Gender
La Svezia abbassa l’età alla quale i bambini possono cambiare sesso

Il Parlamento svedese ha approvato una legge che abbassa l’età minima per cambiare legalmente genere da 18 a 16 anni, oltre a semplificare il processo. La misura è stata approvata nonostante le critiche provenienti dalla coalizione di governo.
La legislazione sull’autoidentificazione è stata approvata con 234 voti favorevoli e 94 contrari nel parlamento svedese composto da 349 seggi.
La Svezia è stata il primo paese a rendere legale la transizione di genere nel 1972. Tuttavia, attualmente una persona necessita di una diagnosi medica di disforia di genere per poter cambiare il proprio genere legalmente riconosciuto.
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Secondo la nuova legge, che entrerà in vigore l’anno prossimo, sarà sufficiente una consultazione più breve con un medico o uno psicologo. Eliminerà inoltre la necessità di ricevere una diagnosi di disforia di genere, in cui una persona può provare disagio a causa di una mancata corrispondenza tra il proprio sesso biologico e il genere in cui si identifica.
I cittadini svedesi potranno cambiare sesso a 16 anni, anche se quelli sotto i 18 anni avranno bisogno dell’approvazione dei genitori, di un medico e del Consiglio nazionale della sanità e del welfare. La nuova legge separerà anche il processo di cambio di genere legale dall’intervento chirurgico di cambio di sesso, che sarà comunque consentito solo a partire dai 18 anni.
La legislazione ha scatenato un intenso dibattito e la coalizione di centrodestra al potere è stata divisa sulla questione. I moderati e i liberali sostengono ampiamente la legge, mentre i democratici cristiani si oppongono.
«Quella che stiamo facendo oggi non è una rivoluzione, è una riforma», ha detto Johan Hultberg dei moderati durante un dibattito parlamentare. «Non è ragionevole che ci siano gli stessi requisiti per cambiare genere legale e per effettuare un intervento chirurgico irreversibile di conferma del genere».
Il primo ministro svedese Ulf Kristersson ha difeso la proposta definendola «equilibrata e responsabile». Nel frattempo, molti parlamentari hanno sollecitato prima maggiori ricerche sulla disforia di genere.
Il leader dei democratici svedesi, Jimmie Akesson, ha affermato che è «deplorevole che una proposta che ovviamente manca di sostegno tra la popolazione venga votata con tanta disinvoltura».
Carita Boulwen dei Democratici svedesi l’ha definita una proposta «riprovevole», che rischia di avere «conseguenze impreviste e gravi» per la società.
Secondo ricerche demografiche, il disegno di legge è impopolare anche tra il pubblico. Secondo un recente sondaggio condotto dalla rete televisiva svedese TV4, il 59% degli svedesi ritiene che si tratti di una proposta cattiva o pessima, mentre il 22% ritiene che sia stata una mossa positiva, ha riferito Reuters.
Diversi Paesi dell’UE, tra cui Danimarca, Norvegia, Finlandia, Germania e Spagna, hanno già leggi simili.
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In Svezia, nel 2001, a 12 persone di età inferiore ai 25 anni è stata diagnosticata la disforia di genere. Nel 2018 erano quasi 1.900, per lo più ragazze. Per molti medici una delle cause di quest’ondata è una sorta di contagio sociale, che scaturisce dai social network.
Come riportato da Renovatio 21, negli scorsi anni alcuni segnali avevano fatto pensare che in Svezia stesse mondando l’opposizione alla narrativa del transessualismo. Nel marzo 2023 l’ospedale Karolinska, centro di riferimento, ha smesso di prescrivere ormoni ai minori. La decisione si basa su studi che sottolineano la mancanza di prove dell’efficacia dei trattamenti per il benessere dei pazienti e i pericolosi effetti collaterali.
Il governo ha dimostrato tuttavia che la direzione delle istituzioni è un’altra.
Come noto, la Svezia è appena entrata nella NATO.
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Papa Leone XIV nomina un arcivescovo pro-LGBT a ruoli chiave in Vaticano

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Gender
La drag queen «LaWhore Vagistan» insegnerà etnografia queer ad Harvard

Procede il piano della prestigiosa università di Harvard di accogliere un professore drag queen in visita per insegnare corsi sull’etnografia queer e sull’influenza culturale di un longevo reality show drag nonostante l’opposizione dell’amministrazione Trump all’«ideologia woke».
L’ateneo della Ivy League è attualmente coinvolto in una disputa legale con l’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump, che mira a tagliare miliardi di finanziamenti federali per diverse ragioni.
L’invito a Kareem Khubchandani – professore associato alla Tufts University e performer drag con il nome d’arte «LaWhore Vagistan» – è stato annunciato a luglio ed è stato riportato questa settimana dal New York Post e altri media.
Harvard hires drag queen named ‘LaWhore Vagistan’ as visiting professor https://t.co/2vL0LziK6T pic.twitter.com/YkNA4cA11f
— New York Post (@nypost) October 2, 2025
When it comes to LaWhore Vagistan at Harvard I’m not even outraged — its hilarious https://t.co/1uhKxaUuUX pic.twitter.com/5XJKr7DqQH
— NY Post Opinion (@NYPostOpinion) October 2, 2025
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Il Khubchandani, la cui ricerca e attivismo si concentrano sulla vita queer, terrà corsi sull’etnografia queer in autunno e un corso su RuPaul’s Drag Race (una trasmissione condotto da un famoso trans americano) nella primavera del 2026.
Secondo il New York Post, Khubchandani ha reso il suo personaggio drag «parte essenziale del proprio approccio didattico». In alcune interviste, il professore ha spiegato che «LaWhore» (in inglese «la puttana») è un gioco di parole audace sul nome della città pakistana di Lahore, mentre «Vagistan» richiama un fantomatico Paese del’Asia meridionale improntato sui genitali femminili.
Il personaggio, ovviamente, è protagonista di TEDx.
In un articolo del 2022 intitolato «L’esperimento sessuale nelle Ivy League», la rivista National Interest ha citato Khubchandani come esempio di accademici che starebbero trasformando le università americane in «vivai di fondamentalisti di genere», sostenendo che agli studenti viene proposta una «terminologia in continua espansione per l’orientamento sessuale» e che sono spinti verso l’attivismo «senza sviluppare un senso di umiltà intellettuale».
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Immagine screenshot da YouTube
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Svizzero preferisce il carcere alla multa per un post «transfobico»

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For context, he said that after people die, if you dug them up 200 years later, they’d identify as their actual sex based on their skeletons.
For that, he’s going to jail. Europe: Bastion of freedom and reason. https://t.co/Q2OL6lWkNs — Bonchie (@bonchieredstate) September 27, 2025
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