Immigrazione
Mons. Schneider: Europa «neocomunista» e «massonica», migrazioni usate dalle élite per distruggere l’identità cristiana
Il vescovo Athanasius Schneider ha affermato che le élite globali stanno sfruttando l’immigrazione di massa dall’Islam per distruggere l’identità cristiana dell’Europa. Lo riporta LifeSiteNews, a cui il prelato ha concesso un’intervista in lingua tedesca nella quale ha affrontato l’attuale politica migratoria nell’Europa occidentale.
Il vescovo del Kazakistan ha riconosciuto il principio cristiano generale di aiutare chi è nel bisogno, ma ha sottolineato che «la cosiddetta politica migratoria che è in atto in Europa da decenni è una questione completamente diversa».
«Sta diventando sempre più evidente che è orchestrato da un’élite politica superiore che ha un obiettivo più globale».
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Questo obiettivo, ha detto Schneider, «non è principalmente quello di aiutare le persone, ma di cambiare l’identità dell’Europa, dei popoli europei, attraverso la presenza massiccia di persone provenienti da una cultura completamente diversa».
«Si tratta principalmente di seguaci dell’Islam, prima di tutto, poi di altre culture che sono davvero scioccanti, cioè [non compatibili] con la cultura europea, e sono quindi utilizzate dalle élite politiche più elevate e globali in Europa come mezzo per la loro politica: vale a dire, per cambiare radicalmente l’identità dell’Europa».
Queste élite, ha sottolineato monsignor Schneider, vogliono «ridurre sempre di più gli ultimi resti delle influenze cristiane nella politica e nella vita pubblica» favorendo gli immigrati musulmani. «Quindi è chiaro che c’è un obiettivo dietro a questo. Vale a dire, rafforzare la presenza dell’Islam in Europa e quindi a spese del Cristianesimo, questo è abbastanza chiaro. Non possiamo essere così ingenui da non vederlo; è evidente, sempre di più».
«Non dobbiamo semplicemente accettarlo così e dobbiamo chiaramente invitare i politici o le persone influenti nella vita pubblica a farsi avanti e a porre dei limiti [alla migrazione]», ha affermato Schneider, aggiungendo che le persone dovrebbero «avviare di nuovo un nuovo movimento, a livello di cultura, politica e vita pubblica, per difendere i nostri valori europei».
Il prelato ha però chiarito che i valori tradizionali europei non sono quelli dell’Unione Europea, che sono «i valori del neocomunismo o della Massoneria (…) ma i veri valori europei, quelli storici, sono i valori cristiani che hanno costruito la politica cristiana e la cultura cristiana».
«Ed è per questo che dovremmo promuovere ancora una volta un sano patriottismo, amore per la nostra patria e per i nostri valori storici della cultura cristiana europea. Penso che questo sia il nostro compito oggi», ha concluso il monsignore.
Non si tratta di un pensiero appena sorto all’orizzonte. Il concetto di un’invasione programmata era stato discusso da monsignor Schneider con Renovatio 21 in un’udienza privata di una diecina di anni fa.
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Come riportato da Renovatio 21, monsignor Schneider ha spesso tratto il tema dell’avvio della società verso la schiavitù, dichiarando apertamente che con il COVID si stava «creando una società di schiavi», il cui segno era la mascherina.
Mesi fa aveva dichiarato che le stesse élite usano la pornografia per schiavizzare i nostri figli.
Oramai cinque anni fa, agli albori dell’obbligo vaccinale pandemico, fa il vescovo kazako aveva inviato a Renovatio 21 una lettera in cui esortava a «combattere la barbarie del nuovo cannibalismo» costituito dalla somministrazione di sieri ottenuto da aborti.
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Immagine screenshot da YouTube
Immigrazione
Trump definisce gli immigrati somali «spazzatura»
TRUMP: “Our country’s at a tipping point. We could go bad.. We’re going to go the wrong way if we keep taking in garbage into our country.”
