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Matrimonio indiano: la crescita di un’industria dai molti lati oscuri

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

Quest’anno la stagione delle nozze in India si prospetta più sfarzosa che mai: molte coppie avevano deciso di posticiparle a causa della pandemia. Secondo alcune stime è diventata la quarta industria del Paese. Ma le questioni relative al pagamento della dote provocano ancora la morte di circa 8 mila donne all’anno.

 

 

Molte coppie indiane appartenenti alla classe media che hanno posticipato le nozze durante la pandemia hanno deciso che ora è arrivato il momento di sposarsi: la stagione dei matrimoni in India, che inizia questo mese, si prospetta più sfarzosa che mai. I festeggiamenti indiani possono durare diversi giorni – variano in base alla regione – e non sono certo economici.

 

Secondo Praveen Khandelwal, segretario generale della Confederation of All India Traders, che rappresenta le piccole e medie imprese, le spese annue per i matrimoni arrivano fino a 130 miliardi di dollari. Un dato che renderebbe l’industria dei matrimoni la quarta del Paese dopo quella dell’energia, delle banche e delle assicurazioni. Khandelwal ha detto all’Economist che si aspetta 2,5 milioni di matrimoni tra novembre e dicembre – i mesi più gettonati perché secchi e subito dopo le festività indù di Diwali – e oltre 4 milioni tra aprile e luglio.

 

Secondo Vikaas Gutgutia, invece, fondatore e amministratore delegato di Ferns N Petals, un’azienda di articoli per matrimoni, il boom potrebbe essere del 200% nonostante un forte aumento dei costi.

 

In media in India si festeggiano 10 milioni di matrimoni all’anno e l’industria cresce di un tasso di circa il 25-30%. I fattori che hanno contribuito a questo incremento sono l’urbanizzazione, l’aumento della capacità di spesa della classe media e una popolazione molto giovane.

 

L’organizzazione delle nozze coinvolge una marea di settori diversi, dai gioiellieri, ai sarti, alla ristorazione. I matrimoni sono una delle ragioni per cui l’India ha bisogno di importare così tanto oro – 1.050 tonnellate l’anno scorso per un valore di 46 miliardi di dollari: i primi gioielli vengono regalati a una bambina poche settimane dopo la nascita, ma al momento della nozze la sposa è ricoperta di gioielli preziosi dalla testa ai piedi.

 

Il business comincia in realtà ancora prima che gli sposi si incontrino: i tradizionali matchmaker – i genitori – mettono ancora gli annunci sul giornale della domenica sperando che qualcuno interessato alla descrizione dettagliatamente delineata del figlio o della figlia si faccia avanti. Ma oggigiorno molti si affidano anche ai siti di incontri. Il più grande, matrimony.com, che è quotato in borsa, ha un valore di mercato di 160 milioni di dollari. L’anno scorso ha registrato un fatturato di 57 milioni di dollari, 850mila abbonati e 100mila match andati a buon fine.

 

Sono oltre il 90% i matrimoni ancora combinati in India. E nonostante il pagamento della dote sia stato dichiarato illegale nel 1961, nulla è cambiato negli ultimi decenni: secondo uno studio della Banca Mondiale che ha analizzato 400mila matrimoni avvenuti tra il 1960 e il 2008 nelle zone rurali, le famiglie della sposa continuano a pagare sette volte di più rispetto alle famiglie dello sposo. Una costante che è stata trovata all’interno di tutti i gruppi religiosi, compresi i cristiani e i sikh e che quindi indica quanto sia radicata la tradizione nella cultura indiana.

 

Alla dote è legato anche un alto tasso di omicidi e suicidi: l’India è il primo Paese al mondo per uccisioni relative al pagamento della dote, sebbene si sia registrato un leggero calo negli ultimi anni: tra il 2012 e il 2016 ci sono stati 8.005 uccisioni per la dote matrimoniale, contro i 7.093 del periodo 2017-2021.

 

Circa il 40-50% dei femminicidi tra il 1999 e il 2016 riguardavano la dote: il novello sposo si aspetta regali costosi e se questi non arrivano può continuare a minacciare e ricattare la famiglia della sposa o addirittura spingere la moglie al suicidio. Ogni giorno circa 20 donne indiane muoiono per queste ragioni.

