Cina
Pechino scommette sul carbonio per i microchip di domani

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Due università cinesi stanno sperimentando un nuovo dispositivo che sostituisce i wafer di silicio adottando un rivoluzionario sistema ternario. I test attestano una sensibile riduzione del consumo di energia per i calcoli richiesti dall’intelligenza artificiale. L’obiettivo dichiarato è renderlo la tecnologia di riferimento entro 10-15 anni.
Un nuovo tipo di microchip basato sul carbonio anziché sul silicio. In grado di compiere con meno dispendio di energia compiti di intelligenza artificiale (AI) utilizzando un innovativo sistema logico ternario, anziché quello binario. È l’ultimo risultato della ricerca cinese sulla tecnologia dei semiconduttori, che la Peking University e la BUPT (l’ateneo delle Poste e delle Telecomunicazioni) annunciano come una svolta rivoluzionaria per il futuro dei circuiti integrati.
Il nuovo chip utilizza i nanotubi di carbonio (CNT), un materiale che offre eccezionali proprietà meccaniche ed elettriche: sono minuscoli tubi cilindrici ricavati da fogli di grafene e finora utilizzati principalmente come additivi conduttivi nelle batterie agli ioni di litio.
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A caratterizzare il nuovo microchip è però soprattutto l’impiego di una logica ternaria invece del tradizionale sistema binario: elabora i dati non solo in codici basati sullo 0 e sull’1, ma anche in un terzo stato, che consente di effettuare calcoli più velocemente consumando meno energia. Il sistema logico ternario migliorerebbe quindi l’efficienza della trasmissione dei dati all’interno dello stesso spazio fisico.
Per testare le capacità del loro nuovo chip, i ricercatori hanno costruito una rete neurale che imita le connessioni tra i neuroni del cervello umano. Gli esperimenti più approfonditi hanno rivelato che la rete basata sulle CNT ha raggiunto una precisione perfetta nella classificazione delle cifre scritte a mano, dimostrando il suo vasto potenziale per le applicazioni di Intelligenza Artificiale, tra cui il riconoscimento delle immagini e i compiti di apprendimento automatico.
La Cina è all’avanguardia nella ricerca mondiale sulla tecnologia dei semiconduttori a base di carbonio. Nonostante i numerosi vantaggi, i chip basati sui CNT sono ancora indietro rispetto a quelli tradizionali in silicio in termini di densità di integrazione. Ma gli esperti che stanno lavorando al progetto sostengono che il loro obiettivo è renderli la tecnologia più diffusa entro i prossimi 10-15 anni.
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Cina
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Cina
La Cina espelle 9 generali di alto rango, tra cui due dirigenti del Partito Comunista, in una purga radicale

In una delle più significative operazioni di epurazione degli ultimi decenni, il presidente cinese Xi Jinping ha avviato una nuova ondata di licenziamenti ai vertici delle forze armate. Il Partito Comunista Cinese (PCC) ha infatti espulso nove generali di alto rango, in quella che gli analisti definiscono una mossa dettata non solo da motivazioni disciplinari, ma anche da logiche di lealtà politica.
Secondo una dichiarazione del ministero della Difesa pechinese, i nove ufficiali sarebbero sotto inchiesta per «grave illecito finanziario». A rendere il caso ancora più insolito è il fatto che la maggior parte di loro erano generali a tre stelle e membri del potente Comitato Centrale del Partito.
Non si è trattato di semplici retrocessioni: la maggior parte dei militari è stata completamente espulsa dalle forze armate. Nella nota ufficiale, il ministero ha accusato i generali di aver «gravemente violato la disciplina di partito» e di essere «sospettati di gravi reati connessi al servizio, che coinvolgevano una quantità di denaro estremamente elevata, di natura estremamente grave e con conseguenze estremamente dannose».
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Le autorità cinesi hanno sottolineato che gli ufficiali «saranno puniti legalmente e militarmente» a seguito dell’indagine, definita «un risultato significativo nella campagna anticorruzione del partito e dell’esercito».
La figura più illustre tra gli epurati è il generale He Weidong, fino a poco tempo fa vicepresidente della Commissione Militare Centrale (CMC) e membro del Politburo, l’élite di 24 dirigenti che guidano il Paese. He era considerato il secondo uomo più potente dell’apparato militare dopo Xi Jinping stesso, che presiede la CMC.
Negli ultimi mesi si erano diffuse voci secondo cui il generale He si fosse scontrato con Xi e con la leadership del Partito. Da marzo, infatti, non era più apparso in pubblico, circostanza che aveva alimentato le speculazioni su una possibile inchiesta interna.
Secondo il Wall Street Journal «il generale He è l’ufficiale militare in servizio attivo più anziano che Xi abbia mai epurato, e il primo vicepresidente in carica della Commissione Militare Centrale a essere estromesso in quasi quarant’anni». Il quotidiano statunitense ricorda inoltre che il 68enne He è «il primo membro in carica del Politburo a essere indagato dal 2017».
L’ultima volta che la Cina aveva assistito a un’epurazione di vertici militari di simile livello risale a circa un decennio fa, quando furono espulsi due vicepresidenti in pensione della CMC per corruzione, durante il primo mandato di Xi Jinping.
Segnali di una possibile purga erano già emersi a luglio, quando la Commissione Militare Centrale aveva emanato nuove linee guida che invitavano a eliminare «l’influenza tossica» nelle forze armate e a seguire «regole ferree» per gli ufficiali di alto grado.
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I nove ufficiali epurati sono He Weidong (vicepresidente della Commissione Militare Centrale, CMC); Miao Hua (direttore del dipartimento di Lavoro Politico del CMCM), He Hongjun (vicedirettore esecutivo del Dipartimento di Lavoro Politico del CMC); Wang Xiubin (vicedirettore esecutivo del Centro di Comando delle Operazioni Congiunte del CMC; Lin Xiangyang (comandante del Teatro Orientale); Qin Shutong (commissario politico dell’Esercito); Yuan Huazhi (commissario politico della Marina); Wang Houbin (Comandante delle Forze Missilistiche); Wang Chunning (comandante della Forza di Polizia Armata).
Secondo osservatori interni, potrebbero esserci ulteriori epurazioni nelle prossime settimane. I licenziamenti, infatti, sono stati annunciati alla vigilia del conclave annuale a porte chiuse del Comitato Centrale del Partito Comunista, in programma dal 20 al 23 ottobre a Pechino, durante il quale si discuterà il prossimo piano quinquennale.
Wen-Ti Sung, analista del Global China Hub dell’Atlantic Council, ha commentato la notizia ai media statunitensi affermando: «Xi sta sicuramente facendo pulizia. La rimozione formale di He e Miao significa che potrà nominare nuovi membri della Commissione Militare Centrale, che è rimasta praticamente mezza vuota da marzo, durante il Plenum».
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Immagine di China News Service via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
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