesa dai suoi stessi ministri, nel far condannare i buoni Pastori per la colpa di non rinnegare la Fede Cattolica. Questa prova tremenda è preannunciata nelle Scritture: la Chiesa, Corpo Mistico, deve seguire il Suo Capo anche nella Passione, per poi come Lui trionfare sulla morte.

 

La passio Ecclesiæ consiste nell’affrontare come corpo ecclesiale le ingiustizie, le calunnie, i processi-farsa, i tormenti e una condanna ignominiosa, da parte di un nuovo Sinedrio altrettanto corrotto, infedele e illegittimo di quello che condannò Nostro Signore. Ma la Croce è la via regale per la gloria della Resurrezione, e questa è una realtà ontologica che nessuna ideologia può minimamente scalfire.

 

 

Che cosa si aspetta da questo conclave?

La Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis che regola il Conclave, confermata dal Motu Proprio di Benedetto XVI Normas nonnullas, stabilisce in modo perentorio che il numero dei cardinali elettori non deve superare le 120 unità, mentre i cardinali elettori che compongono l’imminente Conclave sono 136: siamo quindi di fronte ad una gravissima violazione che da sola basterebbe ad inficiare la legittimità del Conclave.

 

Inoltre, un collegio cardinalizio composto da 108 «cardinali» creati da un Gesuita che ha usurpato il papato per dodici anni non può eleggere validamente un Papa legittimo. Potrà al massimo designare un proprio rappresentante, che rinnovi l’usurpazione del predecessore appena defunto, e vedere ratificata la frode da un episcopato complice o pavido. 

 

L’esperimento bergogliano ha reso però evidente la spaccatura che separa i fedeli e tanti buoni sacerdoti dalla gerarchia, una spaccatura speculare a quella esistente in ambito civile tra i cittadini e i loro governanti. In entrambi i casi, l’autorità si è mostrata nella sua vera indole autoreferenziale e tirannica, e questo porterà forse ad un rallentamento della corsa verso il baratro, con l’elezione di un papa moderatamente conservatore.

 

Si tratterà quindi di somministrare una cura palliativa per contenere gli effetti devastanti della malattia che colpisce la Chiesa Cattolica, più che di una terapia radicale che ne rimuova le cause.

 

 

Qual è il profilo del suo Pontefice ideale, se possiamo fare questo esercizio di immaginazione?

Quello di Pio XII, il papa della mia infanzia. Quello di un Papa che sappia risollevare e dare uno slancio soprannaturale ad un popolo prostrato non più dalle distruzioni materiali della Seconda Guerra Mondiale, ma da quelle morali dell’ideologia woke e del nichilismo edonista, dalle rovine della cultura infernale del globalismo.

 

Un papa nelle cui parole le pecore riconoscano la voce del divino Pastore, nei cui gesti vedano Cristo Pontefice, dalla cui dignità e sacralità siano edificati. Un papa che restituisca alla Chiesa Cattolica l’onore cui essa ha diritto, e che Bergoglio ha sistematicamente umiliato e deliberatamente screditato.

 

Vorrei un Papa che unisca l’integrale proclamazione delle Verità cattoliche con lo zelo per la salvezza delle anime.

 

Un Papa che parli da papa, che agisca da papa, che si vesta da papa. Un papa che sia papa, senza invenzioni, senza innovazioni, senza demagogismi e false umiltà. Un Papa che si lasci guidare dallo Spirito Santo e torni alla Tradizione, e non un fantoccio del World Economic Forum in cerca dell’approvazione del mondo. 

 

 

L’ex Cardinale McCarrick contro cui Lei si era molto battuto è morto. Ci sono tuttavia altri cardinali appartenenti a «correnti» che Lei ha attaccato. Lei considera persa la sua battaglia dentro la Chiesa?

La mia battaglia contro la corruzione dilagante in Vaticano è iniziata ben prima del 2018. Fin dalla mia nomina nel 1998 come delegato per le Rappresentanze Pontificie in Segreteria di Stato, ho lottato strenuamente per impedire nomine e promozioni all’episcopato di canditati corrotti e indegni. Questo mi valse il trasferimento al Governatorato, dove fronteggiai gravissime disfunzioni finanziarie: ancora una volta fui rimosso e traferito a Washington.

