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Mons. Schneider: il primo impegno del papa è il Vangelo, non il Vaticano II

Dopo il discorso di apertura di papa Leone XIV, il vescovo Athanasius Schneider ha messo in guardia dal basare un pontificato esclusivamente sul Vaticano II, affermando che il «primo impegno» di un papa è verso il Vangelo.
Nel suo discorso inaugurale al Collegio Cardinalizio, sabato mattina, papa Leone XIV ha sottolineato la priorità del Concilio Vaticano II per il suo pontificato. «Vorrei che insieme, oggi, rinnovassimo la nostra piena adesione, in tale cammino, alla via che ormai da decenni la Chiesa universale sta percorrendo sulla scia del Concilio Vaticano II», aveva affermato lo scorso 10 maggio il nuovo Pontefice.
Un simile commento ha suscitato l’interesse di molti, soprattutto di coloro che si sono preoccupati degli aspetti predominanti del pontificato di Francesco, tra cui il vescovo Athanasius Schneider, ausiliare dell’arcidiocesi di Astana, in Kazakistan.
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«Penso che un papa non dovrebbe parlare in questo modo perché il nostro primo impegno completo è verso il Vangelo di Gesù Cristo: questo è il primo impegno di ogni papa e vescovo», ha detto il vescovo durante un’intervista lunedì scorso.
«Un concilio è un atto del Magistero… che è l’ufficio di insegnamento della Chiesa», ha aggiunto Schneider. «L’ufficio di insegnamento della Chiesa è definito come non superiore alla tradizione, ma subordinato ad essa».
Proseguendo, ha respinto l’idea secondo cui i papi dovrebbero fare di un particolare concilio il fulcro del pontificato, attingendo a precedenti storici per sostenere la sua argomentazione: «non era comune per i papi nella storia presentare l’inizio del loro pontificato con un impegno pubblico a un concilio specifico. Nemmeno nel famoso concilio di Nicea… che fu più importante del Vaticano II, che fu solo pastorale».
Un concilio specifico «non può essere il nostro primo impegno», ha ribadito Schneider. «Il nostro primo impegno sono le parole e l’insegnamento chiari di Nostro Signore, il costante e chiaro insegnamento della tradizione e degli Apostoli, e tutto l’insegnamento solenne e definitivo del Magistero. Questo dovrebbe essere il nostro primo impegno».
Il monsignore ha aggiunto che, sebbene i cattolici dovrebbero «trarre una certa ispirazione positiva da ogni concilio», un concilio in particolare non dovrebbe essere «assolutizzato» in modo da costituire il centro dell’insegnamento magisteriale sotto un pontefice.
Sottolineando inoltre di non poter fare previsioni certe sul nuovo pontefice, Schneider ha accolto con favore il fatto che «almeno la sua apparizione» e il suo discorso di apertura dal balcone siano stati «positivi» e abbiano dato «speranza e incoraggiamento».
Il comportamento di Leone era «molto spirituale», ha aggiunto Schneider, che si è detto anche incoraggiato dall’evidente devozione del papa per Maria. «Aveva una sorta di radiosa calma», ha commentato Schneider.
I cattolici dovrebbero «ringraziare il Signore per la sua elezione» invece di altri candidati «che avrebbero davvero danneggiato la Chiesa», ha affermato Schneider a proposito di Leone, la cui elezione ha definito «un segno positivo».
Interrogato dall’intervistatore Matt Gaspers su quali «questioni urgenti» avrebbe raccomandato al Papa di affrontare, Schneider ha evidenziato questioni dottrinali e liturgiche, insieme alle nomine del personale.
«Primo: confermare, rafforzare tutti i fedeli nella fede come Gesù l’ha donata a Pietro e a lui anche in questo caso, di fronte all’evidente confusione in cui è sprofondata la Chiesa a livello dottrinale, morale, è davvero urgente rafforzare e confermare nella fede».
Approfondendo l’aspetto dottrinale della crisi della Chiesa, Schneider la suddivide in tre ulteriori punti che, a suo dire, necessitavano di essere affrontati:
«Per affrontare concretamente tre temi che nella vita della Chiesa sono più confusi: La verità sull’unicità di Gesù Cristo come unica via di salvezza e sul fatto che le altre religioni non sono mezzi di grazia o vie di salvezza. Deve essere affermata con chiarezza cristallina»
«L’ordine divino della sessualità umana deve essere affrontato con una formula estremamente chiara. I temi principali che riguardano questo tema, che ai nostri giorni sta evidentemente causando tanta confusione nella Chiesa, riguardano l’immoralità intrinseca e la malvagità degli atti e dello stile di vita omosessuali, e poi il divorzio. Questo va sottolineato. E l’indissolubilità del matrimonio».
«Fare una solenne e definitiva precisazione circa il sacramento dell’ordinazione, stabilendo che il sacramento dell’ordine – essendo un sacramento unico nei tre gradi dell’episcopato, presbiterato e diaconato – è per diritto divinamente stabilito riservato ai fedeli di sesso maschile».
