Connettiti con Renovato 21

Spirito

Papa Francesco vuole una data di Pasqua comune per i cristiani

Pubblicato

il

Durante la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, prima del suo ricovero in ospedale, Papa Francesco ha ribadito il suo desiderio di raggiungere un consenso affinché tutte le confessioni cristiane celebrino la Pasqua lo stesso giorno. Questa è una sfida, dato che le controversie sulla data della Pasqua sono iniziate nel II secolo.

 

«La Chiesa cattolica è aperta ad accettare la data su cui tutti hanno concordato: una data di unità». Il 25 gennaio 2025, Papa Francesco ha rinnovato il suo desiderio di vedere l’Oriente e l’Occidente unirsi in una data comune per celebrare la Resurrezione.

 

«Rinnovo il mio appello affinché questa coincidenza serva da chiamata a tutti i cristiani a compiere un passo decisivo verso l’unità attorno a una data comune per la Pasqua», ha insistito il Papa, osservando che quest’anno la domenica di Pasqua sarà celebrata lo stesso giorno da tutti i cristiani.

 

L’usanza della Chiesa romana di stabilire la data della Pasqua nella prima domenica successiva alla luna piena che segue l’equinozio di primavera, fissata per il 21 marzo, ha richiesto molto tempo per affermarsi. La divergenza dall’Oriente è stata accentuata quando il calendario gregoriano è stato adottato in Occidente.

 

Le prime controversie sulla Pasqua risalgono al secondo secolo. Non si sa esattamente come la Chiesa ne abbia stabilito la data. Tuttavia, poiché la Resurrezione di Cristo era vicina alla Pasqua ebraica, ne consegue che la data della festa cristiana deve essere stata stabilita in relazione alla data della festa ebraica.

 

Dall’inizio del secondo secolo, gli storici hanno notato l’esistenza di due osservanze. Una, seguita soprattutto nell’Asia proconsolare, celebrava la Pasqua nel giorno della festa ebraica, il 14° giorno del mese di Nisan, da cui il nome di osservanza «quartodecimana». L’altra, basata sul fatto che il Salvatore è risorto di domenica, celebrava la Pasqua la domenica, probabilmente quella successiva al 14° di Nisan.

 

Durante la crisi quartodecimana, Sant’Ireneo scrisse una lettera a papa Vittore che fa luce sull’atteggiamento della Chiesa romana riguardo alla questione pasquale nel II secolo: «I sacerdoti [papi] che, prima di Sotere, presiedevano la Chiesa che ora dirigi, Aniceto, Pio, Igino, Telesforo, Sisto, non osservavano il 14 di Nisan e non permettevano che fosse osservato dai loro fedeli».

Acquistate le Maglie Crociate

«Non per questo erano meno pacificamente disposti verso i fedeli delle Chiese di osservanza quartodecimana che venivano da loro; tuttavia l’opposizione dei due usi era presente e più manifesta. Nessuno fu mai scomunicato per questo motivo. I sacerdoti, vostri predecessori, inviarono persino l’Eucaristia a quelli delle Chiese di osservanza quartodecimana».

 

Lo storico ecclesiastico Socrate (V secolo) nota che originariamente gli ebrei celebravano sempre la Pasqua dopo l’equinozio. Dopo la distruzione del Tempio, gli ebrei trascurarono l’equinozio nel calcolo della Pasqua. Per imitazione, i Quartodecimani seguirono questa pratica, che causò molte divisioni.

 

Il Concilio di Nicea (325) si occupò di questa questione. La lettera inviata dal concilio alla Chiesa di Alessandria spiega: «è stato stabilito un accordo sulla nostra santissima Pasqua. Tutti i nostri fratelli d’Oriente che non erano d’accordo in questo con i Romani, con voi e con coloro che seguono i vostri costumi fin dall’inizio, d’ora in poi celebreranno la Pasqua nello stesso tempo in cui lo fate voi».

 

La circolare inviata in seguito dall’imperatore Costantino non è più esplicita. Dice semplicemente che, da ora in poi, tutti seguiranno l’usanza pasquale conforme a quella che si trova nella «città di Roma, in Italia e in tutta l’Africa, in Spagna, in Gallia, in Britannia, in tutta la Libia, in Grecia, nella diocesi d’Asia, in quella del Ponto e della Cilicia».