 

Le mie denunce, compresa quella dei crimini e degli orribili vizi del cardinale Mc Carrick – che avevo anticipato ai Superiori della Segreteria di Stato sin dal 2006 e successivamente, di persona, allo stesso Bergoglio nel giugno del 2013 – non sono mai stata smentite. Tutto ciò che ho denunciato si è rivelato vero. 

 

Ma cos’è che ha scatenato la loro furia? È il fatto di aver portato alla luce il legame tra corruzione morale e deviazione dottrinale; di aver mostrato come la propaganda di Bergoglio in favore della frode psicopandemica e del green deal rispondesse ad un unico copione sotto un’unica regia. Sono stato tra i primi a denunciare il Great Reset e a smascherare le complicità tra deep state e deep church nel golpe globalista cui abbiamo assistito in questi ultimi anni, e nel quale la responsabilità di Bergoglio è immane.

 

Insieme agli scandali che denunciavo, ho mostrato la rete di ricatti e di complicità di questa «chiesa parallela» che chiamo appunto deep church, basati sugli stessi turpi vizi che permettono al deep state di ricattare politici, funzionari governativi, personaggi istituzionali, personalità pubbliche, giornalisti, medici, attori… 

 

Ne è seguita una persecuzione nei miei riguardi, fino alla scomunica, pronunciata da un eretico pornografo, Tucho Fernández, nominato da Bergoglio per demolire l’ex Sant’Uffizio. 

 

La filiera McCarrick – con i cardinali Farrell, Cupich, McElroy, Wuerl, Gregory, Tobin e tanti altri – è stata promossa a posti chiave in Vaticano e ai vertici della Chiesa cattolica americana, che mantiene rapporti strettissimi con il Partito Democratico, del quale sostengono le politiche woke e immigrazioniste che il Presidente Trump cerca di contrastare. I miliardi di dollari dei contribuenti americani con cui USAID ha finanziato la costellazione di enti no-profit «cattolici» per alimentare il business dell’immigrazione illegale, sono la prova della dipendenza finanziaria della Chiesa americana al deep state. 

 

(…)

 

C’è chi sostiene che Bergoglio in realtà, al di là delle dichiarazioni sui media, non abbia cambiato in profondità la dottrina. Che ne pensa?

La sovraesposizione mediatica di Bergoglio ha reso sin troppo esplicita la duplicità del Gesuita Argentino, direi la sua strategia dell’inganno. Nessuno sapeva mai cosa passasse per la sua testa, né se quello che diceva corrispondesse a ciò che realmente pensava.

 

Bergoglio si è sempre servito delle persone, senza alcuno scrupolo morale, promuovendo i corrotti e togliendo di mezzo quelli che lo intralciavano nei suoi intenti, infierendo con inaudita cattiveria contro coloro che non erano di suo gradimento (penso qui ad un eccellente dipendente del governatorato, Eugenio Hasler, figlio dell’ex Maggiore della Guardia Svizzera, distrutto da Bergoglio nel 2017). 

 

Bergoglio non aveva bisogno cambiare la dottrina: è riuscito a renderla irrilevante e trascurabile, rispetto ad una inclusività liquida senza dogmi e senza ideali. Non ha mai voluto agire da Papa, ma ha fatto sì che dopo di lui nessun Papa potesse ottenere dai Cattolici quell’obbedienza che egli ha reso odiosa, perché estorta per assecondare eresie e deviazioni morali. 

 

Ha fatto il possibile perché nessun Papa che uscirà dal prossimo Conclave possa mettere in discussione il suo papato, che egli ha voluto connotare come intrinsecamente suo, di sua proprietà, di sua invenzione, con suoi riti, sue cerimonie, sue vesti, suoi dignitari. Ma questo dimostra che il «papato» assunto da Bergoglio nel 2013 non era il papato romano, e che quindi non fu vero papa. 