Per quanto riguarda la liturgia, Schneider ha ampliato la sua precedente condanna della restrizione della Messa tradizionale imposta da Papa Francesco, come contenuto nella Traditionis Custodes, chiedendo che il documento venga revocato: «per quanto riguarda il culto, il papa dovrebbe abrogare completamente la Traditionis Custodes»
«Si tratta davvero di un’umiliazione, di una persecuzione di una parte dei fedeli e anche di un rifiuto dell’intera tradizione liturgica della Chiesa. Quindi questo deve essere sanato. Deve ripristinare la completa libertà d’uso della liturgia in tutte le epoche».
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A parte eventuali piani particolari che Leone potrebbe già avere, la loro attuazione dipenderà fortemente dalla collaborazione della Curia Romana con i suoi desideri. In tali circostanze, il personale si rivelerà effettivamente una politica.
A tal fine, Schneider ha aggiunto che la selezione episcopale è fondamentale:
«Deve nominare i vescovi con molta attenzione, perché i vescovi devono essere veramente uomini di Dio, di fede cattolica. A questo dovrebbe prestare molta attenzione».
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Mons. Viganò: sul «pontificato fluido» di Prevost alleggia lo spettro di Bergoglio

✨ A mesmerizing spectacle: the Vatican hosted its first-ever pop concert and drone show
The Vatican staged a historic event as Elon Musk’s brother launched 3,500 drones into the sky, while Pharrell Williams headlined the first pop concert ever held in St. Peter’s Square. Over… pic.twitter.com/Hxm7FNhu73 — NEXTA (@nexta_tv) September 15, 2025
In questi ultimi giorni abbiamo visto:
– il cappellano LGBTQ+ James Martin ricevuto in udienza da Leone – il pellerinaggio LGBTQ+ nella Basilica di San Pietro, profanata con croci arcobaleno e scritte sacrileghe – il Sagrato di San Pietro profanato da una volgarissima kermess… pic.twitter.com/M57DoMcUic — Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) September 17, 2025
An incredible drone display over St. Peter’s Basilica at the Vatican last night pic.twitter.com/LSDXStsZnS
— Dr Helen Ingram (@drhingram) September 14, 2025
Drone lights above the Vatican reminding us: Jesus reigns forever! pic.twitter.com/H4Mwe1bEOc
— RosarySon (@SkyVirginSon) September 13, 2025
Beautiful drone show at the concert in Vatican pic.twitter.com/TOpHWv474F
— Olga Nesterova (@onestpress) September 14, 2025
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A breathtaking drone show over the Vatican by @NovaSkyStories — founded by @kimbal, Elon Musk’s brother. ✨ pic.twitter.com/ecGWXeK0cN
— DogeDesigner (@cb_doge) September 15, 2025
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Italian troops with anti-drone rifles are guarding the Vatican ahead of Pope Francis’ funeral with President Trump in attendance pic.twitter.com/4U9kpOD9ua
— johnny maga (@_johnnymaga) April 26, 2025
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Cardinale Sarah: la Fiducia Supplicans «minaccia l’unità della Chiesa», dovrebbe essere «dimenticata». Poi difende il Concilio Vaticano II

Il cardinale Robert Sarah ha affermato che il documento di Papa Francesco che consente le «benedizioni» tra persone dello stesso sesso «mette in pericolo l’unità della Chiesa» e rappresenta «un documento da dimenticare».
In una recente intervista al quotidiano dei vescovi Avvenire, al cardinale africano è stato chiesto della controversa dichiarazione di Francesco Fiducia supplicans, che ha consentito la «benedizione» delle coppie dello stesso sesso in determinate situazioni.
«Mi auguro che si possa chiarire meglio e forse riformulare quanto contenuto in Fiducia supplicans. La dichiarazione è teologicamente debole e quindi ingiustificata» ha detto il porporato africano.
«Mette in pericolo l’unità della Chiesa» ha proseguito il cardinale. Fiducia supplicans, dice, costituisce «un documento da dimenticare».
A Sarah è stato anche chiesto delle restrizioni alla Santa Messa tradizionale, detta volgarmente messa in latino.
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«Nei secoli la diversità di riti celebrativi dell’unico sacrificio eucaristico non ha mai creato problema all’autorità, perché era chiara l’unità della fede» ha chiosato Sarah. «Anzi, ritengo sia una grande ricchezza la varietà dei riti nel mondo cattolico».
Tuttavia, ha espresso dubbi sul fatto che il rito antico possa essere «vietato».
«Mi chiedo se si possa “vietare” un rito ultramillenario. Infine, se la liturgia è una fonte anche per la teologia, come vietare l’accesso alle “fonti antiche”? Sarebbe come vietare lo studio di sant’Agostino a chi volesse riflettere correttamente sulla grazia o sulla Trinità».
