Persecuzioni
India, proteste dei cristiani contro un film sulle conversioni forzate dei tribali

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Esce oggi il film Sanatani: Karma Hi Dharma, ennesima pellicola che rischia di alimentare le tensioni religiose. Secondo gli attivisti cristiani nel film viene travisato il significato del battesimo. Diverse comunità si sono unite in protesta, ricordando che già nel 2008 per le stesse motivazioni erano scoppiate violenze nello Stato a maggioranza tribale.
Esce oggi il film Sanatani: Karma Hi Dharma, ennesimo prodotto cinematografico che dipinge le minoranze religiose – questa volta cristiane – in maniera negativa. Il film è stato rilasciato nonostante le proteste della comunità cristiana locale, che teme un aumento delle tensioni, alimentate da diversi membri del Bharatiya Janata Party (BJP), il partito ultranazionalista indù da cui proviene il primo ministro Narendra Modi.
Il tribunale dell’Alta Corte dell’Orissa ha respinto la richiesta di bloccare l’uscita del film, ma ha invitato i governi centrale e statale a rimanere vigili in caso di incidenti. Ha inoltre stabilito che, qualora vi siano contenuti controversi, il film potrebbe essere soggetto a una nuova revisione dopo la distribuzione.
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Il film affronta il tema delle conversioni religiose nello Stato a maggioranza tribale dell’Orissa. Il trailer mostra come le comunità indigene vengano convertite e private delle loro terre.
La comunità cristiana di Kandhamal ha chiesto al chief minister Mohan Charan Majhi, del BJP, di impedire l’uscita del film, sostenendo che dipinge i cristiani in una luce negativa. «La religione è un tema sensibile e film del genere possono alimentare tensioni tra comunità», ha dichiarato Martin Pradhan, firmatario della lettera di protesta. Secondo i rappresentanti cristiani, la diffusione del trailer ha già generato paura e stress tra i fedeli.
Il film inizialmente non aveva ottenuto la certificazione dal Central Board of Film Certification (CBFC) regionale di Cuttack, ma successivamente ha ricevuto il via libera dall’ufficio di Mumbai con un certificato «UA» (per il pubblico dai 12 anni in su).
L’attore principale del film, Acharya, ha dichiarato che il titolo originale Hey Ram: Karma Hi Dharma è stato cambiato su richiesta dell’ufficio che rivede i prodotti cinematografici e alcune scene sono state modificate. Ha inoltre sottolineato che, oltre alle conversioni, il film tratta anche temi sociali come la superstizione e la stregoneria. «Non c’è nulla contro alcuna religione, ma abbiamo mostrato la realtà delle conversioni», ha affermato.
Tuttavia, il film è stato paragonato dagli attivisti cristiani al «Rapporto Niyogi» del Madhya Pradesh, che negli anni ‘50 accusò i missionari cattolici di conversioni forzate e portò all’adozione delle prime leggi anti-conversione in India.
P. Ajaya Kumar Singh, sacerdote cattolico di Kandhamal e attivista per i diritti umani, ha dichiarato ad AsiaNews: «questo film di propaganda è simile al Rapporto Niyogi e rischia di avere un impatto nazionale, poiché è stato certificato dal Censor Board. Temiamo un aumento degli attacchi contro i cristiani in Orissa».
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Il National United Christian Forum (NUCF), che riunisce la Conferenza episcopale cattolica indiana, il Consiglio nazionale delle chiese in India e l’Evangelical Fellowship of India, ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna l’uscita della pellicola: «Il film ritrae in modo dispregiativo Gesù Cristo, i cristiani e i servizi cristiani, distorcendo l’immagine di Gesù, aspetti chiave della dottrina cristiana, in particolare il sacramento del battesimo, e travisando la conversione come un’attività criminale».
In Orissa i cristiani costituiscono il 2,7% della popolazione e i musulmani il 2,3%, mentre la maggioranza indù raggiunge il 94%. Nel 2008, il distretto di Kandhamal fu teatro di violenze religiose, anche in quel caso alimentate da false accuse di conversioni forzate contro i cristiani. Negli ultimi anni, diversi film indiani sono finiti al centro di accese controversie per il modo di rappresentare le minoranze religiose e alcuni avvenimenti storici del passato dell’India.
Nelle ultime settimane, almeno 20 distretti su 30 hanno presentato petizioni alle autorità locali per segnalare i pericoli derivanti dalla campagna di odio innescata dal film, mentre diverse organizzazioni cristiane hanno intrapreso iniziative di protesta. Alcuni cristiani hanno aderito al movimento All India Backward and Minority Communities Employees Federation o BAMCEF (che include anche non cristiani) per presentare un memorandum contro il film.
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Persecuzioni
Chiesa installa una recinzione di filo spinato contro i vandali piromani anticattolici

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Persecuzioni
Nigeria: oltre 200 cristiani uccisi nello Stato di Benue