 

L’accordo raggiunto a Nicea consentiva ai vescovi d’Oriente che, fino ad allora, celebravano la Pasqua la domenica successiva alla festa ebraica, di impegnarsi a celebrarla lo stesso giorno di tutte le altre Chiese, dopo l’equinozio, come a Roma e ad Alessandria. Sembra che questo accordo fosse solo verbale; non ne è stato conservato alcun testo. Ciò spiega perché la disputa durò fino all’VIII secolo.

 

Riprese vigore dopo l’adozione del calendario gregoriano da parte della Chiesa romana nel 1582. Una spiegazione è necessaria: la rivoluzione della Terra attorno al sole dura 365,2422 giorni; da qui gli anni bisestili per correggere il divario. Ogni quattro anni veniva aggiunto un giorno per colmarlo. Ma la rettifica si basava su 365,25 giorni, con un eccesso di 11 minuti all’anno.

 

Dopo 1500 anni, si poteva osservare un ritardo di dieci giorni tra il calendario teorico e il calendario solare. Nel 1582, questi dieci giorni furono rimossi tra il 4 e il 15 ottobre. Il nuovo calendario, modificando la data della Pasqua (ma non il suo metodo di calcolo), causò un divario con i cristiani orientali (sia cattolici che ortodossi), che rimasero fedeli al calendario giuliano.

 

Per i curiosi, va notato che, per non ricadere in questa discrepanza, sono stati eliminati ogni 400 anni tre anni bisestili (in realtà, gli anni secolari non divisibili per 400, come il 1700, il 1800 e il 1900), sufficienti per qualche migliaio di anni.

 

Riuscirà Papa Francesco – se guarirà – a unificare la data della Pasqua per tutti i cristiani? Possiamo sperarlo, ma potrebbe rivelarsi un compito uragano.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.News.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di Ninara via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
 

Continua a leggere

Spirito

La sinodalità come sovversione. Mons. Viganò con i Figli del Santissimo Redentore

Pubblicato

il

Da

Renovatio 21 pubblica questa dichiarazione dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò. La lettera di ripudio della chiesa sinodale da parte della comunità dei Figli del Santissimo Rendentore è stata pubblicata pochi giorni fa.  

«Tolle Missam, tolle Ecclesiam»

Dichiarazione dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò a proposito della Comunità religiosa dei Figli del Santissimo Redentore

   

Verrà il giorno, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa di nuovo, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità.

2 Tim 4, 3

 

Pochi giorni or sono, dopo diciassette anni di tensioni con il Vaticano e con il vescovo di Christchurch in Nuova Zelanda, culminate con un ordine di espulsione dalla Diocesi confermato con un decreto dalla Santa Sede, la Comunità dei Redentoristi Transalpini ha diramato una Lettera Aperta nella quale denuncia i principali errori della chiesa conciliare-sinodale, la sua aperta ostilità nei riguardi della Messa Apostolica e le malversazioni di cui i Figli del Santissimo Redentore sono stati oggetto. Nella Lettera Aperta i padri Redentoristi affermano che «si è spezzata la catena di comando» all’interno della Gerarchia: «Quando un superiore si allontana dalla propria obbedienza a Cristo Re, il suo comando non è più il braccio di Cristo, ma il gesto di un uomo. (IIa IIæ, q. 104, a. 5)».

 

La crisi dell’Autorità nella Chiesa Cattolica è ormai palese. Nel piano degli eversori, essa deve condurre alla dissoluzione del corpo ecclesiale, per sostituire la Chiesa Cattolica Apostolica Romana con un surrogato di origine umana e di ispirazione massonica. Strumento principale di questo sovvertimento è la sinodalità, ossia l’applicazione dei principi rivoluzionari della democrazia e della rappresentatività popolare ad una istituzione di origine divina che il suo Fondatore Gesù Cristo ha voluto monarchica e gerarchica. In questo modo, spezzato il vincolo di obbedienza a Dio, l’Autorità diventa assoluta e tirannica, non dovendo rispondere delle proprie decisioni né a Nostro Signore Gesù Cristo né al popolo cristiano.

