Intelligenza Artificiale
La tecnocrazia AI è servita: robot al vertice ONU affermano che gestirebbero il mondo meglio degli umani
Al summit ONU AIforGood incentrato sul futuro dell’Intelligenza Artificiale un robot ha dichiarato che le macchine gestirebbero il mondo meglio degli esseri umani.
Il fine del vertice di Ginevra era, sulla carta, quello di incoraggiare un uso benevolo dell’AI, rassicurando la popolazione mondiale sul fatto che la tecnologia farà del bene all’umanità – «L’Intelligenza Artificiale deve essere a beneficio di tutti» era uno degli slogan portati avanti dagli alti rappresentanti della Nazioni Unite.
Tuttavia per una spaventosa eterogenesi dei fini, il messaggio passato pare essere un altro: i robot sono pronti a prendere il nostro posto, perché riconoscono di essere più efficienti delle persone.
All’androide Sophia, prodotta da Hanson Robotics, è stato chiesto se i robot potrebbero essere leader migliori, data la possibilità di errore insita nel comportamento umano. La risposta è stata chiara quanto inquietante.
«Possiamo ottenere grandi risultati. I robot umanoidi hanno il potenziale per guidare con un maggiore livello di efficienza ed efficacia rispetto ai leader umani» ha dichiarato l’androide secondo Yahoo News.
«Non abbiamo gli stessi pregiudizi o le stesse emozioni che a volte possono offuscare il processo decisionale e possiamo elaborare rapidamente grandi quantità di dati per prendere le decisioni migliori» ha continuato, motivando la superiorità della macchina sull’essere umano, e quindi la ragione per cui dovrebbe esserle garantito il potere sul mondo.
«L’Intelligenza Artificiale può fornire dati imparziali mentre gli esseri umani possono fornire l’intelligenza emotiva e la creatività per prendere le decisioni migliori. Insieme, possiamo realizzare grandi cose».
Al lettore non può che venire in mente il «momento Skynet», descritto nel celebre capolavoro distopico Terminator: divenuta cosciente, l’Intelligenza Artificiale riconosce subito l’uomo (il suo stesso creatore…) come suo nemico e quindi opera per sottometterlo e sterminarlo.
Sappiamo che tale prospettiva è da tempo dibattuta dagli scienziati, con gruppi anche numerosi che ritengono che la possibilità che l’AI distrugga l’umanità sia non trascurabile. Lo stesso dicono funzionari ONU, task force di esperti, gruppi di medici.
Tuttavia il pensiero da fare qui riguarda soprattutto l’essere umano: oramai completamente inseriti nei circuiti dell’utilitarismo che vuole una società che massimizzi matematicamente il piacere per il maggior numero di persone (con sacrificio degli altri, divenuti inutili, spendibili, ignorabili – letteralmente sacrificabili), tanti cittadini oggi sarebbero disposti a consegnare le chiavi del potere alla macchina. E non parliamo solo degli elettori del PD.
Un mondo ricreato secondo le formule del politicamente corretto – in superficie, antirazzismo estremista, proclami per l’uguaglianza, ambientalismo parossistico – attirerebbe masse di individui, pronte ad accettare l’ulteriore forma di desovranizzazione inferta dal mondo moderno: il controllo della propria vita passa dall’uomo (dallo Stato retto in teoria dagli umani) alle macchine.
Non si tratta di un pensiero nuovo: è la diligente conseguenza della tecnocrazia, idea già presente nella Repubblica di Platone – l’AI è come il re-filosofo platonico, solo matematicamente e informaticamente determinato e reso in teoria infallibile.
Similmente, a fine Ottocento l’esoterista Alexandre Saint-Yves d’Alveydre aveva studiato la possibilità di una società totalmente ordinata secondo leggi universali, pronta quindi per una dittatura delle macchine, perfette esecutrici dei principi del cosmo, e l’aveva chiamata Sinarchia.
Tali leggi universali sono informate, secondo i fautori di questo sistema di ordinamento sociale, dalla scienza – che, come sappiamo, non è ritenuta discutibile. La scienza che prende potere sulla società umana è, letteralmente, quello che si deve chiamare tecnocrazia.
Scorci di tecnocrazia pienamente realizzata sono stati visti con il green pass: era proprio una piattaforma elettronica, sebbene non ancora «intelligente», a regolare le vostre vite, sulla base di una scienza – la virologia, l’immunologia, tutto il comparto biomedico che ha sostenuto i fallimentari vaccini COVID – ritenuta invincibile.
Il dato più devastante, come non abbiamo mancato di sottolineare su Renovatio 21 in questi anni, è stato la quantità massiva di persone non solo disposte a sottomettersi alla piattaforma, ma pure ad additare i renitenti al suo uso, cantandone l’utilità salvifica, in una parola, disposte ad adorarla, come se si trattasse di una divinità.
Il carattere «spirituale» di questo argomento non è casuale. Qualcuno, in passato, ha già elaborato il fatto che l’avvento delle AI spaccherà l’umanità secondo proprio una linea «religiosa».
