Gender
Re Artù era gay, transessuale o giù di lì: mito e storia secondo un consiglio comunale gallese
Un consiglio comunale gallese ha incluso Re Artù in una cronologia della «storia LGBTQ», citando una leggenda secondo cui il leggendario sovrano un tempo indossava abiti femminili, secondo quanto riportato dai media locali.
La cronologia, che racconta «storie di orientamento sessuale e identità di genere», si basa sul lavoro della storica Norena Shopland, focalizzata sulla tematica omotransessualista, la cui ricerca è sostenuta dalla Swansea University. L’iniziativa fa parte della formazione in «Lingua e storia LGBTQ+» per biblioteche, musei e archivi locali, ed è stata commissionata dal governo gallese.
Il leggendario monarca, che si dice sia salito al trono estraendo la sua spada, Excalibur, da una pietra e poi governando la Gran Bretagna con l’aiuto dei cavalieri della tavola rotonda e del mago Merlino, è stato inserito in una risorsa educativa locale nel Denbighshire che documenta i «momenti chiave» della storia LGBT.
La notizia arriva dopo che una città ha attaccato un consigliere laburista per aver deciso di spendere soldi pubblici per assumere una controversa drag queen per l’ora delle favole per bambini. Oltre 1.100 residenti hanno firmato una petizione per protestare contro l’evento Drag Queen Story Hour di Aida H Dee, che si terrà durante i festeggiamenti del Pride del 2023.
L’attacco non è solo alle favole, a quanto sembra, ma al mito di fondazione britannico stesso.
Non c’è alcuna indicazione nelle leggende che circondano Re Artù che fosse omosessuale, bisessuale o transgender. Una delle storie medievali più popolari sul sovrano si concentra sul suo matrimonio con Ginevra, inclusa la storia della sua relazione con Sir Lancillotto, uno dei cavalieri di Artù e suo caro compagno.
Aiuta Renovatio 21
Per spiegare il motivo per cui ha incluso il sovrano nella cronologia, il consiglio del Denbighshire ha citato una leggenda gallese secondo cui «in un’occasione successiva Artù si vestì con abiti femminili per andare a trovare una ragazza a Rhuthun».
La leggenda narra che Rhuthun, o Ruthin, nel Denbighshire fosse il luogo in cui Artù giustiziò un rivale chiamato Hueil mab Caw. Secondo il racconto, Hueil aveva visto il re usare abiti femminili per intrufolarsi in una danza e avvicinarsi a una donna a cui era interessato. Artù uccise Hueil per aver preso in giro il suo ginocchio ferito.
Non si tratta della prima stranezza che emerge rispetto alla nuova vulgata della storia britannica.
Come riportato da Renovatio 21, la assai prestigiosa Università di Cambridge sta insegnando agli studenti che gli anglosassoni non sono mai esistiti come gruppo etnico distinto – in pratica, gli anglosassoni non sono mai esistiti. La decisione del Dipartimento di storia anglosassone, norrena e celtica (ASNC) è stata presa nel tentativo di «smantellare i miti» del nazionalismo inglese.
L’ateneo cantabrigense, fondato nel 1209, ci aveva regalato un’altra perla notevole quando l’anno passato un ricercatore parlò in una conferenza pubblica del «corpo trans» di Gesù, le cui ferite avrebbero avuto significato sessuale, anzi transessuale. Qualcuno protestò, ma lo studioso fu tosto subito difeso dal magnifico rettore.
Ora, invece, le insinuazioni sul dominus di Camelotto.
Povero Arturo: considerato da tanti come cornuto, a causa di quella storio di Lancillotto e Ginevra, ora viene anche mazziato con dubbi sul suo orientamento sessuale.
Se esiste una tomba del re (secondo alcuni sarebbe nell’abbazia di Glastonbury) egli vi si sta sicuramente rivoltando, con un pensiero fisso: se sapevo che andava a finire così, io la spada la lasciavo nella Roccia.
Perché di fatto, da quel gesto, fulcro della materia di Bretagna, è nato il Regno Unito come lo conosciamo ora: e, stiamo vedendo, non che sia diventato questo capolavoro…
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Gender
La prima donna primo ministro del Giappone si oppone al «matrimonio» omosessuale
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Gender
Il Parlamento austriaco vieta il linguaggio «inclusivo di genere» nelle sue comunicazioni ufficiali
