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Politica

La Francia rimuove la bandiera europea dall’Arco di Trionfo

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Una enorme bandiera europea era stata posta sotto il monumento alla vigilia di Capodanno per celebrare l’inizio del semestre di presidenza francese nel Consiglio dell’Unione Europea.

 

La reazione dei politici conservatori si è immediatamente fatta sentire: «attacco all’identità francese» è stato detto da più parti.

 

La Francia torna al semestre di presidenza per la prima volta dal 2008. Gli edifici governativi e i monumenti culturali, tra cui la Torre Eiffel, la Cattedrale di Notre-Dame e il Louvre, sono stati illuminati di blu per l’occasione.

 

«Sono orgoglioso che questo simbolo sia stato esposto sotto l’Arco di Trionfo», ha detto segretario di Stato per gli affari europei Clement Beaune

Poi, il retrofront: l’ufficio del presidente Emmanuel Macron ha dichiarato ai media francesi che la bandiera blu con 12 stelle dorate è stata rimossa domenica «secondo il programma previsto». Niente è quindi stato ammesso – anzi, è partita anche una sorta di rivendicazione da parte del segretario di Stato per gli affari europei Clement Beaune ha anche negato che la rimozione fosse collegata alla reazione stizzita della Francia conservatrice.

 

«Sono orgoglioso che questo simbolo sia stato esposto sotto l’Arco di Trionfo», ha detto Beaune.

 

Diversi politici di destra, compresi i rivali di Macron nelle imminenti elezioni presidenziali previste per aprile, hanno affermato che è irrispettoso mettere la bandiera dell’UE al posto del tricolore francese sull’Arco di Trionfo, un monumento ai caduti adiacente alla tomba del Milite Ignoto.

 

Marine Le Pen, candidata alle prossime presidenziali, ha accusato Macron di «disprezzo arrogante per la nostra storia».

 

Si tratta di un test assai interessante per capire quale ideologia alberghi al vertice del Paese in questi tempi.

 

L’Arco di Trionfo, monumento napoleonico, è certamente un simbolo nazionalista ma al contempo, provenendo dall’era del Bonaparte, incarnazione di un’idea di Europa intrisa di ideali egualitari e illuministici (cioè, massonici)– per questo, il bonapartismo non poteva essere in alcun modo condannato dalla massoneria francese, né si gli si potevano preferire simboli più distanti.

 

Nel cuore di Francia l’ideale «europeo» – quello del conte Kalergi – vale insomma più di quello napoleonico. Grazie alla immancabile impudenza di Macron ci è stata data una plastica, incontrovertibile, conferma.

Con Macron cambia tutto: non basta l’Europa rivoluzionaria sognata da Bonaparte (in cui la Francia aveva il ruolo di guida totale) – no, bisogna ispirarsi a qualcosa di diverso, al progetto apolide europeo, che ha di fatto significati diversissimi: non la conquista dei popoli europei, ma la placida invasioni di popoli africani e islamici; non la libertà dall’oscurantismo, ma la sottomissione alla burocrazia illuminata.

 

Nel cuore di Francia l’ideale «europeo» – quello del conte Kalergi – vale insomma più di quello napoleonico.

 

Grazie alla immancabile impudenza di Macron ci è stata data una plastica, incontrovertibile, conferma.

 

 

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Politica

Esponente del partito AfD insiste sul fatto che la Germania dovrebbe uscire dalla NATO

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Jörg Urban, presidente dell’AfD della Sassonia e capogruppo del partito nel parlamento della Sassonia, ha sollevato dettagliatamente la possibilità che la Germania lasci la NATO, in un discorso del 12 dicembre.

 

In risposta alle dichiarazioni bellicose del Segretario Generale della NATO Mark Rutte, Urban ha scritto sul suo canale Telegram: «L’obiettivo dichiarato dell’adesione della Germania alla NATO è proteggere il nostro Paese. Ma in realtà, sta diventando sempre più un rischio per la sicurezza dell’Europa».

 

Se posture come quella Rutte continueranno a dettare il passo ai governi europei, è solo questione di tempo prima che venga richiesta una «difesa avanzata» contro la Russia.

 

Il leader del partito della Sassonia chiede quindi una Germania neutrale e libera da alleanze, seguendo l’esempio delle vicine Austria e Svizzera.

 

Come riportato da Renovatio 21, i delegati AfD l’anno passato respinsero a larga maggioranza una mozione che condannava Putin.

 

AfD chiede inoltre l’uscita della Germania dall’UE.