Nella notte tra venerdì e venerdì 13 giugno, i Fulani hanno massacrato più di 200 cristiani nello Stato di Benue, in Nigeria, prendendo di mira le famiglie sfollate, bruciando gli edifici in cui alloggiavano mentre dormivano e uccidendo a colpi di machete chiunque tentasse di fuggire.
Le famiglie alloggiavano in edifici trasformati in alloggi temporanei a Yelewata, nella zona del governo locale di Guma, vicino a Makurdi, quando gli aggressori hanno fatto irruzione gridando “Allah Akhbar”, prima di uccidere le persone a loro piacimento.
In un comunicato inviato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre, il clero ha affermato che in serata la polizia ha respinto i Fulani che stavano tentando di assaltare la chiesa di San Giuseppe, dove dormivano 700 sfollati. Poi sono tornati alle case degli sfollati, incendiando le porte, prima di aprire il fuoco in un’area dove dormivano più di 500 persone.
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Durante il massacro, durato tre ore, sono state uccise almeno 200 persone. Questo bilancio delle vittime lo rende la peggiore atrocità mai commessa in una regione che sta vivendo un’improvvisa impennata di attacchi, mentre si profilano segnali di un’offensiva concertata da parte di «banditi» per costringere un’intera comunità ad abbandonare la zona.
I funzionari della Chiesa stanno ora lavorando per assistere un gran numero di persone che avevano cercato rifugio a Yelewata, dopo essere sopravvissute agli attacchi dei Fulani e che ora sono fuggite dalla città per cercare rifugio nei paesi e nei villaggi vicini.
Il parroco della città, padre Ukuma Jonathan Angbianbee, ha raccontato di essere scampato per un pelo alla morte insieme agli sfollati, gettandosi a terra nel presbiterio della chiesa ai primi spari. «Quando abbiamo sentito gli spari e visto i Fulani, abbiamo messo la nostra vita nelle mani di Dio. Stamattina ringrazio Dio di essere vivo» ha detto.
Padre Jonathan ha descritto la sua visita al mercato: «quello che ho visto è stato davvero orribile. La gente era stata massacrata. C’erano cadaveri sparsi ovunque».
Un rapporto della Fondazione per la Giustizia, lo Sviluppo e la Pace (FJDP) affermava: è stato un orrore, uno spettacolo che nessuno dovrebbe vedere». «Alcuni sono stati ustionati in modo tale da essere irriconoscibili: neonati, bambini, madri e padri sono stati massacrati» ha aggiunto. Padre Jonathan ha affermato che alcuni erano così gravemente ustionati che era difficile identificarli.
Il sacerdote ha spiegato che Yelewata aveva ospitato migliaia di sfollati dai villaggi vicini perché era considerata relativamente sicura, trovandosi sulla strada principale per Abuja, ma ora era in gran parte deserta e molte persone avevano cercato rifugio nelle vicine città di Daudu e Abagena.
Padre Jonathan ha affermato che lui e altri hanno identificato gli aggressori come Fulani e che l’attacco è stato attentamente coordinato, con i militanti che sono entrati in città da diverse angolazioni e hanno approfittato delle forti piogge per lanciare l’assalto. Ha affermato: «non vi è alcun dubbio sull’identità degli autori dell’attacco. Erano senza dubbio Fulani».
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Padre Jonathan ha anche criticato le forze di sicurezza, affermando che gli agenti di polizia che hanno impedito ai militanti di accedere alla chiesa erano scarsamente equipaggiati e non sono stati in grado di prevenire l’attacco al vicino mercato.
L’attacco di venerdì sera si inserisce in un’ondata di attacchi nello Stato di Benue, in particolare nella regione di Makurdi, che è cattolica per oltre il 95%. Più di 100 persone sono state uccise nella regione di Gwer West, nella diocesi di Makurdi, in attacchi iniziati tre settimane fa, che hanno causato oltre 5.000 sfollati.
I leader della Chiesa hanno ripetutamente chiesto aiuto alla comunità internazionale, affermando che è in corso un piano dei militanti jihadisti per impadronirsi dei terreni e procedere a una pulizia etnica della regione per eliminare ogni presenza cristiana.
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
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Gender
Proteste anti-LGBT in Moldavia, la polizia butta a terra un sacerdote

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Moldovan police shoved an Orthodox priest who was protesting against the Pride march. Insane what’s happening in Europe. https://t.co/lbuJVXJW7e pic.twitter.com/NjanVWb5Yz
— Ian Miles Cheong (@stillgray) June 15, 2025
Un altro filmato mostrava la polizia maltrattare un uomo con un bambino piccolo in braccio. In una di queste, il padre evita a malapena di far cadere la testa del bambino sul marciapiede mentre viene spinto dagli agenti.New footage of Chisinau cops PINNING Orthodox priest moments before they chucked him to ground
Russian Orthodox Church CONDEMNS cop violence against Moldovan priest https://t.co/QkbPIsfHp1 pic.twitter.com/JOVCj6njO3 — RT (@RT_com) June 15, 2025
The price of “EU Freedom?”
Moldovan Security forces tore a child from his fathers arms at a counter LGBTQ March in Moldovas capital. An Orthodox priest was also beaten during a disturbing crack down by police. pic.twitter.com/aAAPCNeNh6 — Chay Bowes (@BowesChay) June 15, 2025
‼️🇲🇩 #Moldovan police beat priests and fathers with children, protecting the parade of perverts
— Leonard Frank (@LeoonfrankFrank) June 15, 2025
▪️Today, in the center of #Chisinau, there was mass action in support of family and traditional values, this is the largest demonstration in their defense in recent years.
▪️However,… pic.twitter.com/h4pmFJdzE6
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