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Performance con rituale di sangue al Premio Grammy

La giovane star della canzone americana Olivia Rodrigo ha eseguito la scorsa domenica la sua canzone di successo «Vampire» al Premio Grammy 2024, importante cerimonia che si svolge ogni anno coinvolgendo le massime figure discografiche mondiali.
I dettagli della performance hanno fatto pensare ancora una volta a sottili riferimenti occulti da parte della grande industria dell’intrattenimento.
La cantante ventenne, idolo di molti coetanei della Gen Z, ha iniziato con una performance cupa in cui, nel testo della canzone, spiegava come un amante vampiro si fosse approfittato di lei.
Nel crescendo della canzona la ragazza si è imbrattata di sangue il viso mentre dalle pareti colava copiosa quantità di denso liquido rosso.
Olivia Rodrigo con Vampire (y madre Taylor animándola al final) #GRAMMYs pic.twitter.com/WGxo9ZOs7V
— Myriam (Taylor’s version) ???? (@MyriamACruzC) February 5, 2024
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Il testo recita:
«Ho fatto degli errori davvero grossi / Ma fai sembrare bello il peggiore / Avrei dovuto sapere che era strano / Esci solo di notte / Pensavo di essere intelligente /
Ma mi hai fatta sembrare così ingenua / Il modo in cui mi hai venduto parti / Mentre affondavi i denti dentro di me, oh / succhiasangue, famefucker /
dissanguandomi, come un dannato vampiro»
«Famefucker» è un termine di nuovo conio che indica una persona che va a letto con le celebrità per tornaconto personale.
La popolarissima cantante Taylor Swift, recentemente al centro di controversie politiche non indifferenti (è accusata dai MAGA di essere uno strumento della campagna Biden creato dal Deep State per le elezioni 2024 contro Trump), presente in sala, è stata ripresa mentre ballava al ritmo della canzone vampiresca.
Come riportato da Renovatio 21, la Swift nel 2023 è stata recentemente accusata di fare espliciti riferimenti alla stregoneria durante il suo «The Eras Tour», con allarme lanciato anche da esorcisti americani.
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La performance sanguinolenta della Rodrigo segue il grottesco episodio dei Grammy dell’anno scorso, quando il cantante Sam Smith, noto per travestimenti e video osceni, si produsse in una scena infernale con ampi riferimenti satanici.
The Grammy’s featured Sam Smith’s demonic performance and was sponsored by Pfizer.
And the Satanic Church now has an abortion clinic in NM that requires its patients to perform a satanic ritual before services.
American Christians need to get to work.
— Marjorie Taylor Greene ???????? (@mtgreenee) February 6, 2023
Decisamente indicativo il fatto che lo show era sponsorizzato dalla Pfizer, cosa che ha portato ilarità e satira tra gli utenti dell’internetto.
Nel mentre questo succede negli USA, in Italia parte, purtroppo, l’edizione annuale del Festival della canzone di Sanremo. Dove, considerando recenti sviluppi, potrebbero perfino saltar fuori cose ancora più oscene.
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Immagine screenshot da Twitter
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Amazon Prime Video rimuove tutte le armi e le Bond Girls dai poster dei film di 007. Poi ci ripensa

La piattaforma streaming di Amazon Prime Video ha recentemente rimosso tutte le armi e le Bond girl dalle locandine dei film di James Bond. Poi nelle ultime ore, sembra aver ripristinato la versione originale.
L’amata serie di pellicole di spionaggio 007, dove le pistole giuocavano un ruolo grafico sin dalle locandine, si trova ancora sotto il tallone della cultura woke, e quindi della censura e dell’orwelliana cancellazione della storia.
È ridicolo, e antistorico, vedere il comandante Bond a braccia conserte senza la sua arma (che è variata, dagli anni, da una Walther PPK a una Beretta forse di modello 418 o 950) impugnata disinvoltamente – un elemento che è parte fondamentale dello stesso personaggio, elegante e pericoloso, come il mondo in cui la spy-story promette di immergere lo spettatore.
Amazon had digitally removed all of the guns from James Bond movie art.