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Politica

L’Ucraina vuole che l’Occidente paghi le elezioni

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Kiev è disposta a indire elezioni, ma soltanto a patto che vengano soddisfatte diverse condizioni, tra cui il finanziamento occidentale del processo elettorale, ha dichiarato Mikhail Podoliak, consigliere di alto livello del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj.   Il mandato presidenziale di Zelens’kyj è scaduto a maggio 2024, ma egli ha sempre rifiutato di convocare le urne, appellandosi alla legge marziale in vigore. All’inizio della settimana, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che Kiev non dovrebbe più utilizzare il conflitto in corso come pretesto per rinviare il voto.   Mosca ha ripetutamente sostenuto che Zelens’kyj ha «perso la sua legittimità», rendendo così giuridicamente discutibile qualsiasi accordo di pace firmato con lui.   Lo Zelens’kyj ha dichiarato di non voler «aggrapparsi al potere» e, in settimana, si è detto pronto a indire elezioni, purché Stati Uniti e Paesi europei forniscano «garanzie di sicurezza» durante lo svolgimento delle votazioni.   Podoliak ha precisato la posizione venerdì su X, spiegando che Zelensky ha invitato il parlamento a predisporre emendamenti alla Costituzione e alle leggi elettorali. Il consigliere ha tuttavia elencato tre condizioni indispensabili perché il voto possa avere luogo.  

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«Nessun missile o drone deve sorvolare il Paese durante le votazioni. L’unica strada realistica è un cessate il fuoco», ha scritto Podoliak, aggiungendo che i militari al fronte e gli abitanti delle zone di prima linea devono poter «votare ed essere candidati». Ha poi sottolineato che «milioni di sfollati» rendono l’operazione «complessa e costosa».   «Questo onere non può gravare solo sull’Ucraina», ha proseguito il collaboratore dello Zelens’kyj, precisando che Kiev sarebbe «pronta» a procedere solo con finanziamenti esterni e il rispetto delle altre due condizioni.   Non si tratta della prima volta che l’Ucraina chiede danari occidentali pure per il voto.   Come riportato da Renovatio 21, due anni fa, tra i tanti rinvii citanti la legge marziale, Kiev aveva annunciato che le elezioni le avrebbe tenute qualora le avesse pagate l’Europa.  

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Brigitta Macron contro le femministe: «stupide stronze»

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La moglie del presidente francese Emmanuel Macron, Brigitte, ha provocato un’ondata di indignazione dopo aver definito le manifestanti femministe «salles connes», cioè «stupide stronze».

 

All’inizio di questa settimana è emerso un video (poi cancellato) in cui la first lady francese, domenica scorsa, chiacchierava in privato nel backstage con l’attore e comico ebreo sefardita Ary Abittan, in passato accusato di stupro. L’artista 51enne era in tournée per la prima volta dopo che i giudici istruttori avevano archiviato il caso per mancanza di prove.

 

La sera precedente, il collettivo femminista Nous Toutes («Tutte noi») aveva fatto irruzione nel suo spettacolo di cabaret: alcune attiviste, con maschere raffiguranti il volto dell’attore e la scritta «stupratore», si erano alzate in mezzo al pubblico gridando «Abittan stupratore» prima di essere accompagnate fuori.

 

Nel video trapelato, Abittan scherza sul fatto di sentirsi ancora nervoso, probabilmente temendo il ritorno delle manifestanti. Si sente chiaramente Brigitte Macron rispondere in tono scherzoso: «Se ci sono delle stupide stronze, le cacceremo via».

 

Martedì un portavoce dell’Eliseo ha spiegato che la first lady stava solo cercando di tranquillizzare l’attore e che il suo commento era diretto unicamente ai metodi radicali usati per interrompere lo spettacolo.

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Nonostante la precisazione, le reazioni sono state immediate e trasversali: politici di tutti gli schieramenti, attivisti e personalità del mondo del cinema hanno condannato le parole.

 

La segretaria nazionale dei Verdi, Marine Tondelier, le ha definite «estremamente gravi»; la senatrice LR Agnès Evren le ha giudicate «profondamente sessiste». Persino l’ex presidente François Hollande ha criticato la scelta lessicale della first lady. L’attrice Judith Godrèche, divenuta simbolo della lotta contro le violenze sessuali nel cinema francese dopo aver denunciato abusi subiti da minorenne, ha chiesto la fine di questi comportamenti nel settore culturale e ha pubblicato un breve messaggio su Instagram contro le dichiarazioni di Brigitte Macron. Il collettivo Nous Toutes ha poi trasformato la frase in un hashtag virale sui social.

 

Brigitta Macron era già finita al centro dell’attenzione nei mesi scorsi per una lunga vicenda giudiziaria legata alle teorie complottiste che la descrivono come transgender. Una sentenza di quest’anno ha condannato e multato le due donne che avevano diffuso la falsa notizia, riaccendendo il dibattito sulle molestie online contro le figure pubbliche.

 

Il caso aveva avuto risonanza internazionale dopo che la commentatrice americana Candace Owens ne aveva ripreso le accuse, per poi dichiarare che i Macron avessero ordinato il suo assassinio.

 

Come riportato da Renovatio 21, Macron aveva chiesto personalmente a Trump di intercedere con la Owens per farla smettere di parlare dell’incredibile teoria per cui la Brigitta sarebbe nata uomo.

 

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