Geopolitica
Kabul Saigon 2021, video del collasso occidentale

Il presidente Joe Biden aveva promesso poche ore prima: non vedrete le immagini di Saigon.
Si riferiva a quelle foto epocali in cui elicotteri americani che portano via ammassi di persone disperate dal tetto dell’ambasciata americana nelle ore in cui la capitale del Vietnam del Sud finì nelle mani dei Vietcong.
Poco dopo, le immagini sono esattamente quelle. Letteralmente.
Joe Biden was in the Senate when America pulled out of Saigon in 1975.
He didn’t learn. pic.twitter.com/CStVZiTYXf
— Rep. Lauren Boebert (@RepBoebert) August 15, 2021
Anzi, sono perfino peggiori. Perché tutta la storia della guerra in Afghanistan è ben più grave di quella del Vietnam.
Il senso che ne stanno ricavando tutti è uno solo: è il collasso del potere internazionale degli USA, e con esso, di tutto il sistema occidentale. Le sue strategie, i suoi programmi, finanche i suoi lavori.
Guardate voi stessi.
This is happening in Kabul right now.
Biden has allowed the Taliban to regain control.
Now civilians are fleeing the country.
Watch as they stampede onto an evacuation flight.
Biden did this. pic.twitter.com/GDdNDNjGPQ
— Benny (@bennyjohnson) August 15, 2021
Spari in aeroporto, i militari impediscono ai civili afghani che vogliono fuggire di salire sui cargo: «go back!»
Scenes from #Kabul Airport, #Afghanistan showing people boarding what appears to a C17 (please correct me if wrong) and what appears to be gunfire in the air in the distance. pic.twitter.com/p3l7zrVu77
— Aurora Intel (@AuroraIntel) August 15, 2021
Insane footage from the tarmac of KBL shows people boarding a C-17. No order. Total chaos. pic.twitter.com/IZCZFeelAr
— The Intel Crab (@IntelCrab) August 15, 2021
Abbiamo anche immagini delle carceri aperte, con coloro che erano prima imprigionati ora liberi.
Confirmed:
Taliban has broken Pul-e-Charkhi prison in Kabul and inmates are being released. #Afghanistan
— FJ (@Natsecjeff) August 15, 2021
VIDEO: Following Pul-e-Charkhi prison break. #Kabul
— FJ (@Natsecjeff) August 15, 2021
La situazione stamattina all’aeroporto. Si parla di 5 morti, cifra non confermata. Del resto, cosa sarà confermato, d’ora in avanti?
Desperate situation unfolding at #Kabul airport this morning. pic.twitter.com/JlAWtTHPBy
— Ahmer Khan (@ahmermkhan) August 16, 2021
The sheer helplessness at Kabul airport. It’s heartbreaking! #KabulHasFallen pic.twitter.com/brA3WRdPp8
— Ahmer Khan (@ahmermkhan) August 16, 2021
#Kabul la situazione presso l’aeroporto è critica. Forze militari estere presenti sono schierate mentre la popolazione preme per fuggire con i voli militari. Nel frattempo i #talebani sono sempre più presenti nell’area.
La situazione rischia di degenerare#Afghanistan #BREAKING pic.twitter.com/GjCog8ng0c— Informazione Alternativa (@InformazioneA) August 15, 2021
L’esercito americano sarebbe stato costretto a sparare in aria per disperdere la folla che si è ammassata all’aeroporto di #Kabul, #Afghanistan
Si registrano vittime, morti e feriti
Aggiornamenti a breve…@RadioRadicale #Turchia pic.twitter.com/RtBV9revAT— Mariano Giustino (@MarianoGiustino) August 16, 2021
Aerei ed elicotteri arrivano su piste piene di persone
It is chaos at Kabul airport. Planes are taking off and landing and people are running across the runway. pic.twitter.com/kKrg667AQB
— Sowaibah Hanifie (@SowaibahH) August 16, 2021
Trouble at the security barrier at Kabul international airport pic.twitter.com/4S9yo4PDVB
— OSINTtechnical (@Osinttechnical) August 16, 2021
Il portavoce del Ministero degli esteri cinese:
“Rispettiamo la volontà e le scelte d popolo afgano”Il popolo afgano: pic.twitter.com/hbm2E4BLq5#Kabul
— ALESSANDRO TAPPARINI (@aletapparini) August 16, 2021
Non siamo in grado di dirvi se questa sia una bufala: alcuni afghani si sarebbero appesi ai carrelli degli aerei (un po’ come fanno nascondendosi nei camion che arrivano in Europaì), per poi cadere una volta decollati.