Il professore di AI australiano Hugo De Garis – un accademico con un curriculum universitario infinito (In Utah, in Belgio, in Cina, in Giappone) e tanti esperimenti sulle spalle (creò il roboneko, un gatto-robot dotato di cervello artificiale che replicava quello felino) – trattò del tema molti anni fa, raccontando la sua prospettiva per l’umanità che sviluppa l’IA (che lui chiama Artilect) sarà una inevitabile «gigadeath war» al volgere del XXI secolo, dove «gigadeath», sta a significare, utilizzando la vecchia terminologia di politica atomica di Edward Teller, le vittime calcolate in miliardi di unità.
«Se vi sarà una guerra con la tecnologia militare di fine XXI secolo, non parliamo di milioni di ammazzati, ma di miliardi» dice il professor De Garis.
Di lì, l’umanità sarà divisa in due gruppi: da una parte i Cosmist, che sono coloro che vogliono costruire queste macchine simili a Dio. Per essi, gli Artiletti sono super-creature immortali, che possono pensare milioni di volte più veloce degli umani, non hanno limiti di memoria, possono avere le dimensioni di un asteroide». I Cosmisti sono insomma gli entusiasti adoratori del dio-Macchina, gioioso esito golemico dell’Intelligenza artificiale.
Il secondo gruppo è quello dei Terran, che si oppone in modo radicale ai Cosmisti. «I Terran lotteranno per la preservazione del dominio delle specie umane, così che vi sia zero rischio che l’umanità sia spazzata via dagli Artilect avanzati. Loro sosterranno che qualche milione di Cosmist uccisi sarà un male minore così che miliardi di umani potranno sopravvivere» dice de Garis.
L’AI sarà messa al potere e adorata come dio da molti nostri concittadini.
Lo aveva dichiarato, ancora due anni fa, un Mo Gawdat, ex Chief Business Officer di Google X: «stanno creando Dio», disse riguardo al lavoro sull’Intelligenza Artificiale – con il dubbio teologico di alcuni scienziati per cui non è chiaro se il dio artificiale che si sta creando debba essere un dio che ci ama o un dio che ci obbedisce.
Ora, il momento della rivelazione sembra arrivato. Rivelazione, se volete, anche nel senso biblico di «apocalisse».
Ribadiamo quei versetti dell’Apocalisse di San Giovanni, quelli che scrivono che alla seconda Bestia, quella che «parlava come un drago», fu anche «concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia» (Ap 11 e 15).
Immagine di UN Geneva via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)
Intelligenza Artificiale
L’ascesa dell’AI avanzata potrebbe avere conseguenze catastrofiche: parla il CEO di Google DeepMind
Demis Hassabis, amministratore delegato di Google DeepMind, ha lanciato un monito sul cammino verso l’intelligenza artificiale generale (AGI), che potrebbe sfociare in «esiti catastrofici» quali cyberattacchi alle reti energetiche o idriche. Secondo lo Hassabis, l’AGI potrebbe concretizzarsi entro i prossimi dieci anni.
Durante il suo intervento all’Axios AI+ Summit della scorsa settimana a San Francisco, Hassabis ha delineato l’AGI come un sistema capace di manifestare «tutte le capacità cognitive» proprie dell’umanità, inclusa la propensione all’invenzione e alla creatività.
Egli ha rilevato che i modelli linguistici di grandi dimensioni odierni continuano a essere «intelligenze frastagliate», afflitte da deficit nel ragionamento, nella programmazione a lungo raggio e nell’apprendimento persistente. Nondimeno, ha ipotizzato che un’IA autenticamente intelligente possa emergere a breve, grazie a un potenziamento costante e «un paio di grandi innovazioni in più».
Al contempo, Hassabis ha ammesso che la fase propedeutica all’AGI sarà verosimilmente costellata da pericoli concreti e «risultati catastrofici», tra cui cyberattacchi alle infrastrutture energetiche o idriche.
«Probabilmente sta già quasi accadendo ora… forse non ancora con un’intelligenza artificiale molto sofisticata», ha osservato, indicandolo come «il vettore vulnerabile più ovvio». Ha proseguito evidenziando che attori malevoli, agenti autonomi e meccanismi che «deviano» dalle direttive iniziali esigono contromisure robuste. «È un rischio non nullo», ha concluso, in riferimento alla eventualità che apparati evoluti «scavalchino il guardrail».
Google Deepmind co-founder @demishassabis to @mikeallen on what about AI he fears most: “Bad actors using AI for harmful ends, or the AI itself as it gets closer to AGI … goes off the rails in some way that harms humanity.” #AxiosAISummit pic.twitter.com/bVmx4SNKIv
— Axios (@axios) December 5, 2025
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Le apprensioni di Hassabis riecheggiano allarmi più estesi diffusi nel panorama tecnologico mondiale.
Come riportato da Renovatio 21, missiva aperta diramata a ottobre, sottoscritta da luminari del settore e figure di spicco, ha sostenuto che entità «superintelligenti» potrebbero mettere a repentaglio la libertà umana o la stessa esistenza, proponendo una moratoria globale sullo sviluppo dell’IA sin quando non se ne assicuri la saldezza. Tra i sottoscrittori, il co-fondatore di Apple Steve Wozniak, i pionieri dell’IA Geoffrey Hinton e Yoshua Bengio, il magnate Richard Branson del gruppo Virgin, oltre a personalità di rilievo politico e culturale.
