Geopolitica
La Nigeria impiega l’esercito per reprimere le proteste
La polizia nigeriana ha posto i suoi ufficiali in stato di massima allerta ed è pronta a chiedere supporto all’esercito, in seguito alle segnalazioni di violenze e morti durante le proteste in tutto il paese contro presunte cattive amministrazioni e una crisi alimentare.
Almeno quattro persone sono rimaste uccise e altre 34 sono rimaste gravemente ferite in un’esplosione avvenuta durante delle marce nello Stato di Borno, ha riferito giovedì ai giornalisti l’ispettore generale della polizia, Kayode Egbetokun.
Secondo Egbetokun e i media locali, si sono verificati scontri anche in altre grandi città, tra cui Abuja, Yobe, Kaduna, Niger e Kano.
Breaking: Nigeria President Tinubu kills indigenes and Suppresses Civil Protest using army and police
Nigeria Tinubu Government and Politicians headed by Godswill Akpabio/ Christopher Musa and IG of Police commanded the use of teargass and killings to surpress innocent unarmed… pic.twitter.com/SXXolcPUkI
— Ngozi Orabueze Chief of Staff BRGIE (@ngoziora) August 3, 2024
LET IT BE KNOWN THAT THE NIGERIAN POLICE FORCE is only a FORCE on peaceful protesters
When they see robbers, bandits and terrorists they become cowards that they areEvery pro government protest this week, including the fat daughter of the drug baron, they didn’t tear gas anyone… pic.twitter.com/mzSuVgGGG2
— SERAH IBRAHIM (@TheSerahIbrahim) August 1, 2024
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«Abbiamo registrato episodi di attacchi non provocati al personale di sicurezza, in cui un poliziotto è stato assassinato e altri sono rimasti gravemente feriti», ha detto Egbetokun. «I teppisti sono stati scatenati contro nigeriani innocenti e le loro attività e proprietà duramente guadagnate sono state saccheggiate e distrutte. La distruzione finora è stata sconcertante».
Tension Escalates as Protesters Converge on Old Airport Roundabout in Jos
By: New Issues Magazine, Jos, Nigeria
A brewing tension has erupted into a full-blown protest as demonstrators, mostly from Jos North, gathered at the Old Airport Roundabout to express their pic.twitter.com/BH80alPCAE
— Yankoli Daure David (@YDaureDavidee) August 4, 2024
Giovedì i nigeriani hanno iniziato una manifestazione di piazza di dieci giorni per protestare contro la peggiore crisi del costo della vita nello stato più popoloso dell’Africa.
La situazione è stata attribuita alle riforme economiche del presidente Bola Tinubu, tra cui la rimozione di un sussidio per il carburante quando è entrato in carica l’anno scorso. Il tasso di inflazione del paese è al 34,19%, con un’inflazione alimentare superiore al 40%, secondo i dati del National Bureau of Statistics.
Viewers discretion advised.
Nigeria Police officer sh0t an innocent protester earlier today at Otowodo junction in Ughelli, Delta state.#EndBadGovernaceInNigeria #Protest pic.twitter.com/om2DxU9Uo7
— CHUKS ???? (@ChuksEricE) August 2, 2024
Si dice che gli organizzatori della protesta siano stati ispirati dai recenti eventi in Kenya, dove settimane di sanguinose manifestazioni anti-tasse hanno costretto il presidente William Ruto a ritirare un disegno di legge finanziario e a licenziare l’intero governo.
Le autorità di Abuja avevano messo in guardia contro le marce, avvertendo che persone con «motivi sinistri» ne avrebbero approfittato e incitato al caos in un paese in cui attentati suicidi e rapimenti sono diffusi.
Il primo giorno delle manifestazioni, il governatore di Kano ha imposto un coprifuoco di 24 ore nel secondo stato più grande della Nigeria, citando saccheggi e distruzioni di proprietà da parte di «teppisti» che hanno «dirottato» le proteste.
When we ask these people how they are going to make this so-called protest a peaceful one, they’ll call you all the names in the world.
How can looting properties in Kano State going to help the poor people on the street, for crying out loud? pic.twitter.com/1KhFNThyVH
— ????????????????.???????????????????????????????????????? (@EmmyPromise71) August 1, 2024
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Lo Stato settentrionale ha registrato la folla più numerosa giovedì, con la polizia che ha sparato proiettili veri, gas lacrimogeni e acqua calda nel tentativo di disperderla.
Secondo i media locali, i video condivisi sui social media mostrano dei saccheggiatori che irrompono in un magazzino vicino alla residenza del governatore Abba Kabir Yusuf, portando via materassi e litri di olio da cucina.
Protesters are looting people’s properties in kano state #EndBadGovernanceInNigeria #EndBadGovernace #EndBadGovernanceProtest pic.twitter.com/G6Adiyl0rl
— Govnor (@Laminu_accc) August 1, 2024
Il quotidiano locale Punch ha pubblicato immagini di giovani dimostranti che portavano via oggetti tra cui computer, mobili ed elettronica dopo aver presumibilmente fatto irruzione nel nuovo Nigeria Communication Commission Industrial Park di Kano. Il centro ICT della città è stato incendiato e attrezzature di valore sono state rubate, secondo il giornale.
In una dichiarazione rilasciata venerdì, Amnesty International ha affermato che almeno 13 manifestanti sono stati uccisi in una repressione della polizia «ingiustificata e inaccettabile» e ha chiesto un’indagine.