 

 

Da quando lei è stato scomunicato ha avuto contatti con altri cardinali o alti esponenti delle gerarchie vaticane? Pensa che le sue posizioni siano più condivise di quanto non sembri?

Ho potuto apprezzare la vicinanza spirituale e l’appoggio morale di moltissimi fedeli da tutto il mondo e di molti sacerdoti, di nessun cardinale e solo la simpatia di qualche vescovo. 

 

Non credo che tra i miei confratelli nell’Episcopato vi sia nessuno che abbia il coraggio di affermare chiaramente che il Concilio Vaticano II è stato un atto eversivo compiuto da emissari della massoneria infiltrati nella Chiesa, allo scopo di distruggerla dall’interno e asservirla ai piani del Nuovo Ordine Mondiale.

 

Non credo neppure che quanti sono al corrente della frode di Bergoglio vogliano compromettere la propria posizione mettendo in discussione la sua legittimità come Papa. 

 

Esiste una possibilità di qualche tipo di riavvicinamento al Vaticano da parte Sua?

Non me ne sono mai allontanato, così come non mi sono mai separato dalla Chiesa Cattolica. Il giorno stesso del compimento del mio settantacinquesimo anno, ancora a Washington come Nunzio Apostolico, Bergoglio ordinò la mia cacciata dall’appartamento in Vaticano, che Giovanni Paolo II aveva disposto che ne beneficiassi vita natural durante, come pure la mia esclusione dalla «Casa San Benedetto» in Roma destinata all’accoglienza dei Nunzi in pensione.

 

Non pago di avermi inflitto la scomunica, Bergoglio mi ha revocato la cittadinanza e il passaporto vaticano, la patente di guida e con essa la possibilità di muovermi autonomamente. Non me ne sono andato mea sponte, ma riconosco che questo ostracismo forzato mi ha permesso di parlare e agire liberamente, cosa che non a tutti è possibile.

 

Punendomi in questo modo, Bergoglio ha inoltre dato un segnale agli altri funzionari di Curia, sulla sorte che attende chi osa criticare il Lìder Maximo. In più occasioni ho potuto raccogliere attestazioni di apprezzamento e rispetto dai miei ex-collaboratori laici; e lo stesso Segretario di Stato Pietro Parolin non ha potuto fare a meno di elogiarmi per la mia esemplarità nel servizio alla Santa Sede. Pur aggiungendo di «non comprendere che cosa mi sia poi successo»… 

 

+ Carlo Maria Viganò

Arcivescovo

 

29 Aprile 2025

Petri Martyris

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Immagine da Exsurge Domine.

 

Renovatio 21 offre questo testo di monsignor Viganò per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Brasile: più di mille fedeli onorano Cristo Re a Rio de Janeiro

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Questa domenica, 26 ottobre, più di mille fedeli si sono radunati nel cuore di Rio de Janeiro per partecipare alla processione in onore di Cristo Re, in occasione del centenario dell’istituzione di questa festa da parte di Papa Pio XI nell’enciclica Quas Primas (1925). L’evento, caratterizzato da grande fervore, è stato organizzato dal Centro Culturale Permanência e dalla Fraternità San Pio X, con il sostegno del Centro Dom Bosco.  

Una testimonianza pubblica di fede nel cuore della città

Il raduno è iniziato a Cinelândia, nel centro di Rio de Janeiro, davanti al monumento del Santissimo Sacramento eretto nel 2024 dal Centro Dom Bosco. Alle 15:00 precise, il corteo è partito, preceduto dalla cavalleria della polizia militare, che ha guidato il corteo con rispetto e dignità.   Per circa due chilometri, i fedeli hanno accompagnato Nostro Signore con pietà, in spirito di riparazione e di proclamazione pubblica della sua regalità sulle società e sulle anime.   Le immagini mostrano una partecipazione particolarmente familiare, con numerosi bambini, giovani e genitori, a testimonianza della vitalità della fede trasmessa e vissuta quotidianamente.    