Next … they will probably eliminate any scenes from the movies with guns.
Ridiculous. pic.twitter.com/PdMgKIKY2e
— Wall Street Mav (@WallStreetMav) October 3, 2025
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In particolare, tutte le armi sembravano essere state rimosse da immagini già note, tra cui un ritratto di Sean Connery con una pistola Walther PPK tra le braccia incrociate, utilizzato come foto pubblicitaria per la pellicola Dr. No e ora esposto alla National Portrait Gallery di Londra. Un poster teaser ampiamente visto per il film Spectre con Daniel Craig è stato apparentemente modificato per eliminare la pistola che tiene al fianco (sebbene la fondina ascellare indossata da Craig sia ancora visibile).
Un ritocco simile sembrava essere stato effettuato su un’immagine pubblicitaria di Roger Moore in Agente 007 Vivi e lascia morire, in cui Moore impugna una .44 Magnum, un allontanamento dalla tradizione di Bond di pistole relativamente piccole.
Le immagini modificate digitalmente dei poster originali dei film sono un insulto agli artisti che le hanno create e ai fan che le hanno guardate negli ultimi 63 anni – oltre che all’idea stessa che sta alla base del racconto di James Bond.
Notice in these Amazon #JamesBond digital posters they’ve removed all the guns and given awkward poses?
Welcome to a world where promoting James Bond 007 needs to be done without his sidearm. pic.twitter.com/3NGkxXShcn
— Chris (@GelNerd) October 2, 2025
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L’establishment progressista cerca di cancellare le armi dall’immaginario cinematografico classico, mentre il transgenderismo e i temi satanici vengono promossi in film e cartoni pensati per bambini.
Notizia delle ultime ore, Amazon si averci ripensato: dopo il pubblico clamore, le pistole sono tornate sulle locandine.
La mossa era arrivata dopo che Amazon ha acquisito i diritti del film acquistando gli studi MGM per un miliardo di dollari all’inizio di quest’anno e si appresta a lanciare un nuovo film diretto da Denis Villeneuve (il regista di The Arrival, Blade Runner 2049, e del recente, noiosissimo, Dune), scritto e diretto da Steven Knight, il cui nuovo attore di Bond deve ancora essere annunciato.
In passato si è speculato sull’arrivo di un Bond negro (si è fatto il nome del divo anglo-nigeriano Idris Elba) o di una Bonda. In realtà, una potente anticipazione era nell’ultimo film No Time to Die con Daniel Craig – la cui scelta come protagonista della seria, una ventina di anni fa, fu contestata da un gruppo di fan: è biondo – dove saltava fuori una agente MI6 nera e statuaria (tipo Grace Jones, per intenderci), seduttiva e letale anche più del Bond stesso.
No Time to Die sconvolse gli aficionados perché mostrava un atto incomprensibile per chi conosce la saga: la morte di James Bond, un fatto narratologicamente, archetipicamente inconcepibile, in quanto il tema profondo della serie è, senza dubbio alcuno, il mito dell’eroe invincibile.
La castrazione del carattere di 007 era presente nei film dell’era Craig anche in precedenza: il filosofo ratzingeriano coreano Byung-chul Han nel suo saggio La società della stanchezza indicava la stranezza di vedere in Skyfall (2012) un James Bond affaticato e depresso, con traumi psicanalitici che riemergono.
Il codice «007» è in realtà un riferimento preciso che il romanziere (e vero agente segreto) britannico Ian Fleming faceva agli intrecci tra l’occultismo e la storia di Albione, in particolare nel momento in cui Londra si separò dalla Chiesa cattolica e cioè dall’Europa.
Il primo «oo7» fu infatti John Dee (1527-1608), matematico, geografo, alchimista, astrologo, astronomo ed occultista inglese che organizzo i servizi segreti britannici nella sua visione di un nuovo mondo fatto di colonie dell’«Impero britannico», un’espressione che alcuni dicono sia stata coniata proprio da lui stesso.
Nei messaggi cifrati riservati alla regina Elisabetta I Dee apponeva la sigla «007» in cui gli zeri erano due occhi, il sette un numero fortunato.
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