 

Iscriviti al canale Telegram

Questa rivoluzione permette di manipolare i fedeli e far loro credere che le innovazioni e le eresie introdotte dalla Gerarchia siano richieste dalla base, mentre in realtà sono imposte da una lobby di deviati nella Fede e nella Morale.

 

Non posso che lodare il coraggio di questi Redentoristi, la cui denuncia si aggiunge alle altre che con sempre maggiore frequenza mostrano lo scandalo e il grande malessere del Clero e del popolo di Dio nei riguardi di una Gerarchia ribelle e apostata. Non siamo più all’ecumenismo conciliare verso le sette acattoliche (pur condannato dai Pontefici fino a Pio XII), ma all’accettazione e alla legittimazione di tutte le false religioni e idolatrie, e dei punti programmatici dell’Agenda globalista (pansessualismo LGBTQ+, immigrazionismo, ecologismo), ai quali la «chiesa sinodale» è totalmente allineata.

 

Questa crisi ha è di natura teologica e non canonica. Essa riguarda lo smantellamento sistematico della perenne Tradizione della Chiesa Cattolica Apostolica Romana e la dissoluzione del Depositum Fidei: è dunque con argomenti teologici che può essere affrontata. Giudicare i singoli casi individualmente alla luce del Diritto Canonico, senza correlarli tra loro nel contesto più vasto di un’azione eversiva pianificata da decenni e attuata con la cooperazione attiva e consapevole di gran parte dell’Episcopato, non fa che dare riconoscimento ufficiale ad un’Autorità deviata e deviante, a usurpatori che si avvalgono del potere di cui si sono impadroniti contro la volontà di Nostro Signore Gesù Cristo, Capo del Corpo Mistico, ai danni dei Fedeli, per scopi opposti a quelli che Nostro Signore ha stabilito per la Sua Chiesa.

 

Esorto i Figli del Santissimo Redentore e i loro fedeli con le parole di San Pietro: Resistete forti nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi nel mondo (Pt 5, 9). La Fondazione Exsurge Domine – con la quale i Redentoristi Transalpini hanno già relazioni di fraterna amicizia – io stesso come arcivescovo e successore degli Apostoli; insieme ai Chierici della Fraternità della Familia Christi, anch’essi perseguitati e «cancellati» dalla «chiesa bergogliana»; insieme ai tanti Sacerdoti e Religiosi sparsi nel mondo che seguo stabilmente, assicuriamo loro il nostro pieno sostegno, nella latitanza e nel silenzio complice dei Pastori pavidi e codardi.

 

Poiché sta scritto: Se questi taceranno, grideranno le pietre (Lc 19, 40).

 

+ Carlo Maria Viganò

Arcivescovo

 

17 Ottobre MMXXV S.ctæ Margaritæ Mariæ Virg.

  NOTE 1) Togliete la Messa, distruggete la Chiesa. È una citazione di Martin Lutero tratta dal suo libello De abroganda missa privata Martini Lutheri sententia del 1522.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine da Twitter
Continua a leggere

Spirito

Papa Leone XIII sarebbe pronto a sciogliere l’Opus Dei

Pubblicato

il

Da

Papa Leone XIV sarebbe in procinto di dividere l’Opus Dei in parti indipendenti. Lo riporta InfoVaticana, un organo di stampa spagnolo legato alla prelatura personale.

 

Sono state completate le riforme che «comporterebbero la rottura definitiva della struttura originaria», hanno dichiarato due fonti indipendenti. Le fonti affermano che la rottura sarà avviata dal papa entro poche settimane.

 

Secondo quanto riferito, i nuovi statuti dividerebbero l’Opus Dei in tre parti distinte: una Prelatura Clericale, composta solo da sacerdoti incardinati dell’Opus Dei, ora «significativamente ridotta»; la Società Sacerdotale della Santa Croce, composta da sacerdoti diocesani che desiderano partecipare al carisma dell’Opus Dei, ora non è più affiliata alla prelatura; un’Associazione di fedeli laici, un’associazione ora completamente indipendente per tutti i membri laici, compresi numerari, associati, soprannumerari e cooperatori, che in precedenza erano inclusi nella prelatura.

