Spirito
Mons. Viganò contro la cerimonia azteca per la nuova presidente messicana: «Tutti gli dèi dei pagani sono demoni»
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha postato su X un commento riguardo alla cerimonia pagana istituita a Città del Messico per l’«investitura» del nuovo presidente messicano Sheinbaum.
La cerimonia pagana sarebbe stata voluta in sostituzione della tradizionale benedizione cristiana al presidente.
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«Dopo sessant’anni di ecumenismo (dal pantheon di Assisi alla Pachamama in Vaticano) e di sistematica distruzione della dottrina sulla unicità ed esclusività della vera Chiesa di Cristo – la Chiesa Cattolica Apostolica Romana – come strumento di salvezza, cosa impedisce di erigere idoli di Bafometto negli edifici pubblici e di celebrare riti pagani alla presenza delle autorità?» scrive monsignor Viganò.
«Stiamo tornando ai tempi di Giuliano l’Apostata, ma questa volta con l’incoraggiamento di chi pretende di essere riconosciuto come Papa della Chiesa Cattolica».
Dopo sessant’anni di ecumenismo (dal pantheon di Assisi alla Pachamama in Vaticano) e di sistematica distruzione della dottrina sulla unicità ed esclusività della vera Chiesa di Cristo – la Chiesa Cattolica Apostolica Romana – come strumento di salvezza, cosa impedisce di erigere… https://t.co/yjs68JDpVn
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) October 4, 2024
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«Invito i Cattolici messicani – laici e sacerdoti – a compiere un atto pubblico di riparazione per questa cerimonia satanica» esorta il prelato lombardo.
«La Sacra Scrittura parla chiaro: Tutti gli dèi dei pagani sono demoni (Salmo 95, 5). Sant’Agostino commenta: “I pagani avevano per loro divinità i demoni. Li chiamavano dèi, ma in realtà erano dèmoni, come apertamente asserisce l’Apostolo: I sacrifici dei gentili vengono immolati ai demoni, non a Dio (1Cor 10, 20)”».
Monsignor Viganò si riferisce al video dove la neopresidente messicana Claudia Sheinbaum partecipa ad un rito pagano – chiamato indigeno ma di origine azteca – come inizio del suo mandato. Secondo utenti in rete, nella cerimonia sarebbero stati invocate divinità azteche, note per la loro mostruosità e crudeltà.
Brujería, paganismo y rituales satánicos. Solo que se olvidaron de incluir sacrificios humanos y canibalismo, si lo van a hacer, háganlo completo…. pic.twitter.com/ljkxMlCyOR
— Pablo Munoz Iturrieta (@PMunozIturrieta) October 2, 2024
Comenzó con payé, en lugar de la tradicional bendición cristiana la nueva judeo-mexicana presidente de 🇲🇽 Claudia Sheinbaum (enemiga de la cultura de Occidente: cristiana grecorromana). pic.twitter.com/GR7sPhlcXt
— Alan L Redick (@Alanredick1) October 3, 2024
Da notare come le fumigazioni a cui si sottopone la Sheinbaum non sono differenti da quelle a cui si è sottoposto Bergoglio durante il suo viaggio in Canada, dove è prestato ad un’operazione di «pulizia» spirituale condotta in pubblico da uno sciamano locale.
Lo spettacolo negromantico papale finì, programmaticamente, in mondovisione.
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Come riportato da Renovatio 21, la neopresidente messicana Sheibaum è una scienziata del clima ebrea pro-LGBT nota, tra le altre cose, per aver demolito una chiesa. Il Messico, negli anni del suo predecessore e mentore Antonio Manuel Lopez Obrador (AMLO) è divenuto luogo estremamente pericoloso per i sacerdoti cattolici, come sottolineato dagli stessi vescovi locali.