Il presidente del Parlamento austriaco ha vietato l’uso del cosiddetto linguaggio «inclusivo di genere» nelle comunicazioni ufficiali dell’organo legislativo.
Walter Rosenkranz, presidente del Nationalrat (Consiglio nazionale, la Camera bassa del Parlamento austriaco), ha recentemente annunciato che il Parlamento tornerà a utilizzare la forma maschile generica delle parole o, in alternativa, la forma maschile e femminile insieme, come nell’espressione «Gentili signore e signori» («Sehr geehrte Damen und Herren»).
In precedenza, il Parlamento di Vienna aveva adottato una variante ideologica che prevedeva l’inserimento di lettere maiuscole interne, due punti, asterischi o barre all’interno di sostantivi per includere persone di generi diversi, compresi coloro che si identificano come «transgender».
Questo adattamento linguistico, promosso da attivisti di sinistra in molte istituzioni austriache e tedesche, è estraneo alla lingua tedesca scritta. L’Associazione per la Lingua Tedesca ha più volte criticato questo linguaggio «inclusivo di genere», definendolo una «lingua ideologica» che «viola le regole ortografiche vigenti» e cerca di «rieducare» i cittadini. I sondaggi indicano che l’80-90% dei tedeschi rifiuta questo linguaggio ideologico.
Sostieni Renovatio 21
«Come istituzione governativa, dobbiamo rispettare le regole stabilite dal Consiglio per l’ortografia tedesca, l’unica istituzione riconosciuta dal governo», ha dichiarato Rosenkranz al quotidiano austriaco Krone. «Nel 2021, il Parlamento ha anche stabilito una base giuridica nel Piano di promozione delle donne. Voglio che le persone si attengano a questo e non inventino una propria lingua. Perché la vera uguaglianza si ottiene attraverso l’istruzione, le pari opportunità e il rispetto, non con i segni di punteggiatura».
«Il Parlamento è un luogo di democrazia, non di esperimenti linguistici», ha aggiunto. «Torniamo a una lingua che rispecchia lo spirito della Costituzione austriaca: universalmente comprensibile, oggettiva e inclusiva nel senso più autentico».
«Non a caso, il Bundestag tedesco e il Consiglio nazionale svizzero, così come quasi tutti i media stampati, non utilizzano un linguaggio neutro rispetto al genere», ha sottolineato il Presidente del Parlamento.
Le linee guida non si applicano ai discorsi tenuti nel Consiglio nazionale né ai testi presentati dai parlamentari, che, in virtù del loro mandato, sono liberi di redigere i propri documenti come preferiscono.
Rosenkranz, primo Presidente del Consiglio Nazionale austriaco nominato dal Partito della Libertà (FPÖ) è stato eletto dopo che l’FPÖ è diventato il partito più votato alle elezioni nazionali del 2024. Tuttavia, pur avendo ottenuto il maggior numero di voti, l’FPÖ non fa parte della coalizione di governo, poiché non dispone della maggioranza assoluta necessaria e gli altri partiti hanno rifiutato di allearsi con esso.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Gryffindor via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Gender
Il transgenderismo è in declino tra i giovani americani: «una moda in declino»
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Pensiero1 settimana faCi risiamo: il papa loda Don Milani. Torna l’ombra della pedofilia sulla Chiesa e sul futuro del mondo
-



Sanità2 settimane faUn nuovo sindacato per le prossime pandemie. Intervista al segretario di Di.Co.Si
-



Necrocultura7 giorni fa«L’ideologia ambientalista e neomalthusiana» di Vaticano e anglicani: Mons. Viganò sulla nomina del re britannico da parte di Leone
-



Oligarcato1 settimana faPapa Leone conferisce a Carlo III, capo della Chiesa d’Inghilterra, la cattedra permanente nella basilica papale
-



Salute2 settimane faI malori della 42ª settimana 2025
-



Autismo2 settimane faTutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?
-



Politica1 settimana faI vaccini, l’euro, l’OMS e le proteste pro-Palestina. Renovatio 21 intervista il senatore Borghi
-



Bioetica2 settimane faMorte cerebrale, trapianti, predazione degli organi, eutanasia: dai criteri di Harvard alla nostra carta d’identità