Messa pontificale all’arrivo

La processione si è conclusa in Praça das Crianças, sull’Aterro do Flamengo, dove Mons. Bernard Fellay, vescovo della FSSPX, ha celebrato una messa pontificale. È stato assistito da Dom Lourenço Fleichman (OSB), Dom Estevão (OSB) e Padre Montagut (superiore della Casa Autonoma della FSSPX in Brasile).   Secondo il Centro Dom Bosco, si tratta della “prima messa tradizionale celebrata in strada a Rio de Janeiro dopo il Congresso Eucaristico Internazionale del 1955”, un evento significativo per molti cattolici in Brasile, che stanno scoprendo sempre più la liturgia tradizionale.         Articolo previamente apparso su FSSPX.News

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Immagini da FSSPX.News
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Mons. Viganò: i traditori demoliscono la Chiesa dall’interno e spingono nell’eterna dannazione le anime

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L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affidato a X una breve riflessioni sui recenti eventi che hanno segnato il mondo ecclesiastico.

 

«Prima abbiamo avuto la provocazione di una cresima conferita ad un pubblico concubinario omosessuale “sposato” civilmente con il proprio padrino. Presente – ovviamente – il cappellano LGBTQ+ James Martin sj. Poi, a distanza di poche ore, l’assist di Prevost: una coppia di omosessuali “sposati” civilmente ricevuta in udienza, con ostentati toni di cordialità».

 

«Non semplici operai né impiegati, ma i proprietari di una società che impiega l’Intelligenza Artificiale per funzionalità smart-home di lusso» scrive Viganò.

 

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Sua Eccellenza si riferisce all’udienza riservata concessa da Leone a una coppia omosessuale «coniugata» formata da Alex Capecelatro, amministratore delegato di della società di IA Josh.ai e Brian D. Stevens, benefattore e affiliato ai Cavalieri di Malta, pur nel contesto del suo controverso tenore di vita omosessuale.

 

«La sodomia viene così legittimata dall’alto, con le provocazioni dei vescovi gay-friendly e la tacita approvazione di Prevost» tuona monsignore.

 

«Tutto quanto sta accadendo nella chiesa sinodale segue uno schema ben preciso e ormai sono in molti a riconoscere la frode della chiesa conciliare-sinodale».

 

«È giunto il momento che sacerdoti e fedeli contestino con coraggio e fermezza il tradimento di chi – a iniziare da Leone – invece di guidare la Santa Chiesa custodendo e trasmettendo intatto il Deposito della Fede, la demolisce dall’interno e spinge nell’eterna dannazione le anime» esorta il prelato lombardo.

 

«La chiesa conciliare e sinodale NON È la Chiesa Cattolica in comunione con la quale abbiamo giurato di vivere e morire» conclude l’arcivescovo.

 

Nell’omelia del mercoledi delle Ceneri 2025 monsignore aveva parlato di «una società apostata, una classe politica corrotta e pervertita, una Gerarchia venduta e traditrice».

 

«Dinanzi a questa ribellione globale, e specialmente davanti al tradimento di chi è costituito in autorità, dobbiamo tornare più convintamente a vestire la nostra anima in cinere et cilicio, a prostrarci al cospetto del Signore e ripetere il grido dei nostri padri: Flectamus iram vindicem, ploremus ante Judicem; clamemus ore supplici, dicamus omnes cernui: Parce, Domine; parce populo tuo: ne in æternum irascaris nobis. Plachiamo l’ira vendicatrice, piangiamo di fronte al Giudice; chiamiamoLo con voce supplicante, prostrati diciamo tutti insieme: Perdona, Signore, perdona il Tuo popolo, e non rimanere in eterno adirato con noi».

 

In un’omelia all’inizio di questo mese Sua Eccellenza aveva descritto la battaglia della vera Chiesa contro «la sinagoga di Satana, l’antichiesa conciliare e sinodale» e i suoi «corrotti ministri» della «setta di traditori e rinnegati».

