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Mons. Schneider: il prossimo papa deve «abrogare e condannare» gli errori di Bergoglio

Il vescovo ausiliare di Astana in Kazakistan, Athanasius Schneider, ha detto al podcaster cattolico Dr. Taylor Marshall che il «prossimo papa» dovrà abrogare e condannare gli errori promulgati da Bergoglio. Lo riporta LifeSite.
Parlando con Marshall martedì, Schneider ha insistito sul fatto che «il prossimo papa deve», come suo «primo compito», emanare un decreto che «abroga e condanna» i «documenti e le espressioni» di Francesco che contraddicono l’insegnamento cattolico.
Schneider ha rilasciato queste dichiarazioni dopo che Marshall gli aveva chiesto se un futuro papa potesse o dovesse compilare un «Sillabo degli errori», simile a quello di Papa Pio IX, incentrato sulla difesa del vero insegnamento della Chiesa in contrasto con gli insegnamenti di papa Francesco.
Rispondendo affermativamente, Schneider ha affermato non solo che tale azione dovrebbe essere intrapresa, ma che deve essere intrapresa, spiegando che crede che il prossimo papa sia obbligato a emettere una «professione di fede» che elenchi gli «errori e le dottrine ambigue» emanate da Francesco e affermi chiaramente la vera dottrina cattolica.
I commenti di Schneider sono arrivati nel contesto di una discussione con Marshall sui più gravi «errori» di Francesco, vale a dire quelli contenuti in Amoris Laetitia sulla Comunione per i divorziati e i «risposati», in Fiducia Supplicans sulla benedizione degli omosessuali come «coppia» e nel documento religiosamente indifferente di Abu Dhabi.
Come riportato da Renovatio 21, due settimane fa monsignor Schneider aveva chiesto che Bergoglio ritirasse i testi che minano la fede cattolica. Sei mesi fa il prelato kazako aveva detto che, sostenendo che tutte le religioni sono una via per arrivare a Dio, Bergoglio aveva contraddetto «tutto il Vangelo».
Un anno fa il vescovo aveva formulato una preghiera per chiedere al cielo «un’era di papi santi» chiamata Oratio ad impetrandos Summos Pontifices sanctos («Preghiera per implorare Papi santi»)
Kyrie Eleison! Christe Eleison! Kyrie Eleison! Domine Iesu Christe, Pastor bone! Omnipotenti manu tua tu regis in cuiusque aetatis procellis Tuam peregrinantem ecclesiam.
Orna Sanctam Sedem sanctis Pontificibus, qui nec homines huius saeculi potentes timeant, nec foedera ineant cum mundo eiusque spiritu. Fidem autem catholicam usque ad sanguinis effusionem conservent, confirment atque defendant, еt venerabilem Romanae Ecclesiae liturgiam custodiant, protegant, et tradant.
Veni, Domine, iterum ad nos per sanctos Pontifices, qui, accensi zelo Apostolorum, hominibus omnibus praedicent: «Non est in alio aliquo salus, nisi in Jesu Christo. Nec enim aliud nomen est sub caelo datum hominibus, in quo oporteat eos salvos fieri» (cfr. Act 4, 10-12).
Tribue, quaesumus, ut per sanctorum Pontificum aetatem Sancta Sedes, quae patria est omnibus catholicae et apostolicae fidei cultoribus, cathedra veritatis toti mundo semper lucere valeat. Exaudi nos Domine, et intercedente Beatissima Virgine Maria, Matre Ecclesiae eiusque Corde Immaculato, dona nobis sanctos Romanos Pontifices, dona nobis multos Romanos Pontifices sanctos! Miserere nostri et exaudi nos!
In Italiano:
Kyrie eleison! Christe Eleison! Kyrie eleison! Signore Gesù Cristo, Tu sei il Buon Pastore! Con la Tua mano onnipotente Tu guidi la Tua Chiesa pellegrina attraverso le tempeste di ogni epoca.
Adorna la Santa Sede con santi Papi che non temano i potenti di questo mondo né scendano a compromessi con lo spirito del tempo, ma conservino, rafforzino e difendano la Fede cattolica fino all’effusione del sangue e osservino, proteggano e trasmettano la venerabile liturgia della Chiesa Romana.
Oh Signore, ritorna a noi per mezzo dei santi Papi che, infiammati dallo zelo degli Apostoli, proclamano al mondo intero: «In nessun altro c’è salvezza, tranne in Gesù Cristo. Poiché non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che siano salvati» (cfr. Atti 4,10-12).
Attraverso una era di Papi santi, possa la Santa Sede, che è la patria per tutti coloro che promuovono la Fede cattolica e apostolica, risplendere sempre come cattedra della verità per il mondo intero. Ascoltaci, Signore, e per intercessione del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa, donaci Papi santi, donaci molti Papi santi! Abbi pietà di noi e ascoltaci!
Amen.
Riguardo lo stato attuale della Chiesa, monsignor Schneider ha spiegato che «Pietro dorme mentre Giuda è sveglio».
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Comunicato della FSSPX sulla morte di papa Francesco

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Di cosa è morto Bergoglio?

La morte di papa Francesco è stata annunciata dal cardinale texano Ferrel, camerlengo, lunedì mattina – giorno di Pasqua dell’Angelo anche detto Pasquetta – con a fianco il segretario di Stato cardinale Pietro Parolin. La denuncia del decesso tuttavia è stato trasmesso dalla sala stampa della Santa Sede alle 20 di lunedì.
Secondo quanto comunicato, il professor Andrea Arcangeli, direttore della Direzione di Sanità e Igiene vaticana, ha certificato la morte di Bergoglio per «ictus cerebri, coma, collasso cardiocircolatorio irreversibile».
Il medico papale ha continuato spiegando che si trattava di un «soggetto affetto da pregresso episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale multimicrobica multiple; ipertensione arteriosa diabete tipo II».
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Il Bergoglio aveva 88 anni, e negli ultimi tempi aveva passato ben cinque settimane al Policlinico Gemelli di Roma, lottando contro una grave polmonite bilaterale – caso potenzialmente mortale – tornando al Sacro Palazzo verso la fine di marzo.
L’argentino ha sofferto per tutta la vita di una malattia polmonare cronica, al punto che in gioventù si era dovuto procedere con l’asportazione di parte del polmone destro.
La bara di Bergoglio è ora stata portata nella cappella di Santa Marta.
Come riportato due anni fa, Bergoglio fu ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per un problema iatrogeno, ossia indotto da precedenti scelte mediche: «Laparocele incarcerato», anche detto «ernia incisionale», conseguente ad operazioni chirurgiche a cui si era sottoposto in passato.
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Immagine di Finizio via Wikimedia pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0
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Mattarella ricorda il papa più amico della presidenza del Paese che ne occupa il palazzo e le città

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