Spirito
Mons. Williamson, immagini dalla sepoltura e dalle messe di suffragio

Renovatio 21 riporta altre immagini dei funerali solenni di monsignor Richard N. Williamson (1940-2025), celebrati a Canterbury lo scorso 26 febbraio.
In queste foto il momento della sepoltura di Sua Eccellenza, avvenuta invece nel cimitero cattolico di Broadstairs (in un complesso un tempo benedettino) come era nelle volontà di monsignore. Ad officiare questo ultimo rito, come le immagini mostrano, è stato il vescovo polacco Mons. Michal Stobnicki, alla presenza di tutti gli altri vescovi presenti alle esequie.
Al cimitero erano presenti anche padre Chazal, dalle Filippine, e il padre Pivert, francese.
Una bellissima immagine anche di Mons. Tomas de Aquino, vescovo e priore del monastero benedettino della Santa Croce, a Friburgo, in Brasile, mentre prega davanti alla tomba del suo confratello, che lo ha peraltro consacrato vescovo.
Nel frattempo sabato 28 febbraio scorso, ricorrendo il trigesimo della morte di monsignor Williamson, in provincia di Reggio Emilia, precisamente a Casalgrande Alto, don Andrea Maccabiani ha celebrato la Santa Messa da Requiem cantata in suffragio dell’anima del vescovo, con l’assoluzione del catafalco.
Le campane della Cittadella della Divina Misericordia, dove opera appunto don Andrea Maccabiani insieme al rev.do don Claudio Crescimanno, hanno suonato a lutto.
La sera prima sono stati cantati i vespri dei defunti, al quale ha fatto seguito una catechesi tenuta da don Crescimanno ed avente come tema «il ministero episcopale nella crisi attuale».
Durante la Messa da Requiem cantata di sabato, don Maccabiani, nella breve predica tenuta, aveva esordito dicendo:
«Se veramente tutti avessero capito che vescovo abbiamo perso, questo luogo sarebbe pieno zeppo di persone».
È proprio così. Lo stesso, d’altronde, vale per i vescovi che già abbiamo perso, primo fra tutti monsignor Marcel Lefebvre.
Forse un giorno la storia renderà giustizia e in molti comprenderanno meglio, certi che in Cielo, d’altronde, sia già tutto molto chiaro.
Requiescat in pace.
Cristiano Lugli
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Spirito
La sinodalità come sovversione. Mons. Viganò con i Figli del Santissimo Redentore


«Tolle Missam, tolle Ecclesiam»
Dichiarazione dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò a proposito della Comunità religiosa dei Figli del Santissimo Redentore
Verrà il giorno, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa di nuovo, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità.
2 Tim 4, 3
Pochi giorni or sono, dopo diciassette anni di tensioni con il Vaticano e con il vescovo di Christchurch in Nuova Zelanda, culminate con un ordine di espulsione dalla Diocesi confermato con un decreto dalla Santa Sede, la Comunità dei Redentoristi Transalpini ha diramato una Lettera Aperta nella quale denuncia i principali errori della chiesa conciliare-sinodale, la sua aperta ostilità nei riguardi della Messa Apostolica e le malversazioni di cui i Figli del Santissimo Redentore sono stati oggetto. Nella Lettera Aperta i padri Redentoristi affermano che «si è spezzata la catena di comando» all’interno della Gerarchia: «Quando un superiore si allontana dalla propria obbedienza a Cristo Re, il suo comando non è più il braccio di Cristo, ma il gesto di un uomo. (IIa IIæ, q. 104, a. 5)».
La crisi dell’Autorità nella Chiesa Cattolica è ormai palese. Nel piano degli eversori, essa deve condurre alla dissoluzione del corpo ecclesiale, per sostituire la Chiesa Cattolica Apostolica Romana con un surrogato di origine umana e di ispirazione massonica. Strumento principale di questo sovvertimento è la sinodalità, ossia l’applicazione dei principi rivoluzionari della democrazia e della rappresentatività popolare ad una istituzione di origine divina che il suo Fondatore Gesù Cristo ha voluto monarchica e gerarchica. In questo modo, spezzato il vincolo di obbedienza a Dio, l’Autorità diventa assoluta e tirannica, non dovendo rispondere delle proprie decisioni né a Nostro Signore Gesù Cristo né al popolo cristiano.
«Tolle Missam, tolle Ecclesiam» Take away the Mass, you destroy the Church!
A few days ago, after seventeen years of tensions with the Vatican and with the Bishop of Christchurch in New Zealand, culminating in an order of expulsion from the Diocese confirmed by a decree from… pic.twitter.com/EEOX5GdHsP — Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) October 18, 2025
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Questa rivoluzione permette di manipolare i fedeli e far loro credere che le innovazioni e le eresie introdotte dalla Gerarchia siano richieste dalla base, mentre in realtà sono imposte da una lobby di deviati nella Fede e nella Morale.