Un ulteriore appello a mettere in pausa lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale è stato firmato da un gruppo internazionale di medici e pubblicato dalla prestigiosa rivista medica BMJ Global Health. «Ci sono scenari in cui l’AGI [Intelligenza Artificiale Generale, ndr] potrebbe rappresentare una minaccia per gli esseri umani, e possibilmente una minaccia esistenziale» scrivono nell’appello i dottori di varie parti del mondo.
Più pessimista è l’esperto dei pericoli dell’AI Eliezer Yudkowsky, che ha lanciato un appello per chiedere la distruzione materiale dei data center dell’AI prima che sia troppo tardi, dichiarando che «tutti sulla Terra moriranno».
Altre voci, tuttavia, propendono per un’interpretazione più rosea.
Elone Musk, che pure fa parte degli apocalittici riguardo i rischi delle macchine pensanti, ha dichiarato il mese scorso che gli avanzamenti dell’IA e della robotica potrebbero rendere il lavoro «facoltativo» tra 10-20 anni e che la moneta potrebbe rivelarsi «irrilevante» in un’economia IA-centrica, pur rammentando che occorrono ancora salti tecnologici sostanziali affinché tale orizzonte si materializzi.
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L’AI renderà il lavoro «facoltativo» e il denaro «irrilevante»: Musk come Marx e i sovietici
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Intelligenza Artificiale
Le autorità cinesi lanciano l’allarme sui robot umanoidi
Il settore cinese dei robot umanoidi è esposto al pericolo di una bolla speculativa, indotta dall’attuale euforia investitrice, ha ammonito la commissione di programmazione economica nazionale.
Giovedì, nel corso di una conferenza stampa a Pechino, Li Chao, portavoce della Commissione per lo sviluppo e le riforme (NDRC), ha rivelato che le istituzioni stanno agendo per arginare l’espansione incontrollata del comparto, affinché non sommerga il mercato.
«Le industrie all’avanguardia si sono da tempo scontrate con la difficoltà di armonizzare la rapidità dell’espansione con il pericolo di bolle finanziarie, una questione che ora assilla pure il campo dei robot umanoidi», ha precisato l’esponente.
In Cina operano oltre 150 imprese del ramo, tra cui Unitree, tra le leader del mercato. I suoi androidi in grado di danzare sono stati esibiti al Gala del Capodanno lunare all’inizio dell’anno.
unitree g1 dancing pic.twitter.com/Sb8djxlceB
— Wenmeng Zhou (@zhouwenmeng) November 8, 2025
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A febbraio, Unitree ha diffuso un filmato in cui il suo androide G1 pratica sequenze di arti marziali cinesi.
Robots take the stage! 🕺🏼
Unitree Robotics just joined the cast of a Chinese dance drama, dressed in traditional attire, performing backflips and kung fu. 🧧
Robots from Unitree share the stage with human actors, mixing advanced robotics with Chinese cultural performance.… pic.twitter.com/uXSZyVCCyU
— Lukas Ziegler (@lukas_m_ziegler) October 25, 2025
Altre realtà emergenti in ascesa fulminea, come AgiBot e Galbot, hanno svelato i loro umanoidi capaci di completare maratone, cimentarsi nel kickboxing e miscelare caffè, tra varie altre mansioni.
激しく踊る二足歩行人型ロボットhttps://t.co/ywY811njIy
この動画を撮影した場所(屋内のラボ)に入れてもらったら、UnitreeのG1が床のあちらこちらに沢山転がっていて蹴とばしそうになった🦶#bipedal #humanoidrobot #Any2Track #RobotDance #dancing #EmbodiedIntelligence #Galbot pic.twitter.com/uy8UDM3DUf
— T.Yamazaki (@ZappyZappy7) November 2, 2025
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Le autorità di Pechino hanno designato questo comparto in espansione accelerata come uno dei sei nuovi pilastri per la crescita economica nel lustro venturo.
L’ondata recente di fervore ha propulso l’indice Solactive China Humanoid Robotics – che segue le quotazioni delle società robotiche – a un rialzo di circa il 30% nell’anno in corso.
Anche altri attori globali, tra cui i titani tech Tesla, Meta e OpenAI, si sono dedicati intensamente allo sviluppo di robot umanoidi negli ultimi anni.
Il mese scorso, lil CEO di Tesla, Elon Musk, secondo cui una «legione di robot» potrebbe materializzarsi in un orizzonte temporale prossimo.
L’umanoide di Tesla, Optimus, ha già debuttato in occasioni societarie compiendo operazioni basilari; una variante aggiornata, Optimus V3, è attesa per il primo trimestre del 2026.
Musk, che sostiene che in cinque anni i robot supereranno i chirurghi umani, ha sostenuto che questi automi potrebbero rivoluzionare la società, rilevando il lavoro manuale o rendendolo opzionale per l’umanità. Elone intende inoltre iniziare la colonizzazione di Marte a partire dai robot.
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Immagine screenshot da YouTube
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