Guerra cibernetica
La squadra olimpica israeliana è stata «doxxata»
L’Ufficio francese per la lotta alla criminalità informatica (OFAC) è stato incaricato di rimuovere le informazioni private degli atleti israeliani, trapelate prima delle Olimpiadi estive di Parigi, ha riferito sabato l’agenzia di stampa AFP, citando fonti della polizia.
Venerdì, il gruppo di hacker Zeus ha pubblicato dati personali dei membri della delegazione israeliana, tra cui documenti, foto personali, indirizzi, informazioni mediche e informazioni sul servizio militare. Gli hacker hanno affermato di aver «rivelato cosa stanno facendo i soldati israeliani alle Olimpiadi», secondo la testata israeliana Ynet.
L’incidente è stato classificato come doxxing, ovvero una pubblicazione malevola di dati privati online, e segnalato a Pharos, un servizio francese per la segnalazione di contenuti diffusi illegalmente. Secondo i media israeliani, gli hacker hanno anche cercato di molestare gli atleti online, impersonando un gruppo studentesco francese di estrema destra.
I funzionari israeliani hanno affermato che la campagna faceva parte del «terrorismo digitale» iraniano, con il ministro dello Sport Miki Zohar che ha accusato Teheran di aver tentato di «intimidire gli atleti israeliani e di attuare il terrore psicologico».
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Giovedì scorso il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha messo in guardia il suo omologo francese, Stephane Sejourne, da quello che ha definito un complotto iraniano per colpire la squadra israeliana a Parigi.
«Ci sono quelli che cercano di danneggiare i festeggiamenti di questo gioioso evento», ha detto Katz in una lettera visionata da Reuters. Il Katz parlava certamente prima che i «festeggiamenti di questo gioioso evento» si rivelassero, con l’indecente cerimonia di apertura, come un baccanale anticristiano oltraggioso.
Il Katz aveva poi dichiarato che l’Iran era dietro una serie di attacchi incendiari sulla rete ferroviaria francese ad alta velocità che hanno portato all’interruzione del traffico prima dei Giochi, iniziati venerdì. En passant, ricordiamo il ministro è lo stesso che ha dichiarato ieri che Erdogan potrebbe fare la fine di Saddam.
Teheran ha negato qualsiasi coinvolgimento, mentre la missione iraniana presso le Nazioni Unite ha liquidato le accuse come «bugie e inganni».
Oltre 18.000 soldati francesi sono stati schierati in aggiunta alla polizia regolare per garantire la sicurezza durante le Olimpiadi. Le autorità hanno fornito una sicurezza migliorata 24 ore su 24 alla delegazione israeliana.
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Immagine di Spokesperson unit of the President of Israel via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
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— Elon Musk (@elonmusk) October 20, 2025
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Cina
La Cina accusa gli Stati Uniti di un grave attacco informatico
La Cina ha accusato la National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti di aver condotto un «significativo» attacco informatico protrattosi per anni contro l’ente cinese incaricato di gestire l’orario nazionale ufficiale.
In un comunicato diffuso domenica sul suo account social ufficiale, il Ministero della Sicurezza dello Stato (MSS) ha dichiarato di aver acquisito «prove inconfutabili» dell’infiltrazione della NSA nel National Time Service Center. L’operazione segreta sarebbe iniziata nel marzo 2022, con l’obiettivo di sottrarre segreti di Stato e compiere atti di sabotaggio informatico.
Il centro rappresenta l’autorità ufficiale cinese per l’orario, fornendo e trasmettendo l’ora di Pechino a settori cruciali come finanza, energia, trasporti e difesa. Secondo l’MSS, un’interruzione di questa infrastruttura fondamentale avrebbe potuto provocare «instabilità diffusa» nei mercati finanziari, nella logistica e nell’approvvigionamento energetico.
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L’MSS ha riferito che la NSA avrebbe inizialmente sfruttato una vulnerabilità (exploit) nei telefoni cellulari di fabbricazione straniera utilizzati da alcuni membri del personale del centro, accedendo così a dati sensibili.
Nell’aprile 2023, l’agenzia avrebbe iniziato a utilizzare password rubate per penetrare nei sistemi informatici della struttura, un’operazione che avrebbe raggiunto il culmine tra agosto 2023 e giugno 2024.
Il ministero ha dichiarato che gli intrusi hanno impiegato 42 diversi strumenti informatici nella loro operazione segreta, utilizzando server privati virtuali con sede negli Stati Uniti, in Europa e in Asia per nascondere la loro provenienza.
L’MSS ha accusato gli Stati Uniti di «perseguire in modo aggressivo l’egemonia informatica» e di «violare ripetutamente le norme internazionali che regolano il cyberspazio».
Le agenzie di intelligence americane «hanno agito in modo sconsiderato, conducendo incessantemente attacchi informatici contro la Cina, il Sud-est asiatico, l’Europa e il Sud America», ha aggiunto il ministero.
Negli ultimi anni, Pechino e Washington si sono scambiate accuse reciproche di violazioni e operazioni di hacking segrete. Queste tensioni si inseriscono in un più ampio contesto di scontro tra le due potenze, che include anche una guerra commerciale.
All’inizio di gennaio, il Washington Post aveva riportato che, il mese precedente, hacker cinesi avrebbero preso di mira l’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del dipartimento del Tesoro statunitense. All’epoca, Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, aveva definito tali accuse «infondate».
Come riportato, ad inizio anno le agenzie federali USA accusarono hacker del Dragone di aver colpito almeno 70 Paesi. Due anni fa era stata la Nuova Zelanda ad accusare hackerri di Pechino di aver penetrato il sistema informatico del Parlamento di Wellington.
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Le attività dell’hacking internazionale da parte di gruppi cinesi hanno negli ultimi anni raggiunto le cronache varie volte. A maggio 2021 si è saputo che la Cina ha spiato per anni i progetti di un jet militare USA, grazie a operazioni informatiche mirate.
Come riportato da Renovatio 21, a ottobre 2023 si è scoperto che hackers cinesi hanno rubato dati da un’azienda biotech americana, colpendo il settore della ricerca.
A febbraio 2022, allo scoppio del conflitto ucraino, Microsoft ha rilevato un malware «wiper» diretto a Kiev, con sospetti di coinvolgimento cinese.
Come riportato da Renovatio 21, a gennaio 2023 un attacco cibernetico cinese ha colpito università sudcoreane. Due anni fa vi fu inoltre un attacco cibernetico a Guam, isola del Pacifico che ospita una grande base USA. Analisti dissero che poteva essere un test per il vero obbiettivo, cioè lo scontro con Taiwan.
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Guerra cibernetica
Aeroporti nordamericani hackerati con messaggi pro-Hamas
Dear @realDonaldTrump,
Canada’s Kelowna airport had a serious security breach. Hacked with Hаmаs propaganda. Mark Carney won’t stand up to the Muslim Brotherhood, but will stand up for them. 🇨🇦 is a security threat to the world. Thank you for your attention to this matter. pic.twitter.com/hm0DyMd3Nx — dahlia kurtz ✡︎ דליה קורץ (@DahliaKurtz) October 15, 2025
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