Protesta
Immagini dalla protesta del 15 ottobre
15 ottobre, data dell’entrata in vigore della discriminazione biomolecolare sui lavoratori.
La protesta si è fatta sentire in numeri che non si erano immaginati.
Tutta l’attenzione era ovviamente puntata su Trieste. Al mattino prestissimo i droni dei grandi giornali volavano sulle banchine deserte. Quando poi sono arrivate le migliaia di persone, le immagini aeree dei droni parrebbero essere però misteriosamente sparite.
In Italia si sta scrivendo la storia. Lavoratori del porto e cittadini di Trieste, Verona, Vicenza, Pordenone, Venezia e Treviso, bloccano l’entrata del porto di Trieste ad oltranza per protestare contro l’obbligo del passaporto sanitario per lavorare. pic.twitter.com/KDV5UgFCqr
— RadioGenova (@RadioGenova) October 15, 2021
Nonostante le minacce del Prefetto e la (giusta)decisione di @PuzzerStefano di lasciare la libertà di scelta..
Il Porto di #Trieste è bloccato da migliaia di persone,pacifiche,insieme
I #portualidiTrieste ci mostrano come si reagisce all’arroganza di Stato pic.twitter.com/P0Gz5IqJ6d— Valeria S. (@valy_s) October 15, 2021
Porto di Trieste ore 12.20#trieste #portualidiTrieste #portuali @FmMosca @cris_cersei @AzzurraBarbuto pic.twitter.com/TIwkOBY7lI
— CarcarloPravettoni (@alessiopadella) October 15, 2021
Ha colpito l’attenzione di molti il caffè offerto dai portuali agli agenti della Guardia di Finanza in assetto antisommossa
I Portuali di Trieste offrono il caffè ai militari della Guardia di Finanza
15 Ottobre 2021 pic.twitter.com/vDg1tdXr2B— @d_essere fit 88 the returns (@dessere88) October 15, 2021
Il porto è stato raggiunto da manifestanti da altre città, come Verona
Al porto di #Trieste arrivano persone anche dal Veneto. Arriva ora un gruppo da Verona. Cori e clima di festa. pic.twitter.com/LeFUFK744s
— Stefano Tieri (@stefanotieri) October 15, 2021
Alcuni pompieri si sono uniti ai portuali
Sono arrivati i vigili del fuoco: applausi e solidarietà di classe 👇🏼#Trieste #portichiusi pic.twitter.com/mD21iGj78Y
— Federico Lordi (@lordfed3) October 15, 2021
La protesta sta andando avanti anche mentre stiamo scrivendo queste righe
Trieste ora, occupazione del porto continua ad oltranza come promesso! Lavoratori del porto e cittadini da tutta Italia pretendono la revoca del passaporto sanitario per lavorare: “La gente come noi non molla mai!” pic.twitter.com/gE3GOU6niI
— RadioGenova (@RadioGenova) October 15, 2021
Secondo voi questa gente ha paura?
Questo in TV non lo vedete: porto bloccato e grande festa.#Trieste #portualidiTrieste pic.twitter.com/dlanB0pKWd
— Federico Lordi (@lordfed3) October 15, 2021
Con lo slogan «Trieste chiama, Genova risponde» ecco che al porto ligure è andata in scena una coriacea protesta
Genova Italia 🇮🇹 ora Protesta per la Libertà ✨ pic.twitter.com/Co434NCBgC
— miriam C.. (@miriamcancelli1) October 11, 2021
Trieste chiama, Genova risponde. Lavoratori del porto e cittadini contro l’obbligo del passaporto sanitario bloccano l’accesso al porto di Genova e occupano la strada. Traffico paralizzato. pic.twitter.com/fvwzZ5RlAw
— RadioGenova (@RadioGenova) October 15, 2021
Trieste chiama, Ancona e Genova rispondono. Lavoratori del porto e cittadini bloccano accesso ai porti di Ancona e Genova. Chiedono revoca dell’obbligo del passaporto sanitario per lavorare. pic.twitter.com/JWPZQVvlUM
— RadioGenova (@RadioGenova) October 15, 2021
Bloccato l’ingresso del Porto di Ancona
L’entrata d’ingresso al Porto di Ancona è stata bloccata.