 

C’è un altro aspetto importante da sottolineare: in base a dati del 2014, solo il 5.8% dei matrimoni avviene tra persone di caste diverse. E mentre il 55% dei Millennials si dice a favore di nozze interreligiose, il 70% dei genitori indiani è assolutamente contrario al fatto che i figli sposino qualcuno proveniente da una casta inferiore.

 

 

 

 

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Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

 

 

Immagine da AsiaNews.

 

 

 

 

 

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Mons. Viganò: la chiesa conciliare-sinodale schierata con i nemici della Chiesa cattolica

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L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affidato alla piattaforma social X un commento sul «World Meeting of Human Fraternity» organizzato dalla Diocesi di Roma, un appuntamento, giunto alla terza edizione, promosso dalla Basilica di San Pietro e da una fondazione che si chiama come la famigerata enciclica bergogliana  Fratelli Tutti.

 

«Trovo a dir poco inconcepibile che, dinanzi all’evidenza del colpo di stato globalista nelle nazioni occidentali e alla aperta ostilità a Cristo e alla Sua Chiesa dell’élite globalista, la chiesa conciliare-sinodale insista ancora a schierarsi con i nemici della Chiesa Cattolica, ratificando le loro imposture climatiche, sanitarie, sociali e belliche» scrive monsignore.

 

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«Dinanzi all’evidenza dei disordini e della criminalità causati dall’immigrazione, perora l’accoglienza e coopera all’islamizzazione delle nazioni cristiane. Dinanzi alla dissoluzione morale dei giovani, si fa promotrice dell’ideologia LGBTQ+».

 

«Dinanzi al cinismo utilitarista dell’eutanasia e dell’aborto, alla predazione degli organi e alla manipolazione genetica, legittima i sieri sperimentali fatti con tessuti ricavati da feti abortiti».

 

«Dinanzi alle speculazioni dell’alta finanza usuraia e ai controlli dell’identità digitale e della valuta elettronica, installa i pos in chiesa per i pagamenti elettronici».

 

«Questa non è ingenuità, né sprovvedutezza: è deliberata cooperazione al Male, secondo un ben preciso copione sotto un’unica regia» tuona Viganò.

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Migliaia alla processione del Concilio dei Santi di Mosca

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Migliaia di cristiani ortodossi hanno preso parte domenica a una grande processione per celebrare il Concilio dei Santi di Mosca, una festa della Chiesa ortodossa russa in onore dei santi di Mosca. L’evento segna la rinascita di una tradizione interrotta dopo la Rivoluzione russa del 1917.   La marcia è stata guidata dal Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, e vi hanno preso parte anche il clero della diocesi di Mosca, comunità monastiche e fedeli laici. Gli organizzatori hanno stimato la partecipazione di circa 40.000 persone.   I partecipanti provenivano da tutta la Russia, ma anche dalla Repubblica Ceca, dall’Uzbekistan, dalla Serbia, dall’Italia e da altri Paesi. La marcia è partita dalla Cattedrale di Cristo Salvatore nel centro di Mosca e si è diretta al Convento di Novodevichy, a 6 km di distanza.  

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I video condivisi online mostrano sacerdoti e fedeli che portano striscioni colorati raffiguranti santi, mentre la folla canta il tradizionale “Cristo è risorto” e i cori rispondono «Veramente è risorto».   Molti cantavano inni religiosi mentre i moscoviti si schieravano lungo le strade per assistere alla processione.   La processione è stata preceduta da una funzione celebrata dal Patriarca Cirillo nella Cattedrale di Cristo Salvatore. Parlando prima dell’evento, il Patriarca ha affermato che la marcia ha sottolineato il ruolo di Mosca come capitale dell’Ortodossia e ha espresso la speranza che possa ripristinare un’antica tradizione.   «Mosca è una capitale veramente ortodossa della nostra patria», ha detto ai giornalisti dopo la funzione. «Da un lato, è una città aperta ai nostri fratelli di altre religioni, riconoscendo il loro contributo alla nostra storia comune, ma allo stesso tempo è una città che non rinuncerà mai alla sua eredità cristiana».   La processione celebra lo storico trasferimento dell’icona di Smolensk della Santa Madre di Dio dalla Cattedrale dell’Annunciazione del Cremlino al Convento di Novodevichy, fondato dal Granduca Vasilij III dopo la presa di Smolensk nel 1525. In memoria del trasferimento dell’icona venne istituita una marcia annuale, che continuò per quasi quattro secoli fino alla Rivoluzione russa.

