Sport e Marzialistica
Judoka serbo punito per aver fatto il segno della croce alle Olimpiadi
La Federazione Internazionale di Judo (IJF) ha sanzionato il serbo Nemanja Majdov per aver violato le regole religiose dell’organizzazione durante un incontro alle Olimpiadi di Parigi, ha annunciato lunedì l’atleta tramite i social media.
Majdov ha dichiarato di essere stato informato della decisione 15 giorni fa e di aver appreso che la sospensione di cinque mesi era dovuta al fatto di essersi fatto il segno della croce prima di un incontro contro il greco Teodor Tselidis.
L’atleta ha dichiarato che fino alla scadenza del divieto non potrà partecipare ad alcun torneo, ritiro o preparazione.
Serbian judoka Nemanja Majdov has been banned for five months for making the sign of the cross before his match in the first round of the Olympic tournament against Greece’s Theodoros Tselidis.
He didn’t bend the knee… stayed true to his faith.
Majdov revealed that he received… pic.twitter.com/Wy8yHgdyoR
— Russian Market (@runews) September 17, 2024
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In un post su Instagram, Majdov ha affermato che nella sua lettera di risposta all’IJF si era rifiutato di scusarsi per il gesto e che, anche se avesse saputo la punizione che avrebbe ricevuto, non si sarebbe scusato.
«Personalmente non è una novità, solo una nuova pagina nella mia carriera e una nuova esperienza di vita. Mi dispiace che uno sport così bello e difficile come il Judo sia caduto in queste cose», ha scritto l’atleta.
Durante il suo incontro contro Tselidis, Majdov ha subito una sconfitta precoce dopo aver ricevuto tre cartellini gialli. Frustrato dalla squalifica, Majdov si è espresso duramente contro la sentenza e le Olimpiadi di Parigi nel loro complesso.
«Spazzatura satanica. Il loro giudizio è avvelenato… Squalificatemi in due minuti e non datemi la possibilità di mostrare alcunché… Questi vostri valori, lo sport e le Olimpiadi sono solo spazzatura», ha scritto Majdov in una serie di post su Instagram, poi cancellati.
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«Il Judo è uno sport perduto. Il 100% dell’esito del combattimento è controllato dagli arbitri. Chi si piega e si inchina a loro va avanti. Non lo otterrete mai da me. Non ho bisogno di una medaglia del genere».
In un post Instagram del 31 luglio, quindi prima dell’inizio dei Giochi, il Majdov scriveva: «È un onore rappresentare la Serbia ed è un privilegio speciale essere serbo e cristiano ortodosso. Grazie per il vostro supporto, ricevo tantissimi messaggi. Li ripagheremo per ogni lacrima. Quando allora. Staremo davanti a loro con orgoglio, a testa alta, e non l’abbasseremo mai. Loda il Signore per ogni cosa. IC XC NI KA».
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La sigla IC XC NI KA è un’abbreviazione del greco᾽Ιησου̑ς Ξριστὸς νίκα, cioèè «Gesù Cristo Conquista»
L’IJF non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale sulla sospensione dell’atleta.
Nonostante la medaglia d’oro ad Alice Bellandi nella categoria -78kg, anche FIJLKAM (la Federazione Italiana Judo Lotta Karate e Arti Marziali) durante i Giochi è entrata pesantemente in polemica con l’arbitraggio internazionale, attaccando le decisioni arbitrali che abrebbero penalizzato gli incontri di Odette Giufrida e Manuel Lombardo, che erano in corsa per la medaglia Parigina.
In quel caso l’IJF aveva risposto duramente alla Federazione Italiana, scrivendo che «piena trasparenza e arbitraggio giusto e imparziale, completamente in linea con le regole di arbitraggio IJF così come un sorteggio di arbitri del tutto casuale per ogni gara sono tutte priorità assolute per la IJF e sono presenti in ogni competizione, e naturalmente è così anche ai Giochi Olimpici. Gli arbitri IJF ai Giochi di Parigi 2024 sono i migliori al mondo e hanno anche svolto il loro lavoro delicato lavoro nel World Judo Tour negli ultimi quattro anni. Sono riconosciuti per leloro professionalità, esperienza, imparzialità e onestà».
