Economia
Le elezioni UE colpiscono i mercati europei
Ieri i titoli azionari europei sono scivolati poiché i trader in reazione ai primi risultati delle elezioni del Parlamento europeo e alla decisione a sorpresa del presidente francese Emmanuel Macron di indire elezioni anticipate.
Le elezioni parlamentari dell’UE si sono concluse domenica dopo quattro giorni di votazioni. Gli exit poll hanno indicato uno spostamento verso il sostegno ai partiti di estrema destra e conservatori – inclusa l’alleanza centrista Renaissance di Macron che è stata sconfitta dal gruppo di estrema destra Rassemblement National di Marine Le Pen.
Ieri l’indice azionario francese CAC 40 è sceso del 2% al minimo da febbraio, dopo che Macron ha annunciato domenica che avrebbe sciolto l’Assemblea nazionale, la camera bassa del Parlamento francese, e indetto elezioni generali anticipate. Le banche e i servizi di pubblica utilità del Paese sono stati colpiti in modo particolarmente duro, con le azioni di Société Générale e BNP Paribas crollate rispettivamente del 7,8% e del 4,7%.
L’indice paneuropeo Stoxx 600 ha ceduto lo 0,4%, con i titoli del settore edilizio in testa alle perdite, in ribasso dell’1,5%.
Sulla scia della notizia, l’euro è scivolato dello 0,6% al minimo di un mese di 1,0733 dollari e dello 0,4% contro la sterlina britannica.
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In Francia, il Rassemblement National – il partito della Le Pen – ha ricevuto più del 30% dei voti, mentre il partito di Macron è riuscito solo a circa il 15%, spingendo la sua scioccante richiesta di elezioni generali.
«Le elezioni anticipate indette in Francia si sono aggiunte alle maree incerte che vorticano attorno ai mercati finanziari», ha detto all’agenzia AFP Susannah Streeter, responsabile del denaro e dei mercati presso l’agente di cambio Hargreaves Lansdown.
«Gli investitori stanno valutando la scommessa di Macron nel tentativo di riaffermare la sua autorità dopo che gli elettori si sono spostati in massa verso l’estrema destra durante le elezioni europee, sia in Francia che in Germania», ha detto.
L’analista di Scope Markets Joshua Mahony ha detto al quotidiano che «non è una sorpresa» vedere la debolezza dei titoli francesi in un contesto di crescente incertezza.
La Francia andrà alle urne per una nuova Assemblea nazionale il 30 giugno, con un secondo turno il 7 luglio.
Partiti di conservatori e ritenuti «di destra» sono avanzati praticamente in tutta Europa, con il dato significativo di AfD che in Germania ha superato il principale partito di governo, i socialdemocratici dell’SPD.
Anche il premier belga Alexandre De Croo si è dimesso a seguito del tracollo del suo partito e l’ascesa della destra. Risultato positivo anche per Geert Wilders in Olanda.
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Immagine screenshot da Twitter
Economia
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Economia
Sachs: gli USA trasformano il dollaro in un’arma
Il governo degli Stati Uniti ha trasformato il dollaro in un’arma anziché usarlo come mezzo di scambio o riserva di valore, ha affermato Jeffrey Sachs, pluripremiato economista e analista di politiche pubbliche americano.
Sachs ha fatto questa osservazione giovedì nel suo discorso tramite collegamento video a un incontro dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali dei BRICS. I funzionari si sono incontrati a Mosca per discutere del miglioramento del sistema monetario e finanziario internazionale, in vista del vertice BRICS 2024 a Kazan alla fine di questo mese.
Secondo l’economista, la militarizzazione del dollaro stava ovviamente avvenendo attraverso il sequestro di beni russi congelati. Ha anche menzionato il congelamento da parte del governo statunitense di fondi statali iraniani, venezuelani, afghani e di altri.
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Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno congelato circa 300 miliardi di dollari in asset della banca centrale russa, di cui circa 5 miliardi di dollari sono depositati in banche americane, come parte della campagna di sanzioni relativa all’Ucraina. Ad aprile, il presidente Joe Biden ha firmato una legge che consente il sequestro dei fondi russi detenuti negli Stati Uniti e il loro trasferimento a un fondo per la ricostruzione dell’Ucraina.