Il Paese non è sicuro nemmeno per gli stessi amministratori locali: mentre la Sheinbaum parlava di aborto e diritti LGBT, Yolanda Sanchez Figueroa, alcaldesa («sindaca») della città di Cotija, è stata assassinata a colpi di arma da fuoco. Si tratta solo di uno dei tanti esempi di violenza belluina che certo non si può ascrivere alla matrice cattolica del Paese – e forse, invece, vi sarebbe da pensare al sostrato religioso precolombiano, con la sua infinita serie di sacrifici umani.
Monsignor Viganò, già fustigatore di altri esempi di catto-sciamanismo visti anche in Nordamerica, ribadisce giustamente che l’oramai innegabile ritorno al paganesimo – e quindi, al sacrificio umano – è portato avanti sistematicamente dall’agenda di Bergoglio.
Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso è emerso che controverso rito della cosiddetta «messa amazzonica» entrerà in una «fase sperimentale» di tre anni entro la fine dell’anno. L’arcivescovo Viganò aveva commentato che si trattava di una tappa con la quale «la setta bergogliana procede verso la religione universale».
Parallelamente al rito amazzonico, il Vaticano sta riflettendo su un altro rito inculturato, legato al paganesimo: si tratta del rito Maya proposto dai vescovi cattolici del Messico è ora all’esame del Dicastero per il Culto Divino. La bozza finale del rito Maya contiene azioni liturgiche basate su azioni pagane.
Come riportato da Renovatio 21, curiosamente al World Economic Forum di Davos dello scorso gennaio si è avuto un momento inquietante quando sul palco è stata chiamata a «benedire» i potenti globali lì riunitisi uno sciamano-donna dell’Amazzonia.
What’s happening here?
— The Post Millennial (@TPostMillennial) January 17, 2024
Ci troviamo ancora una volta dinanzi a quello che Renovatio 21 a più riprese ha definito catto-paganesimo papale, adulterazione idolatrica se non demoniaca del rito spinta dallo stesso vertice del papato.
«La vera Religione trionfa sulla superstizione pagana» aveva detto monsignor Viganò ad inizio anno nell’omelia per la festa della Purificazione di Maria Santissima.
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Immagine screenshot da YouTube
Spirito
«Ripristinare l’ordine divino che Satana ha infranto»: Omelia per la festa di Ognissanti di Mons. Viganò
PLACARE, CHRISTE
Omelia nella festa di Ognissanti
Auferte gentem perfidam credentium de finibus, ut unus omnes unicum ovile nos Pastor regat.
Hymn. Placare Christe servulis
Solo pochi giorni fa la divina Liturgia intonava le lodi al Re dei re, proclamando la divina e universale Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo. Oggi la Santa Chiesa celebra la Sua Corte celeste: Maria Santissima, Regina; le nove Gerarchie angeliche: Angeli, Arcangeli, Principati, Potestà, Virtù, Dominazioni, Troni, Cherubini e Serafini; i Profeti dell’Antico Testamento; gli Apostoli, i Martiri, i Confessori della Fede, i Dottori, le Sante Vergini, i Monaci e gli Eremiti e tutta quella infinita schiera di anime benedette che popolano la Gerusalemme Celeste, beata pacis visio. L’inno dei Vesperi di questa festa è un canto ai nostri compagni d’armi, ai cavalieri del Verbo Incarnato e dell’augustissima Vergine, ai cœlicoli, gli abitanti del Cielo che godono della visione beatifica al cospetto della Santissima Trinità.Sostieni Renovatio 21
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Spirito
Il Papa taglia ancora una volta gli stipendi dei cardinali
Una lettera firmata dal Prefetto della Segreteria per l’Economia, Maximino Caballero Ledo, ha informato i cardinali della Curia che i loro stipendi mensili saranno ridotti a partire dal 1° novembre, riporta il quotidiano Il Messaggero del 23 ottobre 2024. Ciò per combattere il deficit della Santa Sede, una delle priorità del pontificato di Francesco.