«In questo contesto le accuse riportate dai media italiani e sottolineate dalla Federazione Italiana, che mette in dubbio la regolarità dei risultati di alcune gare, suggerendo che esiste fosse un desiderio di ingiustizia o di manipolazione, sono del tutto infondate. Tutte le decisioni, qualunque esse siano eventualmente, sono assunti sulla base di un’analisi chiara e precisa degli elementi di fatto di ciascun concorso, rigorosamente secondo le norme applicate, accessibili al pubblico e ben note a tutte le delegazioni» continuava il comunicato IJF, apparentemente piccato per le polemiche sollevate dal Judo azzurro.
«Le dichiarazioni rilasciate alla stampa da esponenti della Federazione Italiana Judo non hanno alcun fondamento nella realtà. Le regole vanno seguite, verificate e applicate. Tutto ciò che viene contestato durante la competizione riguarda le sanzioni» concludeva la Federazione Internazionale Judo che ora sospende un atleta per un segno della croce.
«Non dobbiamo dimenticare che l’obiettivo di ogni competizione di judo resta vincere con un punteggio ippon o waza-ari. Non abbiamo ricevuto alcuna richiesta ufficiale di revisione e siamo sorpresi di vedere argomentazioni infondate o commenti. Nel Judo non c’è spazio per la manipolazione».
Non c’è spazio nemmeno per la religiosità degli atleti, a quanto sembra.
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Sport e Marzialistica
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Sport e Marzialistica
93enne vince titolo di sollevamento pesi
Un 93enne soprannominato «Nonno di Ferro», nativo di Uljanovsk (la città natale di Vladimiro Lenin), ha conquistato all’inizio di novembre uno dei più importanti tornei russi di sollevamento pesi.
Nikolaj Isakov si è aggiudicato il primo posto nella categoria over 90 alla 29ª Coppa Russa Open di sollevamento pesi, ha reso noto martedì l’amministrazione del governatore della regione. L’Isakov ha eseguito 26 kg nello strappo e 31 kg nello slancio, per un totale di 57 kg, precedendo il 94enne Vasilij Zubov. Alla gara hanno partecipato circa 140 atleti tra i 30 e i 94 anni, in rappresentanza di Russia e Bielorussia.
Meet the 93-year-old “Iron Grandpa” who just won the Russian Cup in weightlifting in the 90-94 category. Nikolai Isakov trains at home in Ulyanovsk and has only one rule: “Who works hard will achieve everything.” pic.twitter.com/NJIMINZYfK
— Brian McDonald (@27khv) November 18, 2025
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L’Isakov pratica sport da oltre settant’anni: ha iniziato con la ginnastica, poi è passato all’acrobatica e dal 1957 si è dedicato esclusivamente al sollevamento pesi, diventando uno dei sollevatori senior più titolati del Paese.
A Uljanovsk, città che porta il nome di Lenin (nato Uljanov), residenti e tecnici lo indicano da decenni come esempio di disciplina e longevità sportiva. Continua ad allenarsi con regolarità e dichiara di voler sollevare pesi finché la salute glielo consentirà.
Il «Nonno di Ferro» vanta più di 30 titoli russi, europei e mondiali nella categoria veterani e oltre 40 medaglie in competizioni nazionali e internazionali. Nel 2019 si è laureato campione europeo ai Masters in Finlandia.
Negli ultimi anni la Russia ha fortemente potenziato i programmi sportivi per veterani, promuovendo la partecipazione degli anziani attraverso gare dedicate. La federazione di sollevamento pesi ha istituito divisioni di età fino ai 90 anni e oltre, mentre i ministeri regionali dello sport finanziano iniziative di allenamento per over 60 nell’ambito di una più ampia strategia nazionale per l’invecchiamento attivo.
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Geopolitica
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