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Politica

L’architetto delle sanzioni americane anti-Russia accusato di corruzione

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L’eminente senatore democratico americano Robert Menendez è stato accusato per la sua presunta relazione di corruzione con tre uomini d’affari. L’atto d’accusa, aperto venerdì davanti alla corte federale di Manhattan, nomina anche sua moglie Nadine, così come altri tre sospettati, presumibilmente coinvolti nel piano.

 

Secondo il documento, il deputato e sua moglie, almeno dal 2018 al 2022, hanno ricevuto «centinaia di migliaia di dollari in tangenti in cambio dell’uso del potere e dell’influenza di Menendez come senatore» per servire gli interessi dei tre uomini d’affari, così come uno Stato straniero, vale a dire l’Egitto.

 

«Tali tangenti includevano contanti, oro, pagamenti per un mutuo sulla casa, compensi per un lavoro basso o per mancata presentazione, un veicolo di lusso e altre cose di valore», si legge nell’accusa contro il celebre senatore democrat.

 

Secondo i pubblici ministeri statunitensi, una perquisizione nella casa di Menendez ha portato alla luce lingotti d’oro per un valore di circa 100.000 dollari, oltre a quasi 500.000 dollari in contanti nascosti.

 

La nuova accusa rappresenta il secondo scandalo di corruzione per Menendez mentre era in carica. Nel 2015, il senatore è stato incriminato nel New Jersey con l’accusa di corruzione in un complotto tra lui e un ricco oculista. Il medico avrebbe scambiato vari «doni» del valore di quasi 1 milione di dollari con favori politici del senatore. Il caso si è concluso alla fine del 2017, quando una giuria non è riuscita a raggiungere un verdetto.

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Menendez è presidente della commissione per le relazioni estere del Senato USA dall’inizio del 2021.

 

È stato un attivo sostenitore delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti alla Russia dall’inizio del conflitto in Ucraina, sostenendo ripetutamente che le misure erano fondamentali per «limitare la capacità della Russia di partecipare all’economia globale, limitare le esportazioni critiche e… imporre costi alle élite russe», riporta RT.

 

Il caso potrebbe dunque gettare una luce sinistra sull’intero impianto di sanzioni contro Mosca, che si sono rivelate totalmente fallimentari.

 

In un editoriale a inizio anno, l’Economist aveva ammesso il fallimento delle sanzioni contro Mosca. «Attualmente, il sistema economico russo è in una forma migliore del previsto» scriveva la testata britannica, che si rendeva conto, di colpo, del danno invece procurato ai sanzionatori: «nel frattempo l’Europa, appesantita dai prezzi dell’energia alle stelle, sta cadendo in recessione».

 

Come riportato da Renovatio 21, i profitti di aziende russe come il colosso petrolifero Rosneft sono saliti nonostante le sanzioni. Le sanzioni, in realtà, sono state devastanti più per le economie dei Paesi che le hanno imposte – e la follia delle bollette sta a dimostrarlo.

 

L’economia russa, a differenza di quella occidentale, è tutt’altro che devastata. Di fatto, le sanzioni non hanno ferito la struttura economica di Mosca, e ciò era vero mesi fa come lo è ora. Come aveva dichiarato lo stesso Putin, le sanzioni non separano la Russia dal resto del mondo, anzi: la Russia ora lavora con altri Paesi per la creazione di valute alternative per il commercio globale.

 

Come riportato da Renovatio 21, i dati di questa primavera, riportati dall’agenzia Reuters, segnalano che l’economia in Russia continua a crescere. Mentre in Europa e nei singoli Paesi si parla di «economia di guerra». Orban, unico leader europeo a mantenere la ragione, ha dichiarato varie volte che le sanzioni uccideranno l’economia europea.

 

Nonostante i continui round di sanzioni indetti da Bruxelles contro la Russia, in Austria l’FPO, il partito anti-immigrati e anti-sanzioni, è primo nei sondaggi. In Germania invece oltre la metà della popolazione ha ammesso di essere più povera rispetto a quando nel 2021 le sanzioni non erano in atto.

 

In settimana il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato che la Russia si è di fatto ripresa dalla pressione delle sanzioni.

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Politica

La Libia finalmente vicina alle elezioni?