NO GREEN PASS 🇮🇹🇮🇹🇮🇹
Ci siamo anche noi pic.twitter.com/2ED2cVJLiO— 🗣 Paola Marcato Sostenitrice COEMM P.M.M. PVU (@Itsmylifemusic1) October 15, 2021
Immagini del porto di #Ancona pic.twitter.com/ee55QWvL6P
— Panta Rei 🇮🇹😎✝️ (@rej_panta) October 15, 2021
Milano, strade bloccate
Manifestazione No Green Pass a Milano – 15 Ottobre 2021 pic.twitter.com/hJg9B5t2hO
— Sapere è un Dovere (@SapereeunDovere) October 15, 2021
No Green Pass, Milano in tilt: ripetuti blocchi stradali #NoGreenPass #Milano pic.twitter.com/Ps4wRPWldM
— Local Team (@localteamtv) October 15, 2021
#milano p.zza Repubblica bloccata pic.twitter.com/puy8QdWWNv
— giulietta_degli_spiriti (@DegliGiulietta) October 15, 2021
Roma, pacifico sit-in al Circo Massimo
Qui a Roma, circo Massimo, insieme, pacifici e forti. pic.twitter.com/wJ5dYB5YxY
— Carla Vistarini (@charliecarla) October 15, 2021
Vigorosa protesta a Mestre
Enorme manifestazione a Mestre (Venezia) contro l’obbligo del passaporto sanitario per lavorare. pic.twitter.com/qUi1ZnNXVO
— RadioGenova (@RadioGenova) October 15, 2021
Massa impressionante a Bologna, dove la protesta si è diretta anche contro la sede locale della RAI
Impressionante marea umana a Bologna contro l’obbligo del passaporto sanitario per lavorare. Cori e insulti contro Mario Draghi. pic.twitter.com/hugvazKdWZ
— RadioGenova (@RadioGenova) October 15, 2021
Ma le migliaia di persone (chiuse in casa) che hanno visto passare decine di migliaia di persone in strada in tutt’Italia, da Bologna a Cagliari, da Torino a Mestre e poi guardano i TG e… niente. Non ne trovano traccia.
Due domande se le fanno?#NoGreenPassObbligatorio pic.twitter.com/mjbDOMLK0F— Marco R. Capelli (@MarcoRCapelli) October 15, 2021
Impressionante marea umana a Bologna contro l’obbligo del passaporto sanitario per lavorare. Cori e insulti contro Mario Draghi. pic.twitter.com/hugvazKdWZ
— RadioGenova (@RadioGenova) October 15, 2021
Cittadini contro l’obbligo del passaporto sanitario assediano la sede della televisione di Stato a Bologna: “Venduti!” pic.twitter.com/g9Abdki4U3
— RadioGenova (@RadioGenova) October 15, 2021
Fiume di persone a Udine. Protesta anche la caserma dei pompieri
Anche #Udine contro il lasciapassare sanitario#portualidiTrieste#controladittaturasanitaria#NoGreenPassObbligatorio#vaccinatevi_e_basta#Trieste#Liberta#Fuoridalcoro pic.twitter.com/xCxSFVUMhw
— VelvetUnderground (@aldollaclasse) October 15, 2021
#Trieste chiama e #Udine risponde. Se pure i friulani si uniscono ai triestini nonostante il proverbiale antagonismo, beh siamo a buon punto 💪🏻 RESISTERE! pic.twitter.com/r7BwLcx0vh
— maunakea (@m_maunakea) October 15, 2021
#Udine #15ottobre 🛑I vigili del fuoco si uniscono alla manifestazione #NoPass pic.twitter.com/gxjTcMgMWX
— Panta Rei 🇮🇹😎✝️ (@rej_panta) October 15, 2021
Marea di persone anche a Firenze
Firenze in piazza contro il #GreenpassObbligatorio #NoGreenPass #greenpassday #firenze pic.twitter.com/RCGN1Qo43g
— CLiVa Toscana (@CLiVaToscana) October 15, 2021
15 ottobre 2021. Firenze contro il lasciapassare nazista pic.twitter.com/bBCWVIsRoa
— @cri (@rainiero43) October 15, 2021
Firenze non molla 🇮🇹
Brividi veri di resistenza alla dittatura sanitaria.#15ottobre pic.twitter.com/xhxJ4oyfX2
— @d_essere fit 88 the returns (@dessere88) October 15, 2021
Firenze pic.twitter.com/caJW4O3In9
— Katy💫🕊 (@Katy30770035) October 15, 2021
Ora rimaniamo in attesa della risposta del governo Draghi.
