Geopolitica
Le Maldive proibiscono l’ingresso agli israeliani
Le Maldive hanno annunciato domenica che ai titolari di passaporto israeliano sarà vietato visitare il paese a causa della guerra a Gaza. Il piccolo Paese a maggioranza musulmana nell’Oceano Indiano è una destinazione popolare per i vacanzieri dello Stato Ebraico.
«Il presidente dottor Mohamed Muizzu, seguendo una raccomandazione del governo, ha deciso di imporre un divieto sui passaporti israeliani», ha detto l’ufficio del presidente in un comunicato sul suo sito web.
«La decisione del Gabinetto include la modifica delle leggi necessarie per impedire ai titolari di passaporto israeliano di entrare alle Maldive e l’istituzione di un sottocomitato del Gabinetto per supervisionare questi sforzi».
L’ufficio del Muizzu ha aggiunto che il presidente ha deciso di «nominare un inviato speciale per valutare le esigenze dei palestinesi», lanciare una campagna di raccolta fondi e organizzare una manifestazione nazionale a sostegno della Palestina.
L’arcipelago dell’Oceano Indiano, noto per le sue spiagge di sabbia bianca, le lagune turchesi e i resort di lusso, ha attirato lo scorso anno quasi 11.000 turisti da Israele, pari allo 0,6% degli arrivi totali. Quest’anno, tuttavia, il numero è diminuito di oltre l’80%.
In seguito all’annuncio, il Ministero degli Esteri israeliano ha emesso un avviso, raccomandando ai cittadini israeliani di evitare di recarsi alle Maldive ed esortando coloro che vi soggiornano a partire.
«Per i cittadini israeliani già presenti nel Paese, si raccomanda di prendere in considerazione l’idea di lasciare, perché se si trovassero in difficoltà per qualsiasi motivo, sarà difficile per noi assisterli», ha detto domenica il Ministero degli Esteri in una nota.
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Le relazioni diplomatiche tra Israele e le Maldive sono state sospese dal 1974. Ai turisti israeliani è stato permesso di visitare l’arcipelago dopo che le Maldive avevano revocato un precedente divieto di viaggio negli anni ’90, e i due Paesi si sono mossi per ripristinare i rapporti diplomatici nel 2010, ma lo sforzo di normalizzazione fu abbandonato due anni dopo, in seguito alla caduta del presidente Mohamed Nasheed.
Per gli israeliani le Maldive sono una destinazione ambita e non lontanissima. In un’intervista al talk show di Jimmy Fallon, l’attrice comica lesbica Kate McKinnon fece ridere il pubblico raccontando dell’incontro del cast di Saturday Night Live (la popolare trasmissione comica per cui lavora) con la loro ospite per una puntata di qualche anno fa, la miss israeliana Gal Gadot, che per qualche ragione è stata imposta d’improvviso al cinema kolossal nelle vesti di Wonder Woman.
La McKinnon prendeva in giro la Gadot per i suoi discorsi su quanto le piaccia stare coi figli sulla spiaggia delle Maldive, imitandone la pronuncia con accento israeliano: «maaaaldiiiives».
La Gadot è stata soldatessa per le forze di difesa israeliane (IDF) con il ruolo di istruttrice di combattimento,
Diversi Paesi a maggioranza musulmana – tra cui Algeria, Pakistan, Bangladesh e Pakistan – hanno vietato i viaggiatori israeliani da quando è scoppiata la guerra tra Israele e il gruppo armato palestinese Hamas il 7 ottobre.
Più di 36.000 palestinesi sono stati uccisi durante l’operazione israeliana a Gaza, che è stato innescato da un raid a sorpresa di Hamas negli insediamenti israeliani meridionali.
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Immagine di Cosmo F Kramer via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
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Geopolitica
Wargame USA sulla cacciata di Maduro: il risultato è un «caos a lungo termine»
Un’esercitazione ufficiale statunitense, condotta nel 2019, per rovesciare il presidente venezuelano Nicolás Maduro, ha concluso che, indipendentemente dal fatto che il rovesciamento fosse ottenuto tramite un colpo di stato militare, una rivolta popolare o un’azione militare statunitense, avrebbe prodotto «caos per un periodo di tempo prolungato senza possibilità di porvi fine». Lo riporta il New York Times.
L’esercitazione del 2019 ha coinvolto «funzionari di tutto il governo degli Stati Uniti, inclusi quelli del Pentagono e del Dipartimento di Stato». Il riassunto dell’esito dell’esercitazione citato è tratto dal rapporto non classificato sull’esercitazione del 2019, scritto per i funzionari del Pentagono dell’epoca dal consulente per la sicurezza nazionale ed ex reporter del Washington Post Douglas Farah, scrive il giornale neoeboraceno.
Il Farah, non considerabile come pro-Maduro, aveva partecipato all’esercitazione mentre era ricercatore presso la National Defense University. «Non si può avere un immediato cambiamento epocale» nel governo del Paese senza conseguenze, ha detto il giornalista, «non si avrebbe alcun comando e controllo sull’esercito e nessuna forza di polizia. Ci sarebbero saccheggi e caos. Qualsiasi dispiegamento militare statunitense volto a stabilizzare il Paese richiederebbe probabilmente decine di migliaia di soldati».
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Il New York Times ricorda che l’intervento militare statunitense ad Haiti nel 1994 per deporre la giunta militare richiese circa 25.000 uomini, e «il Venezuela è circa 33 volte più grande di Haiti, o circa il doppio della California». Allo stesso modo, George H.W. L’invasione di Panama da parte di Bush nel 1989 per rovesciare Manuel Noriega richiese 27.000 soldati statunitensi per «un Paese grande meno di un decimo del Venezuela».
Giorni fa il Segretario del dipartimento della Guerra Pete Hegseth ha elogiato la designazione, da parte del dipartimento di Stato, del cosiddetto «Cartel de los Soles» come “Organizzazione Terroristica Straniera» (FTO), una designazione che entrerà in vigore il prossimo 24 novembre. L’amministrazione Trump sostiene che il «cartello dei Soli», la cui esistenza non è mai stata provata, sia guidato da Nicolas Maduro e coinvolga i suoi massimi funzionari militari e di gabinetto.
La designazione FTO «apre un sacco di nuove opzioni» per le azioni contro i cartelli, sia via terra che via mare, che l’esercito statunitense può offrire al presidente, ha dichiarato Hegseth a One America News Network (OAN) in un’intervista andata in onda il 20 novembre. «Quindi nulla è escluso, ma nulla è automaticamente sul tavolo».
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Immagine screenshot da YouTube
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