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La Libia è ora «più vicina che mai» allo svolgimento delle elezioni presidenziali e parlamentari e si sta muovendo verso un periodo di stabilità, ha dichiarato ieri il presidente dell’Alto Consiglio di Stato con sede a Tripoli, Mohamed Takala. Lo riporta il sito governativo russo Sputnik.   All’inizio della giornata, l’ambasciatore russo in Libia Aydar Aganin aveva detto a Sputnik che Takala avrebbe guidato la delegazione del consiglio a Mosca lunedì. Si tratta della sua prima visita in Russia.   «La Libia è più vicina che mai allo svolgimento delle elezioni. Come potete vedere, la situazione è calma da circa due anni, e gli sviluppi che si stanno verificando ora sono processi politici. Questi processi stanno andando bene, e penso che andranno bene. ancora meglio in futuro. Ogni mese il Paese si avvicina a un periodo di stabilità», ha detto il Takala.   L’Alto Consiglio di Stato della Libia è stato formato nel 2015 secondo i termini dell’accordo politico libico. È un organo consultivo e svolge funzioni parlamentari nella parte occidentale del Paese. Nella Libia orientale, la Camera dei Rappresentanti, il cui presidente è Aguila Saleh Issa, svolge il ruolo di un Parlamento.   La Libia è attualmente governata da due governi rivali. La parte occidentale della Libia è controllata dal Governo di Accordo Nazionale (GAN, o nell’acronimo anglofono GNA) sostenuto dalle Nazioni Unite, con sede a Tripoli, mentre la parte orientale è sotto il Governo di Stabilità Nazionale (GSN), sostenuto dall’Esercito Nazionale Libico (LNA) basato a Tobruk e comandato dal noto generale Khalifa Haftar.   La parte meridionale del Paese rimane in subbuglio a causa dei disordini civili, della continua minaccia del terrorismo e della violenza tribale armata, che può degenerare in casi di pericolo internazionale come quello delle 2,5 tonnellate di uranio «rubate» e poi misteriosamente riapparse al confine con il Ciad.   La violenza tra fazioni intanto continua a infiammare anche Tripoli, con una strage da diecine di morti consumatasi improvvisamente nella capitale tre mesi fa.   Come riportato da Renovatio 21, tre mesi fa una delegazione russa guidata dal viceministro della Difesa, colonnello generale Yunus-Bek Yevkurov, aveva visitato la Libia su invito del generale Haftar.   A livello di politica elettorale, il figlio di Gheddafi, Saif, pareva fino a qualche tempo fa essere sufficientemente popolare da prendere le redini del Paese, ma le sue corse per la presidenza libica sono ostacolate da sentenze di tribunale ed altro ancora.   La città di Derna è stata colpita a settembre da una potente alluvione, che ha distrutto parte della città. La Cina ha già iniziato l’opera di ricostruzione.   L’Italia pare sempre più lontana da quella che un tempo chiamava la «quarta sponda».

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Il sindaco massone di Nuova York accusato anche di molestie sessuali

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Il sindaco di New York Eric Adams è stato accusato da una donna che, in una causa da 5 milioni di dollari, sostiene di averla aggredita sessualmente quando lavorava come capitano di polizia nel 1993. Si tratta di un’ulteriore tegola contro il maestro massone primo cittadino neoeboraceno, già accusato negli scorsi giorni di aver ricevuto danari dal governo della Turchia.

 

La donna non identificata ha presentato le sue accuse in una citazione depositata mercoledì sera presso la Corte Suprema dello Stato di New York a Manhattan, affermando di essere stata una collega di Adams al momento del presunto incidente. La citazione nominava Adams, il Dipartimento di Polizia di New York e la NYPD Guardians Association come imputati nel caso.

 

Adams ha detto giovedì ai giornalisti di non ricordare di aver mai incontrato la sua accusatrice. «Non farei mai del male a nessuno in una misura del genere», ha detto il sindaco della Grande Mela. «Non è successo».

 

«Non è quello che sono. Non è mai stato quello che sono stato nella mia vita professionale» ha aggiunto l’Adams.

 

La querelante, che chiede 5 milioni di dollari di risarcimento danni, ha presentato il suo caso ai sensi di una legge statale del 2022 che consente alle presunte vittime di reati sessuali per i quali è scaduto il termine di prescrizione di avviare azioni civili contro i loro presunti aggressori. Il termine ultimo per presentare tali azioni legali riguardanti accuse obsolete è venerdì.

 

L’avvocato della donna, Megan Goddard, ha elogiato la sua cliente per aver avuto il coraggio di citare in giudizio il sindaco neoeboraceno. «Farsi avanti non è una cosa facile da fare, soprattutto contro una persona potente, e sono ammirata dalla forza delle donne che hanno il coraggio di farlo», ha detto al sito Daily Beast.