 

Pertanto, l’Opus Dei «cesserà di esistere come entità giuridica e spirituale».

 

Bergoglio aveva già avviato una riforma strutturale dell’Opus Dei, emanando un motu proprio nel 2022, in cui stabiliva che non sarebbe più stata guidata da un vescovo, affermando che «è necessaria una forma di governo basata più sul carisma che sull’autorità gerarchica».

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

Immagine di Edgar Beltrán via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International 

 

Continua a leggere

Spirito

Lettera aperta di un Congregazione tradizionalista: «ripudiare la Chiesa sinodale»

Pubblicato

il

Da

I Figli del Santissimo Redentore, una congregazione cattolica tradizionalista con sede a Papa Stronsay in Scozia, hanno pubblicato una lettera aperta «ai vescovi cattolici, ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli» in seguito al loro Capitolo generale. Lo riporta LifeSite.   La comunità, spesso chiamata «Redentoristi Transalpini», è stata fondata da padre Michael Mary Sim nel 1987 sotto gli auspici dell’arcivescovo Marcel Lefebvre e della Fraternità San Pio X, su incoraggiamento del Cardinale Édouard Gagnon. Si è riconciliata con il Vaticano nel 2012 e opera negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda.   Nel luglio 2024, il vescovo Michael Gielen ha ordinato ai Redentoristi di lasciare la diocesi di Christchurch entro 24 ore. La comunità ha negato le accuse di Gielen e intraprese azioni canoniche contro l’avviso di sfratto.   La lettera aperta non indica se intendono ora riprendere a collaborare con la Fraternità Sacerdotale San Pio X o intraprendere un’altra strada. La dichiarazione e la sua introduzione sono riportate di seguito.

Sostieni Renovatio 21

 

Lettera aperta ai vescovi cattolici, ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli

Cara anima cattolica,   Abbiamo appena concluso il nostro Capitolo Generale, in cui abbiamo preso in esame la nostra Congregazione e la sua vocazione nella Chiesa e nella Diocesi di Christchurch, Nuova Zelanda, dove il Vescovo ne aveva decretato l’espulsione.   La lettera allegata esprime le convinzioni della nostra Congregazione.   Questo non è un compito che accettiamo alla leggera. Abbiamo considerato la gamma di possibili punizioni che la gerarchia potrebbe usare contro di noi – tutte mentalmente terrificanti, in realtà, ma rafforzate dalla consapevolezza che la gerarchia ha infranto la catena di comando, rendendola umana e spiritualmente nulla. Ma quando è in gioco l’onore di Nostro Signore, il silenzio diventa una forma di tradimento.   Intraprendiamo quindi quest’opera con cuore tremante ma con ferma convinzione, desiderando solo difendere il Santo Nome di Gesù Cristo e la purezza della Sua Sposa, la Chiesa.  

Aiuta Renovatio 21

 

CONGREGAZIONE DEI FIGLI DEL SANTISSIMO REDENTORE REDENTORISTI TRANSALPINI

Lettera aperta ai vescovi cattolici, ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli del Capitolo generale della Congregazione dei Figli del Santissimo Redentore che si tiene a Papa Stronsay, Scozia, Santa Teresa di Gesù Bambino, 3 ottobre – San Gerardo Maiella 16 ottobre 2025