 

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

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Spirito

Il vescovo Strickland denuncia Papa Leone e i vescovi per aver scandalizzato i fedeli

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Il vescovo Joseph Strickland, in un lungo post di venerdì su X, ha chiesto a Papa Leone XIV e a tutti i vescovi per quanto tempo ancora continueranno a servire due padroni e a «scandalizzare i piccoli» chiudendo un occhio sul peccato. Lo riporta LifeSite.   Nel suo post del 14 novembre, il vescovo emerito di Tyler, Texas, si è chiesto per quanto tempo i vescovi, la curia vaticana e il Santo Padre continueranno a scandalizzare i fedeli con la loro compiacenza nella celebrazione di liturgie irriverenti e sacrileghe, accogliendo «coppie» dello stesso sesso nella Chiesa senza chiamarle alla conversione, sottolineando l’accoglienza dei migranti senza affrontare gli effetti dell’immigrazione illegale sulle popolazioni native e, in definitiva, «fermandosi tra due padroni». (1Re 18, 21) Il vescovo ha sottolineato che ci sono macine pronte per essere distribuite a Papa Leone: un «carico di camion» per la curia romana e un «carico di carico» per la stragrande maggioranza dei vescovi del mondo che spesso scandalizzano i «piccoli». (Mt 18,6)   «Fino a quando zoppicherete tra due padroni? Se credete che Cristo è il Signore, allora seguiteLo! Se il mondo è il vostro padrone, allora andate da lui! Ma non profanate più il Suo santuario mentre tradite la Croce!», scrive il prelato texano.   «Vescovi, BASTA con i giochi! BASTA con le bugie. BASTA chiudere un occhio sui più piccoli! Un’enorme scorta di macine è pronta per essere distribuita tra voi», ha aggiunto. «Una per papa Leone, un camion pieno per la Curia in Vaticano e navi cargo piene per la stragrande maggioranza degli odierni successori degli Apostoli».  

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Sua Eccellenza ha osservato che, sebbene alcuni possano obiettare al fatto che egli «giudichi» questi principi della Chiesa, sono proprio questi successori degli Apostoli ad aver ripetutamente inflitto danni ai più piccoli.   «No fratelli, COME OSATE infliggere del male ai più piccoli ancora e ancora??» ha scritto il vescovo.   Approfondendo i modi specifici in cui i vescovi, compreso il vescovo di Roma, hanno scandalizzato i fedeli, Strickland ha osservato che essi deridono il Santo Sacrificio della Messa trasformandolo in poco più di una «cianfrusaglia» e spesso usano queste sacre liturgie per promuovere l’eresia.   «Voi fate del Sacro Sacrificio di Gesù Cristo, la Santa Messa, una cianfrusaglia, una merce di scambio per le tue connivenze mondane, una piattaforma per vomitare eresie e fare il piedino con il mondo», ha scritto monsignore.   In effetti, oltre alle irriverenti messe parrocchiali, negli Stati Uniti e in tutto il mondo vengono celebrate frequentemente diverse messe «dell’orgoglio» pro-LGBT e altre messe eterodosse, spesso senza un rimprovero da parte del vescovo celebrante e nel silenzio assoluto di Roma.   Strickland ha sottolineato come sacerdoti e vescovi scandalizzino spesso i fedeli accogliendo nella Chiesa «coppie» omosessuali, e come papa Leone conceda loro udienza senza invitarli al pentimento per la loro vita disordinata.   «Fate del male ai più piccoli quando accogliete coppie intrappolate nel peccato, ostentando la loro triste vita disordinata, e invece di chiamarle al pentimento in Gesù Cristo, chiacchierate di cose sciocche e venite acclamati per la vostra gentilezza», ha detto. «Li accogliete persino nel sacro santuario e stendete un velo di benedizione sullo sterco del loro peccato».   La scorsa settimana, il gesuita notoriamente pro-omotransessualista, padre James Martin, ha celebrato una messa di cresima per il corrispondente di ABC News, Gio Benitez, apertamente omosessuale, «sposato» con un altro uomo. Benitez ha persino attribuito a Martin il merito del suo ritorno alla Chiesa, sottolineando che il sacerdote dissidente lo aveva accolto nella Chiesa «esattamente come sono io». Il suo compagno, Tommy DiDario, che lui chiamava suo marito, gli ha fatto da padrino.   Durante l’assemblea autunnale dell’USCCB di questa settimana, Strickland ha messo in dubbio la cresima del conduttore televisivo apertamente gay.   «Non so quanti di noi abbiano visto sui social media», ha esordito Sua Eccellenza durante il question time. «Sacerdoti e altre persone si sono riuniti, celebrando apertamente la Cresima di un uomo che convive con un altro uomo. E la questione va affrontata».   La Conferenza Episcopale degli Stati Uniti si è rifiutata di rispondere alle preoccupazioni di Strickland. Al contrario, il presidente della sessione, il vescovo Daniel E. Flores, ha accolto la sua domanda, dicendo: «grazie, vescovo».   Flores è passato quindi rapidamente al punto successivo all’ordine del giorno, senza entrare nel merito dell’intervento né invitare il gruppo o gli altri vescovi a proseguire la discussione.