 

La citazione non ha offerto dettagli sulla presunta aggressione né identificare quale lavoro svolgesse l’accusatore nel governo della città. La NYPD Guardians Association è un’organizzazione fraterna per i dipendenti della polizia neri. Adams aveva 33 anni al momento del presunto incidente.

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Non si tratta dell’unica associazione «fraterna» nera i cui fa parte il sindaco.

 

Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa Adams fu innalzato al grado di «Maestro massone» durante una cerimonia massonica alla Gracie Mansion, che funge da residenza ufficiale dei sindaci della città. La loggia in questione è la Prince Hall Masonic Temple, che fa parte della «Prince Hall Freemasonry», una versione afro-americana della massoneria. I riti massonici di alto livello prevedono riti costruiti sull’odio contro il papato e contro il cattolicesimo

 

Le accuse di molestie sessuali creano un ulteriore strato di problemi legali per Adams in un momento in cui l’FBI sta indagando se la sua campagna per le elezioni a sindaco del 2021 abbia cospirato per ricevere donazioni illegali dal governo turco. Secondo quanto riferito, la scorsa settimana gli investigatori federali hanno fatto irruzione nelle case di due assistenti di Adams all’inizio di questo mese e hanno sequestrato cellulari e iPad.

 

Adams si è scontrato con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, un collega democratico, sulla gestione da parte del governo federale di una crisi di immigrazione clandestina. Con gli attraversamenti dei migranti al confine meridionale degli Stati Uniti in aumento ai massimi storici, Adams ha avvertito che un continuo afflusso di stranieri illegali «distruggerà la città di Nuova York».

 

«Dove diavolo è il presidente degli Stati Uniti?» ha chiesto Adams in un’intervista televisiva di maggio. «Questa è una buona domanda, e penso che tutti dovremmo chiederci perché questo sta accadendo a una città che si stava cambiando e continuerà a farlo».

 

Il New York Post ha ipotizzato in un editoriale all’inizio di questo mese che l’amministrazione Biden stia cercando di «infliggere il massimo imbarazzo» ad Adams come punizione per aver criticato le politiche di immigrazione del presidente democratico.

 

Resta il fatto, innegabile, che a Nuova York qualsiasi incarico sia estremamente pericoloso, perché abbondano, anche nella storia recente, detronizzazioni e cospirazioni a tutti i livelli, compresa la carica di governatore dello Stato, come è stato evidente nel caso di Andrew Cuomo, il governatore defenestrato con un colpo di palazzo dopo un anno in cui era stato dichiarato dai media «eroe della pandemia». Il motivo, sempre lo stesso: molestie sessuali, fioccate improvvisamente dal nulla contro l’uomo più popolare del momento.

 

Adams potrebbe essere finito nel medesimo, ciclico gioco di troni del potere neoeboraceno, un po’ come visibile nella serie Billions, dove sindaci, governatori e procuratori vengono rimossi con cospirazioni fulminee di grandi interessi economici e politici.

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Geert Wilders stravince le elezioni in Olanda

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Il Partito per la Libertà (in olandese Partij voor de Vrijheid, o PVV) di Geert Wilders ha preso il comando delle elezioni generali olandesi, conquistando 35 seggi parlamentari, rispetto ai 26 dell’alleanza verde-laburista, secondo un primo exit poll.   Pubblicato mezz’ora dopo la chiusura delle votazioni di mercoledì sera, il sondaggio ha mostrato che il Partito popolare per la libertà e la democrazia (VVD) del primo ministro uscente Mark Rutte ha ottenuto solo 23 seggi. Il neonato partito chiamato Nuovo Contratto Sociale, un partito centrista, dovrebbe finire al quarto posto con 20 seggi.   Se i risultati rimarranno invariati, il PVV emergerà come il più grande partito in Parlamento, vincendo 17 seggi alle elezioni generali del 2021, perdendo parte del voto di destra a favore dell’allora ascendente Forum per la Democrazia (FvD). Tuttavia, l’exit poll di mercoledì ha mostrato che il FvD è sulla buona strada per perdere cinque dei suoi otto seggi.   Il leader del PVV Geert Wilders ha pubblicato un video in cui festeggia, esclamando «trentacinque!» guardando i risultati sono stati trasmessi sulla rete NOS dei Paesi Bassi.  

