Armi biologiche
Israele sta pianificando di «riempire i tunnel di Hamas con gas nervino sotto la supervisione della marina americana»: scoop o propaganda?
Lo Stato Ebraico starebbe preparando una terribile mossa nello scontro in corso: secondo quanto riportato Middle East Eye, Israele sta progettando di riempire i tunnel sotterranei di Hamas con gas nervino e armi chimiche vietate a livello internazionale.
L’articolo, intitolato «Guerra israelo-palestinese: Israele inonderà i tunnel di Hamas con gas nervino sotto la supervisione della marina statunitense» cita «fonti arabe» che hanno conoscenza dei movimenti combattenti palestinesi.
«Gruppi di resistenza palestinesi si aspettano che Israele inondi i tunnel di Hamas con gas nervino e armi chimiche sotto la sorveglianza dei commando statunitensi della Delta Force come parte di un attacco a sorpresa sulla Striscia di Gaza, ha detto a Middle East Eye una fonte araba di alto livello che ha familiarità con i gruppi».
«Israele e gli Stati Uniti sperano di sfruttare l’elemento sorpresa per penetrare nei tunnel di Hamas, salvare circa 220 ostaggi e uccidere migliaia di soldati appartenenti alle Brigate al-Qassam di Hamas, ha detto la fonte in una nota, sottolineando che l’informazione proviene da una fuga di notizie originata negli Stati Uniti».
La testata di affari mediorientali con sede a Londra scrive tuttavia che «non può verificare in modo indipendente le informazioni contenute nella fuga di notizie».
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«Il piano punta sull’elemento sorpresa per vincere definitivamente la battaglia, utilizzando gas vietati a livello internazionale, in particolare gas nervino, e armi chimiche. Grandi quantità di gas nervino verrebbero pompate nei tunnel», ha detto la fonte.
L’uso di armi chimiche è proibito ai sensi della Convenzione sulle Armi Chimiche (CAC) siglata da quasi tutti i Paesi della Terra è entrata in vigore il 29 aprile 1997. La CAC vieta l’uso di armi chimiche e vieta anche lo sviluppo, la produzione, lo stoccaggio o il trasferimento su larga scala di armi chimiche o dei loro precursori, tranne che per scopi molto limitati (di ricerca, medici, farmaceutici o protettivi). I gas nervini appartengono alla schedatura di tipo 1 delle sostanze controllate dal trattato, in quanto hanno poco o nessun uso al di fuori delle armi chimiche.
«La Delta Force statunitense supervisionerà “il pompaggio di grandi quantità di gas nervino nei tunnel di Hamas, in grado di paralizzare i movimenti fisici per un periodo di tempo compreso tra le sei e le 12 ore”».
«Durante questo periodo, i tunnel sarebbero stati penetrati, gli ostaggi sarebbero liberati e migliaia di soldati di al-Qassam sarebbero uccisi», hanno aggiunto».
Si tratta di accuse gravissime, che costituirebbero uno scoop di portata immensa – sono coinvolte armi di distruzione di massa vietate dagli accordi internazionali – e, considerando la testata giornalistica coinvolta, non è sbagliato chiedersi se si tratti di rivelazioni o di propaganda, di guerra ibrida che utilizza l’informazione come strumento tattico. Di fatto, L’idea che, come in una tragica nemesi storica, lo Stato Ebraico possa creare delle specie di «camere a gas» avrebbe una portata comunicativa devastante per la causa israeliana.
La testata che pubblica queste indiscrezioni, Middle East Eye (MEE) è un sito di notizie con sede nel Regno Unito che copre eventi in Medio Oriente e Nord Africa, che si descrive come una «organizzazione giornalistica online finanziata in modo indipendente fondata nell’aprile 2014». La testata è stata accusata di essere sostenuta dal Qatar, stato considerato vicino ai Fratelli Musulmani, dove si diceva stessero i capi di Hamas. I governi di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto e Bahrein accusano MEE di pregiudizi pro-Fratelli Musulmani e di ricevere finanziamenti dal Qatar. Hanno chiesto che MEE venisse chiuso in seguito al blocco del Qatar guidato dai sauditi. MEE ha negato le accuse, affermando che si tratta di un sito di notizie indipendente, non finanziato da alcun paese o movimento.
Ciò detto, va ribadito che a questo punto nessun livello di crudeltà disumana e «illegale» ci sorprenderebbe a questo punto, e da ambo le parti in lotta.
Come riportato da Renovatio 21, il coinvolgimento USA nel conflitto è oramai una certezza dichiarata, e la dirigenza di Hamas si è detta «stupita» della cosa.
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Immagine di Israel Defense Forces via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Armi biologiche
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Armi biologiche
L’India segnala la minaccia del bioterrorismo
L’India ha posto l’accento sul bioterrorismo come una delle minacce più gravi a livello planetario, invocando una preparazione globale adeguata e tempestiva.
Intervenendo lunedì alla conferenza per il 50º anniversario della Convenzione sulle armi biologiche (BWC), il ministro degli Esteri S. Jaishankar ha dichiarato che il bioterrorismo si propaga con estrema rapidità, oltrepassa i confini nazionali e mette in crisi i sistemi di controllo esistenti.
A suo avviso, la BWC rappresenta ancora il principale baluardo contro l’abuso delle innovazioni nelle scienze della vita.
«Le malattie non devono mai diventare armi», ha affermato Jaishankar. «La biologia è al servizio della pace, non del danno. L’impiego malevolo da parte di attori non statali non è più un’ipotesi lontana.»
Nessuno Stato può fronteggiare da solo simili pericoli: l’unica via è la cooperazione internazionale, e per questo «il Sud globale deve trovarsi al centro del dibattito attuale», ha aggiunto il titolare della diplomazia indiana.
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Jaishankar ha ricordato le consolidate capacità del suo Paese in sanità pubblica, farmaceutica, vaccini e bioscienze: l’India, definita «farmacia del mondo», produce il 60 % dei vaccini mondiali, oltre il 20% dei farmaci generici globali e il 60 % di quelli destinati all’Africa. Ospita inoltre il terzo ecosistema mondiale di startup biotecnologiche, con circa 11.000 imprese attive contro le sole 50 del 2014.
New Delhi ha fornito 300 milioni di dosi di vaccino e aiuti sanitari a più di 100 nazioni in via di sviluppo o vulnerabili, spesso a titolo gratuito.
Il ministro ha infine illustrato il quadro nazionale indiano di attuazione della BWC, che include l’individuazione degli agenti patogeni ad alto rischio, il controllo della ricerca dual use, sistemi di notifica, gestione degli incidenti e formazione permanente del personale.
Come noto l’India, che è una potenza atomica dal 1974, è in un perenne conflitto distruttivo con il vicino Pakistan, entrato ufficialmente nel club atomico nel 1998.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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