Sarah sul quotidiano CEI ha parlato positivamente dei primi mesi del pontificato di Papa Leone XIV. Ha affermato che il Romano Pontefice «sta facendo riemergere l’irrinunciabile centralità di Cristo, l’evangelica consapevolezza che “senza di Lui non possiamo fare nulla”: né costruire la pace, né edificare la Chiesa, né salvare la nostra anima».
Inoltre mi sembra abbia un’intelligente attenzione al mondo, in spirito di ascolto e di dialogo, sempre con un’avveduta considerazione della Tradizione (…) La Tradizione è come un motore della storia: sia della storia in generale, sia di quella della Chiesa» ha detto il cardinale. «Senza Tradizione vivente che permette la trasmissione della Divina Rivelazione, non potrebbe esistere la Chiesa stessa. Tutto ciò è in perfetta continuità con gli insegnamenti del Concilio Vaticano II».
Sarah puntualizza che il fatto che Leone si sia affacciato al balcone dopo la sua elezione con la mozzetta non è un segno di un ritorno al tradizionalismo. «Non comprendo il clamore suscitato da questa scelta» sostiene il cardinale, «la mozzetta è un segno che indica la giurisdizione del Papa, ma anche dei vescovi. Forse il clamore è stato dettato dal fatto che papa Francesco non l’aveva indossata il giorno dell’elezione. Ma non mi sembra un valido motivo per una tale meraviglia».
In passato il prelato africano era noto per il suo forte sostegno alla Messa latina tradizionale e alla riverenza liturgica, nonché per la sua difesa della fede cattolica, arrivando a definire i piani per «abolire» la messa in latino come «diabolici». In passato il Sarah aveva dichiarato che il rifiuto della liturgia tradizionale e della morale sono forme di «ateismo pratico» nella Chiesa.
Come riportato da Renovatio 21, quattro mesi fa Leone aveva nominato il cardinale Sarah «inviato speciale» per le celebrazioni liturgiche in onore di Sant’Anna in Francia.
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All’inizio di gennaio 2024, in una lunga dichiarazione pubblicata dal veterano vaticanista Sandro Magister, Sarah ha unito la sua voce a quella dei suoi colleghi vescovi africani nel respingere l’appoggio del documento vaticano Fiducia Supplicans alle «benedizioni» omosessuate. Nella sua dichiarazione, il cardinale Sarah si è alleato con i vescovi e le conferenze episcopali africane che avevano fatto sapere il loro rifiuto della Fiducia Supplicans.
Come riportato da Renovatio 21, il porporato si era detto «molto orgoglioso» dei vescovi africani per il rifiuto delle benedizioni gay di Bergoglio. Sarah l’anno scorso aveva tuonato anche riguardo al fatto che «nessuno può inventare un sacerdozio femminile». Lo scorso dicembre celebrando la messa pontificale a Dakar (in Senegal), il cardinale Sarah si era espresso contro la «distorsione» della messa in Occidente e contro le celebrazioni troppo «africane».
Bergoglio aveva poi affermato che la nomina del cardinale Sarah a capo del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti per lui è stata «un errore».
Il cardinale Sarah è un fermo oppositore dell’idea di un sacerdozio femminile, favorita invece dalla recente nomina di Leone a San Gallo, in Svizzera, dove la Cattedra è andata ad un presbitero, padre Beat Grögli, che la chiede apertamente.
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Immagine di Lawrence OP via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
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Mons. Viganò: la vera Obbedienza è legata alla Giustizia


Obœdientes obœdientibus
Qualche breve appunto su due articoli del Prof. Daniele Trabucco
L’obbedienza servile è quella che segue la legge per paura, senza la grazia interiore, e quindi “non giova a nulla se non è accompagnata dall’amore; anzi, senza di esso, rende colpevole chi la pratica, perché manca del fine ultimo che è Dio.
Sant’Agostino
Il commento del prof. Daniele Trabucco alla vicenda di don Leonardo Maria Pompei, pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana lo scorso 6 Settembre (1), ha suscitato alcune obiezioni, tra le quali una in particolare ha provocato un ulteriore intervento dello stesso Trabucco su Chiesa e Postconcilio (2). Premetto che nutro la massima stima per il prof. Trabucco, del quale ho sempre apprezzato il pensiero autenticamente cattolico e il rigore intellettuale. Credo tuttavia che questi suoi due ultimi articoli travisino gravemente il concetto di obbedienza all’autorità, fuorviando i lettori. La tesi del primo intervento di Trabucco è che la santità – di ieri come di oggi – si esplicita anche nella fedeltà e nell’obbedienza umile all’Autorità legittima, perché nell’obbedire a ordini ingiusti l’anima si esercita nell’abnegazione di sé e così sublima l’obbedienza in virtù eroica. L’obiezione dei lettori evidenzia il differente contesto storico ed ecclesiale in cui l’obbedienza eroica di Santi come Padre Pio o don Bosco a vere e proprie vessazioni dei Superiori legittimi li fece crescere nella santità. E che i casi odierni, come quello di don Leonardo Maria Pompei, non sono paragonabili con i primi.Sostieni Renovatio 21
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