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Va tuttavia rilevato che, nonostante l’esultanza, il Wilders difficilmente riuscirà a formare un governo, dato che la maggior parte dei principali partiti olandesi hanno escluso di collaborare con il PVV.   Il PVV sostiene le restrizioni all’immigrazione musulmana e la chiusura delle moschee, anche se Wilders ha attenuato la sua retorica incendiaria nel periodo precedente al voto di quest’anno.   Negli anni, le proposte del partito sono state il riflesso della matrice di populismo autoctono dei suoi leader.   Nel febbraio 2007, un parlamentare del PVV ha presentato una mozione che avrebbe vietato a qualsiasi parlamentare o politico dell’esecutivo di avere la doppia cittadinanza, cosa che avrebbe squalificato alcuni ministro dell’allora governo Balkenende.   Il partito nello stesso anno aveva presentato una mozione controversa nelle deliberazioni generali sul bilancio dell’immigrazione, chiedendo di fermare l’immigrazione dai paesi musulmani. Un’altra mozione del PVV, contro gli agenti di polizia che indossano il velo, ha ottenuto la maggioranza parlamentare   In seguito all’invasione russa dell’Ucraina, il PVV ha votato in Parlamento per condannare l’invasione e chiedere la fine dell’aggressione russa. Nonostante la sua posizione altrimenti severa sull’immigrazione, il PVV ha affermato che i Paesi Bassi dovrebbero accogliere temporaneamente i rifugiati ucraini che il partito considera rifugiati legittimi in fuga dalla guerra. Secondo quanto riportato, Wilders e il PVV avrebbe inasprito il loro atteggiamento nei confronti della Russia dopo l’abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines, con il PVV a produrre un manifesto chiedendo che i responsabili siano assicurati alla giustizia.   Nella piattaforma del partito sono previste punizioni severe per la violenza contro gli ebrei e la comunità LGBT, che sarebbero commessa in misura sproporzionata da musulmani. Tra in punti in programma, la chiusura di madrasse e moschee sul territorio neerlandese.   Il partito è inoltre alfiere del rimpatrio degli immigrati, specialmente i criminali, anche quelli di cittadinanza olandese provenienti dalle Antille olandesi.

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Il PVV è inoltre pesantemente euroscettico e vuole il ritorno alla valuta olandese pre-euro, chiedendo anche che la stella che rappresenta il Paese sia tolta dalla bandiera UE; vuole inoltre abolire il Senato, nonché il divieto di fumare nei bar, e innalzare l’età di pensionamento sopra i 65 anni.   Il partito prevede anche il supporto dei sudafricani Afrikaner.   Nella piattaforma trova spazio anche la richiesta di abrogazione delle tasse climatiche e investimenti in centrali nucleari e a carbone, nonché l’opposizione alla presenza della Turchia nella NATO, organizzazione che pure però l’Aia, secondo il partito, dovrebbe sostenere.   Il Wilders, anche lui dotato di chioma dorata inconfondibile (Radio Olanda lo definisce «il biondo tinto più famoso dai tempi di Marilyn Monroe»), è molto noto al pubblico europeo, apparendo con il segretario della Lega Nord Matteo Salvini al comizio finale per le europee 2019 in Piazza Duomo a Milano.   Wilders si dichiara «filosemita» e «sionista», e supporta la «soluzione ad uno Stato» in Palestina, al punto da chiamare la Giordania «l’unico Stato palestinese che mai esisterà». Il leader del PVV ha visitato spesse volte Israele, iniziando sin da 17enne, quando soggiornò per sei mesi in Cisgiordania all’interno di un moshav, una fattoria tipica dei pionieri sionista. Ha rapporti consolidati con l’ex ministro Avigdor Lieberman, leader del partito nazionalista laico Yisrael Beitenu («Israele è la nostra casa»).   Ciò non lo ha messo in salvo rispetto al giudizio di enti di controllo del pensiero. Nel dicembre 2008, infatti, l’ottavo studio «Monitor Racism and Extremism», condotto dalla Fondazione Anne Frank e dall’Università di Leida, ha rilevato che il Partito per la Libertà può essere considerato di «estrema destra», anche se «con i se e con i ma».   Wilders è sposato con Krisztina Wilders Márfai, ex diplomatica ungherese di origine ebraica, si professa agnostico, ma considera i cristiani suoi «alleati», sostenendo che vogliono la stessa cosa.   Il vincitore della tornata elettorale olandese vive sotto costante minaccia di attentati. Il 10 novembre 2004, due presunti aggressori furono catturati dopo un assedio durato un’ora contro un edificio all’Aia. Erano in possesso di tre granate e furono accusati di aver pianificato l’omicidio di Wilders e di un collega parlamentare, Ayaan Hirsi Ali. Da allora vive sotto scorta. Wilders è stato indicato come il politico più minacciato nei Paesi Bassi nel 2008.

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