Non posso che lodare il coraggio di questi Redentoristi, la cui denuncia si aggiunge alle altre che con sempre maggiore frequenza mostrano lo scandalo e il grande malessere del Clero e del popolo di Dio nei riguardi di una Gerarchia ribelle e apostata. Non siamo più all’ecumenismo conciliare verso le sette acattoliche (pur condannato dai Pontefici fino a Pio XII), ma all’accettazione e alla legittimazione di tutte le false religioni e idolatrie, e dei punti programmatici dell’Agenda globalista (pansessualismo LGBTQ+, immigrazionismo, ecologismo), ai quali la «chiesa sinodale» è totalmente allineata.
Questa crisi ha è di natura teologica e non canonica. Essa riguarda lo smantellamento sistematico della perenne Tradizione della Chiesa Cattolica Apostolica Romana e la dissoluzione del Depositum Fidei: è dunque con argomenti teologici che può essere affrontata. Giudicare i singoli casi individualmente alla luce del Diritto Canonico, senza correlarli tra loro nel contesto più vasto di un’azione eversiva pianificata da decenni e attuata con la cooperazione attiva e consapevole di gran parte dell’Episcopato, non fa che dare riconoscimento ufficiale ad un’Autorità deviata e deviante, a usurpatori che si avvalgono del potere di cui si sono impadroniti contro la volontà di Nostro Signore Gesù Cristo, Capo del Corpo Mistico, ai danni dei Fedeli, per scopi opposti a quelli che Nostro Signore ha stabilito per la Sua Chiesa.
Esorto i Figli del Santissimo Redentore e i loro fedeli con le parole di San Pietro: Resistete forti nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi nel mondo (Pt 5, 9). La Fondazione Exsurge Domine – con la quale i Redentoristi Transalpini hanno già relazioni di fraterna amicizia – io stesso come arcivescovo e successore degli Apostoli; insieme ai Chierici della Fraternità della Familia Christi, anch’essi perseguitati e «cancellati» dalla «chiesa bergogliana»; insieme ai tanti Sacerdoti e Religiosi sparsi nel mondo che seguo stabilmente, assicuriamo loro il nostro pieno sostegno, nella latitanza e nel silenzio complice dei Pastori pavidi e codardi.
Poiché sta scritto: Se questi taceranno, grideranno le pietre (Lc 19, 40).
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
17 Ottobre MMXXV S.ctæ Margaritæ Mariæ Virg.
NOTE 1) Togliete la Messa, distruggete la Chiesa. È una citazione di Martin Lutero tratta dal suo libello De abroganda missa privata Martini Lutheri sententia del 1522.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Spirito
Papa Leone XIII sarebbe pronto a sciogliere l’Opus Dei

Papa Leone XIV sarebbe in procinto di dividere l’Opus Dei in parti indipendenti. Lo riporta InfoVaticana, un organo di stampa spagnolo legato alla prelatura personale.
Sono state completate le riforme che «comporterebbero la rottura definitiva della struttura originaria», hanno dichiarato due fonti indipendenti. Le fonti affermano che la rottura sarà avviata dal papa entro poche settimane.
Secondo quanto riferito, i nuovi statuti dividerebbero l’Opus Dei in tre parti distinte: una Prelatura Clericale, composta solo da sacerdoti incardinati dell’Opus Dei, ora «significativamente ridotta»; la Società Sacerdotale della Santa Croce, composta da sacerdoti diocesani che desiderano partecipare al carisma dell’Opus Dei, ora non è più affiliata alla prelatura; un’Associazione di fedeli laici, un’associazione ora completamente indipendente per tutti i membri laici, compresi numerari, associati, soprannumerari e cooperatori, che in precedenza erano inclusi nella prelatura.
Pertanto, l’Opus Dei «cesserà di esistere come entità giuridica e spirituale».
Bergoglio aveva già avviato una riforma strutturale dell’Opus Dei, emanando un motu proprio nel 2022, in cui stabiliva che non sarebbe più stata guidata da un vescovo, affermando che «è necessaria una forma di governo basata più sul carisma che sull’autorità gerarchica».