Perché non rispondere, davanti al dispiegamento di un simile dissenso, sarebbe davvero folle.
Protesta
Proteste davanti casa Netanyahu a Gerusalemme si trasformano in rivolte: le immagini
I manifestanti si sono scontrati martedì sera con la polizia israeliana davanti alla casa del primo ministro dello Stato Ebraico Benjamin Netanyahu a Gerusalemme mentre chiedevano le sue dimissioni, secondo quanto riportato dai media.
Migliaia di manifestanti si sono radunati davanti al Parlamento israeliano, la Knesset, per esprimere la loro indignazione per la gestione della guerra a Gaza da parte di Netanyahu, che finora ha ucciso quasi 33.000 persone. Chiedevano il rilascio degli ostaggi e elezioni immediate.
La marcia è iniziata con una serie di discorsi tenuti dai familiari degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza, così come da attivisti antigovernativi e dall’ex primo ministro Ehud Barak, un critico accanito di Netanyahu.
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Il terzo giorno di una manifestazione antigovernativa durata quattro giorni è rapidamente precipitato nel caos mentre i manifestanti con le torce si sono diffusi nei quartieri di Gerusalemme, dirigendosi verso la residenza del primo ministro.
🚨 THOUSANDS CALL FOR ACTION IN ISRAEL | DEMAND NETANYAHU MAKES A DEAL
Thousands of protestors and families of the Oct 7th hostages made their voices heard through a blaze of protest in Tel Aviv, lighting up Menachem Begin Road—a key artery in Israel—with bonfires.
Source:… pic.twitter.com/vlXknWKdsl
— Mario Nawfal (@MarioNawfal) March 30, 2024
2nd night of massive protest in Jerusalem against Netanyahu and his war! pic.twitter.com/AHhORHRrLF
— Ashok Swain (@ProfAshokSwain) April 1, 2024
CHAOS IN TEL AVIV |
Thousands of settlers protest demanding the overthrow of netanyahu’s government and the immediate return of the Zionist prisoners. pic.twitter.com/DudnAJMRly
— Suppressed Voice (@SuppressedNws) March 31, 2024
🇮🇱⚔️🇮🇱Tens of thousands of settlers and families of zionist prisoners are continuing their protest in front of Netanyahu’s home in occupied AlQuds amidst ongoing confrontations to demand a prisoner exchange deal with the Palestinian resistance and the overthrow of the Netanyahu… pic.twitter.com/ZFjpvyGv0y
— dana (@dana916) April 2, 2024
Migliaia di manifestanti hanno invaso le strade del ricco quartiere di Rehavia, dove vivono i Netanyahu, gridando slogan e chiedendo le sue dimissioni. Secondo i media locali, alcuni manifestanti avrebbero tentato di abbattere le barriere all’esterno.
Immagini della scena mostrano la polizia che caricava la folla per impedirgli di sfondare e usava idranti per disperdere i manifestanti, molti dei quali portavano bandiere israeliane. La polizia israeliana ha descritto questa fase della marcia come una «rivolta sfrenata».
BREAKING: ISRAELI PROTESTORS TAKE FLAMES TO NETANYAHU’S HOUSE pic.twitter.com/oz53EO9tM5
— Sulaiman Ahmed (@ShaykhSulaiman) April 2, 2024
Israeli forces arresting ,torturing Israelis from protest in Jerusalem against NetanYahu .