Pare che civili all’aeroporto di #Kabul, non riuscendo ad imbarcarsi, si siano appesi alle ruote degli aerei per poi cadere.
5 morti, ad ora. pic.twitter.com/gxrAfwrTiT— drb (@dottorbarbieri) August 16, 2021
Kabul è una città terrorizzata, paralizzata, dove il traffico è saltato definitivamente
Panic and desperate in kabul City Traffic-jam .. Kabulis terrified about what will happened tonight .. probably last say before fall of kabul .
I wish I couldn’t see 4 fall of kabul 1992-1996-2001 and 2021 pic.twitter.com/b69CrqiHiw— Sami Yousafzai (@Samiyousafzai) August 15, 2021
Nel frattempo, gli italiani vengono evacuati. Almeno dall’ambasciata
????ESCLUSIVO????#Afghanistan, l’evacuazione degli italiani dall’ambasciata di Kabul. (1/2) pic.twitter.com/qCrKWawYGo
— Benjamn (@benjamn_boliche) August 16, 2021
E gli altri italiani presenti? Non lo sappiamo, dovrebbe dirlo la Farnesina, dove ricordiamo al lettore c’è Luigi Di Maio.
Geopolitica
Il cancelliere tedesco Merz elogia Israele per aver fatto «il lavoro sporco per noi»

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha elogiato gli attacchi militari di Israele contro l’Iran, affermando che il governo e l’esercito israeliani stanno facendo il «lavoro sporco» dei Paesi occidentali.
Merz ha rilasciato queste dichiarazioni in una serie di interviste a margine del vertice del G7 in Canada, a cui hanno partecipato tutti i garanti dell’accordo nucleare iraniano del 2015, ad eccezione di Russia e Cina.
«Questo è il lavoro sporco che Israele sta facendo per tutti noi. Anche noi siamo vittime di questo regime», ha dichiarato in un’intervista a ZDF, sostenendo che «questo regime di mullah ha portato morte e distruzione nel mondo».
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«Posso solo dire: il massimo rispetto per il fatto che l’esercito e la leadership israeliani hanno avuto il coraggio di fare questo».
«Presumo che gli attacchi degli ultimi giorni abbiano già indebolito considerevolmente il regime dei mullah e che sia improbabile che possa tornare alla sua precedente forza, rendendo incerto il futuro del Paese», ha affermato Merz in un’altra intervista con Die Welt.
La Germania fa parte del gruppo P5+1, che ha negoziato il Piano d’azione congiunto globale (JCPOA), comunemente noto come accordo sul nucleare iraniano, nel 2015. Nonostante il suo sostegno agli attacchi, Merz ha dichiarato che Berlino è pronta a sostenere nuovi negoziati per garantire che l’Iran non ottenga mai armi nucleari.
In una dichiarazione congiunta di lunedì, i leader del G7 hanno definito l’Iran la «principale fonte di instabilità e terrore nella regione». «Siamo stati sempre chiari sul fatto che l’Iran non potrà mai possedere un’arma nucleare» hanno aggiunto i leader gisettini.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha bruscamente interrotto la sua partecipazione al vertice del G7, martedì ha chiesto all’Iran una «resa incondizionata».
In precedenza Washington aveva chiesto a Teheran di interrompere ogni attività di arricchimento dell’uranio, che i funzionari iraniani avevano descritto come «completamente slegata dalla realtà».
L’Iran attualmente arricchisce l’uranio fino al 60% di purezza, ben al di sopra del limite del 3,67% stabilito dall’accordo nucleare del 2015, ormai defunto, che è stato dichiarato nullo e non valido dopo che Trump ne ha ritirato unilateralmente gli Stati Uniti durante il suo primo mandato.
La Russia ha condannato i primi attacchi aerei israeliani e ha chiesto una de-escalation. Il presidente Vladimir Putin ha parlato telefonicamente con Trump durante il fine settimana e, secondo il consigliere del Cremlino Yury Ushakov, i due hanno discusso della possibilità di riprendere i negoziati sul programma nucleare iraniano.