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Lourdes, i famosi carretti saranno sostituiti

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In occasione del 140° anniversario dell’Hospitalité di Nostra Signora di Lourdes, il santuario mariano ha annunciato il rinnovo delle sue emblematiche «auto blu», che dall’inizio del XX secolo sono parte integrante del paesaggio e del patrimonio del santuario.

 

Un comunicato stampa del Santuario riporta le parole di Daniel Pezet, presidente dell’Hospitalité Notre-Dame de Lourdes, ricordando innanzitutto che «dall’inizio del XX secolo , le auto blu permettono ai pellegrini malati, stanchi o disabili di partecipare ai pellegrinaggi al Santuario di Lourdes».

 

Daniel Pezet spiega poi che questi veicoli sono stati sviluppati negli anni ’60 dalla società Aumon. La versione attuale rappresenta una flotta di diverse centinaia di veicoli che hanno accompagnato generazioni di pellegrini.

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Tuttavia, un utilizzo così elevato, nonostante gli sforzi del personale ospedaliero per mantenere i veicoli in buone condizioni e l’aggiunta di un impianto frenante nel 2012, non impedisce che alcuni veicoli si trovino in uno stato di degrado avanzato, il che solleva una questione di sicurezza, ma anche di comfort per gli utenti. Diventa quindi necessario rinnovare il parco auto «blu».

 

Sono stati identificati pochi veicoli che soddisfano questo requisito. Il veicolo attuale rimane il miglior riferimento. Alcuni veicoli come barelle, sedie a rotelle e tricicli possono soddisfare parte del bisogno, ma l’architettura e il legame che si crea tra il pellegrino e il suo accompagnatore rimangono unici.

 

L’Hospitalité Notre-Dame de Lourdes ha quindi deciso di affidare all’azienda bigourdan Milc (Made In Le Coin), con sede a La Barthe-de-Neste (Alti Pirenei), lo sviluppo e la prototipazione di una nuova auto blu.

 

L’azienda produce biciclette, veicoli elettrici, carrelli per il trasporto e dispositivi per persone con disabilità. Potrà quindi mettere a frutto la propria competenza in soluzioni di mobilità adattata, garantendo un design funzionale e su misura per le esigenze del santuario.

 

L’azienda sta attualmente sviluppando due prototipi, che saranno testati alla fine del 2025, dopo un lavoro di osservazione diretta da parte dei suoi ingegneri per comprendere come vengono utilizzati i carri durante i pellegrinaggi.

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Il design manterrà l’essenza del modello attuale, preservandone l’architettura: due grandi ruote posteriori, una piccola ruota anteriore, un tendalino pieghevole e un timone metallico per la trazione manuale, che può ospitare un passeggero adulto e favorisce un legame speciale tra il pellegrino e il suo compagno.

 

Sebbene non siano state rivelate specifiche tecniche dettagliate, l’esperienza di Milc suggerisce miglioramenti significativi. In termini di sicurezza, si prevedono freni ottimizzati (oltre al sistema del 2012, finanziato dall’Ordine di Malta) e possibili sistemi antiribaltamento.

 

In termini di comfort, sono previsti sedili più ergonomici, sospensioni migliorate e una migliore protezione dal sole e dalla pioggia. I materiali potrebbero includere alluminio o compositi leggeri e resistenti, in linea con l’esperienza di Milc nella mobilità adattata, ma la trazione rimarrà manuale per preservare l’aspetto umano del servizio.

 

Il colore azzurro, che evoca la Vergine Maria, sarà mantenuto, così come le dimensioni approssimative (1,5 m di lunghezza e 0,8 m di larghezza, secondo il modello attuale). Il numero di unità che saranno prodotte non è stato specificato, ma il budget, definito «enorme», sarà finanziato da donazioni di privati, associazioni e strutture ricettive, come da tradizione del santuario.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.News

 

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Immagine di Andy Hay via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0

 

 

 

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