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Immagine di Edgar Beltrán via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Spirito
Lettera aperta di un Congregazione tradizionalista: «ripudiare la Chiesa sinodale»

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Lettera aperta ai vescovi cattolici, ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli
Cara anima cattolica, Abbiamo appena concluso il nostro Capitolo Generale, in cui abbiamo preso in esame la nostra Congregazione e la sua vocazione nella Chiesa e nella Diocesi di Christchurch, Nuova Zelanda, dove il Vescovo ne aveva decretato l’espulsione. La lettera allegata esprime le convinzioni della nostra Congregazione. Questo non è un compito che accettiamo alla leggera. Abbiamo considerato la gamma di possibili punizioni che la gerarchia potrebbe usare contro di noi – tutte mentalmente terrificanti, in realtà, ma rafforzate dalla consapevolezza che la gerarchia ha infranto la catena di comando, rendendola umana e spiritualmente nulla. Ma quando è in gioco l’onore di Nostro Signore, il silenzio diventa una forma di tradimento. Intraprendiamo quindi quest’opera con cuore tremante ma con ferma convinzione, desiderando solo difendere il Santo Nome di Gesù Cristo e la purezza della Sua Sposa, la Chiesa.Aiuta Renovatio 21
CONGREGAZIONE DEI FIGLI DEL SANTISSIMO REDENTORE REDENTORISTI TRANSALPINI
Lettera aperta ai vescovi cattolici, ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli del Capitolo generale della Congregazione dei Figli del Santissimo Redentore che si tiene a Papa Stronsay, Scozia, Santa Teresa di Gesù Bambino, 3 ottobre – San Gerardo Maiella 16 ottobre 2025
Cari fedeli, Viva Gesù nostro amore e Maria nostra speranza! È con il cuore pesante e con grande tristezza che vi scriviamo. Ciò che ci unisce è il nostro grande amore per la nostra Santa Madre, la Chiesa Cattolica e Sposa di Gesù Cristo, per la quale i martiri hanno versato il loro sangue e i santi hanno dato la loro vita. È questo amore che ci spinge a esprimere una verità difficile, seppur essenziale. (Lc 12, 4-9) Proprio come voi, anche noi abbiamo nutrito una grande speranza per molti anni. Credevamo che fosse possibile vivere come figli fedeli della Tradizione all’interno delle strutture della Chiesa moderna. Credevamo che le antiche e meravigliose tradizioni della nostra fede, in particolare la Messa latina di sempre, ci sarebbero state legittimamente restituite. Questo ci ha dato speranza, soprattutto durante il periodo di Benedetto XVI. Ci aspettavamo con fiducia di poter praticare liberamente la fede dei nostri Padri nella Chiesa. Non sapevamo quanto ci sbagliassimo! Dopo anni di prove ed esperienze siamo giunti alla triste conclusione che la fede cattolica tradizionale, la fede di tutti i tempi e dei santi, è incompatibile con la nuova Chiesa moderna, frutto del Concilio Vaticano II. Semplicemente non possono coesistere in un unico corpo. Poiché nutriamo e onoriamo profondamente la Messa latina tradizionale e non possiamo rinunciare alla Santa Messa dei secoli e dei santi, questa nuova Chiesa non ci vuole. A causa della nostra fedeltà, siamo stati considerati ostinati, difficili e ribelli; siamo stati incastrati e calunniati in un’acrimonia senza fine. Questa lettera si rivolge a tutti coloro che avvertono che qualcosa non va nella Chiesa o che pensano che la nuova Chiesa e la Fede immutabile possano coesistere pacificamente. Ahimè! Permetteteci di affermare la triste verità: la nostra esperienza dimostra chiaramente che ciò è impossibile. Sicuramente questa nuova Chiesa sconvolgerebbe tutti i santi Papi che hanno ripetutamente dichiarato che l’indifferentismo religioso è un male gravissimo, assolutamente incompatibile con la fede cattolica. Vi diciamo che non saremo complici del silenzio in questa continua distruzione della Chiesa. Dobbiamo parlare prima o poi, e quale momento migliore di questo? Dopo 17 anni come comunità all’interno delle strutture della Chiesa, siamo stati continuamente isolati e vessati. Soprattutto in questi ultimi anni il Vescovo di Christchurch ci ha ridotto a spazzatura o feccia della terra.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
- Ripudiamo Amoris Laetitia che permette la Santa Comunione alle coppie che vivono nel peccato.
- Ripudiamo la persecuzione della Messa e dei cattolici da parte di Traditionis Custodes
- Ripudiamo Fiducia Supplicans che permette la benedizione delle coppie dello stesso sesso
- Ripudiamo «Il Documento sulla Fratellanza Umana» che afferma che Dio vuole tutte le religioni
- Ripudiamo la falsa teologia delle «Chiese sorelle» e della «comunione parziale»
- Ripudiamo i falsi pastori che hanno trionfalmente portato in processione l’idolo della Pachamama in San Pietro.
- Ripudiamo Francesco che si è scusato per l’eroico cattolico che ha gettato quell’idolo nel Tevere.
- Ripudiamo il flagello dell’indifferenza religiosa in Nuova Zelanda e in tutta la Chiesa.
- Ripudiamo gli atti dei vescovi neozelandesi di chiusura delle chiese e di negazione dei sacramenti in una codarda sottomissione all’oppressione del COVID-19.
- Ripudiamo il vescovo di Christchurch che ha ricevuto le sue ceneri il Mercoledì delle Ceneri dal vescovo anglicano di Christchurch.
- Ripudiamo la corruzione dei bambini e lo scandalo dato agli innocenti attraverso programmi catechetici malvagi.
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- Ripudiamo il silenzio di quei vescovi che non si sono pronunciati contro quel tradimento della Fede.
- Ripudiamo la Chiesa sinodale come distinta dalla Chiesa cattolica divinamente costituita.
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