“Ilhan Omar is garbage. She’s garbage. Her friends are garbage. These aren’t people that work. These aren’t people that say, ‘let’s go,… pic.twitter.com/fmH2t3Q2gp — Fox News (@FoxNews) December 2, 2025
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His obsession with me is creepy. I hope he gets the help he desperately needs. https://t.co/pxOpAChHse
— Ilhan Omar (@IlhanMN) December 2, 2025
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Immigrazione
Nemmeno la provincia è al riparo dalla violenza dell’immigrazione: in memoria di Thomas Perotto
Due anni fa, il 19 novembre 2023, in quel di Crépol, borgo rurale nei pressi di Romans-sur-Isère, nel dipartimento della Drôme nel sud della Francia, perdeva la vita in circostanze tragiche il giovane diciassettenne Thomas Perotto.
Nel corso di un alterco in cui, secondo alcune testimonianze, il giovane era intervenuto in difesa di alcuni amici, Thomas veniva ucciso con una coltellata al cuore.
Secondo le testimonianze, le prime tensioni avevano avuto luogo nella sala delle feste in cui si svolgeva una festa di paese. Anche Thomas, membro della locale squadra di rugby era presente.
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Un gruppo di giovinastri, non propriamente francesi (qualcuno da noi userebbe il termine «di seconda generazione») si era presentato alla festa e dopo alcuni sguardi e commenti di troppo era scoppiato un parapiglia tra i rugbymen e gli infiltrati, che forse avevano pure pagato il biglietto.
I giovinastri avevano ricevuto rinforzi dalla Monnaie, quartiere malfamato di Romans-sur-Isère, ad alta densità migratoria e delinquenziale. Coltelli alla mano si erano scatenati sui presenti dando inizio ad una vera e propria carneficina al termine della quale moriva Thomas, raggiunto da due fendenti fatali mentre altri restavano gravemente feriti.
Nonostante il vero e proprio depistaggio di diverse testate giornalistiche che si erano affrettate a minimizzare i fatti, dando magari la colpa a qualche bicchiere di troppo, la realtà era venuta a galla.
Sembra infatti che i delinquenti della Monnaie si fossero presentati alla festa pour «casser des blancs» «pointer des blancs» tutte espressioni gergali per descrivere l’obiettivo della ghenga: malmenare, accoltellato e se possibile uccidere dei bianchi.
Allo stato attuale, alcune associazioni si battono perché il razzismo antibianchi venga riconosciuto dell’inchiesta ancora in corso come movente dell’omicidio di Thomas.
Ricordo bene come nei giorni successivi all’omicidio i colpevoli fossero già stati individuati e loro foto circolassero pure su Telegram. Gli indizi sembravano essere schiaccianti. Oltretutto alcuni di loro erano stati rintracciati, in fuga nei dintorni di Toulouse. Poi, stranamente (o forse no), i sospetti erano stati rimessi in libertà.
Ricordo anche il sostegno a Thomas, con un bello striscione esposto sugli spalti, da parte dei tifosi del club libanese di basket cristiano «Sagesse».
L’anno successivo, nella primavera 2024, venni poi a conoscenza da un sacerdote che Thomas era un fedele dello stesso Istituto che frequento anch’io.
Oltre al cordoglio, al ricordo e alla preghiera per Thomas è possibile fare alcune considerazioni.
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Come ripetuto su Renovatio 21 ormai nemmeno la cosiddetta «provincia sonnacchiosa» è al riparo da branchi di predatori su due gambe e costoro ci vengono pure a cercare nelle feste di paese, nelle occasioni in cui si rincontrano i vecchi amici o si vorrebbero fare due chiacchiere in tranquillità.
Lo vediamo un po’ dappertutto e pure da noi, basti pensare a quante sagre o feste popolari vengano funestate dalla presenza molesta di soggetti «a caccia di bianchi».
Non ci vogliono dare pace, per le strade, nei momenti di svago e neppure sui monti dove troviamo anche i grandi carnivori.
Quanto ancora saremo disposti a tollerarlo?
Victor García
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Immigrazione
La realtà dietro all’ultimo omicidio di Perugia
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