    Cari fedeli,   Viva Gesù nostro amore e Maria nostra speranza!   È con il cuore pesante e con grande tristezza che vi scriviamo. Ciò che ci unisce è il nostro grande amore per la nostra Santa Madre, la Chiesa Cattolica e Sposa di Gesù Cristo, per la quale i martiri hanno versato il loro sangue e i santi hanno dato la loro vita. È questo amore che ci spinge a esprimere una verità difficile, seppur essenziale. (Lc 12, 4-9)   Proprio come voi, anche noi abbiamo nutrito una grande speranza per molti anni. Credevamo che fosse possibile vivere come figli fedeli della Tradizione all’interno delle strutture della Chiesa moderna. Credevamo che le antiche e meravigliose tradizioni della nostra fede, in particolare la Messa latina di sempre, ci sarebbero state legittimamente restituite. Questo ci ha dato speranza, soprattutto durante il periodo di Benedetto XVI. Ci aspettavamo con fiducia di poter praticare liberamente la fede dei nostri Padri nella Chiesa. Non sapevamo quanto ci sbagliassimo!   Dopo anni di prove ed esperienze siamo giunti alla triste conclusione che la fede cattolica tradizionale, la fede di tutti i tempi e dei santi, è incompatibile con la nuova Chiesa moderna, frutto del Concilio Vaticano II. Semplicemente non possono coesistere in un unico corpo.   Poiché nutriamo e onoriamo profondamente la Messa latina tradizionale e non possiamo rinunciare alla Santa Messa dei secoli e dei santi, questa nuova Chiesa non ci vuole. A causa della nostra fedeltà, siamo stati considerati ostinati, difficili e ribelli; siamo stati incastrati e calunniati in un’acrimonia senza fine.   Questa lettera si rivolge a tutti coloro che avvertono che qualcosa non va nella Chiesa o che pensano che la nuova Chiesa e la Fede immutabile possano coesistere pacificamente. Ahimè! Permetteteci di affermare la triste verità: la nostra esperienza dimostra chiaramente che ciò è impossibile. Sicuramente questa nuova Chiesa sconvolgerebbe tutti i santi Papi che hanno ripetutamente dichiarato che l’indifferentismo religioso è un male gravissimo, assolutamente incompatibile con la fede cattolica.   Vi diciamo che non saremo complici del silenzio in questa continua distruzione della Chiesa. Dobbiamo parlare prima o poi, e quale momento migliore di questo? Dopo 17 anni come comunità all’interno delle strutture della Chiesa, siamo stati continuamente isolati e vessati. Soprattutto in questi ultimi anni il Vescovo di Christchurch ci ha ridotto a spazzatura o feccia della terra.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Con i suoi numerosi Decreti e il ricorso a Roma ha cercato di espellere i nostri monaci dalla diocesi. Vuole che quindici vocazioni locali siano esiliate per sempre dalle loro famiglie e dalla loro patria. Vi diciamo ora che un dovere superiore lo proibisce. Finché ci sarà una sola anima che ci chiede il Santo Sacrificio della Messa, i Sacramenti o l’aiuto spirituale, con la grazia di Dio non la abbandoneremo. Il Buon Pastore ci esorta a dare la vita per le Sue pecore e a tenere a bada il lupo affamato. È nostro dovere nella carità, nella teologia e nel Diritto Canonico.   Perché? Perché la catena di comando è stata spezzata. L’autorità nella Chiesa è ministeriale (servire Nostro Signore), non assoluta (fare ciò che vuole): ci vincola perché è essa stessa vincolata a Cristo, al deposito della Fede, al Magistero costante. Quando un superiore si allontana dalla propria obbedienza a Cristo Re, il suo comando non è più il braccio di Cristo, ma il gesto di un uomo. (ST, IIa IIæ, q. 104, a. 5)   Questi ecclesiastici disobbediscono a Dio. E poi, avendo spezzato la catena del comando di Dio, tentano di invocare l’obbedienza religiosa per questioni che impoveriscono la Chiesa, e aboliscono la Santa Messa. Tolle Missam, Tolle Ecclesiam – Togliete la Messa, distruggete la Chiesa (Lutero). No! Dobbiamo obbedire a Dio prima che all’Uomo.   E perciò, aderendo con tutte le nostre forze alla nostra profonda comunione con la nostra Santa Madre Chiesa, il nostro dovere davanti al Signore Gesù Cristo e verso le anime esige che:  
  • Ripudiamo Amoris Laetitia che permette la Santa Comunione alle coppie che vivono nel peccato.
  • Ripudiamo la persecuzione della Messa e dei cattolici da parte di Traditionis Custodes
  • Ripudiamo Fiducia Supplicans che permette la benedizione delle coppie dello stesso sesso
  • Ripudiamo «Il Documento sulla Fratellanza Umana» che afferma che Dio vuole tutte le religioni
  • Ripudiamo la falsa teologia delle «Chiese sorelle» e della «comunione parziale»
  • Ripudiamo i falsi pastori che hanno trionfalmente portato in processione l’idolo della Pachamama in San Pietro.
  • Ripudiamo Francesco che si è scusato per l’eroico cattolico che ha gettato quell’idolo nel Tevere.
  • Ripudiamo il flagello dell’indifferenza religiosa in Nuova Zelanda e in tutta la Chiesa.
  • Ripudiamo gli atti dei vescovi neozelandesi di chiusura delle chiese e di negazione dei sacramenti in una codarda sottomissione all’oppressione del COVID-19.
  • Ripudiamo il vescovo di Christchurch che ha ricevuto le sue ceneri il Mercoledì delle Ceneri dal vescovo anglicano di Christchurch.
  • Ripudiamo la corruzione dei bambini e lo scandalo dato agli innocenti attraverso programmi catechetici malvagi.
  • Ripudiamo l’insegnamento di Francesco secondo cui tutte le religioni sono lingue diverse e la domanda: «il mio Dio è più importante del tuo?».
  • Ripudiamo il silenzio di quei vescovi che non si sono pronunciati contro quel tradimento della Fede.
  • Ripudiamo la Chiesa sinodale come distinta dalla Chiesa cattolica divinamente costituita.
  • Ripudiamo la continua distruzione e umiliazione della nostra Santa Madre Chiesa.
  • Ripudiamo coloro che attaccano o minano la Chiesa nei suoi dogmi, nella sua morale, nei suoi sacramenti o nella sua disciplina con un nuovo culto dell’uomo.