They demands resign from NetanYahu and New Elections pic.twitter.com/AmL20MIYLY— Peace Warrior🇵🇸 (@Kilch_Warrior) March 31, 2024
💥Police lines have been broken in the Jerusalem protest, protesters carrying torches are near Netanyahu’s Aza Road residence. pic.twitter.com/S8eNPJ7TTA
— Noga Tarnopolsky נגה טרנופולסקי نوغا ترنوبولسكي💙 (@NTarnopolsky) April 2, 2024
🚨BREAKING: A large scale protest has broken out in Tel Aviv against the Netanyahu government and its handling of hostage negotiations. Several people have been arrested. #Gaza #GazaFamine #GazaGenocide #Israel #TelAviv pic.twitter.com/xdmyelO0oZ
— Lens Veritatis (@LensVeritatis) March 30, 2024
Israeli demonstrators blocked a main road & scuffled with police during a protest against Netanyahu.pic.twitter.com/EcdlTQuXDZ
— ⚡️🌎 World News 🌐⚡️ (@ferozwala) April 1, 2024
🚨 BREAKING – Anti-government protesters set tires on fire in Jerusalem during tonight’s mass protest #Israel #Palestine #Westbank #Rafah #Benjamin #Netanyahu #Jerusalem pic.twitter.com/nzhNkoi6hs
— T R U T H P O L E (@Truthpolex) March 31, 2024
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I manifestanti hanno accusato Netanyahu di aver tentato di utilizzare la guerra per prolungare la sua permanenza al potere, sostenendo che stava dando priorità alla sua sopravvivenza politica rispetto agli interessi più ampi del popolo israeliano. Hanno inoltre ritenuto il primo ministro responsabile dell’incapacità del suo governo di prevenire l’attacco del 7 ottobre guidato da Hamas.
Netanyahu è stato anche accusato di non aver fatto abbastanza per riportare a casa gli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza.
Durante le proteste massive anti-Netanyahu di un anno fa – una vera rivolta, che anche allora gli circondò la casa, contro la riforma giudiziaria ad opera del governo più di destra e religiosamente estremista della storia dello Stato degli ebrei – circolò con insistenza la voce che vi fosse la mano americana dietro al caos. Trapelarono quindi, piuttosto oscuramente, documenti americani che indicavano nel Mossad la guida della protesta contro il governo in carica.
Come riportato da Renovatio 21, molti segni facevano proprio pensare che in Israele fosse in corso una «rivoluzione colorata» del tipo utilizzato dagli americani (con l’aiuto, in genere persistente, di George Soros e delle sue fondazioni «filantropiche») i per i tentativi di regime change in Paesi di tutto il mondo a cavallo tra gli anni Novanta e i 2000.
Protesta
Gli agricoltori polacchi bloccano le strade verso Varsavia e i valichi di frontiera
🚨🇵🇱 Meanwhile in Poland
Farmers block the Ukrainian border in protest of cheap imports vs. Their indigenous home grown produce. All over Europe the Farmers aren’t backing down. pic.twitter.com/NSlX8cZRRw — Concerned Citizen (@BGatesIsaPyscho) March 20, 2024
#WATCH 🔴 #FarmersProtest : Today Polish #farmers plan to block roads across #Poland, totaling approximately ~500 points nationwide. Around 70,000 farmers are expected to participate in the protests ‼️
Join ‘Voice of Europe’ on Telegram https://t.co/zGkDc3ZuJr pic.twitter.com/4OV8TIdIg2 — Voice of Europe 🌍 (@V_of_Europe) March 20, 2024
🇵🇱 The main road to Warsaw is blocked by farmers.#ProtestRolnikow pic.twitter.com/UUzxb5IP9c
— Expat in Poland 🇵🇱 (@BasedPoland2) March 20, 2024
THE PITCHFORK PROTESTS IN POLAND PERSIST.
Polish farmers have organized a convoy and are heading to Kraków to protest against grain dumping by Ukraine and the EU’S FARM-TO-FORK POLICIES that are designed to DESTROY Europe’s agriculture industry. pic.twitter.com/HBKZ6pMSJU — Steve Hanke (@steve_hanke) March 21, 2024
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Protesta
I vescovi polacchi si schierano con gli agricoltori nella battaglia contro normative UE e importazioni dall’Ucraina
La Conferenza episcopale cattolica polacca ha espresso solidarietà agli agricoltori polacchi irritati dal grano ucraino che ha inondato il mercato, facendo scendere i prezzi. Lo riporta LifeSiteNews.
L’arcivescovo Stanisław Gądecki, presidente della conferenza, ha dichiarato venerdì scorso che i vescovi «non possono essere indifferenti» alla difficile situazione dei contadini polacchi «ai quali dobbiamo tanto».