«Non si può usare il dollaro come meccanismo di pagamento», ha detto Sachs, quando un presidente da solo può firmare ordini e sequestrare essenzialmente miliardi di dollari in asset russi. La valuta statunitense è diventata «uno strumento di politica aggressiva», ha concluso l’economista statunitense.
«Ho detto al mio governo negli ultimi 15 anni “smettetela di farlo, è una follia, distruggerà la fiducia nel dollaro”. Non si può continuare con questo sistema, non riguarda solo la Russia».
Il Sachs ha sottolineato che la Cina desidera avere scambi commerciali normali senza minacce di sanzioni da parte degli Stati Uniti ma, sebbene le banche cinesi facciano parte del sistema SWIFT, devono rispettarlo per paura di essere tagliate fuori dalla rete finanziaria internazionale.
«Quindi, il punto è che abbiamo bisogno di alternative, questo è chiaro», ha affermato Sachs. «Certo, i Paesi hanno bisogno di meccanismi di pagamento non in dollari. Avremo bisogno di alcune entità veloci, veicoli speciali che non siano anche coinvolte nei sistemi di pagamento in dollari… entità che non possono essere direttamente sanzionate».
L’economista ha sottolineato che «la migliore alternativa sarebbe che gli Stati Uniti recuperassero il buonsenso, la decenza e la legalità e smettessero di imporre sanzioni unilaterali».
Le azioni degli Stati Uniti sono «assolutamente scorrette» e illegali secondo gli standard del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, ha affermato Sachs, che è anche presidente dell’UN Sustainable Development Solutions Network.
Il Sachs è l’inventore della shock therapy, il processo per portare il capitalismo spinto in Paesi non-liberisti, come ad esempio quelli dell’ex mondo sovietico, dove egli ha lavorato a lungo negli anni Novanta, arrivando ad essere consigliere economico del presidente russo Boris Eltsin.
Sachs, che ha lavorato anche lungo le bisettrici geopolitiche di Giorgio Soros, è stato spesso ospite del Vaticano Bergogliano, arrivando ad aiutare, a quanto si dice, la stesura dell’enciclica ecologista Laudato Sii. Alcuni, tuttavia, ritengono che egli già collaborasse con il papato di Wojtyla per la stesura dell’enciclica Centesimus Annus, scritta nel centenario della Rerum Novarum di papa Leone XIII e inerente alla dottrina sociale della Chiesa in materia economica.
Il cattedratico sembra da qualche anno entrato in una sorta di arco di redenzione: dieci anni fa si oppose frontalmente alla politica militare di Obama in Siria, ora a quella di Biden in Ucraina e in Palestina.
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In un recente evento organizzato dai venture capitalist del podcast All-in, Sachs è comparso assieme a John Mearsheimer, capofila del pensiero geopolitico realista, nemico dell’interventismo americano.
In due lunghe interviste con Tucker Carlson, Sachs negli scorsi mesi è sembrato poter mettere a fuoco molto bene i problemi che affliggono la macchina governativa americana nelle sue relazioni con il mondo, sottolineando la miopia, e la prepotenza, di Washington, e facendo rivelazioni interessanti, come quando racconta di quella volta che, informato sul campo del fatto che il presidente haitiano François «Papa Doc» Duvalier stava venendo fatto evacuare dagli americani (in pratica, un piccolo colpo di Stato in esecuzione), telefonò ad un giornalista del New York Times, che gli disse che il suo caporedattore aveva dichiarato la cosa poco interessante.
Al contempo, il Sachs, come tante persone perbene rimaste raziocinanti, sembra più che mai terrorizzato dall’eventualità di un conflitto termonucleare, citando come fonte della sua preoccupazione il futuro dei suoi nipoti.
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Immagine di World Trade Organization via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Economia
Cuba vuole entrare nei BRICS
#Cuba ha solicitado oficialmente su incorporación a los BRICS como “País Socio”, a través de una misiva al presidente de Rusia, Vladimir Putin, quien ostenta la Presidencia del Grupo, que se consolida como actor clave en la geopolítica global y esperanza para los países del Sur. pic.twitter.com/gapdhZ0pTi
— Carlos M. Pereira (@cmphcuba) October 7, 2024
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