Iscriviti al canale Telegram

A tutti coloro che leggono questo: per quanto tempo durerà tutta questa assurdità? Qualunque cosa ci costi, con l’Apostolo dobbiamo dire: Anatema!   «Ma anche se noi stessi o un angelo del Cielo venisse ad annunziarvi [un Vangelo] diverso da quello che vi abbiamo annunziato noi, sia egli anàtema». (Gal 1, 8-9)   Non tacete! Difendete la fede dei nostri Padri!   «Anche se tutte le genti obbedissero al re Antioco, e tutti s’allontanassero dalla legge de’ padri loro per fare secondo il comando di lui; io ed i miei figli ed i miei fratelli obbediremo alla legge dei padri nostri». (1 Maccabei 2, 19-20)   «Al contrario, è scritto (At 5, 29): Dobbiamo obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. Ora, talvolta le cose comandate da un superiore sono contro Dio. Pertanto, non si deve obbedire ai superiori in ogni cosa». — San Tommaso d’Aquino (ST, IIa IIæ, q. 104, a. 5)   Expecta Dominum, Viriliter Age et Confortetur cor tuum. Spera nel Signore: mostrati uomo e si conforti il tuo cuore, e confida nel Signore! (Sal, 26,14)   Gaude, Maria Virgo… Rallegrati, o Vergine Maria; tu sola hai schiacciato tutte le eresie nel mondo intero.   Firme: Padre Michael Mary. F.SS.R. Padre Anthony Mary, F.SS.R. Fratel Nicodemo Maria, F.SS.R. Fratel Paul Mary, F.SS.R. Fratel Dominic Mary, F.SS.R. Padre Magdala Maria, F.SS.R. Padre Martin Mary, F.SS.R. Fratel Xavier Maria, F.SS.R. Fr. Alfonso Maria, F.SS.R. Padre Seelos Maria, F.SS.R. Padre Celestino Maria, F.SS.R. Fratel Raffaele Maria, F.SS.R. Fratel Maksymilian Maria, F.SS.R. Fratel Charles-Marie, F.SS.R. Fratel Damaso Maria, F.SS.R. Fratel Bogumił Maria, F.SS.R. Fratel Francisco Maria, F.SS.R. Fratel Ernest Maria, F.SS.R. Fratel Giacinto Maria, F.SS.R. Fratel Gabriel Maria, F.SS.R. Fratello Dysmas Fratel George Marie Fra Ignazio Maria Fratel Aloysius Maria Fratel Zaccheo Maria Fratel Gerardo Fratello William

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di Warpflyght via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic 
Continua a leggere

Più popolari