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Immagine screenshot da YouTube
Geopolitica
Netanyahu esclude la creazione di uno Stato palestinese
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Geopolitica
La Danimarca taglia gli aiuti all’Ucraina per la corruzione. Mosca: i crimini di Kiev alla Corte Internazionale
La Danimarca prevede di dimezzare gli aiuti militari all’Ucraina nel 2026, con un taglio ampiamente descritto dai media come massiccio: quasi il 50% rispetto a quanto erogato dal 2022.
Secondo la Danish Broadcasting Corporation, la nazione nordica si è distinta per il suo impegno spropositato nelle fasi iniziali del conflitto, ma ora il governo di Copenaghen intende che altri Stati assumano una quota maggiore del peso finanziario.
Il ministro della Difesa Troels Lund Poulsen ha comunicato al Parlamento che l’esecutivo stanzierà 9,4 miliardi di corone danesi (circa 1,29 miliardi di euro) a sostegno di Kiev nel 2026. Si tratta di una contrazione netta rispetto ai 16,5 miliardi di corone (circa 2,23 miliardi di euro) concessi nel 2025 e ai quasi 19 miliardi di corone del 2024.
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I giornali danesi attribuiscono questa decisione in parte all’esaurimento delle risorse del Fondo per l’Ucraina, creato nel 2023 con ampio consenso bipartisan tra i partner europei. In totale, dal lancio dell’invasione russa nel febbraio 2022, la Danimarca ha riversato su Kiev l’impressionante somma di quasi 9,43 miliardi di euro in assistenza militare. Ha inoltre donato caccia F-16 e accolto corsi di formazione per piloti ucraini.
Simon Kollerup, componente del Comitato Difesa danese, ha commentato che «è naturale che stiamo assistendo a una stabilizzazione del livello di sostegno fornito».
«Abbiamo deciso di essere uno dei Paesi che hanno preso l’iniziativa all’inizio della guerra, fornendo un sostegno su larga scala. Ritengo inoltre che sia giusto affermare che questo sostegno supera di gran lunga quanto effettivamente richiesto dalle dimensioni del nostro Paese. Pertanto, trovo del tutto naturale che il sostegno stia diminuendo», ha proseguito Kollerup.
Questo sviluppo coincide con il ridimensionamento del massiccio supporto statunitense all’Ucraina, mentre l’amministrazione Trump privilegia la cessione di armi all’Europa affinché quest’ultima le rivenda o le trasferisca a Kiev.
La decisione danese di tagliare drasticamente gli aiuti giunge in un frangente delicato per il governo di Volodymyr Zelens’kyj, invischiato in uno scandalo di corruzione che lambisce direttamente l’ufficio presidenziale (con i suoi stretti collaboratori rimossi e sottoposti a indagini), spingendo forse alcuni membri dell’UE a svegliarsi e a cessare di agire con accondiscendenza.
Anche il New York Times ha recentemente ammesso in un pezzo che «l’amministrazione del presidente Volodymyr Zelens’kyj ha riempito i consigli di amministrazione di fedelissimi, ha lasciato posti vuoti o ne ha bloccato la costituzione. I leader di Kiev hanno persino riscritto gli statuti aziendali per limitare la supervisione, mantenendo il controllo del governo e consentendo che centinaia di milioni di dollari venissero spesi senza che estranei potessero curiosare».
Nel frattempo pesanti accuse a Kiev arrivano dalla Russia ben oltre la questione della corruzione. Il 5 dicembre il ministero degli Esteri russo ha diffuso un comunicato in cui annuncia che la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) ha accolto le contro-domande presentate dalla Russia nei confronti dell’Ucraina, riconoscendo che Kiev viola la Convenzione sul Genocidio del 1948.
«Tutte le obiezioni sollevate da Kiev in merito alla presunta inammissibilità delle contro-richieste della Russia sono state respinte integralmente e le osservazioni della Federazione Russa sono state accolte integralmente dalla Corte», si legge nella nota.
La dichiarazione prosegue ricordando che «La sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, emessa il 5 dicembre, segna uno sviluppo logico dopo i vani tentativi dell’Ucraina di ritenere la Russia responsabile dell’avvio dell’operazione militare speciale. Questo contenzioso era stato avviato dal regime di Kiev e dai suoi sponsor occidentali già nel febbraio 2022. All’epoca, Kiev, sostenuta da 33 stati allineati all’Occidente, presentò un ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia sostenendo che la Russia aveva violato la Convenzione del 1948 per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio.»
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Si aggiunge che «Il 18 novembre 2024, la parte russa ha presentato alla Corte un consistente corpus di prove, di oltre 10.000 pagine, che comprova la perpetrazione di un genocidio da parte del criminale regime di Kiev ai danni della popolazione russa e russofona del Donbass. Il materiale probatorio includeva la documentazione di oltre 140 episodi di deliberati attacchi contro civili nel Donbass, corroborati dalle testimonianze di oltre 300 testimoni e vittime, nonché da analisi e indagini di esperti».
Il testo accusa poi Kiev di aver compiuto «omicidi di massa, torture, bombardamenti indiscriminati» e di aver condotto «in tutta l’Ucraina una politica di cancellazione forzata dell’identità etnica russa, vietando la lingua e la cultura russa, perseguitando la Chiesa ortodossa russofona, glorificando al contempo i collaboratori del Terzo Reich e cancellando la memoria della Vittoria sul nazismo».
In conclusione, il ministero russo sottolinea che «affermando oggi l’ammissibilità legale delle rivendicazioni russe, la Corte Internazionale di Giustizia ha segnalato la sua disponibilità a valutare l’intera portata dei crimini commessi dal regime di Kiev e dai suoi complici».
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Immagine di EPP Group via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
Geopolitica
Zakharova: l’UE che odia la Russia «è caduta nella follia politica». Il comandante NATO: l’alleanza può «creare dilemmi» a Mosca
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