La posizione geopolitica e storica della Germania con Merz fa un passo avanti in direzione del grottesco più parossistica – cosa che poteva sembrare difficile, viste le reazioni fantozziane registrati negli ultimi anni agli insulti ucraini e alla distruzione del Nord Stream, subito dopo la quale il cancelliere tedesco Olaf Scholz apparve scodinzolante nello Studio Ovale di Biden.
Come riportato da Renovatio 21, il presidente turco Receps Erdogan aveva umiliato il predecessore di Merz, lo Scholz, in una conferenza stampa congiunta, dicendo che non avendo la Turchia preso parte all’Olocausto (per lo meno, quello degli ebrei…) poteva parlare più liberamente della questione israeliana. L’Erdogano, come noto, è oramai sul podio mondiale della reductio ad Hitlerum applicata a Israele ed in particolare al premier dello Stato Giudaico Beniamino Netanyahu.
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Ora la questione diviene talmente abissale da essere spinosa: la Germania, accusata – e condannata – per genocidio, supporta pienamente uno Stato accusato a sua volta di genocidio.
La dinamica storica dà le vertigini: di fatto, la Germania è la ragione per cui Israele è stato fondato su permesso internazionale. Quindi, in un senso metafisico è possibile pensare ad una continuità, nella violenza e nel paradosso, tra i due Paese.
Un osservatore può dire: passano i decenni e si capovolgono (fino ad un certo punto) le dottrine politiche: tuttavia ciò che sembra conservarsi è la volontà di persecuzione. Un’infezione, un contagio, di cui non vengono più curati nemmeno i sintomi, mentre le cause profonde della malattia sono divenute sempre più indicibili, un tabù che imprigiona il discorso pubblico e politico quasi ovunque.
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Immagine di FinnishGovernment via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Putin: la Russia non chiede la resa dell’Ucraina

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Geopolitica
L’UE potrebbe cancellare i viaggi senza visto per gli israeliani

Israele potrebbe trovarsi ad affrontare la sospensione del suo accesso senza visto all’area Schengen dell’UE, in base alle nuove regole approvate dai legislatori europei. Lo riporta Euronews.
La decisione arriva poco dopo che lo Stato ebraico ha lanciato una campagna di bombardamenti contro l’Iran, innescando attacchi di rappresaglia.
Le nuove norme modificano i meccanismi di sospensione dei visti per includere violazioni della Carta delle Nazioni Unite, dei diritti umani, del diritto internazionale umanitario e violazione delle sentenze dei tribunali internazionali. Israele è tra i Paesi più a rischio a seguito delle accuse di crimini di guerra a Gaza sollevate dalle Nazioni Unite, ha scritto Euronews, citando fonti del Parlamento europeo.
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«Questo strumento ci aiuta a diffondere i valori che hanno costruito la nostra comunità», ha dichiarato alla testata giornalistica l’eurodeputato sloveno Matjaz Nemec, relatore del disegno di legge, insistendo sul fatto che «nessun Paese specifico è preso di mira», sebbene fonti del Parlamento europeo abbiano affermato che Israele è al centro dell’attenzione di diversi gruppi politici che spingono per la riforma.
Attualmente, i cittadini di 61 paesi, tra cui Israele, Regno Unito, Giappone e Australia, possono entrare nell’area Schengen fino a 90 giorni senza visto. Finora, l’UE ha sospeso l’accesso senza visto solo una volta, nel caso della Repubblica di Vanuatu per il suo presunto programma di cittadinanza per investimento.
In base alle nuove norme, la Commissione europea può imporre una sospensione di un anno tramite un atto di esecuzione, che richiede solo l’approvazione degli Stati membri e può essere bloccato a maggioranza qualificata. Le proroghe richiedono un atto delegato, che può essere bloccato dal Consiglio europeo o dal Parlamento. La procedura può essere avviata dalla Commissione o sollecitata da uno Stato membro dell’UE.
L’accordo attende ancora l’approvazione formale da parte del Parlamento europeo e del Consiglio prima di diventare legge dell’UE. La riforma fa seguito all’ampia condanna internazionale della condotta di Israele a Gaza e della sua recente operazione militare contro l’Iran.
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Immagine di Kreecher via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported; immagine capovolta
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