Secondo il sito Swissinfo.ch, da novembre «il Vaticano sospenderà il pagamento dei bonus di segreteria e delle indennità di ufficio che i cardinali ricevevano come parte del loro stipendio mensile». Caballero «ha anche detto ai cardinali che saranno prese “altre misure” e che richiederanno “il contributo di tutti”», cita lo stesso organo di stampa.
Il taglio rappresenta «qualche centinaio di euro», secondo la lettera del Prefetto della Segreteria per l’Economia. Va ricordato che nel 2021, in un contesto segnato dalla crisi pandemica mondiale, il Papa aveva “già tagliato di circa il 10% la retribuzione dei cardinali, così come quella degli altri dipendenti della Curia», ricorda il sito cath.ch.
Questa lettera realizza l’annuncio fatto da Francesco il 20 settembre, quando scrisse ai cardinali chiedendo loro di aiutarlo nella sua lotta per ristabilire l’equilibrio finanziario della Santa Sede. Ricordò loro che aveva ricevuto un «mandato» dal Collegio dei cardinali su questo tema nel 2013, per raggiungere il deficit zero.
La nuova misura segue «quella adottata il 13 febbraio, quando papa Francesco ha deciso di abolire le tariffe gratuite e agevolate per l’alloggio concesse ai cardinali e ai funzionari della Curia romana in Vaticano», come ricorda anche il sito cath.ch.
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Un deficit cronico
Il bilancio 2023 registra un disavanzo operativo di 83 milioni di euro, cinque milioni in più rispetto all’anno precedente. E le previsioni non sono certo incoraggianti: il disavanzo potrebbe crescere ancora negli anni a venire, a causa del calo delle donazioni dei fedeli, sempre secondo il bilancio 2023, rilevato da La Repubblica.
Il sito Swissinfo sottolinea che, a parte «gli immobili e i musei del Vaticano, le uniche entrate della Santa Sede provengono dalle donazioni: quelle inviate ogni anno a Roma dalle Chiese più ricche (Stati Uniti, Italia, Germania, Spagna e Corea del Sud) e quelle offerte al Papa dai fedeli di tutto il mondo attraverso il cosiddetto Obolo di San Pietro».
Nel 2023, le entrate dell’Obolo di San Pietro ammontavano a 48,4 milioni di euro (43,5 nel 2022), ma le spese della Curia ammontavano a 90 milioni di euro, che dovevano essere reperiti altrove. Questa differenza di circa 50 milioni è legata «allo stipendio dei 5.000 dipendenti dello Stato vaticano, ma anche al calo delle donazioni dei fedeli negli ultimi anni», nota cath.ch.
La lettera del Papa di settembre ricordava che «le risorse finanziarie al servizio della Chiesa sono limitate e vanno gestite con rigore e serietà, affinché non vadano sprecati gli sforzi di quanti hanno contribuito al patrimonio della Santa Sede». E chiedeva «un maggiore sforzo da parte di tutti» per raggiungere davvero «un deficit zero».
Secondo la lettera di Caballero, «altre misure, che sono allo studio degli organi competenti, richiederanno il contributo di tutti, sia in termini di impegno che di disponibilità a rinunciare a modalità di lavoro consolidate nella pratica nel corso degli anni», riporta I.MEDIA, citato da cath.ch.
Ciò significa che i dipendenti del Vaticano sono preoccupati per il loro futuro? È molto probabile. Già, la riforma del 2021 ha congelato temporaneamente l’anzianità per tutti i dipendenti del Vaticano, ma i laici non sono stati colpiti da un taglio dello stipendio, mentre chierici e religiosi hanno visto il loro taglio del 3%.
In Vaticano, Maximino Caballero «è visto come l’architetto di una politica di austerità che molti dei 5.000 dipendenti trovano sempre più difficile attuare, a causa della mancanza di un autentico dialogo sociale», commenta cath.ch.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
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Immagine di Agência Lusa via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
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