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Come riportato da Renovatio 21, papa Leone ha anche tenuto un’udienza privata con Alex Capecelatro, CEO di Josh.ai , e con il suo «marito» omosessuale Brian D. Stevens, un filantropo membro dei Cavalieri di Malta nonostante il suo scandaloso stile di vita in Vaticano questa settimana.   Durante l’udienza, la «coppia» omosessuale ha condiviso con il Papa quanto l’attivismo pro-LGBT di padre Martin «significhi per loro», al che Leo avrebbe «annuito con approvazione alla menzione di quel (cosiddetto) ministero», secondo Letters from Leo, un sito web scritto da un esponente del Partito Democratico, Christopher Hale.   Hale ha inoltre sottolineato che Leo non ha chiarito l’insegnamento della Chiesa durante l’udienza, ma è sembrato accettare i due omosessuali così come sono.   Infine, Strickland ha osservato che i vescovi hanno esortato i fedeli ad accogliere i «migranti» e si sono fermamente opposti all’applicazione della legge sull’immigrazione, ma la maggior parte non ha voluto parlare delle orde di criminali che attraversano illegalmente il confine.   «Fate del male ai più piccoli quando promuovete l’illegalità e chiudete un occhio sugli stupri, gli omicidi e gli attacchi di criminali nefasti che attraversano i confini aperti», ha detto. «Alcuni dei più piccoli vengono coinvolti in queste migrazioni di massa e calpestati mentre cercano una vita migliore. Alcuni dei più piccoli vedono le loro case e le loro città invase mentre i pastori dicono ‘dobbiamo accogliere lo straniero’, e poi lasciano libero sfogo a predoni e criminali».   Da quando Trump è tornato alla Casa Bianca a gennaio, i vescovi statunitensi, Papa Francesco e poi Papa Leone hanno ripetutamente denunciato i tentativi della sua amministrazione di frenare l’immigrazione di massa. Papa Leone ha ripetutamente affermato che i fedeli saranno giudicati per come «accolgono lo straniero», e ha persino suggerito falsamente che sostenere il presunto «trattamento disumano degli immigrati negli Stati Uniti» sotto Trump equivalga a sostenere l’aborto.   Come ha osservato Strickland, la stragrande maggioranza dei prelati cattolici, pur affermando correttamente che i paesi hanno l’obbligo di trattare tutti i migranti con dignità umana, ha ampiamente omesso di menzionare la questione dei crimini efferati commessi dai membri della gang MS-13 e da altri che entrano illegalmente negli Stati Uniti, e di come questi stiano violando la dignità umana dei suoi cittadini.   Anche altri vescovi hanno criticato le politiche di apertura delle frontiere della maggior parte delle nazioni occidentali.   Come riportato da Renovatio 21, ad inizio anno il vescovo kazako Athanasius Schneider ha parlato di un’Europa «neocomunista» e «massonica» che utilizza le migrazioni usate dalle élite per distruggere l’identità cristiana.

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