«Da un lato si parla di un flusso incontrollato di forniture alimentari dall’estero, con il quale gli agricoltori polacchi non possono competere in termini di prezzi», ha dichiarato Gądecki.
«Dall’altro, viene indicata la politica dell’UE, il cosiddetto Green Deal, che secondo l’opinione degli agricoltori mira a ridurre la produzione agricola nell’UE, o ad eliminarla quasi completamente. Di conseguenza, gli agricoltori si sentono minacciati – anche a causa dei prestiti contratti – dalla prospettiva del fallimento e della perdita delle loro aziende agricole, frutto di generazioni di lavoro. La loro drammatica situazione merita la nostra attenzione e la nostra solidarietà».
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Da quando la guerra in Ucraina si è intensificata due anni fa, la Polonia ha sostenuto, a livello di Stato, Chiesa e altre infrastrutture, nonché migliaia di singole famiglie polacche che sostengono i circa 19,6 milioni di rifugiati ucraini che hanno attraversato il loro paese. frontiere.
Tuttavia, tale generosità è stata messa alla prova dall’inondazione dei mercati europei con il grano ucraino, che viene coltivato con sostanze chimiche non consentite nelle aziende agricole dell’UE ma a cui sono state concesse concessioni da Bruxelles dopo l’attacco russo del febbraio 2022.
Diecimila agricoltori polacchi si sono riuniti venerdì scorso a Varsavia per protestare contro le normative UE e contro la mancanza di restrizioni sul grano ucraino.
Secondo il blog di notizie Notes from Polonia, un funzionario ucraino ha dichiarato che quattro treni carichi di generi alimentari provenienti dall’Ucraina sono stati sabotati mentre attraversavano la Polonia. Ciò che è indiscutibile è che gli agricoltori polacchi bloccano il confine con l’Ucraina e anche il confine con la Slovacchia per impedire l’ingresso dei prodotti alimentari ucraini dal sud in Polonia.
Ma non sono gli ucraini assediati a trarre profitto dalle spese degli agricoltori polacchi, bensì gli oligarchi e le imprese straniere, soprattutto, come ha menzionato l’arcivescovo Gądecki, i sindacati occidentali.
«Sebbene il grano provenga dall’Ucraina, in gran parte non è prodotto dai singoli agricoltori ucraini ma è di proprietà di sindacati occidentali che utilizzano nella produzione sostanze chimiche non consentite dall’Unione Europea», ha affermato.
Gądecki ha sottolineato l’importanza della campagna polacca e della proprietà della propria terra per l’identità polacca rendendo omaggio ai contadini delle generazioni passate, ricordando quando – armati di nulla nelle loro falci – si sollevarono per combattere per la libertà polacca.
Il prelato ha ricordato ai suoi lettori il motto dei vecchi agricoltori – «Noi nutriamo e proteggiamo» – riconoscendo che le pratiche agricole stanno cambiando, ma ha affermato che «ogni giorno abbiamo bisogno di mangiare» e che «non possiamo rimanere indifferenti al dramma degli agricoltori ai quali dobbiamo così tanto».
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«Chiedo a tutti di pregare per le intenzioni dei contadini e delle loro famiglie, così come per le intenzioni della nostra Patria», ha concluso.
Come riportato da Renovatio 21, nelle ultime due settimane le proteste degli agricoltori si sono allargate mirando sempre più ai favori concessi all’Ucraina a danno dei polacchi, con blocchi dei confini e manifestazioni varie.
Le relazioni tra i due Paesi si sono inasprite definitivamente l’anno scorso dopo il discorso all’ONU di Zelens’kyj che ha accusato la Polonia. L’allora premier polacco Morawiecki rispose che non avrebbe più subito ulteriori insulti, e da allora si sono consumate altre tensioni diplomatiche (con tanto di convocazione dell’ambasciatore), al punto che le relazioni tra i due Paesi sono state definite come «titanicamente danneggiate».
Un deputato polacco arrivò a mostrare un conto del danaro che Kiev dovrebbe a Varsavia per il supporto ricevuto.
A inizio 2023 un missile ucraino aveva ucciso due persone in Polonia, che è membro della NATO. In un primo tempo, Kiev aveva dato la colpa ai russi. Anche lì si registrò qualche reazione indignata da parte dei politici polacchi.
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Immagine di Silar via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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